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Inviato

Vorrei schematizzare la tipologia dei bronzetti siracusano con al rovescio il polpo, ma guardando i diversi autori (Calciati, BMC, Sears, Sylloge, ecc.) ho trovato molte discordanze.

Ho provato a fare il seguente schema:

e5jvgw.jpg

2h80l04.jpg

E' condivisibile? Oppure ho commesso errori nella lettura di questi bronzetti?

Grazie.

Antvwala


Inviato

Hai toccato un argomento molto delicato e dibattuto, quello dell’inizio della monetazione siracusana di bronzo, con la relativa cronologia assoluta e metrologia.

L’elemento ponderale ha in realtà una importanzarelativa, dal momento che si tratta di una moneta fiduciaria, ossia il suo peso in bronzo non rappresenta il reale valore intrinseco, ma solo appunto fiduciario e garantito dallo Stato emittente, che permette la sua conversione in valuta intrinseca in metallo prezioso, in genere argento.

Rispetto alla moneta d’argento, a Siracusa la moneta di bronzo comparve tardivamente. Per capire le ragioni di tale ritardo, anche rispetto ad altre poleis siciliane, bisogna partire dalle particolari condizioni della colonizzazione di Siracusa (in Sicilia le caratteristiche della colonizzazione non furono omogenee). La fondazione di Siracusa nella Sicilia sud-orientale comportò la fine dei pacifici rapporti commerciali con gli Indigeni, che si erano instaurati fin dalla metà del VIII secolo a.C. (come testimonia ad esempio la necropoli di Villasmundo, nella valle del Marcellino).

L’affermazione della chora favorì l’ascesa di una aristocrazia terriera, discendente dai coloni (gamoroi), con riduzione in servitù dei Siculi o il loro arroccamento sugli Iblei, in costante posizione difensiva. Mancarono dunque le condizioni che altrove hanno portato alla precoce comparsa della moneta bronzea, soprattutto per gli scambi commerciali con l'elemento indigeno. A Siracusa era privilegiata la coniazione di argento, specialmente di grosso modulo, come il tetradramma, la tipica moneta dell’aristocrazia terriera. Diversamente dalle zone centro-occidentali della Sicilia, a Siracusa il processo che ha portato alle monete di bronzo comincia tardi e fin dall’inizio le emissioni hanno basso peso e risultano avere una natura fiduciaria.

Molto verosimilmente era cambiato anche il clima politico e a Siracusa inizia ad avere rilevanza politica il demos, a cui corrisponde lo sviluppo di ceti artigiani e mercantili e, conseguentemente, del mercato urbano.

A partire dagli studi R.R. Holloway (L’inizio della monetazione in bronzo siracusana, Atti del VI Convegno del Centro Internazionale di Studi Numismatici, Napoli 17-22 aprile 1977, Roma 1979, p. 123-144) e di Federico Martino (Evidenze numismatiche e ipotesi interpretative su alcune emissioni bronzee di Sicilia, Archivio Storico Messinese, 49, 1987, p. 5-68, appare evidente che i primi bronzi di Siracusa erano con Testa di Aretusa / Polipo (onkia e tetras, che solo molto indicativamente presuppongono una litra teorica di quasi 20 grammi).

Molto probabilmente l’esperimento della moneta enea a Siracusa iniziò verso il 435/430 a.C. con la moneta minore, l’onkia:

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Il tratto caratteristico è che le onkiai di Siracusa hanno costantemente un diametro standard (quello misurato sul bordo lineare) di 9 -10 mm. Il peso è di poco superiore al grammo.

Solo dopo che il suo valore è stato chiaramente recepito, il globetto fu soppresso. Il valore veniva dichiarato e confermato dal diametro standard, che è uguale a quello con il globetto:

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Non è una moneta molto comune, ma sicuramente ebbe un impatto favorevole e questo permise la produzione del tetras, che ha un diametro standard inizialmente di 13 mm per poi stabilizzarsi a 12 mm e peso sui 4 grammi:

post-7204-0-88090000-1405116817_thumb.jp

Lo stile appare essere assai variabile e non mancano esemplari ove la testa di Aretusa si presenta rozza e quasi mascolina….

Il tetras ebbe maggiore diffusione rispetto all’onkia, anche perché fu la prima moneta effettivamente convertibile, chiamata a sostituire una moneta d’argento, molto rara e quindi coniata all'inizio e per breve tempo:

post-7204-0-83658000-1405116850_thumb.jp

In genere nel mondo greco una moneta fiduciaria con una determinata tipologia con un determinato diametro corrisponde a un determinato nominale e quindi è inutile "scomporre" i numerosi tetrantes in diversi nominali in base al peso, che resta piuttosto variabile.

