Vai al contenuto
IGNORED

Dramme di Alessandro Magno in conservazione FDC


apollonia

Risposte migliori

Nel citato testo di Margaret Thompson ‘Alexander’s Drachm Mint. Vol. I: Sardes and Miletus’ Numismatic Studies No. 16 edito dalla The American Numismatic Society, New York 1983 si contano 130 esemplari di dramme Price 2090. Dall’insieme ho isolato gli otto esemplari ANS Cavalla, i 26 esemplari ANS senza altra specificazione e i 45 esemplari ANS Sinan in modo da avere un’indicazione della variabilità dei pesi sia all’interno di un hoard sia complessiva.

 

Nel gruppo degli otto ANS Cavalla (sei H 12, due H 6) i pesi variano da un minimo di 4,13 g a un massimo di 4,25 g.

Nel gruppo dei 26 ANS (diciotto H 12, otto H 1) i pesi variano da un minimo di 3,86 g a un massimo di 4,32 g.

Nel gruppo dei 45 ANS Sinan (trentotto H 12, sette H 1) i pesi variano da un minimo di 3,85 g a un massimo di 4,34 g.

 

All’interno di ciascun gruppo la variabilità dei pesi risulta dell’1,2% (ANS Cavalla), del 2,9% (ANS) e dell’1,7% (ANS Sinan).

Dai 79 esemplari ottenuti riunendo i tre gruppi si ottiene un peso medio di 4,20 g con una deviazione standard di 0,10 g, vale a dire di circa il 2,4%.

 

 

apollonia

Scusa, ma non ho capito esattamente quante hai detto che sono a H 2... potresti chiarire questo punto?

Grazie

Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Ciao, scusa ma la freccia così inclinata indica h 1 e non h 2... Quindi nel saggio della Thompson di asse a h 2 neanche l'ombra.... Il che è ancora peggio e rientra perfettamente Nell casistica del De Callatay connessa a una imprecisione minima legata a una produzione non industriale, quale invece parrebbe essere per precisione pondometrica e asse di conio a h 2 quella delle 10 CNG...

 

attachicon.gifasse.JPG    attachicon.gifasse2.jpg

 

Dal confronto dell'inclinazione delle frecce si vede bene come l'asse di conio delle 16 dramme della Thompson o quantomeno di quelle postate sia a h 1. La prima foto è presa dal Price...

Ti regalerò un orologio a lancette così potrai vedere anche da solo che la terza e la quarta freccia , tra quelle che hai postato tu ,stanno a ore 2......

 

Oppure vogliamo affermare che il disegnatore delle frecce non è stato troppo attento e ha ecceduto con la rotazione oraria ma l'inclinazione corretta è minore , così il tutto rientra nei parametri della tua strampalata ipotesi?

 

Il metodo...il metodo....!

Modificato da Tinia Numismatica
Link al commento
Condividi su altri siti


Supporter

Scusa, ma non ho capito esattamente quante hai detto che sono a H 2... potresti chiarire questo punto?

Grazie

 

Nella pagina del testo della Thompson riportata al post # 58 le frecce verticali indicano h 12 e h 6, a seconda della direzione della punta, e qui non ci sono dubbi. In verità in un primo momento ho pensato che le frecce inclinate potessero indicare h 2, ma poi tu mi hai fatto notare che l’indicazione era a h 1, tant’è che ci abbiamo scherzato su con la battuta sul fuso orario di Mileto. A giudicare dalla posizione di due frecce tratte dal testo e incollate sul quadrante dell'orologio direi che hai visto giusto.

 

post-703-0-11216300-1455366125.jpg

 

apollonia

Link al commento
Condividi su altri siti


Nella pagina del testo della Thompson riportata al post # 58 le frecce verticali indicano h 12 e h 6, a seconda della direzione della punta, e qui non ci sono dubbi. In verità in un primo momento ho pensato che le frecce inclinate potessero indicare h 2, ma poi tu mi hai fatto notare che l’indicazione era a h 1, tant’è che ci abbiamo scherzato su con la battuta sul fuso orario di Mileto. A giudicare dalla posizione di due frecce tratte dal testo e incollate sul quadrante dell'orologio direi che hai visto giusto.

