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Litre della parentesi Zanclea a Messana - 461 a.C.


Risposte migliori

Si tratta di una pagina ancora piuttosto oscura della storia di Messana.

Come è noto, la città sullo stretto aveva inizialmente il nome di Zancle (o Zankle). Verso il 491 a.C., alla morte di Ippocrate, tiranno di Gela e di Messana, il nemico Anassila, tiranno di Rhegion, situata sull'altro lato dello stretto che divide l'Italia dalla Sicilia, colse l'occasione per sferrare l'attacco contro Zancle, che a quel tempo era tenuta, almeno in parte, in mano di Samii, profughi dall'isola di Samos.

Anassila era forte di un contingente di altri profughi, provenienti dalla Messenia e legati al tiranno reggino, forse di stesse origini.

Con l'occupazione della città, Anassila provvide a cambiare il suo nome in Messana, in onore dei suoi alleati profughi.

Anassila morì nel 476 a.C. e il governo venne assunto da Micito, reggente per i figli del defunto, ancora giovinetti. Micito proseguì la linea politica tracciata da Anassila e rivolse i suoi interessi soprattutto all'Italia meridionale, in concorrenza con gli stessi Dinomenidi, che erano tiranni a Siracusa (anche se non mancano storici che sostengono che la politica di Micito fu complementare e dipendente da quella dei Deinomenidi). Nello stesso anno in cui Ierone fondò Aitna, Micito tentò la fondazione di Pyxis (attuale Policastro Bussentino), anche se sembra che i coloni reggini abbiano abbandonato la città poco dopo la sua fondazione (e qui bisogna dire che gli scavi archeologici hanno smentito l'ipotesi che quella di Micito fosse in realtà una rifondazione dopo che la città era stata abbandonata da precedenti coloni provenienti da Sibari dopo il suo collasso nel 510 a.C.: non sono stati trovati reperti anteriori all'inizio del V secolo).

Nel 467 a.C., su pressione di Ierone di Siracusa, gli eredi di Anassila, ormai maggiorenni, allontanarono Micito e assunsero il potere a Messana.

Nel 461 a.C. dopo il crollo della tirannide deinomenide a Siracusa, anche a Messana crollò la tirannide.

L'abbattimento delle tirannidi negli anni '60 del V secolo a.C. causò una feroce lotta tra gli xenoi, o "stranieri" ossia i mercenari che si erano insediati nelle città durante le tirannidi, e gli archaioi politai, ossia gli esponenti della vecchia aristocrazia che erano stati allontanati e che ora tentavano di rientrare in possesso delle loro proprietà.

Nel 461 a.C. per un momento prese il sopravvento il partito dei vecchi elementi aristocratici Zanclei, di origine calcidese e che erano stati svantaggiati dalle forti immissioni di genti messene operate da Anassila nella città siciliana. Una ovvia conseguenza fu che le due città dello Stretto ripresero una vita politica ed economica indipendente, dopo quasi un trentennio in cui le due città avevano costituito una stretta alleanza.

Il temporaneo prevalere degli elementi Calcidesi al governo di Messana comportò una breve riassunzione del nome di Zancle, attestata dall'emissione di una rara serie monetale, costituita da un tetradramma (finora noto in unico esemplare nel medagliere di Bruxelles) e da rare litre.

 

Allego il catalogo curato dalla Caltabiano nel suo volume dedicato alla monetazione di Messana, a pagina 238:

 

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e le relative immagini:

 

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Si vede che per la Caltabiano, le litre furono coniate con tre conii del diritto e tre conii del rovescio, con quattro combinazioni.

 

 

Modificato da acraf
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Adesso vorrei richiamare l'attenzione su due nuovi esemplari recentemente comparsi sul mercato e che sembrano provenire da una inedita coppia di conii, anche se molto simile a D3/R3.

 

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Parentesi Zanclea litra Caltabiano 295 var ArtCoins 15/2015, 81 g. 0,75 8mm 3h

 

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Parentesi Zanclea litra Caltabiano 295 var Gorny & Mosch 232/2015, 57 g. 0.84

 

Dal confronto emerge un dettaglio piuttosto inquietante.

L'esemplare di ArtCoins, pur essendo chiaramente dello stesso conio dell'esemplare di Gorny, mostra un pesante ritocco all'altezza della lettera A del rovescio. Si notano tracce di raschiamento, probabilmente per dare un aspetto più naturale alla lettera, che effettivamente mostra un aspetto completamente inusuale per la serie.

