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IGNORED

Una tipologia interessante di Valentiniano I


Matteo91

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Ciao a tutti :)

Sfogliando il RIC IX mi sono imbattuto in questa particolare tipologia descritta a pagina 159:

364

D/ DN VALENTINI-ANVS PF AVG, busto diademato, drappeggiato e corazzato rivolto a destra.

R/ PERPETVIT-AS IMPERII, imperatore riceva da una mano dall'alto uno scudo con iscritta una svastica; in esergo SIRM.

RIC IX Sirmium 5

Ci sarebbe anche la foto nelle tavole, ma è poco comprensibile. Viene anche indicato come referenza "Budapest", probabilmente conservata presso qualche museo, e dovrebbe essere un esemplare unico. Qualcuno ne ha mai visto una foto nitida?

L'altra domanda che vorrei porvi è questa: che significato religioso attribuireste ai simboli della mano dall'alto e della svastica? La mano è assimilabile alle "manus dei" e quindi riconducibile al cristianesimo? La svastica invece non mi sembra sia un simbolo ricorrente nella monetazione imperiale, in particolare in questo periodo, e ricordo sia più un simbolo "solare"...Mi sembra una curiosa associazione.

Riporto per completezza la foto dal RIC.

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Grazie,

Matteo.

Modificato da Matteo91
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Da impreparato nella materia, leggendo qualcosa, mi sono annotato:

1) la svastica era presente sugli scudi dei soldati romani stanziati in Oriente.

2) la svastica è presente nell'arte funeraria cristiana del tardo Impero...

Se ho capito bene, quindi, qualche ipotesi si può fare circa la mano di Dio che regge lo scudo con la svastica....non avendo letto il libro di Pierre Bastien..che ne pensate?

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Grazie per gli ottimi spunti. Nel week end sono fuori casa, se non mi sentite é per quello. Appena rientro cercherò di approfondire anche io l'argomento, che sembra essere interessante :)

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DE GREGE EPICURI

Su Valentiniano 1° non c'è molto da aggiungere; molti dei generali di Giuliano erano cristiani (più o meno dichiarati), compreso Gioviano che fu acclamato dopo di lui; anzi, diverse testimonianze sostennero che la ferita mortale di Giuliano provenisse "dalla parte dei romani", tendendo quindi ad avvalorare l'idea di un complotto. La posizione filosofico-religiosa di Giuliano era fortemente minoritaria nell'impero, ed era impensabile che dopo di lui divenissero imperatori dei non-cristiani.

Nella monetazione di Valentiniano 1° i simboli cristiani sono numerosi. Della moneta citata non avevo nessuna notizia (il Museo Archeologico di Budapest contiene un importante settore numismatico, fra l'altro con molte celtiche cisalpine).

La "manus dei" è presente dalle monete post-mortem di Costantino, coniate dai figli, fino ad Eudoxia moglie di Arcadio (in questo caso la mano incorona l'imperatrice): anche qui non ci sono problemi.

Il porgere uno scudo è invece una iconografia sconosciuta; sembra voler fornire una difesa, proteggere l'imperatore. Ho letto anch'io che la svastica è presente come simbolo cristiano (in rari casi), specie in ambiente funerario; ma non ho trovato immagini.

La svastica è considerata un simbolo solare, in particolare in ambito orientale (India ecc.); non è strano comunque trovarla in un contesto cristiano, visto che Cristo è descritto come "Luce che illumina le tenebre" ed a volte anche come "Sole".

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Ciao,

la svastica, come già correttamente riportato, è simbolo solare ma pure collegato alla sfera religiosa cristiana.

La croce, nell’iconografia cristiana è divenuta il simbolo di fede più evidente e significativo, ma essa era già largamente nota nel mondo pre-cristiano. Il processo per cui la croce giunse a tanta universalità, soppiantando tutti gli altri simboli cristiani, si compì relativamente tardi (sec. IV). Oltre ai valori propriamente ‘religiosi’, nell’ambito del cristianesimo la croce ha, nelle credenze folcloristiche, un valore di forte agente apotropaico: come oggetto viene spesso collocata nei campi per favorire il buon esito del raccolto; è considerata potente contro le forze demoniache.

Si può trovare la svastica nel pavimento a mosaico della chiesa della Natività a Betleem. Nel suo libro Riguardo alla svastica Joerg Lechler mostra alcune rappresentazioni di svastiche tratte da chiese della cristianità. Tra il voluminoso materiale illustrato, si vede il cosiddetto abito del digiuno o di quaresima di Heiligengrabe, in Germania, su cui l’abito di Cristo è coperto di svastiche. La svastica compare su una tovaglia d’altare della Chiesa di Maria zur Wiese di Soest, in Germania. Si trova pure sul monumento in bronzo del vescovo Bocholt a Luebeck e su alcune monete medievali delle diocesi cattoliche di Mainz e Halberstadt e del vescovo di Erfurt, Heinrich (1140-1150 ).

