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Quattrino falso per la terraferma


Risposte migliori

Cliccando sull'immagine aprirete un'ingrandimento.

Come si può vedere è un quattrino falso per la terraferma di grande interesse.

Questo perchè anche se abbiamo buona conoscenza sulle imitazioni, contraffazioni, falsificazioni delle monete importanti come

ducati

 

http://www.lamoneta.it/topic/140269-il-fascino-di-questo-ducato-imitativo/

 

grossi

 

http://www.lamoneta.it/topic/140335-imitations-of-venetian-grossi-metcalf/

 

soldini

 

http://www.lamoneta.it/topic/134547-il-soldino-veneziano/

 

poco abbiamo su quelle che vengono definite le monete nere o più meramente le monete del popolo.

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la moneta da me postata è stata oggetto di varie riflessioni e personalmente in un primo momento l'avevo inquadrata nella produzione di falsi effettuata

in ambito centro italiano (Ravenna o Ferrara), supportato anche da un interessante studio

 

http://www.rmoa.unina.it/998/1/RM-Mueller-Imperialismo.pdf

 

in cui vengono riportati degli interessanti spunti di cui riporto degli estratti:

 

Il culmine della crisi militare che stremava Venezia in Occidente e in Oriente portò nel 1453 a due decisioni significative.

 

La prima fu quella di battere più di 4 milioni di piccoli veneziani, e con questi pagare le maestranze dell’Arsenale che stavano costruendo cinquanta galere da guerra; i piccoli di conseguenza presero piede anche nella capitale, e qui suscitò scandalo la constatazione che essi venivano scambiati «in scarnutiis» o cartocci, come era consuetudine fare a Padova, cosa che non sarebbe dovuta succedere a Venezia25. In secondo luogo si ordinò la produzione di una nuova moneta, il «quattrino per la Terraferma», per un totale di 20.000 ducati (7.200.000 pezzi), una moneta ragguagliata a tutte le lire e che quindi doveva circolare in tutto il territorio soggetto, «excepta hac civitate»26. Ma a soli cinque anni di distanza circolava una tale quantità di quattrini falsi e stranieri che tutti i quattrini furono richiamati per un’ispezione da parte di esperti mandati dalla stessa zecca in ognuno dei capoluoghi provinciali; e gli esperti individuarono niente meno che sessanta diverse stampe di quattrini falsi tra quelli ritirati dalla circolazione. Il valore legale dei quattrini buoni fu dimezzato, provvedimento valido per frenare un abuso, ma che comportò un notevole danno per i detentori di queste monete

 

 All’inizio del maggio 1472 arrivò a Venezia la notizia che il duca di Milano era pronto ad emettere sul territorio veneto grossi e grossoni falsi per un valore di 80.000 ducati, e che lo stesso stavano per fare le autorità di Ferrara, Mantova e Bologna. Con un colpo di mano, il Consiglio dei dieci arrogò a sé la giurisdizione sulla zecca, tolta al Senato, e sui processi criminali contro i falsari, sottraendoli agli «avogadori di comun». Si intervenne immediatamente con un bando contro le «monete adulterine»; di lì a pochi giorni si ridusse del 40% il valore legale dei grossetti e grossoni genuini perché molto tosati; e si finì poi per bandire addirittura le due monete dalla circolazione e richiamarle alla zecca per valutarle solo al peso dell’intrinseco. Secondo il cronista Malipiero, veneziani e sudditi subirono d’un colpo una perdita di un milione di ducati in potere d’acquisto, peggiore, diceva, della perdita nello stesso anno dell’isola di Negroponte, a parte il danno che il prestigio della Dominante dovette subire in conseguenza della perdita di un dominio. E poco dopo seguì il bando dei quattrini e dei piccoli di mistura.

Modificato da fabry61
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senonchè il caro amico @@gigetto13 ha fatto virare le mie convinzioni in ambito decisamente diverso.

 

In maniera inaspettata mi ha informato dell'esistenza sul Montenegro pag.868 n. 163 di un quattrino dalle scritte molto simili ed attribuita a zecca greca.

