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IGNORED

Una siliqua (?) di Arcadio


antvwaIa

Risposte migliori

Il punto interrogativo è d'obbligo, perché non esiste nessuna siliqua di Arcadio con al rovescio la salus reipublicae e contrassegno di zecca SMN gamma.

Infatti "quella lì" non è una siliqua, ma un nummo: precisamente RIC IX Nicomedia 45c.

Tuttavia questa che ho pizzicato in una raccolta istituzionale è d'argento! Il dritto è pressoché fior di conio; il rovescio ha un punto di usura che mostra che anche l'aspetto sottostante del metallo è quello dell'argento. Pesa 1,63 g, troppi per una monetina di bronzo di appena 13 mm di diametro, giusti per la siliqua.

La foto che aggiungo (in realtà una scansione) è a colori, non in B/N.

20kuphd.jpg

Come la spiego? Semplicissimo. Non la spiego per niente! :)

Esiste tuttavia un precedente. La mezza siliqua di Onorio, Ric X,1244 (unica) che pure è una salus, anche se tra i due esempi ci sono differenze sostanziali.

fc1st1.jpg

E voi, invece, come interpreatate questa strana (unica?) siliqua di Arcadio con il rovescio del nummo?

Antvwala

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Cacchio! Neppure uno straccio d'ideina avete?

Domanda n°1 che mi sono posto: è possibile che si tratti della prova di zecca di una salus?

Ovviamente non ho idea se nelle zecche antiche si facessero prove di zecca prima di avviare la coniazione di una nuova tipologia, anche se mi pare ragionevole che si facessero e che servissero per dare un benestare alla nuova produzione. E se si facevano, niente di strano che lo si facesse con un metallo più malleabile, come l'argento, che dà un'impronta più nitida del bronzo.

Domanda n° 2 che mi sono posto: è possibile che quando si avviava la coniazione di una nuova tipologia di monete eneee si coiasse un certo numero di esemplari in metallo fino per farne donazione ad alcune persone notabili?

Non mi sembra un'idea del tutto stupida....

Modificato da antvwaIa
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Domanda n° 2 che mi sono posto: è possibile che quando si avviava la coniazione di una nuova tipologia di monete eneee si coiasse un certo numero di esemplari in metallo fino per farne donazione ad alcune persone notabili?

Non mi sembra un'idea del tutto stupida....

Beh è quello che è successo quache decina di anni fa con il 20 lire in oro detto "dei Marescialli", o tutte le decine di prove donate in età repubblicana alle pù alte cariche dello stato...

Credo che 2000 anni fa fossero meno ossequianti...per non dire meno stupidi...

se le dimensioni sono compatibili con quelle delle silique, non escluderei la possibilità che abbiano utilizzato per errore un tondello vergine destinato ad altro...

Modificato da Nikko
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Effettivamente nel diametro numma e siliqua sono simili e nel dritto sono (o possono essere) identici. E' dunque possibile che ci sia stato un errore durante la coniazione della siliqua e cioè che avessero abbinato al giusto conio d'incudine un conio di martello errato, in quanto destinato al nummo.

Quindi questa è una 3a ipotesi per tentare di giustificare l'esistenza di questa moneta che non dovrebbe esistere...

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Riguardo all'idea numero 1, anche quella, non è peregrina. Anche io sono fra i sostenitori delle "prove di conio", ossia, come hai detto tu, delle monete coniate subito dopo la creazione dei conii al fine di testarne la qualità e la fattura, ma anche solo per toccare con mano ciò che il Senato o l'Imperatore aveva chiesto come nuove tipologie.

A fare da "chiamino" ci sarebbero dei segnali abbastanza evidenti, come regolarità del tondello, perfetta centratura, modulo leggermente più grande del normale (tanto da poterlo far sembrare un medaglioncino: vedi esemplare sotto).

post-7356-0-44236400-1408905545_thumb.jp

Anche la seconda idea non è male...e perché no?

Monetina interessante!

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Awards

Grazie Mirko.

Ci sta anche il solido d'argento di Alessandro III, per il quale mi pare che ormai prevalga l'opinione che si tratti di una prova di zecca per una tipologia aurea che poi fu deciso di non produrre.

2uzurz8.jpg

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Purtroppo non ho adeguata competenza per conoscere casi di prova di conio in argento per un nuovo nummo di bronzo.

Sarebbe utile che qualcuno alzi la mano in proposito.

Tuttavia ho personalmente perplessità sul fatto che si facessero prove in metallo nobile (argento) per un modesto nummo di bronzo.

Diversa cosa sono le prove in argento per una moneta d'oro.

Normalmente nell'antichità si facevano prove con un metallo più "povero" per una moneta finale.

Nel mondo greco ho alcuni indizi che mi fanno sospettare che usassero tondelli di piombo o addirittura in ceramica per fare prove di conii in bronzo (ma anche di tetradrammi in argento).

Poi nel mondo romano sono noti casi di conii usati sia per i denari in argento sia per gli aurei (di dimensioni molto simili fra loro).

Mi sembra difficile che, poi nel V secolo d.C., con minori risorse economiche rispetto al passato, sprecassero l'argento per provare nuovi nummi in metallo molto più vile, come il bronzo.

Ovviamente non posso negare che abbiano invece utilizzato, per il "principio della massima economia", conii predisposti per un nummo allo scopo di avviare un progetto di nuove silique in argento, un progetto che poi non è andato in porto.

Ma per sostenere una simile teoria servirebbero, se possibile, altri casi simili (silique emesse con conii di nummi, di simile diametro).

Ripeto, chi sa qualcosa alzi la mano….

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Grazie Acraf. Mi trovi sostanzialmente d'accordo con te. Se dovessi eseguire una prova per verificare che il conio sia ben fatto, utilizzerei piombo oppure stagno puro, piuttosto che l'argento.

Cosa ne pensi sull'idea di una errata abbinazione dei coni? Il dritto della siliqua ma con il rovescio del nummo?

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Ciao,

restando nel puro campo delle ipotesi ... personalmente quoto la terza. Forse volevano testare il conio di dritto che non mi pare stanco e per il rovescio hanno utilizzato un conio giá sfruttato sui nummi.

Ciao

Illyricum

:)

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Ciao,

in base al peso ritengo volessero ottenere una siliqua. Hanno usato un conio di dritto nuovo o almeno non usurato. Il rovescio mi pare invece un po' stanco. Perche' usarne uno cosi per nummi?

- errore involontario di match tra i conii

- test di conio del dritto su argento ed hanno usato un conio di rovescio di misura adatta

Pensandoci bene, la possibilita'ᠤdue e' antieconomica e non troppo utile; avrei usato un metallo meno pregiato o per vedere il risultato del conio di dritto avrei eseguito un' impronta nell' argilla. La prima mi pare pi reale. Ma allora mi sorge un dubbio: tenevano mischiati i conii? Non separavano i vari nominali? Ne deduco comunque che non venivano utilizzati conii "a tenaglia" o in caso affermativo a conii intercambiabili. Giusto?

Ciao

Illyricum

:)

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Modificato da Illyricum65
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Sono ipotesi che ho fatto anch'io.

L'immagine che ho fatto è molto modesta, ma in questa fase iniziale del nostro studio, che si limita a costruire un data base, per velocizzarla scannerizziamo a 1200 dpi blocchi di 30-60 monete alla volta. Il risultato è pratico ma la qualità dell'immagine è ovviamente modesta. Moneta in mano è davvero moooooolto più bella che nell'immagine postata!

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