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Monete: Ottimo investimento -Articolo il Sole24Ore


vickydog

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Il 1 Settembre u.s. Il Sole 24 Ore ha pubblicato questo articolo dal titolo "Auto d'epoca e monete sono tra le collezioni con i ritorni più alti"

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LA GUIDA PRATICA PER LA FAMIGLIA - Le scelte di portafoglio - Arte - MERCATO, OPERATORI E INVESTIMENTI

Auto d'epoca e monete sono le collezioni con i ritorni più alti

Sono diverse le tipologie di oggetti collezionabili, ognuno ha mercati e piazze di scambio diverse e operatori specializzati. Prima di tutto, è la passione a muovere gli acquisti di questi beni reali, ma collezionare oggetti di lusso è considerato oggi anche un investimento alternativo per diversificare portafogli a lungo termine. Infatti il rapporto tra rischio e rendimenti di questi beni è strettamente legato alla loro qualità e alla tempistica di acquisto e vendita: avere di fronte un arco temporale molto lungo e monitorare costantemente gli indici e i valori di questi beni è necessario per trasformarli anche in un investimento, oltre che goderne esteticamente. Aver fretta, invece, di liquidarli può significare veder svalutato il valore d'acquisto. Di positivo c'è che la dismissione in Italia non comporta alcuna tassazione sul capital gain e il guadagno, quando c'è, è netto.
È importante essere consapevoli della differenza tra valore emozionale e valore commerciale di un oggetto, perché spesso può divergere e non concidere con la valutazione della casa d'asta, del gallerista o dell'antiquario.
Per orientarsi nelle scelte d'acquisto, soprattutto di opere d'arte, ogni sabato Plus24 nelle pagine di ArtEconomy24 pubblica su carta e online (www.arteconomy24.ilsole24ore.com/) le quotazioni degli artisti in galleria e in asta. Un'informazione necessaria per operare nel mercato.
Ma come si forma il prezzo e il valore di un'opera o di un bene da collezione? Ovviamente ogni settore ha le sue leggi, ma sicuramente alcune sono comuni: ottima qualità del pezzo, rarità, ottimo stato di conservazione insieme a provenienza e pubblicazioni rappresentano un buon viatico.
Naturalmente per alcuni comparti del collezionismo, come le monete e i gioielli, la stessa materia (oro o pietre preziose) già rappresenta un valore da cui partire, così come le mode e il gusto contemporaneo possono fare la fortuna di un artista o di un oggetto.
Ci sono, poi, le banche dati sui valori passati in asta di opere d'arte, d'antiquariato, di design o di auto d'epoca e i cataloghi per monete e francobolli a guidare il collezionista. Infine, gli indici: la società americana Knight Frank ha creato il Knight Frank's Luxury Investment Index (Kflii), che misura nove categorie di oggetti da collezione, tra cui auto d'epoca, arte e monete rare. Qualche esempio? A fine 2013 le auto d'epoca avevano performato del 28% in un anno e del 121% in cinque anni, i gioielli del 3% e del 49%, le monete del 10% e 91% e i francobolli del 5% e del 50 per cento.

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Molto probabilmente, il giornalista che ha scritto l'articolo, potrà essere ferrato su molti argomenti di economia ma sicuramente non è un collezionista di monete. Sembra di leggere quegli articoli che ogni tanto appaiono sul web dove tirando un cassetto in casa puoi trovare la moneta da 1000 euro. Sicuramente il collezionismo numismatico ha un suo ritorno economico. Io ho questa opinione sul valore della mia collezione e faccio un esempio: se avessi una moneta/banconota di cui il valore attuale, riportato da cataloghi e quant'altro, fosse 1000,00 euro, sarei contento; ma fintanto che non l'ho venduta, fintanto che non trovo qualcuno che mi dà 1000,00 euro, la mia moneta/banconota ha solo un valore virtuale-teorico. Quando ho in mano i soldi, fisicamente, posso dire con certezza il valore di quella moneta/banconota. Questa è la risposta che do ai vari interlocutori quando mi chiedono: "Quanto vale ?".