In un quadro di una chiesa di Dalby (Svezia meridionale) l’agnello rappresentante Gesù Cristo aveva la svastica anziché una semplice croce. Fu pure usata la svastica nella forma della campana della chiesa di Utterslev, in Danimarca. I primi cristiani rigettarono l’uso di tali simboli. Una volta ciò fu espresso con queste parole: “Le croci, inoltre, non le adoriamo né le desideriamo. Voi, in realtà, che consacrate dèi di legno, adorate croci di legno forse come parti dei vostri dèi. Perché i vostri stessi stendardi, nonché i vostri vessilli e le bandiere dei vostri campi, che cos’altro sono se non croci indorate e abbellite? I vostri trofei di vittoria non solo imitano l’aspetto di una croce semplice, ma anche quello di un uomo affisso ad essa”. — L’Ottavio di Minucio Felice, cap. 29, The Ante-Nicene Fathers, Vol. 4, pag. 191.

Purtroppo non sono disponibili foto della moneta ed ho trovato solamente questa rappresentazione grafica da Tesorillo.com

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IMHO è proponibile (quantomeno in forma dubitativa) un nesso con la simbologia cristiana del periodo, a maggior ragione in presenza della "manus dei".

Ciao

Illyricum

:)

Modificato da Illyricum65
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Anche in Italia , in epoca Etrusca , si hanno rappresentazioni della svastica , a dimostrazione che probabilmente era un simbolo universalmente conosciuto e di buon auspicio ; quella raffigurata viene da Cavona di Sovana (Grosseto ) incisa su tufo .

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Vi ringrazio per la partecipazione e i preziosi contributi. Penso anche io che si potrebbe pensare ad un uso cristiano della svastica. Prima però sarebbe opportuno leggere il testo indicato da antwaia per supportare un po' più scientificamente questa ipotesi. sarrebe senz'altro utile anche per capire per quale motivo sia stata coniata questa moneta con un iconografia così particolare. Me la sarei aspettata più per un aureo ad essere sincero...mi sembra di aver letto nel RIC che si ipotizzò che fosse un esemplare di presentazione; ora però non ho modo di verificare.

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Ciao,

la svastica, come già correttamente riportato, è simbolo solare ma pure collegato alla sfera religiosa cristiana.

La croce, nell’iconografia cristiana è divenuta il simbolo di fede più evidente e significativo, ma essa era già largamente nota nel mondo pre-cristiano. Il processo per cui la croce giunse a tanta universalità, soppiantando tutti gli altri simboli cristiani, si compì relativamente tardi (sec. IV). Oltre ai valori propriamente ‘religiosi’, nell’ambito del cristianesimo la croce ha, nelle credenze folcloristiche, un valore di forte agente apotropaico: come oggetto viene spesso collocata nei campi per favorire il buon esito del raccolto; è considerata potente contro le forze demoniache.

Si può trovare la svastica nel pavimento a mosaico della chiesa della Natività a Betleem. Nel suo libro Riguardo alla svastica Joerg Lechler mostra alcune rappresentazioni di svastiche tratte da chiese della cristianità. Tra il voluminoso materiale illustrato, si vede il cosiddetto abito del digiuno o di quaresima di Heiligengrabe, in Germania, su cui l’abito di Cristo è coperto di svastiche. La svastica compare su una tovaglia d’altare della Chiesa di Maria zur Wiese di Soest, in Germania. Si trova pure sul monumento in bronzo del vescovo Bocholt a Luebeck e su alcune monete medievali delle diocesi cattoliche di Mainz e Halberstadt e del vescovo di Erfurt, Heinrich (1140-1150 ).

In un quadro di una chiesa di Dalby (Svezia meridionale) l’agnello rappresentante Gesù Cristo aveva la svastica anziché una semplice croce. Fu pure usata la svastica nella forma della campana della chiesa di Utterslev, in Danimarca. I primi cristiani rigettarono l’uso di tali simboli. Una volta ciò fu espresso con queste parole: “Le croci, inoltre, non le adoriamo né le desideriamo. Voi, in realtà, che consacrate dèi di legno, adorate croci di legno forse come parti dei vostri dèi. Perché i vostri stessi stendardi, nonché i vostri vessilli e le bandiere dei vostri campi, che cos’altro sono se non croci indorate e abbellite? I vostri trofei di vittoria non solo imitano l’aspetto di una croce semplice, ma anche quello di un uomo affisso ad essa”. — L’Ottavio di Minucio Felice, cap. 29, The Ante-Nicene Fathers, Vol. 4, pag. 191.

