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3 monetine (forse la stessa)


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Numismatica Ranieri

UNA COLLEZIONE DI MONETE MODENESI “ALESSANDRO E.”

Modena (Mutina), città dell'Italia settentrionale fondata dagli Etruschi: fu importante colonia dei Romani. Riedificata al tempo dell'Imperatore Costantino, nel medioevo fu saccheggiata dai Goti e dai Longobardi; rifiorì sotto il dominio di Carlomagno. Prese parte, nel dicembre 1167, alla Lega Lombarda, e sottoscrisse con le altre città alleate la pace di Costanza, 25 Giugno 1183, che riconobbe la libertà dei Comuni. In seguito ottenne dall'Imperatore Federico II (1226) la conferma di tutti i diritti e privilegi acquisiti precedentemente, compreso quello della Zecca, del quale però non fece uso che sedici anni più tardi, cioè nel 1242. Donatasi spontaneamente la città (1288) agli Estensi Marchesi di Ferrara, Azzo VIII d'Este, successo ad Obizzo II nel dominio di Modena, fu il primo del suo casato che coniò moneta con il proprio nome in questa città. Stanchi però i cittadini del cattivo governo degli Estensi, nel 1306, li scacciarono, dichiarandoli decaduti della Signoria della loro città e si governarono da soli in forma repubblicana. Ma dopo sei anni dovettero subire (1312) la tirannia di Rinaldo Bonacolsi. Gli Estensi ritornarono in Modena col Marchese Obizzo III nel maggio 1336. Fu Ercole I, salito al potere nell'agosto 1471, che riaprì la Zecca; a lui successe Alfonso I, nel gennaio 1505. Papa Giulio II, prima alleato, poi nemico di Alfonso, mandò ad occupare la città, che, priva di presidio ed impotente a difendersi, aprì le porte alle armi Pontifice; Giulio II la cedette poi all'Imperatore Massimiliano I, gennaio 1513, che a sua volta la rivendette al papa Leone X, il quale mise a governarla, Francesco Lippi, sostituito nel giugno 1516, dal celebre storico Francesco Guicciardini. A Leone X successe nel 1522 Adriano VI, indi Clemente VII nel 1523, che, a causa della presa di Roma, settembre 1526, e della prigionia in Castel Sant'Angelo, abbandonò Modena, nel giugno 1527, ed offrì l'opportunità al Duca Alfonso di recuperare il suo dominio. A ques'ultimo successe il figlio Ercole II, nel 1534; a questi, Alfonso II, il quale morto senza discendenti legittimi aveva con suo testamento nominato erede il cugino Cesare. Oppostasi la Curia romana a questa successione, Cesare nel gennaio 1598, cedette Ferrara al papa Clemente VII e si ritirò il 30 dello stesso mese in Modena. A Cesare successe Alfonso III (1628)che nel luglio 1629, rinunziò allo Stato in favore del suo primogenito Francesco I; a costui successe il figlio Alfonso IV, (1658) il quale, morto in giovane età, con suo testamento lasciò la tutela dell'unico suo figlio Francesco, ancor bambino, alla madre Laura Martinozzi, sposata tre anni prima (1655). Costei dunque resse il governo dello Stato, finchè il figlio uscito di minorità, (1674) prese direttamente le redini del governo col titolo di Francesco II. Morto questo Duca senza figli (1694) gli successe, per sua disposizione testamentaria, lo zio paterno il Cardinale Rinaldo, che perciò depose la porpora. Dopo poco più di sette anni questo Duca dovette abbandonare Modena, perché la città fu occupata, nell'agosto 1702, da truppe francesi in nome di re Luigi XIV. Ma, ristabilita nel 1706 la fortuna delle armi imperiali, per il valore del principe Eugenio di Savoia, sgombrata Modena dai francesi (1707) il Duca ritornò nella sua città e ne ripristinò il governo. Al Duca Rinaldo successe l'unico suo figlio maschio Francesco III, (1737). Nella guerra di successione questo Duca abbandonò il suo Stato (1742) e riparò a Venezia. Ottenuto nel 1753 per il trattato coll'Imperatore Giuseppe II il grado di Governatore generale della Lombardia, visse lungo tempo a Milano e morì a Varese, nell'aprile 1780. Gli successe l'unico suo figlio maschio Ercole III. Quando la Francia valicò le Alpi e sconfisse gli eserciti alleati, nell'aprile 1796, il Duca si ritirò a Venezia, ed i francesi occuparono Modena. Divenuto imperatore e re Napoleone I, con decreto 28 giugno 1805, soppresse in Italia quasi tutte le zecche, e fra queste anche quella di Modena. Caduto con l'Impero Francese il primo regno italico, il ducato di Modena passò alla linea Austro-Estense derivante da Maria Beatrice Ricciarda, unica eredi di Ercole III, che aveva sposato l'Arciduca Ferdinando, fratello dell'Imperatore Francesco I d'Austria. Da questo matrimonio nacque Francesco IV, ch'ebbe il dominio di Modena; a lui successe, nel gennaio 1846, Francesco V. Né Francesco IV né Francesco V si valsero della zecca di Modena, e Vittorio Emanuele proclamato Re d'Italia, con decreto 24 Agosto 1862 abolì per sempre il corso legale della moneta estense, e chiuse definitivamente la zecca.

Comune, 1226-1293. Grosso. Ar gr. 1,33 INPERATOR Nel campo F D C. Rv. DE MVTINA Grande M. CNI 5; Zocca 3; MIR 615.

Non Comune. BB Collezione Alessandro E.

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Modificato da Brios
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Grazie ad entrambi.

Ho ritrovato il documento: l'asta per un BB partiva da 200 euro...non pensavo.

 

Quindi la prima (e forse la seconda) che ho postato ha un certo valore? Oppure scendendo di conservazione la cifra precipita?

 

Mi fa piacere avere una moneta comunale modenese in collezione...ma,facendo la tipologica,mi libererò delle altre due,per cui vorrei capire se hanno un certo valore...

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