 

attachicon.gifAsse conio 2090 Thompson.jpg

 

apollonia

Ciao,

era una domanda retorica e ironica per dire che la risposta era 0 su 79 pari allo 0 % contro il 95 % delle gemme CNG...

Quanto alla risposta di Tinia, che non ho letto e non posso farlo, dato che l'ho oscurato anche io, so comunque cosa contiene: critica feroce a quanto detto da me e il fatto che con me si perde "tempo e ranno". Non ho piacere ad avere alcun tipo di rapporto con te ne ora, nè mai più, visto che da parte tua non c'è null'altro che critiche dettate da risentimento personale e di categoria e offese gratuite... Non disturbarti più a replicarmi dunque, tanto io non leggo.

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Il fatto che tu e quell'altro bel personaggio di Apollonia mi leggiate o no non cambia la questione: si sta sprecando tempo e ranno a lavar la testa all'asino ( o :agli asini)....gli altri che leggono possono verificare da soli...

buon pro vi faccia

Link al commento
Condividi su altri siti


@@Tinia Numismatica credo che 17.01 e 17.06 non siano riferimenti a dramme contenute nel lavoro della Thomson ma un esempio preso dal Price (riferito ad altre monete) per confrontare la diversa inclinazione delle frecce. Quindi l'inclinazione di alcune dramme della Thomson sarebbe ad ore 1, essendo meno inclinate rispetto a quelle riportate del Price, che invece sono ad ore 2 (ma non riferite a dramme di Mileto, suppongo).

Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Dall’analisi statistica dei pesi tabulati al post # 47 risulta un valore medio di 4,32 g con deviazione standard ±0,03 g, come dire dello 0,7%. Sarebbe interessante poter stabilire se ai tempi era possibile ottenere delle partite di tondelli (coin blanks in inglese) con una tolleranza di peso inferiore all’1%. Mi sembra che ai tempi li preparassero per fusione del metallo in stampi, ma sarei grato a chi conosce questo aspetto della coniatura antica se ce ne dà notizia.

Delle 130 dramme di Mileto Price 2090 riportate da p. 47 a p. 49 nel testo della Thompson ‘Alexander’s Drachm Mint. Vol. I: Sardes and Miletus’ edito dalla The American Numismatic Society, New York 1983 ne ho contate 81 con l’asse a h 12, 16 con l’asse a h 2 e 5 con l’asse a h 6 (le restanti sono citate senza peso nè asse).

La statistica dei 16 esemplari con l’asse a h 2 dà un peso medio di 4,16 g con deviazione standard ±0,13 g, cioè del 3,2%. Risulta quindi una variabilità quasi quintupla di quella esibita dai ‘magnifici dieci’.

 

La decrizione di sei dei 16 esemplari h 2 è accompagnata dalle fotografie che metto a seguire.

 

 

apollonia

 

 

Ciao, scusa ma la freccia così inclinata indica h 1 e non h 2... Quindi nel saggio della Thompson di asse a h 2 neanche l'ombra.... Il che è ancora peggio e rientra perfettamente Nell casistica del De Callatay connessa a una imprecisione minima legata a una produzione non industriale, quale invece parrebbe essere per precisione pondometrica e asse di conio a h 2 quella delle 10 CNG...

 

attachicon.gifasse.JPG    attachicon.gifasse2.jpg

 

Dal confronto dell'inclinazione delle frecce si vede bene come l'asse di conio delle 16 dramme della Thompson o quantomeno di quelle postate sia a h 1. La prima foto è presa dal Price...

 

 

@@Tinia Numismatica credo che 17.01 e 17.06 non siano riferimenti a dramme contenute nel lavoro della Thomson ma un esempio preso dal Price (riferito ad altre monete) per confrontare la diversa inclinazione delle frecce. Quindi l'inclinazione di alcune dramme della Thomson sarebbe ad ore 1, essendo meno inclinate rispetto a quelle riportate del Price, che invece sono ad ore 2 (ma non riferite a dramme di Mileto, suppongo).

Direi che si riferiscano entrambi proprio a quelle, invece...