 

Naturalmente sorge il dubbio che questi due esemplari, ambedue di recente comparsa, siano in realtà ambedue falsi.

 

Il conio di dritto dei due esemplari mi sembra una via di mezzo tra il conio D2 ed il D3 della Caltabiano.  Purtroppo le foto della monografia sono alquanto scure e confuse e non mi è possibile distinguere i dettagli dei delfini per compararli con quelli presenti nei due esemplari d'asta. In ogni caso però lo stile ed il corpo del delfino mi sembrano alquanto rozzi...

 
L'esemplare Artcoins non mi piace affatto, non mi piace la patina, non mi piace la rimozione di parte della larga stanghetta centrale della lettera A con relativa macchia giallastra sottostante, e non mi piace poi la notevole rotondità e globularità del flan...cosa per nulla normale in litre del genere. Infine non mi piace l'ultimo globetto del perlinato presente al rovescio ad ore 10.00 il quale risulta impresso addirittura sul filo... del bordo esterno, il che mi sembra davvero improbabile. Sono tutti segni questi ultimi di realizzazione mediante pressa.
 
L'esemplare Gorny ha invece apparentemente una patina più credibile (ma anch'essa non del tutto convincente), ma poco convincenti sono quelle che sembrano delle piccole micro corrosioni nella parte bassa del dritto. 
Ancora meno convincente è, sempre al dritto, ad ore 8.00 e ad ore 10.00-11.00 il doppio perlinato "fantasma" che si nota appena sopra il perlinato più piccolo e più rilevato. Qui si vorrebbe imitare uno slittamento di conio con i suoi tipici effetti di leggera duplicazione del soggetto, ma non è questo il caso.... poichè se così fosse il perlinato superiore "fantasma" avrebbe le stesse dimensioni, seppur più appiattite di quello da cui proviene ed invece vediamo che qui il perlinato "fantasma" ha quasi il triplo delle dimensioni  ed inoltre è ben distante  e tenuissimo rispetto al perlinato madre. 
 
Ho dunque il sospetto che questo sia un falso realizzato utilizzando però un tondello genuino come undertype, tondello che aveva ancora lungo parte del bordo l'originale perlinato globulare largo. Il falsario ha poi inciso il conio fasullo sul tondello originale provocando quell'effetto di grossolana duplicazione. Ciò spiega inoltre anche le troppe fessurazione sui bordi : esse sono dovute al fatto che il tondello originale è stato appena scaldato per imprimervi i conii fasulli e la bassa temperatura unita all'azione della pressa hanno prodotto dette fessurazioni. Infine anche al dritto, che dovrebbe essere leggermente convesso si nota invece una leggera concavità...; anche questo è un effetto della pressa su monetine così piccole e sottili.
 
Conclusioni: per me le due monetine sono dei falsi e pure pericolosi per una corretta conoscenza della breve parentesi zanclea a Messana.
Apparentemente dopo un anno circa la situazione al govenro di Messana dovette cambiare. Molto probabilmente prevalsero i mercenari e gli elementi messeni, i quali già a partire dal 460 a.C. circa ripresero il potere e il nome di Messana per la città.
 
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Sul mercato numismatico erano apparsi altri due esemplari di litra attribuibile alla parentesi zanclea del 461 a.C.

 

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Parentesi Zanclea litra Caltabiano 293 var RomaNumismatics 7/2014, 69  g. 0,99 9mm 8h

 

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Parentesi Zanclea litra Caltabiano 293 var CNG 94/2013, 89  g. 0,62 10mm 7h

 

Anche questi due esemplari provengono da una medesima coppia di conii, ma diversa dalla precedente e vorrebbe avvicinarsi alla combinazione D2/R2 della Caltabiano, ma non sembrano essere gli stessi conii.

 

Che dire?

Potrebbe anche in questo caso essere una nuova variante di conii, ma è sempre più difficile stabilire l'autenticità e si rimane perplessi.

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Infine, per esaurire la carrellata sulle varianti inedite alla Caltabiano, abbiamo anche questo esemplare:

 

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Parentesi Zanclea Calt - inedito NAC 29/2005, 91 g. 0,46 10mm

 

In questo caso abbiamo una variante con i tipi invertiti rispetto a quelli noti.