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Mi ricordo quando 20 anni fa dicevano che le pellicce di visone e di non so che cosa, erano un investimento sicurissimo: se vai tra i mercatini ti trovi pellicce di qualunque bestiola a 150€ come max e per acquistarle nuove invece devi spendere migliaia di €.

Il valore di mercato sì...ma ci vuole chi è disposto a spendere.

Prendiamo la nostra passione per quello che è (cultura, arricchimento personale, passa tempo, ecc..) e tralasciamo il lato economico: non ho ancora sentito un vero collezionista dire "bèh ho comprato oggi questo a x € e non vedo l'ora che fra 5 anni lo rivenderò a 5volte x €".

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Condivido in pieno le precedenti considerazioni ; chi acquista monete in particolare antiche , se lo fa per un interesse storico culturale , non si pone il problema dell' investimento , altrimenti farebbe meglio ad acquistare monete in oro e quelle poche russe in platino .

D'altra parte e' anche vero che la vita non dura in eterno e che un giorno dovremo lasciare questi tondelli a qualcuno , e' in questo momento che chi le ereditera' , se non sara' interessato , potra' ricavarne un buon ingresso economico , perche' e' solo a distanza di molti decenni che le monete antiche si potranno rivalutare .

Modificato da Legio II Italica
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L'articolo del Sole non precisa che, per quanto attiene l'investimento in monete, le rivalutazioni si riferiscono a un indice chiamato "The Stanley Gibbons Rare Coin Index" che considera 200 monete rare Inglesi di fascia alta e top: "The Index provides a snapshot of the strength and stability of the market for rare British coins from early 1st.century Celtic coinage to mid 20th century coins from the reign of George V, ranging in price from £5000 to £225,000."

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Modificato da vickydog
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Infatti, prova a chiedere a chi ha acquistato il "Gronchi rosa" per tre o quattro milioni (lire) e cosa vale adesso. E' la storia, la cultura il vero investimento che aumenta con gli anni, se aumentano anche i soldi ben venga; ma i soldi non sono lo scopo primario del VERO collezionista. Faccio un esempio: un mio carissimo amico possiede il secondo decreto delle 1000 lire con matrice 09/12/1899 (parliamo di banconote) pezzo giudicato unico. Gli sono stati offerti tantissimi soldi, molti di più di quelli spesi per l'acquisto e la sua risposta è stata: "Se vendo la banconota mi rimane un buco vuoto, i soldi che prendo non servirebbero a ricomprarla perché non ce né un'altra, per cui me la tengo." Questo , per me, è lo spirito del VERO collezionista. Per passione non per denaro.

concordo molto con il tuo amico. :good:

un mio amico invece dice... io compro non vendo :lol:

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Awards

Il collezionismo numismatico non si fa per investimento. Se all'atto dell'acquisto pensiamo già al futuro ricavo abbiamo sbagliato settore. Io credo - e sono convinto che in tanti condividano - quando si acquista una moneta lo si fa perché ci piace, l'abbiamo inseguita, ecc.ecc. Per gli investimenti ci sono i lingotti, e altri prodotti finanziari.

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Molto probabilmente, il giornalista che ha scritto l'articolo, potrà essere ferrato su molti argomenti di economia ma sicuramente non è un collezionista di monete. Sembra di leggere quegli articoli che ogni tanto appaiono sul web dove tirando un cassetto in casa puoi trovare la moneta da 1000 euro. Sicuramente il collezionismo numismatico ha un suo ritorno economico. Io ho questa opinione sul valore della mia collezione e faccio un esempio: se avessi una moneta/banconota di cui il valore attuale, riportato da cataloghi e quant'altro, fosse 1000,00 euro, sarei contento; ma fintanto che non l'ho venduta, fintanto che non trovo qualcuno che mi dà 1000,00 euro, la mia moneta/banconota ha solo un valore virtuale-teorico. Quando ho in mano i soldi, fisicamente, posso dire con certezza il valore di quella moneta/banconota. Questa è la risposta che do ai vari interlocutori quando mi chiedono: "Quanto vale ?".