Link al commento
Condividi su altri siti


Supporter

Non era tanto la questione degli assi di conio quanto l’aspetto ponderale di questo gruppo di dramme Price 2090 ‘speciali’ di cui ciascuno può rendersi conto dal calcolo statistico (calcolo che ho rifatto ottenendo gli stessi risultati). I pesi di riferimento sono quelli riportati nel testo citato della Thompson e il gruppo dei 79 esemplari Price 2090 di tre hoards differenti è sicuramente significativo dal punto di vista statistico, come ciascun matematico può confermare. I risultati qui riassunti si possono facilmente verificare inserendo i dati in un calcolatore scaricabile dalla rete.

 

post-703-0-28021100-1455376305_thumb.jpg

 

Prima di confrontare questi dati con quelli ottenuti sui 12 esemplari del gruppo ‘special’ passati o in passaggio per le aste sino ad ora, qualche considerazione di carattere generale sulla coniazione delle monete antiche.

 

post-703-0-56916200-1455376383_thumb.jpg

 

Il secondo paragrafo la dice tutta. Siamo d’accordo o forse qualcuno pensa che i vari Gnecchi, Ambrosoli, Ricci per rimanere in ambito nazionale abbiano scritto delle fregnacce?

 

I dettagli dell’operazione manuale e le osservazioni negli ultimi due riquadri sull’irregolarità e la variazione dell’aspetto delle monete prodotte non credo proprio si possano mettere in discussione.

 

post-703-0-97580800-1455376443_thumb.jpg

post-703-0-42159900-1455376457_thumb.jpg

post-703-0-46881100-1455376469_thumb.jpg

post-703-0-94838700-1455376481_thumb.jpg

 

E veniamo al risultato sulla variazione di peso dei 12 esemplari (da 4,24 g a 4,35 g): 4,304 g ± 0,036 g corrispondente a una deviazione standard di circa 0,84%.

Nei tre gruppi ‘ANS’ la variabilità dei pesi risulta dell’1,2% (ANS Cavalla), del 2,9% (ANS) e dell’1,7% (ANS Sinan), mentre per l’insieme di 79 esemplari la variabilità è di circa il 2,4%.

 

Qualcuno può far notare che tra 0,84% e 1,2% non c’è una grande differenza, e questo è vero. Il fatto è però che la variabilità < 1% si riscontra in un gruppo di monete con minime differenze anche dal punto di vista iconografico (centratura) e tutte FDC. Mi chiedo se tutto ciò può almeno far discutere o dev’essere dato per scontato.

Ci sono altri otto rappresentanti del gruppo che mancano all’appello in quanto in totale gli esemplari sono 20, come i cantanti Big in gara al Festival di San Remo.

Aspettiamo che saltino fuori per completare la statistica.

 

apollonia

Link al commento
Condividi su altri siti


Non era tanto la questione degli assi di conio quanto l’aspetto ponderale di questo gruppo di dramme Price 2090 ‘speciali’ di cui ciascuno può rendersi conto dal calcolo statistico (calcolo che ho rifatto ottenendo gli stessi risultati). I pesi di riferimento sono quelli riportati nel testo citato della Thompson e il gruppo dei 79 esemplari Price 2090 di tre hoards differenti è sicuramente significativo dal punto di vista statistico, come ciascun matematico può confermare. I risultati qui riassunti si possono facilmente verificare inserendo i dati in un calcolatore scaricabile dalla rete.

 

attachicon.gifCattura6.JPG

 

Prima di confrontare questi dati con quelli ottenuti sui 12 esemplari del gruppo ‘special’ passati o in passaggio per le aste sino ad ora, qualche considerazione di carattere generale sulla coniazione delle monete antiche.

 

attachicon.gifSenza titolo-1.jpg

 

Il secondo paragrafo la dice tutta. Siamo d’accordo o forse qualcuno pensa che i vari Gnecchi, Ambrosoli, Ricci per rimanere in ambito nazionale abbiano scritto delle fregnacce?

 

I dettagli dell’operazione manuale e le osservazioni negli ultimi due riquadri sull’irregolarità e la variazione dell’aspetto delle monete prodotte non credo proprio si possano mettere in discussione.

 

attachicon.gifSenza titolo-2.jpg

attachicon.gifSenza titolo-3.jpg

attachicon.gifSenza titolo-4.jpg

attachicon.gifSenza titolo-5.jpg

 

E veniamo al risultato sulla variazione di peso dei 12 esemplari (da 4,24 g a 4,35 g): 4,304 g ± 0,036 g corrispondente a una deviazione standard di circa 0,84%.

