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IGNORED

assoluzione


antonio bernardo

Risposte migliori

Notizia sul messaggero veneto e chi paga?

 

Intendi gli stipendi dei carabinieri che hanno fatto le perquisizioni, quelli dei PM dell'accusa, dei periti della procura, del giudice? Noi è ovvio...

Invece gli onorari degli avvocati quelli li ha pagati il malcapitato collezionista, come sempre, e nessuno glieli rimborserà.

 

Niente di nuovo sotto al sole...

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Lo trovi sul sito del quotidiano messaggeroveneto.gelocal.it 

 

Pare comunque che il personaggio possedesse anche "reperti archeologici" (anche se di minimo valore). Tutto è bene quel che finisce bene, si intende, però un po' di avventatezza lo ha evidentemente tradito.

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Purtroppo in Italia non c'è una legge sulla responsabilità civile dei magistrati, quindi questi sono intoccabili e liberi di poter rovinare arbitrariamente e a loro piacimento le vite degli indagati. Alla fine se loro sbagliano non pagano.

Modificato da francesco77
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La legge è del 1988, prevede un'azione diretta del danneggiato nei confronti dello stato e la rivalsa dello stato nei confronti del magistrato.

Polemarco

Modificato da Polemarco
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La colpa in realtà è di chi ha rinviato a giudizio l'imputato. Con il rischio così concreto di una assoluzione il buon senso avrebbe consigliato una archiviazione. Ma si vede che quel gip appartiene alla categoria di italiani per cui ciò che è pubblico, in questo caso i soldi, non è di nessuno e quindi si può sprecare.

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Per completezza, aggiungerò che l'Europa ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia non perché non sia prevista una azione diretta di risarcimento nei confronti dei magistrati ma perché la Legge Vassalli (quella del 1988) esclude l'azione (nei confronti dello stato) in caso di questioni che attengono alla interpretazione del diritto, dei fatti e delle prove e la limitano alle ipotesi di dolo e colpa grave.

La sentenza di riferimento è la Corte di Giustizia UE C. 379-10 del 24.11.2011 (che si legge con facilità su Internet, sono dodici pagine ma è sufficiente scorrere le poche righe del dispositivo, dove c'è scritto quanto ho appena detto).

Polemarco

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Devo ringraziare il forum per avermi fatto interessare alla questione.

Dunque, il problema che si pone è l'apparente discrasia tra la sentenza di cui ho detto e la "Raccomandazione del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa sui giudici" (CM/REC 2010 12 del 17.11.2010).

Attenzione a non confondere lUnione Europea con il Consiglio d'Europa che è diversa organizzazione internazionale.

Sottolineo apparente.

Tale raccomandazione preclude (ma si tratta di una Raccomandazione) allo stato che intenda agire in sede disciplinare o in rivalsa nei confronti dei magistrati di sorreggere la propria iniziativa allegando una erronea interpretazione del diritto, delle prove o dei fatti, salvo che l'errore dipenda da dolo o colpa grave (punto 66 della raccomandazione).

Il punto 67 precisa che solo lo stato può procedere nei confronti del magistrato.

Il punto 70 esclude che lo stato possa procedere in caso di riforma della decisione.

Dicevo e ripetevo apparente, in quanto la sentenza della Corte Europea riguarda il risarcimento richiesto dalla vittima dell'errore nei confronti dello stato, la Raccomandazione l'azione dello stato nei confronti del magistrato.

Sarebbe sufficiente scindere le due vicende processuali: quella della vittima nei confronti dello stato da quella dello stato nei confronti del magistrato. Tale soluzione consentirebbe di mantenere la differenza tra le due azioni e la diversità dei presupposti dettati dai due atti europei di cui ho detto.

Probabilmente questa sarà la soluzione finale.

Più complessa la questione del filtro sulla ammissibilità dell'azione del danneggiato nei confronti dello stato, filtro di ammissibilità previsto dalla legge Vassalli.

Polemarco

Modificato da Polemarco
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http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11760336/Finalmente-anche-i-giudici-pagano-se.html

 

Sarà la volta buona? Cosa cambia anche per noi collezionisti perseguitati in caso di errore da parte di un magistrato che sbaglia? La parola agli esperti .......... 

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Ciao.

 

La sensazione, da una prima lettura dei contenuti della riforma, apparsi sulla stampa "del settore" (il testo della Legge non è ancora stato pubblicato sulla G.U.), come, ad esempio qui:

 

http://www.leggioggi.it/2015/02/25/responsabilita-civile-giudici-magistrati-legge-testo/

 

è che per le note questioni afferenti i sequestri "numismatici" e le conseguenti traversie processuali dei collezionisti, in mancanza di una "riforma" della legge sostanziale sulla proprietà statale dei beni archeologici e di una diversa regolamentazione della proprietà privata dei suddetti beni,......non cambierà niente.

 

La responsabilità dei magistrati (quindi non solo dei giudicanti ma anche dei P.M.) scatterà solo in caso "di grave negligenza e di travisamento del fatto o delle prove", da intendersi come macroscopica svista.

 

Per quanto riguarda la "colpa grave", la cui nozione in precedenza richiedeva che il magistrato escludesse un fatto esistente o ritenesse sussistente un fatto inesistente, la riforma allarga il concetto prevedendo che il magistrato risponda di colpa grave anche "anche in presenza di violazione manifesta della legge, del diritto comunitario o in caso di travisamenti".

 

Per quanto riguarda il dolo del Giudice....non è neanche il caso di parlarne qui.

 

Detto questo, bisognerebbe probabilmente spostare la responsabilità sulla "filiera" che opera antecedentemente al magistrato.

