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IGNORED

Denario gens Appuleia - Lucio Apuleio Saturnino


Titta99

Risposte migliori

Buonasera a tutti ;)

 

Volevo proporvi uno dei miei ultimi acquisti che ho finito di catalogare poco fa... :)

Si tratta di un denario suberato di Lucio Apuleio Saturnino, dell'anno 104 prima della nascita di Cristo.

A chi interessasse, allego classificazione e contesto storico.

 

Grazie a chi leggerà  :good:  sono graditissimi i commenti, anche negativi ;)  (così potrò correggere eventuali errori...)

 

 

·        Dettagli tecnici

-        Peso: 2,74 grammi

-        Diametro: 17 mm

-        Asse: 0°

-        Materiale: moneta suberata

-        Patina: gradevole

-        Condizioni generali: BB-

 

·        Classificazione

D/: testa elmata a sinistra di Roma

R/: Appuleio Saturnino su una quadriga andante verso destra; in esergo, L•SATURN e nel campo, sopra la quadriga, • R •

104 a.C. – Crawford 317/3a

 

·        Contestualizzazione della moneta

Lucio Apuleio Saturnino fu membro della gens Appuleia e nipote dell'Apuleio Saturnino pretore nel 166 a.C.

Nel 104 a.C., Saturnino fu questore, con l'incarico di sovraintendere all'importazione di grano a Ostia. In quel periodo vi era scarsità di grano e il senato ritenne che Saturnino non si impegnasse abbastanza per procurarne maggiori quantità: egli venne allora destituito dalla carica, sebbene non gli venisse mossa alcuna accusa. L'ingiustizia subita fece passare Saturnino con decisione ai Populares, dove strinse forti legami con Gaio Mario e i suoi sostenitori.

Saturnino, che si era guadagnato il sostegno di molti, venne eletto tribuno della plebe per il 102 a.C.

Il legame di Saturnino e Mario venne rafforzato dall'avere un nemico in comune, Metello Numidico: i due decisero di prendere il potere facendo eleggere per l'anno 100 a.C. Mario al consolato, Saturnino al tribunato per la seconda volta e Gaio Servilio Glaucia, il miglior demagogo assieme a Saturnino, alla pretura. Se tutti e tre fossero stati in grado di vincere le proprie elezioni, si sarebbero trovati con il potere necessario a mandare in rovina Metello Numidico e a mettere in difficoltà il partito degli Optimates.

Nel 101 a.C., prima della convocazione dei comizi per le elezioni, Saturnino rischiò di finire estromesso dalla competizione elettorale a causa di un procedimento giudiziario portato avanti dal senato. Accadde infatti che giunsero a Roma gli ambasciatori di Mitridate VI, re del Ponto, con ingenti somme di denaro destinate a corrompere i più eminenti senatori. Giunto a conoscenza delle transazioni, Saturnino accusò pubblicamente i senatori e insultò gli ambasciatori, che si lamentarono per la violazione della propria inviolabilità.

Il senato colse al volo l'occasione e mise sotto processo Saturnino: poiché l'accusa doveva essere verificata da una corte composta da soli senatori, erano certi che Saturnino sarebbe stato condannato. Il giorno dell'udienza, però, Saturnino riuscì a sollevare i popolo in suo favore e costrinse i giudici, impauriti dalla plebe, a dichiararlo innocente.

Subito dopo il processo ebbero luogo i comizi elettorali, nei quali vennero eletti Mario e Glaucia, ma non Saturnino. Come tribuno della plebe venne infatti eletto Appio Nonio, che durante la campagna elettorale aveva violentemente attaccato Saturnino e Glaucia. Accadde però che durante la notte seguente alle elezioni, Nonio venne assassinato da sostenitori di Saturnino, il quale il giorno dopo venne eletto tribuno in sostituzione di Nonio, di mattina presto, prima che il Foro Romano fosse di nuovo affollato.