Nei tre gruppi ‘ANS’ la variabilità dei pesi risulta dell’1,2% (ANS Cavalla), del 2,9% (ANS) e dell’1,7% (ANS Sinan), mentre per l’insieme di 79 esemplari la variabilità è di circa il 2,4%.

 

Qualcuno può far notare che tra 0,84% e 1,2% non c’è una grande differenza, e questo è vero. Il fatto è però che la variabilità < 1% si riscontra in un gruppo di monete con minime differenze anche dal punto di vista iconografico (centratura) e tutte FDC. Mi chiedo se tutto ciò può almeno far discutere o dev’essere dato per scontato.

Ci sono altri otto rappresentanti del gruppo che mancano all’appello in quanto in totale gli esemplari sono 20, come i cantanti Big in gara al Festival di San Remo.

Aspettiamo che saltino fuori per completare la statistica.

 

apollonia

Finalmente un appunto fondato sui numeri e non sulle imprecisioni...o sulle personali opinioni...

Adesso, per confronto e comparazione, vogliamo verificare se una differenza misurabile dello 0,84% o meno si ritrovi su altre emissioni anche non coeve ma di quell'area? ( non coeve si intende però sempre di età relativamente vicina).

Oppure se sia compatibile con le tecnologie e le metodologie di standardizzazione ponderale del coniato in uso nel periodo in esame?

Appurato questo si può andare avanti con un minimo di base stabile e non sulle chiacchiere e l'aria fritta....

 è "il metodo"...in contestazione, non "il merito"....ed è il "metodo" che deve portare sempre e ripetitivamente, al " merito" , sennò è "fuffa"....

Modificato da Tinia Numismatica
Link al commento
Condividi su altri siti


Non era tanto la questione degli assi di conio quanto l’aspetto ponderale di questo gruppo di dramme Price 2090 ‘speciali’ di cui ciascuno può rendersi conto dal calcolo statistico (calcolo che ho rifatto ottenendo gli stessi risultati). I pesi di riferimento sono quelli riportati nel testo citato della Thompson e il gruppo dei 79 esemplari Price 2090 di tre hoards differenti è sicuramente significativo dal punto di vista statistico, come ciascun matematico può confermare. I risultati qui riassunti si possono facilmente verificare inserendo i dati in un calcolatore scaricabile dalla rete.

Cattura6.JPG

Prima di confrontare questi dati con quelli ottenuti sui 12 esemplari del gruppo ‘special’ passati o in passaggio per le aste sino ad ora, qualche considerazione di carattere generale sulla coniazione delle monete antiche.

Senza titolo-1.jpg

Il secondo paragrafo la dice tutta. Siamo d’accordo o forse qualcuno pensa che i vari Gnecchi, Ambrosoli, Ricci per rimanere in ambito nazionale abbiano scritto delle fregnacce?

I dettagli dell’operazione manuale e le osservazioni negli ultimi due riquadri sull’irregolarità e la variazione dell’aspetto delle monete prodotte non credo proprio si possano mettere in discussione.

Senza titolo-2.jpg

Senza titolo-3.jpg

Senza titolo-4.jpg

Senza titolo-5.jpg

E veniamo al risultato sulla variazione di peso dei 12 esemplari (da 4,24 g a 4,35 g): 4,304 g ± 0,036 g corrispondente a una deviazione standard di circa 0,84%.

Nei tre gruppi ‘ANS’ la variabilità dei pesi risulta dell’1,2% (ANS Cavalla), del 2,9% (ANS) e dell’1,7% (ANS Sinan), mentre per l’insieme di 79 esemplari la variabilità è di circa il 2,4%.

Qualcuno può far notare che tra 0,84% e 1,2% non c’è una grande differenza, e questo è vero. Il fatto è però che la variabilità < 1% si riscontra in un gruppo di monete con minime differenze anche dal punto di vista iconografico (centratura) e tutte FDC. Mi chiedo se tutto ciò può almeno far discutere o dev’essere dato per scontato.

Ci sono altri otto rappresentanti del gruppo che mancano all’appello in quanto in totale gli esemplari sono 20, come i cantanti Big in gara al Festival di San Remo.