 

Come potete leggere e vedere ci sono alcune particolarità. Oltre a dare il senso della specularità la lettura riporta:

 

D/ +.ITIMIV. SV - RA4 (o M). leone armato con spada volto a dx e non a sx

R/ + XUD.IRADSIOI.ARI croce tipica dei quattrini

 

l'esemplare riportato sul Montenegro dà:

 

D/ A.VD.IRANSIOI.ARI. leone armato con spada volto a dx e non a sx

R/ ITHHV.DVDNAM.I. croce tipica dei quattrini

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come riferimento il Montenegro cita collezzione Papadopoli 1640 e Gamberini 149.Tra le monete più falsificate tra quelle di bassa lega o popolari abbiamo il soldo da 12 bagattini,

 

http://www.lamoneta.it/topic/118405-soldo-da-12-bagattini-vari-tipi-anche-falsi/

 

ma non dobbiamo dimenticare che sono famose le imitazioni di Frinco (meglio dire contraffazioni)

 

http://www.lamoneta.it/topic/128154-sulla-zecca-di-frinco-at/?hl=%2Bsesino+%2Bfrinco#entry1458869

 

639R.jpg

che diede vita ad un acceso scambio di accuse tra la Serenissima (vinta) ed i Mazzetti.

Modificato da fabry61
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Non dimentichiamo inoltre i torneselli

 

http://www.lamoneta.it/topic/64602-torneselli-veneziani/?hl=%2Btorneselli+%2Bfalsi#entry675873

 

che rendono benissimo l'idea che nessuna moneta veneziana, proprio per la Sua grande spendibilità era al riparo dai malintenzionati.

 

Le falsificazioni per le venete risalgono ai tempi dei denari come evidenziato dallo studio del Prof. Sacocci

 

http://www.rm.unina.it/biblioteca/scaffale/Download/Autori_S/RM-Saccocci-Zecca.pdf

 

e lo stesso Cigoi si cimentò molto probabilmente nell'opera

497628l.jpg

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Bravo Fabry, finalmente ne possiamo parlare. Direi che sarebbe utile sapere se se ne sono viste di simili in giro. Il Montenegro indica il pezzo della Papadopoli come R5, me penso solamente per il fatto che non siano stati censiti esemplari con la stessa legenda.

 

Il tuo è assai simile, anche se non sovrapponibile, in ogni caso entrambe le legende se lette allo specchio si rifanno ai classici FRA FOSCARI DVX e S. MARCVS. VENETI

 

L'incisore quindi secondo me ha copiato direttamente sul conio l'immagine del quattrino originale, da questo probabilmente dipende la posizione del leone, con il risultato che tutto è venuto capovolto.

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@@gigetto13 questo infatti è una delle mie ipotesi, che tra l'altro suffraga l'idea della zecca greca.

A mio parere hanno dato all'incisore una moneta e lo stesso l'ha ricopiata  senza pensare al fatto che venisse speculare.

Interessanti sono le R fatte con una I ed un punzone che sembrerebbe una zeta del tipo usate nei soldini.

P.s comunque se il Montenegro la riporta vuol dire che almeno una copia è stata vista.

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Supporter

Buona serata

 

Bravo Fabrizio, sono assolutamente d'accordo; monete veneziane falsificate ce ne sono a iosa ... eclatanti e censite se si tratta di monete di buon modulo, magari in oro e argento ... tantissime si possono agevolmente riconoscere, ma delle monetine "nere" chi ne parla?

 

D'altra parte, diciamo la verità, quante possibilità abbiamo di maneggiare - o anche solo vedere -  quantità di monetine piccolissime che, spesso, non arrivano al mezzo grammo?

 

Ne vediamo poche, maneggiate ancor meno ed quasi sempre consunte, appiattite o addirittura sbeccate.

 

Queste sono monete che difficilmente si tesaurizzavano e se sotterrate, difficilmente ci sono arrivate ben conservate, eppure sappiamo che sono state falsificate anch'esse; non solo i torneselli o i sesini, ma anche i bagattini ed i denari.

 

Di tanto in tanto ne salta fuori una e ben venga l'occhio di falco del collezionista.

 

saluti

luciano

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Sono felice che questa moneta piaccia. Se non altro per essere un R5 :rofl:  :rofl:  :rofl:

Scherzi a parte, come già detto è una moneta affascinante. 

Amplia la nostra conoscenza su lati poco studiati della monetazione Veneziana.