 

Ma anche in questo caso, con le Leggi sostanziali esistenti nella nostra materia, sarà pressochè impossibile dimostrare le "macroscopiche sviste" che devono sussistere per configurare la responsabilità del magistrato e danno diritto al risarcimento.

 

Prendete uno qualunque dei casi finora esamnati su questo Forum e giudicate Voi se si siano, almeno una volta, verificate quelle "macroscopiche sviste" (che sono, evidentemente, cosa diversa da una valutazione dei fatti rivelatasi, ex post, non corretta...) richieste dalla legge affinchè sorga la responsabilità.

 

Vedremo comunque come evolverà la situazione.

 

Saluti.

M.

.

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Per quanto riguarda la "colpa grave", la cui nozione in precedenza richiedeva che il magistrato escludesse un fatto esistente o ritenesse sussistente un fatto inesistente, la riforma allarga il concetto

 

 

 

Per quei processi terminati con assoluzione "perchè il fatto non sussiste" questo non dovrebbe essere sufficiente per aprire le porte a una richiesta di rimborso per lo meno delle spese processuali?

O ci dobbiamo attendere un adeguamento all'italiana alla nuova legge per cui d'ora in poi le assoluzioni escluderanno di fatto quel tipo di motivazione in modo da non aprire le porte a rivalse verso i PM?

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Coma la giri e la rigiri, cane non mangia cane. Chi dovrà decidere per un'eventuale causa risarcitoria? penso un Giudice pertanto un Magistrato. Prima di arrivare a questo forse avrebbe avuto più senso definire la separazione delle carriere.

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"Per quei processi terminati con assoluzione "perchè il fatto non sussiste" questo non dovrebbe essere sufficiente per aprire le porte a una richiesta di rimborso per lo meno delle spese processuali?"

 

Direi proprio di no. Anche perchè non è automatico che l'assoluzione consegua ad una "macroscopica svista".

 

Sicuramente quella sentenza sarà necessaria per poi dimostrare la sussitenza di una "macroscopica svista" avvenuta, evidentemente, nelle fasi processuali precedenti.

 

Più in generale, non so, fra l'altro, quanto potrebbe essere vantaggiosa per il buon andamento della giustizia, una nozione troppo estesa di responsabilità dei magistrati

 

Da un lato, infatti, se il magistrato "rischia" eccessivamente, potremmo avere da parte delle procure una diminuzione di iniziative giudiziarie in tutti quei casi (che non sono pochi) in cui sia necessario adottare misure cautelari durante le indagini preliminari, non essendo in questa fase, per ovvie ragioni, ancora del tutto matura la prova che porterà al processo.

 

Insomma, per non correre il rischio di sbagliare, le Procure "tirerebbero a campare".

 

Dal lato dei Giudicanti, potremmo invece riscontrare condizionamenti dovuti alla "paura di sbagliare la sentenza"; se ti condanno in primo grado e poi, in appello vieni assolto, posso essere citato per un risarcimento?

 

E non mi sto riferendo tanto ai "nostri" processi numismatici, ma piuttosto ai casi nei quali si odattano misure cautelari in carcere o sentenze che infliggano pene detentive.

 

Per non parlare dei reati commessi dai cosiddetti "colletti bianchi" o da politici, contro i quali i magistrati, per il timore di sbagliare e di sentirsi chiedere risarcimenti milionari, non avrebbero più il coraggio di indagare, di potarli a giudizio e, soprattutto di condannarli.

 

Ma si potrebbero anche verificare scenari di segno opposto, ovvero si potrebbe constatare da parte della magistratura un atteggiamento improntato al "colpevolismo" (per evitare che qualcuno paghi, se tutta la "filiera" giudiziaria ti condanna, la "casta" è al sicuro perchè nessuno ha sbagliato) e quindi anche in questo caso l'amministrazione della giustizia finirebbe per essere gravemente faziosa, causa condizionamenti da responsabilità eccessiva. 

 

Insomma....aggiungeteci anche che le nostre leggi sono spesso poco chiare e le interpretazioni possono (legittimamente) essere mutevoli, e si capisce come sebbene sia giusto responsabilizzare anche i magistrati (cosa che vale per tutti) non è così facile farli lavorare con la necessaria indipendenza se dovessero rispondere di danni ogni qual volta ad un processo non consegue una sentenza di condanna. 

 

Io, personalmente, sarei per sanzionarli pesantemente (in favore dello Stato) quando fanno prescrivere i procedimenti penali.

 

Questa la trovo una situazione vergognosa e meritevole di essere risarcita.

 

Tuttavia, la prescrizione fa anche molto comodo agli imputati (colpevoli), i quali se ne avvantaggiano senza lamentarsi. 

 

Come al solito le cose cambiano a seconda dell'ottica dalla quale si guardano.

 

Saluti.

Michele

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  • 4 settimane dopo...

Riprendo la discussione perché i numeri sono come i disegni e valgono più di mille parole.

 

Per comprendere l'esatto impatto della riforma sulla responsabilità è sufficiente considerare il prossimo aumento del premio della polizza assicurativa:

 

un aumento annuo di € 45 (da 145 a 190) per un massimale (annuo) di € 250.000

un aumento annuo di € 65 (da 185 a 250) per un massimale annuo di € 650.000

 

sino a € 1.500.000 (all'anno) il premio annuo è di € 290.

 

Ad un premio iniziale particolarmente modesto (che indica, statisticamente, un rischio particolarmente basso) si è aggiunto un aumento percentile di circa il 20% - 25%.

 

Quindi: un aumento relativamente modesto (rispetto alle aspettative ed agli "sbandieramenti") di un rischio già modestissimo.

 

Per meglio comprendere il senso del tutto é sufficiente paragonare l'assicurazione di cui sopra con quella RC Auto. 

 

Il resto è poesia.

 

Polemarco 

Modificato da Polemarco
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