Grande Lorenzo proprio ieri rispondevo ad un mio amico che mi sta rifacendo il bagno il valore di una moneta è quanto uno è disposto ad offrire per acquistartela :hi:

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Il collezionismo numismatico non si fa per investimento. Se all'atto dell'acquisto pensiamo già al futuro ricavo abbiamo sbagliato settore. Io credo - e sono convinto che in tanti condividano - quando si acquista una moneta lo si fa perché ci piace, l'abbiamo inseguita, ecc.ecc. Per gli investimenti ci sono i lingotti, e altri prodotti finanziari.

Che questo sia l'aspetto che ti accompagna e che tu non voglia pensare a quello rivalutativo (o svalutativo) nel presente è assolutamente condivisibile, specialmente tra noi :)

Nel concorso per la moneta più bella ebbi a esprimere un simile pensiero "premiamo la moneta che ci emoziona di più, senza considerare affatto il suo valore commerciale!". E' bellissimo che sia così...!

Prima o poi, però, tristemente o no, le monete torneranno al loro destino e a svolgere la funzione per la quale furono coniate e lo sono tuttora: garantire un valore economico.

Se rifuggiamo questo aspetto forse non amiamo, vile o nobile che sia, le monete nella loro essenza? La domanda è aperta... :)

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Tutto vero.

Tuttavia io personalmente trovo assai riduttivo, per non dire ipocrita, negare che ciascun collezionista confidi intimamente di non buttare via il denaro collezionando monete, almeno nel lungo termine.

Che non sia (o meglio non debba essere) l'obiettivo principale di una collezione siamo tutti d'accordo.

Che il ritorno sperato nel tempo di una spesa per una moneta, sovente importante e frutto di sacrifici, non conti nulla non ci credo ma neanche se viene giù Giove a raccontarmelo!

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Min_ver hai ragione. Quello che ho detto sopra è più o meno quello che dici tu. Il collezionista compra ma non butta via i soldi. E' logico che intimamente spera che i soldi spesi vengano rivalutati. Questo credo sia l'aspettativa di tutti. ma non è lo scopo principale. Altrimenti non ci chiameremo collezionisti ma commercianti. Definivo VERO collezionista e presumo tu lo sia, colui che acquista e non pensa in primis al guadagno futuro. Se ci sarà un guadagno, molto probabilmente, lo avranno i nostri figli oppure noi se smetteremo di collezionare e vorremo realizzare per i più svariati motivi. Non siamo tanto sciocchi da buttare i soldi per il gusto di buttarli.

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Come al solito la "via di mezzo" (dal senso filosofico così importante) è quasi sempre quella giusta. Io compro un moneta perché mi piace, sono disposto a spendere qualcosa in più anche, a volte, perché non compro la moneta ma il piacere di averla. Al contempo intimamente faccio i miei calcoli perché, nel caso in cui la venda, io possa rifarmi circa dei soldi spesi. A volte accade, altre si guadagna, altre si perde. Insieme formano un equilibrio. Inoltre spero che acquisti valore perché, se lo fa, vuol dire che diventa più ricercata quindi appare meno sul mercato e si fa più rara.

Allo stesso modo, comprando un'auto, non compriamo solo l'auto, ma il piacere di possederla o il servizio di trasporto che ci offre. Quando arriva a fine vita, non vale più nulla o quasi, magari viene demolita anche , però... ci ha offerto tante cose. Questo nelle monete è la storia, il piacere, l'emozione ecc. con la differenza che, non varranno mai zero. Facciamo nella vita tantissimi acquisti del tipo di quello della macchina, quasi tutti anzi. Le monete, per natura, non sono così, dobbiamo solo dare il giusto peso al denaro che non ha valore finché non viene speso in qualcosa che ci rende più felici :)

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Il vero collezionista è colui che acquista tramite qualsiasi canale monete per puro piacere di possederle....e magari spende anche più di quello che il pezzo può valere. Questo vuol dire collezionista!