Questo esemplare apparteneva alla collezione Moretti almeno fin dai primi anni '90 e quindi avrebbe in teoria maggiori chances di autenticità, ma anche qui servirebbe un accurato esame dal vivo.

 

Sono gradite vostri pareri.

Fa impressione che il solito grande collezione Lucien De Hirsch avesse preso anche il tetradramma unicum, come quello della celeberrima Aitna. Credo che addirittura tutti e due i tetradrammi siano stati acquistati dal famoso antiquario Castellani (che smerciava pure falsi reperti archeologici) e ne fa cenno Head in The Numismatic Chronicle, vol. 3, 1883, p. 171-176.

Un'altra pagina da chiarire......

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Grazie acraf, per la discussione.

I primi esemplari fanno pensare anche a me con quell occhio... , i secondi 2 (sembrerebbero avere piccole differenze, me le vedo da smartphone, potrebbe essere dello stesso conio) andrebbero visti bene. Sul ultimo esemplare direi possano esserci meno dubbi.

Skuby

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Riporto immagini migliori (da Franke-Hirmer) sul famoso unico tetradramma di Bruxelles

 

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e uno studio su questo esemplare

 

Lehman 1981 Tetradrachm Zancle Bruxelles.pdf

 

Comunque sembra originale, anche se è sempre difficile giudicare da una foto.... Se dovesse comparire al giorno di oggi, senza alcun pedigree, lascerebbe però un pò sospettosi con tutte queste sottili crepe.....

 

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Come avevo accennato a proposito della contemporanea discussione sulla "Aitna in Rizzo", già nel 1883 il noto numismatico inglese Head era rimasto colpito da questo bellissimo tetradramma di Aitna e l'aveva accostato per importanza all'altro tetradramma, proprio quello di Messana quando nel 461 prese momentaneamente il nome di Zancle, illustrato nel precedente post. Ecco il relativo studio:

 

Head 1883 Aitna and Zancle.pdf

 

Sapevo da notizie riferite dal curatore di Bruxelles, de Callatay, che il famoso tetradramma di Aitna proveniva dalla collezione Verga (del padre del famoso scrittore Giovanni Verga), che fu portata a Londra per essere dispersa per essere rilevata nella sua parte migliore dall'antiquario Alessandro Castellani, il quale lo vendette al collezionista belga De Hirsch (rimando alla vecchia discussione su Aitna per ulteriori dettagli).

Sono rimasto trasecolato quando, grazie alle ultime frasi nell'articolo di Head, ho constatato che pure questo tetradramma di Messana-Zancle proveniva dalla stessa collezione Verga ed era stata venduta ancora dal Castellani:

 

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Strano che due pezzi unici di simile portata fossero insieme nella collezione di un semisconosciuto collezionista siciliano, come Verga, e fossero ambedue sfuggite all'attenzione di locali collezionisti di maggiore calibro, soprattutto Pennisi di Floristella.

Ovviamente questo non significa molto, specialmente se ambedue i pezzi provenivano magari da un ripostiglio di tetradrammi risalente al tempo della caduta della tirannide in Sicilia e trovato in un terreno di proprietà di Verga, che era un possidente terriero.

Eppure c'è qualcuno che continua ad avanzare dubbi, anche se non ufficialmente su articoli, su questi due capolavori unici, ambedue emessi in un momento particolarissimo della storia rispettivamente di Aitna e di Messana, rilevando come Alessandro Castellani conoscesse anche artigiani particolarmente bravi a riprodurre alcuni reperti archeologici.

Dalla breve biografia su Wikipedia:

https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Castellani

si rileva che recentemente alcuni reperti in oro venduti dal Castellani al museo di Berlino e di Londra sono rivelati essere abili falsi....

Un cenno è qui riportato:

http://humanidades.cchs.csic.es/ih/congreso_iberico/40.PDF

https://books.google.it/books?id=LaUnOztbkP4C&pg=PA167&lpg=PA167&dq=Paul+Craddock+Castellani+forgery&source=bl&ots=HX5JYEavE2&sig=9eT_Pp8mLDhpaZFugbdARfSx_Zk&hl=it&sa=X&ved=0CCsQ6AEwAWoVChMIr9vzn_-4yAIVBr0UCh2gvwxr#v=onepage&q=Paul%20Craddock%20Castellani%20forgery&f=false

anche se bisogna rilevare che i falsi riconosciuti di provenienza dal Castellani erano soprattutto gioielli e reperti di epoca etrusca (dove lui era particolarmente preparato) e lui si occupò solo marginalmente di numismatica.