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magari un salto al Correr lo potresti fare.. da qualche parte ci sarà forse anche la sorella della tua. Prova a scrivergli, indicando il numero di inventario della coll. Paperopoli.

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Io comunque chiamerei la discussione piuttosto come "Imitazione" o "contraffazione", perché quel termine "falso"... ?

 

Poi l'origine è ben poco chiara a mio avviso. La denominazione "contraffazione orientale" per un nominale destinato alla terraferma veneta (idea non mia, si intende, ma del Papadopoli e/o Castellani) è davvero curiosa. Voi siete di sicuro più esperti nelle contraffazioni levantine, e appunto vi domando: che circolazione poteva avere un quattrino per la t.f. nelle isole greche? cosa avrebbe dovuto imitare?

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Come ben spiegato da Andreas in altra occasione, l'imitazione ha legende diverse e l'identificazione certa dell'autorità emittente. Contraffazione e falso sono invece sinonimi e chi le faceva rischiava la vita o perlomeno un occhio...

 

Arka

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Grazie @@Arka mi permetto un distinguo. Contraffazione uguale zecca ufficiale con diritto di moneta che si nasconde. Falso uguale zecca momentanea. (tipo Toppo)

Da distinguere dai falsi prodotti per i collezionisti.

 

@@gigetto13 Essendo difficile stabilire chi abbia coniato questa moneta sono partito da falso, ma nulla toglie che sia contraffazione.

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Mi ricordo di un articolo, che ebbi anche modo di postare qui nel forum ma non ricordo quando, in cui veniva analizzato un ripostiglio di monete false veneziane prodotto di un'officina clandestina di un falsario. Credo che l'articolo fosse uscito per panorama numismatico anni or sono. Se recupero qualche informazione in più, la pubblico.

Complimenti per la moneta. Davvero molto interessante!

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Mi riferivo a questa discussione: http://www.lamoneta.it/topic/79673-le-zecche-clandestine-di-eta-medievale/?hl=%2Bzecche+%2Bclandestine

scorrendo si trova anche la parte di cui parlavo nel mio precedente messaggio. 

Si tratta di monete differenti, ma l'argomento ha diversi punti in comune.

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  • 2 mesi dopo...

:yahoo: amici veneziani, permettetemi di esultare. Ho trovato la fonte per cui, il Montenegro, definisce questa moneta di zecca egea.

Dopo varie ricerche ho trovato il Lunardi che nel suo " Le monete delle colonie Genovesi" cita il Castellani (pag. 286), curatore ricordiamo della raccolta

Papadopoli, il quale attribuisce un ducato contraffatto del Foscari a Chio con la leggenda "YRAXDSORDARI".

 

Scrive anche:

 Il dogato di Foscari interessa un periodo in cui Chio coniava anche ducati al nome dei signori genovesi. Ricordiamo inoltre lo « scioto » (LEONARDVS LAVREDANVS) di stile più moderno (Loredan fu doge dal 1501 al 1521) moneta tanto nota a Venezia da essere inserita in una tavola di cambio del 1543. Iliescu14, parlando di recenti e recentissimi ritrovamenti (Braesti, Cirpiti, Vladiceni, Borolea, Orhei, etc.) nel litorale rumeno, condivide il parere che provengano da Chio ducati col nome di n rea Dandolo, di Antonio Venier, di Michele Steno ed altri meno noti di Giovanni Soranzo (doge dal 1312 al 1328) e di Giovanni Dolfin (doge dal 1356 al 1361). Nudelman 15 accenna alla diffusione in Bessarabia dei ducati veneziani.

 

A questo punto vista la somiglianza della leggenda ritengo che la zecca più probabile sia proprio quella di Chio e che le motivazioni che portarono

alla sua coniazione sono da ricercare nella guerra tra Milano e la lega di Cambrai e Venezia.

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Supporter

Forse Luciano che ha il Castellani n.1 può controllare. Nel primo dovrebbero esserci il Foscari.

Certamente c'è, ma di foto ..... nisba (ci sono solo per le monete "capostipite") e del ducato c'è nel Dandolo; non mi sembra nemmeno che vengano riportate le imitazioni e le contraffazioni.

Questa sera controllo.

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