Successivamente, dal 420 a.C. circa e fino al 405 a.C., furono emesse successivamente e a breve distanza di tempo tre serie di emilitre di bronzo, tutte con diametro standard di 14 mm e peso abbastanza variabile, da circa 3 a 5 grammi (come si può vedere sul Calciati). Si diventa matti a cercare una precisa litra di riferimento, che comunque ancora si aggira sui 15-20 g:

post-7204-0-69005400-1405117170_thumb.jp

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Bisogna però tenere presente che il tetras con polipo, nonostante l’allargamento dei nominali di bronzo all’emilitra, risulta essere stato coniato per un periodo lungo e ripreso a vari intervalli, come dimostrato da riconi sopra emilitre, specialmente con Delfino e conchiglia (Calciati, p. 27, n. 2OS e 3OS).

Una emissione particolare, che si pone ormai nel 405 a.C. e quindi al termine della famosa serie dei Maestri firmanti, prima dell’avvento del tiranno Dionisio, c’è un revival del polipo, ma abbinato a una testa di Aretusa a ¾, che è copiata dai tetradrammi con testa frontale di Kimon (a dimostrazione anche dell’enorme influenza di quei conii):

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Il suo diametro standard è sui 14 mm, come le emilitre, ma presentano un peso generalmente più basso, sui 2 grammi, con tondello più sottile, ed è probabile che sia ancora un tetras, ma con la litra di riferimento svalutata, intorno a 8 grammi….

In ogni caso c’è ancora da studiare su queste emissioni… e ci sono alcune altre emissioni, più rare, che non sono state considerate (come il Calciati 11)….

Sono ancora in vacanza al mare e non ho sottomano il Calciati, per poter meglio completare le varie caselle. Ma mi sembra che i primi nominali di bronzo coniati a Siracusa fossero sostanzialmente tre: onkiai - tetrantes - hemilitrai.

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Inviato

Magnificat animam tuam Dominus per siffatta trattazione! Sei stato meraviglioso, hai risolto pienamente i miei dubbi e ora mi permetti di correggere gli errori commessi.

Il Calciati è una fonte ottima di informazioni, anche se non sempre aggiornate in quanto ad attribuzioni e datazioni. Purtroppo è assai difficilmente reperibile e quando lo è a prezzi più che esosi!

Ovviamente, caro Acraf, visto il livello del tuo post, ti sei dannato! Ne approfitterò ad ogni momento.

Anzi, per non perdere tempo, domando subito a tutti quella bellissima grossa moneta (dopia litra?) del peso di 35-40 g con i due delfini e Atena elmata, quando venne coniata?

Grazie!

Antvwala


Inviato

Magnificat animam tuam Dominus per siffatta trattazione! Sei stato meraviglioso, hai risolto pienamente i miei dubbi e ora mi permetti di correggere gli errori commessi.

Il Calciati è una fonte ottima di informazioni, anche se non sempre aggiornate in quanto ad attribuzioni e datazioni. Purtroppo è assai difficilmente reperibile e quando lo è a prezzi più che esosi!

Ovviamente, caro Acraf, visto il livello del tuo post, ti sei dannato! Ne approfitterò ad ogni momento.

Anzi, per non perdere tempo, domando subito a tutti quella bellissima grossa moneta (dopia litra?) del peso di 35-40 g con i due delfini e Atena elmata, quando venne coniata?

Grazie!

Antvwala

La cosiddetta dracma dionigiana Testa di Atena/Stella e delfini sicuramente fu prodotta al tempo della tirannia di Dionisio I, ma vari elementi indicano che la sua produzione fu di alcuni anni posteriore alla moneta con Testa di Atena/Ippocampo. Quest'ultima può essere fatta risalire già al 405-404 a.C., mentre la dracma sembra essere coniata non prima del 400-395 a.C., quando il potere di Dionisio divenne più incontrastato nella Sicilia orientale e tale da permettere una riforma monetaria (molto fiduciaria, anche per poter fare fronte alle alte spese per i mercenari, compensati per lo più con bottini e terreni).


Inviato

Gentile Antwala,

penso possa esserle utile, al fine delle Sue ricerche, l’interessante articolo “simbolismo del polpo” di PUGLISI Mariangela contenuto in “La tradizione iconica come fonte storica”, in “Atti del primo incontro di studio del lexicon iconographicum Numismaticae”, Messina, 6 – 8 marzo 2003. Si dovrebbe trovare con facilità in internet.

Tale simbolo è anche il primo in assoluto che compare sulla monetazione enea di Poseidonia che la GRUNAUER, nel suo datato ma pregevolissimo studio, colloca intorno al 410 – 400 a.C. circa.

Il testo cui faccio riferimento è naturalmente GRUNAUER Von HOERSCHELMANN Susanne, “Die bronzepragung von Poseidonia”, in Atti del III convegno del Centro Internazionale di Studi Numismatici, Napoli, 1971, supplemento Annali Istituto Italiano di Numismatica n.18-19, 1973.

Saluti,

Matteo Sforza


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