 

Un interessante libro sui falsi reperti archeologici è scaricabile da questo sito:

https://ia801404.us.archive.org/12/items/bub_gb_LaUnOztbkP4C/bub_gb_LaUnOztbkP4C.pdf

Interessante il capitolo 6:

post-7204-0-09296300-1444518553.png

che illustra vari reperti di varie epoche e luoghi che sono risultati essere frutto di falsi ottocenteschi e che il XIX secolo fu un secolo di grande produzione falsaria.

 

 

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  • 3 mesi dopo...

Soltanto ora , leggo lo studio di Clayton M. Lehmann  " The striding God of Zancle-Messana "  ( 1981 ) .

 

Dunque , ci dice l'Autore , probabilmente nessuna , ipotetica , " parentesi  Zanclea " ( 461 A.C. ) .

 

Il tetradrammo , unico in Bruxelles , verrebbe  dall'Autore datato attorno al 495 A.C. , nel periodo di rivolgimenti politici nel quale Zancle era ancora Zancle  ,  prima dell'avvento di Anaxilas di Reggio  ( 494 - 476 A.C. ) che rinominò la città con il nuovo nome di Messana .

 

Nulla direbbero le fonti ,  - " there is no good evidence , literary or numismatic , that Messana was called Zancle after the early 480's " -   , su un ritorno , sia pur breve , di Messana  , al  primo nome Zancle attorno al 461 A.C.  .

 

Forse per questo , Kraay ( e prima Evans ) avrebbero ipotizzato , per questo tetradrammo , una coniazione di superstiti zancleoti , al di fuori della polis diventata Messana .

 

Sarebbe  utile  conoscere , essendo intercorsi circa 40 anni ,  eventuali aggiornamenti delle ipotesi di Lehmann , anche perché una diversa datazione del tetradrammo  potrebbe coinvolgere  le rare litre sopra postate .

 

E' anche interessante l'identificazione della figura del diritto con Zeus fulminante , mentre  P. Naster   ( la collection  L. de Hirsch  1959 )  proponeva  Poseidone con fulmine .

 

Questa seconda identificazione , curiosamente  ,  avvicinerebbe molto la figura ai Poseidone ( forse con corto tridente ? ) che illustrano la monetazione di Poseidonia . 

 

Unisco la pubblicazione del tetradrammo in Naster

 

 

 

 

 

 

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L'ipotesi di Lehmann non sembra confermata da studi posteriori, che sono riassunti nelle poche pagine della Caltabiano sul suo Corpus delle monete di Messana.

Apparentemente è esistita effettivamente una breve parentesi di restaurazione zanclea, nel 461 a.C., già evidenziato da Gielow nel 1929, seguito da Seltman nel 1933.

 

Allego un altro articolo su questo tetradramma, di Mertens del 1947, che accetta la datazione al 461 a.C.

Quella di Lehmann resta una voce piuttosto isolata....

 

Mertens 1947 Tetradramma parentesi zanclea.pdf

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Ho letto con interesse anche l'articolo di  J. Mertens .

 

Quando le fonti poco o nulla dicono di indubitabile , il campo non può che essere aperto alle ipotesi .

 

Da semplice scolaro , tuttavia , mi sono più vicine , ancorché piuttosto isolate ,  le argomentazioni di Lehmann .

 

Trentaquattro anni separano Mertens da Lehmann , Lehmann ci precede di trentacinque : leggerò con grande curiosità  , se non tarderà troppo , il prossimo studio su questo interessante periodo .

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Per completezza, allego le pagine che la Caltabiano aveva dedicato alla Parentesi Zanclea. Le prime due pagine riguardano la ricostruzione storica e le rimanenti quattro pagine l'analisi numismatica di questa "Parentesi". Avevo già in precedenza postato il catalogo e le foto sul Corpus della Caltabiano.

Sono le pagine finora più aggiornate sull'argomento e ci sono i riferimenti ai precedenti studi. Dopo il 1993 non risultano ulteriori studi su questa monetazione.

Ovviamente siamo ancora a livello speculativo, anche se la teoria della Parentesi Zanclea appare essere abbastanza solida.

Dobbiamo solo sperare in ritrovamenti almeno delle litre in contesti archeologici sufficientementi datati....

 

Caltabiano 1993 - Parentesi Zanclea.pdf

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