Aspettiamo che saltino fuori per completare la statistica.

apollonia

Io credo che l'aspetto degli assi di conio sia una prova importante, totalmente dissonante rispetto alla norma che emerge da tutte le pubblicazioni scientifiche e non solo per Mileto, e che è stata ben evidenziata dal De Callatay. Oltre a questo bisogna certamente aggiungerne altri, quali quello pondometrico, a mio avviso di pari valore, il fatto che tutte siano FDC (ma voi l'avete mai trovata una moneta in contesto? Siete già fortunati se si legge qualcosa...), e anche come ricordato qui sopra l'eccezionale centratura perfetta in tutti gli esemplari... Ci fosse stata una singola moneta... Vabbè... Ma tutto l'insieme non regge... Hanno tirato troppo la corda... Che però mi pare a molti appaia ancora bella integra.

La statistica è impietosa e indiscutibile... Tutti i valori sono troppo sballati, pur essendo di per sé stesse le monete così perfette, anzi, troppo perfette.

Dimenticavo poi lo stile Lipanoff...

Io invece sono più esterofilo: anche i vari Price, de Callatay, Thompson... hanno scritto fregnacce?

Modificato da Caio153
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Io credo che l'aspetto degli assi di conio sia una prova importante, totalmente dissonante rispetto alla norma che emerge da tutte le pubblicazioni scientifiche e non solo per Mileto, e che è stata ben evidenziata dal De Callatay. Oltre a questo bisogna certamente aggiungerne altri, quali quello pondometrico, a mio avviso di pari valore, il fatto che tutte siano FDC (ma voi l'avete mai trovata una moneta in contesto? Siete già fortunati se si legge qualcosa...), e anche come ricordato qui sopra l'eccezionale centratura perfetta in tutti gli esemplari... Ci fosse stata una singola moneta... Vabbè... Ma tutto l'insieme non regge... Hanno tirato troppo la corda... Che però mi pare a molti appaia ancora bella integra.

La statistica è impietosa e indiscutibile... Tutti i valori sono troppo sballati, pur essendo di per sé stesse le monete così perfette, anzi, troppo perfette.

Dimenticavo poi lo stile Lipanoff...

Io invece sono più esterofilo: anche i vari Price, de Callatay, Thompson... hanno scritto fregnacce?

Ma chi te l'ha detto che tutte  le monete " in contesto" soprattutto da hoard siano illeggibili?.....ci sono anche FDC più che leggibili, specie quelle che giacciono all'interno della massa di accumulo. Anzi, è proprio dalla distribuzione delle conservazioni relativamente alle tipologie interrate che si determina meglio l'epoca di interramento, l'andamento dell'accumulazione e la tipologia del tesoretto....

Sorge spontanea una domanda: ma TU l'hai mai vista una moneta in giacitura o un tesoretto?...direi di no...

 

Il metodo, ragazzo...il metodo...!

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


@@Caio153 Scusa ma parli di stile Lipanoff perchè ne hai sentito parlare e poi ti basi solo su assi e conservazione per giudicare la genuinità di una moneta. Sono un aspetto importante, ma sono dei particolari che ti aiutano solo in certi casi e se sai veramente leggere veramente lo stile e le altre informazioni che puoi ricavare da una moneta.

 

Poi scrivi:

 

Io invece sono più esterofilo: anche i vari Price, de Callatay, Thompson... hanno scritto fregnacce?

 

Non hanno scritto fregnacce, sei tu che stai citando loro in contesto sbagliato....

Chi ti dice che tutte queste monete non provengano dallo stesso ripostiglio, o che non siano state raccolte da un solo collezionista che prediligesse solo l'alta conservazione?

Modificato da Falaride
  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


 il fatto che tutte siano FDC (ma voi l'avete mai trovata una moneta in contesto? Siete già fortunati se si legge qualcosa...)

 

Questa è una tua convinzione, come fai a scrivere certe assurdità?

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


 il fatto che tutte siano FDC (ma voi l'avete mai trovata una moneta in contesto? Siete già fortunati se si legge qualcosa...)

 

Questa è una tua convinzione, come fai a scrivere certe assurdità?

Basta essere sufficientemente ignoranti sull'argomento ma essere, contemporaneamente ,sufficientemente presuntuosi...e non è stato il solo a dare dimostrazione di questo assioma in questa discussione....

