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IGNORED

V.E. I , 20 Lire 1820


Risposte migliori

salve a tutti ,

dopo diverso tempo di attesa .... finalmente sono riuscito a mettere in collezione un marengo di V.E I :D ...... cosi ora ho almeno un marengo per ogni regnante del Regno di Sardegna ...... mi piacerebbe avere un vostro parere da voi esperti in questa monetazione .... le foto sono quel che sono purtroppo -_-

Grazie

Matteo

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Awards

Le foto non sono male. E neanche la moneta!

I graffi sono di conio e a mio avviso non è lontana da BB+/qSPL.

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Bella moneta, meglio il R che il D. comunque BB+ ci sta tutto, i graffi sono di conio, forse dal vivo è ancora meglio.

Modificato da simonesrt
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@@min_ver una curiosità , quello che non mi è molto chiaro è dove finisce il concetto di " secondo tipo" e dove inizia la penalizzazione anche a livello di conservazione .

Ti ringrazio per l'eventuale risposta .

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@@min_ver una curiosità , quello che non mi è molto chiaro è dove finisce il concetto di " secondo tipo" e dove inizia la penalizzazione anche a livello di conservazione .

Ti ringrazio per l'eventuale risposta .

Onestamente non ho proprio capito la prima parte della tua domanda e, in parte, neanche la seconda. Questo esemplare mi pare migliore di molti altri che ho visto e lo giudico semplicemente sopra la media.

Ciao!

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@@min_ver il senso è questo : ci sarà o no un limite al discorso dell'imperfezione del conio ? , nel senso che , nella conservazione molte volte ci si considerano per questa tipologia anche le imperfezioni caratteristiche , ma entro quale grado , queste imperfezioni non la penalizzano seriamente ? .

Spero di essermi spiegato :)

Grazie comunque

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@@min_ver il senso è questo : ci sarà o no un limite al discorso dell'imperfezione del conio ? , nel senso che , nella conservazione molte volte ci si considerano per questa tipologia anche le imperfezioni caratteristiche , ma entro quale grado , queste imperfezioni non la penalizzano seriamente ? .

Spero di essermi spiegato :)

Grazie comunque

Certamente.

Non esistono regole precise ma di norma i graffi di conio, se ben riconoscibili come tali, non influiscono molto sulla conservazione, diverso invece se gli stessi sono palesemente successivi alla coniazione.

Ciao!

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Certamente.

Non esistono regole precise ma di norma i graffi di conio, se ben riconoscibili come tali, non influiscono molto sulla conservazione, diverso invece se gli stessi sono palesemente successivi alla coniazione.

Ciao!

In realtà la questione vede pareri contrapposti. Personalmente considero il "grading" all'americana, un parametro della moneta, cioè, che non dipende solo dal non aver circolato (Uncirculated). Dunque una moneta FDC con graffi deturpanti può scendere a SPL. Va considerato se i graffi siano sul bordo, su D/ o R/, sui fondi o sull'immagine coniata e per che estensione ...

Ricordo che tali "graffi" sono più propriamenti "segni di aggiustamento", senza alcun dubbio riconducibili all'operazione di lima con cui in zecca si "aggiustava" il peso dei tondelli.

Nel caso della moneta qui rappresentata sono abbastanza estesi ma circonferenziali, tuttavia interessano parte della legenda in modo significativo. Concordo con le considerazioni di rickkk sul "lustro di conio" ed una classificazione, nel complesso, qSPL.

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Sullo SPL con graffi di conio che deturpano parte della legenda.

Personalmente preferisco valutare la moneta basandomi solo sui rilievi e sulla freschezza del conio , segnalando a parte i problemi del conio come eventuali rottture o graffi

Naturalmente la presenza di questi rendono meno appetibile l' esemplare e si riflettono sul valore economico abbassandolo

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concordo con piergi, i graffi di conio ovviamente influiscono sulla valutazione economica abbassandola.

meglio il R\ che il D\ proprio per il fatto che i graffi di conio hanno eliminato parte della legenda. ma il lustro mi fa propendere verso lo spl.

Personalmente preferirei una in conservazione inferiore, ma senza quei graffi.

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Ringrazio tutti per i pareri espressi .....

Personalmente sui "segni di aggiustento " citati da @@Giov60 non sarei cosi sicuro .... I tondelli infatti venivano controllati gia prima della coniazione .... I segni piuttosti sono dovuti alle tecniche di coniazione dell epoca e ai macchinari usati che talvolta rigavano i tondelli .....

Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum

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Ringrazio tutti per i pareri espressi .....

Personalmente sui "segni di aggiustento " citati da @@Giov60 non sarei cosi sicuro .... I tondelli infatti venivano controllati gia prima della coniazione .... I segni piuttosti sono dovuti alle tecniche di coniazione dell epoca e ai macchinari usati che talvolta rigavano i tondelli .....