Il suo primo provvedimento di rilievo fu una legge agraria che prevedeva la distribuzione delle terre della Gallia che erano state occupate dai Cimbri, recentemente sconfitti da Mario. Una clausola di questa legge obbligava ogni senatore a giurare di farla rispettare entro cinque giorni dalla sua promulgazione, pena l'espulsione dal senato e una pesante ammenda: la causa era stata inserita per mettere in difficoltà Metello, il quale non aveva intenzione di far rispettare questa legge.

Mario si presentò davanti al Senato dichiarando di non aver intenzione di giurare: quando però i senatori furono riuniti nel Foro per il giuramento, non esitò a farlo immediatamente. Metello, che invece rimase saldo nella sua idea di non giurare, fu espulso dal Senato; Saturnino fece anche passare una legge che lo mandasse in esilio, cui Metello si sottomise senza resistere e impedendo ai propri sostenitori di opporsi.

Tra i provvedimenti di Saturnino vi furono una lex frumentaria, in base alla quale la Repubblica doveva vendere il grano alla gente al prezzo di cinque sesti di asse al moggio, e una lex coloniaria che promuoveva la fondazione di colonie in Sicilia, Acaia e Macedonia: entrambe le leggi furono molto popolari, garantendo il sostegno della plebe per le elezioni dell'anno successivo.

Alle successive elezioni, Saturnino si candidò e vinse, divenendo tribuno per la terza volta, assieme a un certo Lucio Equizio, uno schiavo fuggitivo che si era spacciato per figlio naturale di Tiberio Sempronio Gracco, l'eroe della plebe romana.

Glaucia invece si candidò per il consolato, avendo come avversari Marco Antonio Oratore, che era certo di vincere, e Gaio Memmio, col quale si doveva confrontare Glaucia: quando fu chiaro che Memmio avrebbe vinto, Glaucia e Saturnino assoldarono alcuni balordi e lo fecero uccidere pubblicamente, durante i comizi. La reazione della gente fu veemente: il Senato, sentendosi forte e appoggiato, dichiarò Saturnino e Glaucia nemici pubblici, ordinando (tramite un senatus consultum ultimum) ai consoli di catturarli.

Mario fece il possibile per evitare di danneggiare i propri alleati, ma in quanto console non poté esimersi dall'intervenire. Saturnino e Glaucia fuggirono sul Campidoglio, ma i sostenitori del Senato tagliarono le condutture che fornivano acqua ai fuggitivi, i quali si arresero a Mario, appena sopraggiunto. Il console mise in salvo i due alleati nella Curia Hostilia, ma la folla inferocita, salita sul tetto del Senato, ne rimosse le tegole e, con un fitto lancio, colpì Saturnino e i suoi fino a farli morire. Glaucia, che si era rifugiato in una casa vicina, fu scovato, trascinato fuori e ucciso sulla strada.

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@@RWS2012

 

Purtroppo non riesco a fare foto migliori, comunque posso confermare che i punti sono 3, attorno alla R.

 

Guardando le foto del link, potrebbe anche trattarsi del medesimo conio (avendo la moneta in mano e le foto ingrandite sullo schermo non ho rivelato nessuna incongruenza....)  :good:

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Ma come si può fare una ricerca più mirata sui denari della repubblica romana nel sito del medagliere di Parigi?

Se scrivo "Rome denarius" tira fuori migliaia di immagini, ma se cerco monete di un preciso monetario, non trovo niente…..

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Saturnino è un personaggio equivoco della tradizione tardo-repubblicana ma, comunque, eminente e meritevole di essere studiato.

Ovviamente, la tradizione prevalente ce lo raffigura come un demagogo senza scrupoli. però, per alcuni tratti, mi sembra differente dagli altri opportunisti di basso profilo dell'ultimo secolo, tipo Cinna o Catilina ... sembra quasi un rivoluzionario ante litteram, un politico con le capacità di un Gracco o un Sulpicio, ma maggiormente votato alla sollevazione popolare.

 

E' interessante che, a differenza di tanti altri, ci abbia lasciato una monetazione di rilievo.

 

Ne ho un po' parlato anche io, qui: http://www.lamoneta.it/topic/119122-un-rivoluzionario-del-100-ac/

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