Modificato da Tinia Numismatica
Link al commento
Condividi su altri siti


Basta essere sufficientemente ignoranti sull'argomento ma essere, contemporaneamente ,sufficientemente presuntuosi...e non è stato il solo a dare dimostrazione di questo assioma in questa discussione....

Si ho visto....e non capisco tale presunzione. Teorie strampalate senza nessuna argomentazione seria, a parte qualche copia e incolla di qualche studioso messo a caso

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Supporter

Ritorno al tema della discussione che è quello del suo titolo presentando questa dramma in Mint State Condition addirittura 'amazing' di cui ormai tutti i lettori conoscono la zecca di provenienza.

 

post-703-0-60866400-1455406208_thumb.jpg

 

post-703-0-15920000-1455406226_thumb.jpg

 

post-703-0-38977600-1455406241_thumb.jpg

 

Zecca che invece è ignota da chi la mette in vendita, come si vede dalla descrizione che segue (v. http://www.amazon.com/Kingdom-Macedon-Alexander-Silver-Drachm/dp/B014S2GHHA )

 

Kingdom of Macedon, Alexander The Great Silver Drachm MS NGC

Price: $2,099.00 - Mint Location: No Mint Mark

Grading Provided By NGC - Certified in an amazing Mint State Condition by NGC

 

Quanto al prezzo, no comment.

 

apollonia

 

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti


Chiedo pubblicamente spiegazioni a chi di dovere del perché il mio ultimo messaggio è stato oscurato e senza alcuna motivazione espressa!

Modificato da Caio153
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Chiedo pubblicamente spiegazioni a chi di dovere del perché il mio ultimo messaggio è stato oscurato e senza alcuna motivazione espressa!

A norma di regolamento spiegazioni sull'operato dei moderatori o dello staff in generale vanno chieste in privato, e comunque, se lo vai a rileggere dovresti capire da solo perchè è stato oscurato.

Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

A norma di regolamento spiegazioni sull'operato dei moderatori o dello staff in generale vanno chieste in privato, e comunque, se lo vai a rileggere dovresti capire da solo perchè è stato oscurato.

E come faccio a rileggerlo se e' stato cancellato?

Riformulo in maniera meno lapidaria:

Mi pare segno di scarsa professionalità non indicare ne zecca, ne riferimento del Price... Mio parere personale.

La definizione Amazing, tipicamente americana, ha fatto si che un compratore acritico abbia pagato una moneta relativamente comune e pesantemente lucidata, sparkling direi, una cifra spropositata... A mio avviso, e evidentemente non solo mio (vedi supra).

Modificato da Caio153
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Supporter

Non ho letto il messaggio di Caio153 ma volevo fare una considerazione di carattere generale che lo chiama in causa.

 

Avendo accennato in un post precedente alla tecnica di produzione delle monete antiche, volevo segnalare a chi vuol approfondire l’argomento questa Overview of The Handbook of Greek Coinage Series a cura di D. Scott VanHorn e Bradley R. Nelson scaricabile da http://www.greekcoinvalues.com/introduction.php

 

Questo è il trafiletto che riguarda il ‘Die Axis’

For some mints, the alignment of obverse and reverse dies seemed to be of minimal importance. In the ancient world, however, maintaining a regular die axis, or the axial relationship between the obverse and reverse dies, seemed to be one way of maintaining a level of mint control; modern numismatists use the study of die axes to aid in determining the attribution and authenticity of a coin. Dies were initially aligned by hand, a difficult procedure when thousands of coins had to be struck at a time. Eventually, hinged dies were created, which kept the obverse and reverse dies in perfect alignment for every strike.

 

Prima che aprissi questa discussione ero fermo alla prima frase: minima importanza all’allineamento dei conii, valori random degli assi nella coniazione antica. Ma già ai tempi è stata riconosciuta l’importanza di mantenere la regolarità dell’allineamento allo scopo di avere un parametro di controllo della zecca emittente. Non solo, ma lo studio degli assi di conio è ritenuto dai numismatici moderni un mezzo utile per l’attribuzione di una moneta e per riconoscerne l’autenticità.