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Non vale certo la pena polemizzare, ma desidero ricordare che quando ho scritto "senza alcun dubbio" intendevo proprio così.

Per motivi a me non noti, vi sono leggende metropolitane che riconducono i graffi a "pinze" fantasmagoriche o raschiatoi con cui sarebbero stati estratti i tondelli dai conj, o altro ancora. Dal medioevo all'Ottocento la lima è uno strumento che fa parte integrante degli attrezzi di Zecca. Si sperimentarono anche altri utensili (a Venezia dei piccoli torni, probabilmente responsabili di rigature circolari nei tondelli, ...) ma il sistema della lima è rimasto il più semplice e utilizzato per portare a peso i tondelli di metalli preziosi. Basta controllare che le "rigature" appaiano poste al di sotto della coniazione.

Ricordo anche che sia in inglese (adjusting marks) che in tedesco (leicht justiert) i graffi vengono opportunamente indicati come segni di aggiustamento (riferiti al peso del tondello).

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Sicuramente nel medioevo ma difficilmente nella monetazione moderna

L' ipotesi di Marenghi sabaudi , limati in zecca per ottenere il giusto peso non mi convince piu' di tanto.

Propendo piu' per problemi di coniazione che avvengono ancora ai nostri tempi.

Gia' all' epoca veniva usata una ghiera per creare una rigatura oppure nodi savoia alternati a FERT onde evitare limature una volta che i marenghi uscivano dalle zecche. Pertanto avrebbe avuto poco senso andare giu' di lima cosi' pesantemente e mettere esemplari come quello della discussione in circolazione , sarebbero stati visti con sospetto dai piu'.

Mentre mi e' piu' facile credere che alcuni esemplari nati con tali difetti e sfuggiti ai controlli di qualita' arrivassero sul mercato

Non vale certo la pena polemizzare, ma desidero ricordare che quando ho scritto "senza alcun dubbio" intendevo proprio così.

Per motivi a me non noti, vi sono leggende metropolitane che riconducono i graffi a "pinze" fantasmagoriche o raschiatoi con cui sarebbero stati estratti i tondelli dai conj, o altro ancora. Dal medioevo all'Ottocento la lima è uno strumento che fa parte integrante degli attrezzi di Zecca. Si sperimentarono anche altri utensili (a Venezia dei piccoli torni, probabilmente responsabili di rigature circolari nei tondelli, ...) ma il sistema della lima è rimasto il più semplice e utilizzato per portare a peso i tondelli di metalli preziosi. Basta controllare che le "rigature" appaiano poste al di sotto della coniazione.

Ricordo anche che sia in inglese (adjusting marks) che in tedesco (leicht justiert) i graffi vengono opportunamente indicati come segni di aggiustamento (riferiti al peso del tondello).

Modificato da piergi00
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Durante il Regno d'Italia Napoleonico i tondelli d'oro e d'argento erano portati a peso con la lima (Zecche di Milano, Bologna e Venezia). Dunque anche per coniazioni a virola. Il rame non interessava. Ho visionato documenti d'archivio inediti (che verranno, come mi auguro, in tempo opportuno pubblicati) che lo affermano a chiare lettere. Conosciamo altrettanto per Napoli e Bologna negli anni successivi. Poi, visto che nel forum chiunque può dire la sua e non c'è modo di testarne l'autorevolezza, capisco i dubbi. Però come ho detto in precedenza, le "ipotesi" alternative sui graffi di conio altro non sono che fantasie.

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E' vero nel forum chiunque e' libero di dire la sua , aggiungo per fortuna

Infatti esprimo i miei dubbi e scrivo le mie ipotesi ma fino a prova contraria non mi permetto di escludere nulla

Ancora oggi si presentano i graffi di conio in zecca e non certo creati per ridurre il peso

Quando ancora collezionavo gli aurei in lire del Vaticano , San Marino e Repubblica Italiana mi sono capitati esemplari ricevuti dalla zecca di Roma essendo abbonato al loro servizio, con problemi simili sul bordo e nei campi.

Naturalmente le inviavo al mittente e ricevevo esemplari sostitutivi indietro con la scuse del funzionario e la spiegazione di esemplari difettosi sfuggiti al controllo

Modificato da piergi00
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Posto questo documento per chi e' interessato :

Manifesto Camerale 9 Dicembre 1820 n.1106 REGNO DI VITTORIO EMANUELE I *
DOCUMENTO DELLE CAMERA DEI CONTI DEL REGNO DI SARDEGNA CHE NOTIFICA LE REGIE PATENTI COLLE QUALI S.M. ORDINA L'EMISSIONE DELLE MONETE D'ORO E D'ARGENTO DA LIRE 20 E DA LIRE 5

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