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ABAKAINON: bronzi inediti


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Si è appena conclusa l'asta Bertolami di Londra, che per le greche non ha dato risultati molto brillanti, con molti esemplati aggiudicati sotto o vicini alla stima e non poche monete andate invendute (come lo statere "barbarico" di Metaponto, già oggetto di altra discussione nel forum).

Però spicca una moneta di bronzo molto interessante, un vero inedito della zecca di Abakainon, che ha visto una bella battaglia e ha raggiunto il ragguardevole realizzo di ben 7000 sterline, quasi il doppio della corposa stima di 4000 sterline (anche se si vuole considerare che la sterlina si è ora un pò deprezzata).

Non era sfuggita la sua importanza e fornisce un tipico esempio non solo degli ampi margini di studio sulla monetazione siceliota, ma anche delle difficoltà che uno studioso si trova di fronte a un simile esemplare, nel caso che debba studiare e sistemare tutta la sua complessa monetazione.

Il primo problema che si pone è, ovviamente, la determinazione della sua autenticità e, in caso affermativo, della sua corretta collocazione nella monetazione di questa poleis.

 

Ecco la moneta:

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E' difficile stabilire dalla foto, ma sembra che questa moneta mostri un aspetto molto rassicurante e la patina sembra in buona parte originale, con tracce di restauro molto professionale.

Se è autentica, come collocarla cronologicamente e con altre eventuali emissioni coeve?

Il tipo del cavallo libero è molto raro nella monetazione abacenina e l'unico vero collegamento è con la rarissima litra in argento (nota in due esemplari), della quale riporto la scheda presente nella mia monografia su Abakainon:

 

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ed allego migliore foto dell'esemplare ex Lloyd 780, ora al British Museum, con una bella testa di Dioscuro:

 

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In effetti sembra esserci una certa connessione con la coeva monetazione di Tyndari.

Sono gradite vostre opinioni su questa moeta di bronzo inedita e in particolare su possibile significato del sigma inverso che si legge bene al diritto.

In ogni caso la cronologia della litra andrebbe anticipata alla prima metà del IV secolo, come indicato da Bertolami per il bronzo.

 

In realtà sembra che esista un altro bronzo di grande modulo inedito (anche se inferiore a questa moneta), che vidi anni fa nello stock della Leu Numismatiks, e del quale feci una brutta foto, in fretta e con i mezzi che avevo a disposizione, sfruttando la cortesia della compianta responsabile Silvia Hurter. Su questa moneta poi feci un articolo su Panorama Numismatico, che allego, provando, sulla base delle affinità stilistiche, di attribuire ad Abakainon:

 

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PN 133-1999 Inedito di Abakainon.pdf

 

Questa moneta, del diametro di 25 mm, peso g. 20,45 e orientamento assi h 3, non è mai comparsa sul mercato e credo che fosse finita poi nello stock di NAC. Ho vage notizie che esisterebbe un altro esemplare, forse migliore, che finì nella leggendaria collezione Cammarata, ancora sotto sequestro e quindi sub judice....

 

 

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ti ringrazio per aver aperto la discussione, anche a me ha colpito molto il pezzo, stavo pensando alla collocazione storica/temporale in funzione dei nominali inferiori.

Il cavallo libero è tipico della monetazione timoleontea, ma come hai giustamente scritto per Abakainon è noto solo nella litra del tuo articolo, diverso il Toro che ricorre invece in altri bronzi. Concordo con te per il pezzo ex Leu, al D/ sembrerebbero esserci delle lettere disposte in modo circolare in prossimità del bordo, purtroppo poco leggibili (che siano del sottotipo, usato magari per la riconiazione?). Chiave la lettera A in esergo, che abbinata al toro la colloca ad Abakainon, ma non escluderei nemmeno Alontion.

 

Per il bronzo pesante ex Bertolami, sembrerebbe esserci una doppia battitura, almeno la parte posteriore del cavallo darebbe questa idea.

Per il resto è vero, non sembrerebbero esserci campanelli di allarme, ma si sa sugli unicum serve attenzione, e sarebbe stato interessante poterlo studiare.

Speriamo in qualche studio del proprietario...

 

skuby

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Grazie alla segnalazione di un amico, in realtà la moneta venduta su Bertolami non è completamente inedita.

Esiste un altro esemplare, di conservazione molto più scadente e ritenuto essere anepigrafo (con lettere evidentemente evanide), che è stato riportato nell'interessante volume di Buceti, Monete, Storia e Topografia della Sicilia Greca, a pagina 69, n. 1 (peso g. 26,60, con immagine non in scala):

 

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Questo esemplare è stato ripreso dal Calciati, vol. III, p. 337, n. 1, a sua volta ripreso dal volumetto di Cammarata, a tavola XII, n. 127 (apparteneva alla sua collezione). Calciati lo attribuiva ai mercenari di Alaisa o Bronte; Cammarata a Alontion o Aetna.....

 

L'esemplare di Cammarata, ritenuto essere un unicum, sembra sia stato rinvenuto sul Monte Bolo, sulle pendici nord-occidentali dell'Etna, nel territorio di Bronte.

In fondo non siamo molto lontani dal territorio dell'antica Abakainon.

 

Quindi la comparsa di un esemplare di buona conservazione, con etnico preservato, permette di sciogliere uno degli enigmi della monetazione bronzea della Sicilia.