Purtroppo non sono disponibili foto della moneta ed ho trovato solamente questa rappresentazione grafica da Tesorillo.com

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IMHO è proponibile (quantomeno in forma dibitativa) un nesso con la simbologia cristiana del periodo, a maggior ragione in presenza della "manus dei"

Ciao

Illyricum

:)

Ciao,

nel testo di un libro inglese ho letto un accenno al fatto che la moneta sarebbe stata emessa a Sirium per celebrare una ricorrenza del regno di Valentiniano. Certamente è strano che si sia celebrato un evento con una moneta "commemorativa" in bronzo... ma prescindere da ció si tratterebbe di una "limited edition", comunque e spiegherebbe il perchè sia cosí poco diffusa.

Il libro di Ant sicuramente puó esser contributivo.

Ciao

Illyricum

;)

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Il libro di Ant sicuramente puó esser contributivo.

Ho visto che si tratta di un articolo facente parte di questa raccolta: Alexandro Jelocnik Oblata, Studia numismatica labacensia.

@@antvwaIa hai avuto modo per caso anche di sfogliarlo?

Modificato da Matteo91
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Ho visto che si tratta di un articolo facente parte di questa raccolta: Alexandro Jelocnik Oblata, Studia numismatica labacensia.

@@antvwaIa hai avuto modo per caso anche di sfogliarlo?

Purtroppo no: l'ho cercato ma senza trovarlo.

In biblioteca ho due tesi di laurea sul tema della comparsa dei simboli cristiani sulla monetazione romana, ma non ho trovato nient'altro che la citazione di questo stesso bronzetto di Valentiniano I, senza nessun'altra fotografia.

Ho anche verificato nella biblioteca del Bottacin, che è fornitissima, ma manca pure lì.

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Questo è quanto ho trovato sul tema:

"PERPETVITAS IMPERII, alrededor del emperador en atuendo militar estante a la derecha, recibiendo un escudo que le ofrece una mano que aparece del cielo, el escudo lleva grabado una esvástica. De este tipo se conoce solamente un ejemplar y se encuentra en el museo de Budapest. Muy posiblemente se trate de una emisión para adular a su hermano, ya que la leyenda así lo indica, Gobierno Perpetuo, evocando la inmortalidad de los augustos. Se cree que muy probablemente se emitió en el mes de abril de ese mismo año.

El periodo en que gobernaban los dos hermanos en solitario, no fue muy prolífero en nuevos tipos de leyendas en las monedas a nombre de Valentiniano, aunque como veremos, no variaron apenas durante todo su reinado. Comenzando a emitirse a partir del 25 de febrero del año 364 d.c., según nos cuenta el Roman Imperial Coins en su IX tomo.

Sobre grandes cospeles de cobre, los que se denominan AE1 y en cambio abarca desde la Doble Maiorina hasta el Medallón.

Para hacernos una idea de cómo era Valentiniano física e intelectualmente, así como en su forma de actuar, hemos extraído estas pocas líneas escritas por Ammiano Marcelino, con las que lo podremos conocer mejor. “Rígido observador de la pureza de costumbres, fue casto en su vida privada lo mismo que en la pública, poniendo freno con su ejemplo a la licencia de la corte. La reforma fe tanto más eficaz, cuanto que ni siquiera perdonaba a sus parientes, cuyos excesos en este género eran reprendidos siempre, y hasta incurrían por ellos en su desgracia. Sin embargo, exceptuó a su hermano, aunque al asociarle al poder, obedecía a la necesidad del momento.

Atendía cuidadosamente a la elección de los delegados de su autoridad. Bajo su reinado no se vió a ningún banquero gobernador de de provincia, ni se vendió ningún destino en subasta, a no ser en los comienzos, cuando los abusos más escandalosos aprovechan, para deslizarse, las preocupaciones del nuevo poder. En la guerra unía la prudencia del genio más fecundo en recursos para el ataque o la defensa; gozando de salud endurecida en todo género de fatigas; de seguro discernimiento acerca de lo que convenía hacer o evitar y mostrando escrupulosa atención en los detalles.

Escribía bien y pintaba y modelaba con bastante destreza. Existen armas de nueva forma dibujadas por él. Tenía excelente memoria, discurría poco, pero su palabra era animada y casi elocuente. Amante de la pulcritud, no era enemigo de los placeres de la mesa, pero exigía cosas escogidas y rechazaba la profusión.

Honor de su gobierno es haber hecho reinar la tolerancia. Supo conservar completo equilibrio entre las diferentes sectas, no inquietar ninguna conciencia, no prescribir formula alguna, ni imponer a nadie dogma a que se inclinaba. Conforme encontró los asuntos religiosos su advenimiento, así quedaron después de él.

Tenía cuerpo musculoso y robusto; el cabello rubio, fresca la tez, ojos azules y mirada oblicua y dura. Pero su elevada estatura y proporción de toda su persona respondían a la majestad de su rango.”

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