Qui sento parecchie discussioni su chi riesce ad accaparrarsi quel pezzo al prezzo migliore...e questo non è collezionismo ma speculazione.

Io stesso non nascondo che spesso acquisto con la speranza che un giorno il mio pezzo si rivaluti...per cui io non mi ritengo un vero collezionista, e così tanti altri che credono di esserlo.

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In realtà non penso che il collezionista pensi veramente al "guadagno", piuttosto, visto che collezionare costa sacrificio (anche non indifferente, in alcuni casi), uno spera solo di non gettare soldi al vento ... ovvero di non "vanificare" la controparte in "sacrifici" che sta dietro il piacere di collezionare... se poi ci sarà anche un rendimento o guadagno, tanto meglio ... è cosa lecitissima.

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Bene... ne ho lette tante di risposte : è quindi mi considero "una pecora nera "

sono uno dei pochi, che non interessa minimamente il ritorno economico. ( non che spenda grosse cifre)

ma quello che mi piace l`acquisto , senza pensare ad una eventuale rivalutazione. al posto di capi "firmati"

preferisco le monete, è se in futuro ( spero il più tardi possibile) i miei eredi... ricavano qualcosa buon per loro, il mio scopo non è cosa lascio... altrimenti acquisterei lingottini.

le monete sono un mio piacere "personale" se poi sarà condiviso come spero dal mio nipotino, (che per il momento ) sembra interessato, infatti ha due collezioni sue, una sugli animali.. ed una sui velieri.

altrimenti .. può farne ciò che vuole.

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Scusate se esco "fuori tema"....ma ricollegandomi all'ultimo post di @@vwgolf, che parla di lingottini come futuro ritorno economico, secondo voi, tolta l'inflazione ecc ecc....facendo un paragone tra lingotti o monete da investimento da una parte.....e monete da collezione dall'altra....quale di queste negli ultimi 20 anni ha avuto miglior rivalutazione?

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Il vero collezionista è colui che acquista tramite qualsiasi canale monete per puro piacere di possederle....

.

Scusami potresti chiarirmi questo concetto ? Perche detto cosi sembra che il collezionista è colui che acquista monete anche attraverso canali illeciti ( tombaroli etc ....) e a mio personalissimo parere questo è una sorta di anti-collezionista ....il vero collezionista vuole anche il diffondersi della numismatica attraverso le istituzioni , musei , circoli .....

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Un articolo EDIT scritto EDIT che fa ribrezzo. Non dico di più per non incorrere nelle sanzioni per linguaggio inadeguato.... ma direi molto di peggio di quanto ho scritto!

Modificato da petronius arbiter
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Un articolo EDIT scritto EDIT che fa ribrezzo. Non dico di più per non incorrere nelle sanzioni per linguaggio inadeguato.... ma direi molto di peggio di quanto ho scritto!

Bonsoir... Meno male che la numismatica è la collezione dei re! :)

Spero proprio di no, Antvwala... è un articolo introduttivo, generico che si rivolge a un vasto pubblico, non di specialisti, i quali consultano ben altre pubblicazioni, di cui la sezione apposita è ricca http://www.lamoneta.it/forum/172-bibliografia-numismatica-e-novita-editoriali/

Tuttavia, l'articolo riporta dati e informazioni, magari parziali (il Sole non è certo scevro da compiacenze verso sponsor ed editori) ma oggettivi, anche se vanno contestualizzati, e sinceramente mi sarei aspettato di leggere questo genere di interventi...

Modificato da vickydog
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