 

Io penso che bisogna dare atto a Caio d’aver richiamato l’attenzione su questo aspetto tutt’altro che secondario della coniazione, naturalmente non definitivo in sè ma, nel caso delle monete d’argento, da aggiungere a quelli che si possono trovare in rete per riconoscere gli argenti falsi, basati sulle proprietà magnetiche, termiche, ottiche, acustiche, chimiche e fisico-chimiche del metallo. E così ho potuto anche apprendere che la difficoltà dell’iniziale allineamento dei conii a mano poteva essere superata con l’impiego degli ‘hinged dies’.

 

 

apollonia

Modificato da apollonia
  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Non ho letto il messaggio di Caio153 ma volevo fare una considerazione di carattere generale che lo chiama in causa.

Avendo accennato in un post precedente alla tecnica di produzione delle monete antiche, volevo segnalare a chi vuol approfondire l’argomento questa Overview of The Handbook of Greek Coinage Series a cura di D. Scott VanHorn e Bradley R. Nelson scaricabile da http://www.greekcoinvalues.com/introduction.php

Questo è il trafiletto che riguarda il ‘Die Axis’

For some mints, the alignment of obverse and reverse dies seemed to be of minimal importance. In the ancient world, however, maintaining a regular die axis, or the axial relationship between the obverse and reverse dies, seemed to be one way of maintaining a level of mint control; modern numismatists use the study of die axes to aid in determining the attribution and authenticity of a coin. Dies were initially aligned by hand, a difficult procedure when thousands of coins had to be struck at a time. Eventually, hinged dies were created, which kept the obverse and reverse dies in perfect alignment for every strike.

Prima che aprissi questa discussione ero fermo alla prima frase: minima importanza all’allineamento dei conii, valori random degli assi nella coniazione antica. Ma già ai tempi è stata riconosciuta l’importanza di mantenere la regolarità dell’allineamento allo scopo di avere un parametro di controllo della zecca emittente. Non solo, ma lo studio degli assi di conio è ritenuto dai numismatici moderni un mezzo utile per l’attribuzione di una moneta e per riconoscerne l’autenticità.

Io penso che bisogna dare atto a Caio d’aver richiamato l’attenzione su questo aspetto tutt’altro che secondario della coniazione, naturalmente non definitivo in sè ma, nel caso delle monete d’argento, da aggiungere a quelli che si possono trovare in rete per riconoscere gli argenti falsi, basati sulle proprietà magnetiche, termiche, ottiche, acustiche, chimiche e fisico-chimiche del metallo. E così ho potuto anche apprendere che la difficoltà dell’iniziale allineamento dei conii a mano poteva essere superata con l’impiego degli ‘hinged dies’.

apollonia

Ciao apollonia, intanto buona domenica a te e agli altri.

Non è spiegato precisamente in cosa consistessero questi "hinged dies"? Letteralmente si tratta di conii "incernierati", ma in che senso?

Vorrei poi chiederti, su che genere di dati ci si basa per affermare l'importanza dell' allineamento dei conii?

Mi scuso se sono domande a cui è stata data risposta nel corso della discussione, ma non mi è stato facile seguire il filo del discorso in mezzo ai continui battibecchi..

Ancora buona domenica a tutti,

Afranio

Modificato da Afranio_Burro
Link al commento
Condividi su altri siti


Ciao apollonia, intanto buona domenica a te e agli altri.

Non è spiegato precisamente in cosa consistessero questi "hinged dies"? Letteralmente si tratta di conii "incernierati", ma in che senso?

Vorrei poi chiederti, e mi scuso se è già stato detto in questa discussione (ma è stato molto molto difficile seguirla...), su che genere di dati ci si basa per affermare l'importanza dell' allineamento dei conii?

Esiste un libro del de Callatay, che ha considerato tutti i corpora scientifici di monete edite nei vari periodi e nelle varie zecche nei quali veniva indicato l'asse di conio delle monete: Il risultato è stato, su un campione di migliaia di monete che la stragrande maggior parte delle monete d'oro e d'argento di epoca ellenistica presentavano asse di conio a h 12 (spesso più del 90%)... I rari casi differenti erano per lo più a h 1 o 11 e ciò derivava dall'imprecisione insita in una produzione non industriale o talvolta h 6 chiaramente per scelta intenzionale: Le eccezioni a quella che appare dunque una regola (tipo h 2) sono in percentuale infinitesimale. Modificato da Caio153
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Ospite
Questa discussione è chiusa.

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.