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IGNORED

C'è chi a scuola ci va affrontando numerosi disagi


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Inviato (modificato)

Salute
in questa trasmissione di Passaggio a Nord Ovest http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ea52bc6c-902a-484a-9a5b-cbfb1baeb3cb.html

A Roma, Alberto Angela ci guiderà all’interno del palazzo della Farnesina, sede del Ministero degli Affari Esteri che dal 1985 ha inaugurato un settore particolare che si occupa anche di assistere i cittadini italiani coinvolti in emergenze all’estero: l’Unita’ di Crisi. In alcune parti del mondo, i bambini affrontano ogni mattina pericolosi viaggi per raggiungere la scuola. In questo documentario, seguiremo le vicende di alcuni bambini che vivono sul lago Titicaca. Vidal, Mariela, Belinda e altri bambini dell'etnia Uros, ogni giorno si spostano in barca per raggiungere la loro scuola, e lo fanno da soli, senza l'aiuto dei genitori. Sono viaggi lunghi, faticosi, e pieni di pericoli. In pieno Golfo del Messico, squadre di subacquei altamente specializzati rischiano tutto in una corsa contro il tempo per smantellare piattaforme petrolifere in disuso. È un lavoro ad alto rischio ma molto ambito, adatto a chi ama il pericolo. Un po’ astronauti, un po’ esploratori, questi uomini durante ogni immersione, mettono consapevolmente la loro vita nelle mani dei colleghi che, dal ponte, controllano ogni fase dell’operazione e mandano loro l’aria e tutto il necessario per sopravvivere Nel XIII secolo Angkor era la capitale dell’Impero Khmer e la città più grande del mondo. Ma a un certo punto della sua storia, nel XIV secolo, è stata misteriosamente abbandonata. Oggi molti ricercatori, si servono della tecnologia più recente per svelare il mistero della fine di Angkor.
 
A me ha fatto riflettere la storia di questi bambini che affrontano ogni mattina un viaggio pieno di pericoli per andare a scuola
 
--Salutoni
-odjob

Modificato da odjob

Inviato

Adesso vi racconto i miei disagi per andare a scuola :

anno 1948.

Nel paese dove abitavo non c'era la scuola media. C'era nel paese vicino ( 10 km.) e c'era il treno per Torino che mi ci portava.

Abitavamo distante dalla stazione, c'era da attraversare tutto il paese.  Treno ore 7,30 e quindi levataccia alle 6,30.

Poi al paese vicino naturalmente la scuola era dall'altra parte , quindi camminata supplementare. Fine scuola ore 12,30 e treno per casa alle 14. Panino scarso e acqua alla fontanella. Ritorno a casa alle 15.

Quando c'era qualche ora pomeridiana tornavo a casa alle 18.

Ma il peggio era il treno. Carri bestiame con porta scorrevole, due panche inchiodate. Pieni di operai che andavano a lavorare alla Fiat.

Noi ragazzini non ci volevano perchè sui carri ci facevano gli affari loro. Era sempre un'avventura riuscire a salire e spesso viaggiavamo nei gabbiotti dei frenatori che stavano a lato dei carri. Ma era pericoloso e i controllori se ci vedevano ci facevano scendere.

Tre anni di avventure, al freddo e al gelo.

Ma sono sopravvissuto. Oggi le madri con il SUV li portano a scuola ( 100 metri da casa).

Fine del racconto, vi risparmio le superiori, con cambio di treno.

 

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