 

Resta da capire il significato di sigma al diritto, che sembra essere una lettera isolata e quindi con un suo particolare significato (= metà del nominale?).

 

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Per completezza, allego il riferimento del Calciati:

 

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e la foto da sola:

 

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Moneta molto consunta, ma i tipi sembrano simili, anche se probabilmente da conii diversi....

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Gran bella moneta, ho tentato di riportarla in Sicilia fino a  5.000 , per le mie tasche ci poteva stare. All'apertura stava a 6.000 e si e fermata a ben 7.000...........Peccato .

La genuinità non è in discussione , qualche problema sul rovescio , scrostature di patina nella parte posteriore del cavallo (evidenziate in azzurro) sicuramente dovute ad una mal pulitura ,asportando via sedimenti e patina e lasciando antipatiche scostature.

In rosso evidenti segni di bulinatura su alcune lettere dell'etnico . Una pulitura professionale, non avrebbero  causato questo risultato.

Per un inedito cosi pesante e di ottima conservazione , penso che sarà oggetto di studio specie per stabilire la sua corretta collocazione.

 

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Interessante il collegamento tra il grande bronzo ed la litra in argento del BM .

Il cavallo rampante sembrerebbe  la stessa mano dell'incisore della litra in argento.

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Circa la collocazione cronologica, purtroppo poco si sa della storia di Abakainon nel corso del IV secolo e sulle ragioni della scelta del tipo del cavallo libero (tipico simbolo di libertà e frequente in emissioni soprattutto di età timoleontea).

Si sa solo che nel 396 a.C. (quindi al tempo delle emissioni della dracma siracusana con Testa di Atena/Stella e delfini), Abakainon soccombette alle mire antisicule del tiranno siracusano Dionisio I, il quale occupò la zona marittima del territorio abacenino per fondarvi la colonia militare di Tyndaris, con 600 messeni esuli e precedentemente stanziati dallo stesso Dionisio [Diodoro XIV, 78, 5]. 

Tuttavia dal 393 al 392 a.C., nel corso del conflitto tra Siracusa e Cartagine, Abakainon si alleò con l'ammiraglio cartaginese Magone, per liberarsi dal giogo siracusano. Ma già nel 392 a.C. il tiranno siracusano riuscì ad assoggettare la città [Diodoro XIV, 96, 4].

Non si sa nulla degli anni successivi fino all'avvento di Timoleonte, ma sembra che la città sia sempre rimasta nell'orbita siracusana, presumibilmente senza avere il diritto di battere moneta ed economicamente quasi asservita al rapido sviluppo della vicina Tyndari. Tale condizione di asservimento a Tyndaris non sembrò modificarsi con la morte di Dionisio, nel 367 a.C., con conseguente crollo dell'impero siracusano per le violente lotte interne. Anche durante le guerre civili di Siracusa e delle lotte di Dione, tra il 357 e il 343 a.C., Tyndaris sembra essere l'unica città della Sicilia nord-orientale ad emettere proprie monete (a parte forse alcune emissioni di mercenari), avviandosi a un rigoglioso svilupppo economico (anche il Calciati, per Tyndaris, vol. I, nn. 1-9, ipotizza per un'epoca pretimoleontea).

Nel 343 a.C. Abakainon partecipò attivamente alla symmachia creata da Timoleonte, forse su sollecitazioe della stessa Tyndaris, che fu una delle prime è più fedeli alleate del condottiero corinzio.

In questo clima di libertà e di autonomia Abakainon ebbe modo di emettere monete di bronzo e rare litre d'argento.

Ma dopo la sconfitta cartaginese sulle rive del fiume Krimissos, nel 339 a.C., si implose la symmachia, forse perchè Timoleonte rinnegò lo spirito della symmachia, rinunciando al programma di una Sicilia unita nella coesistenza pacifica delle varie stirpi e dell'autonomia delle singole poleis, preferendo il primato di Siracusa.

Difficilmente Abakainon rimase fedele a Siracusa e probabilmente aderì alla coalizione antisiracusana, riuscendo forse fino al 317 a.C., fino cioè all'ascesa al potere a Siracusa del tiranno Agatocle, sottrarsi in qualche modo dall'egemonia siracusana e d è possibile che abbaia continuato ad emettere a proprio nome monete di bronzo di decrescente peso, riservate alla circolazione nel proprio territorio interno.

Nel 315 a.C. Abakainon si alleò nuovamente con i Cartaginesi, guidati da Amilcare, contro il tiranno Agatocle, che aveva ferocemente represso la fazione cittadina a lui avversa [Diodoro XIX, 65].

Due anni dopo, nel 313 a.C., la città cadde nuovamente sotto il dominio siracusano [Diodoro XIX, 110].

Rimase sotto il dominio siracusano almeno fino alla morte di Agatocle, nel 289 a.C., quando riuscì a diventare di nuovo indipendente. Ma nenche questo periodo di indipendenza durò a lungo, cadendo definitivamente in potere dei Romani a partire dal 263 a.C., sotto i quali la città assunse il nome di Abacaenum e, secondo un frammento epigrafico, divenne anche municipium.

 

I momenti di libertà durante i quali Abakainon poté emettere monete col proprio etnico dovrebbero essere :

 

1) 393 - 392 a.C. (durante l'alleanza col cartaginese Magone)

 

2) 343 - 339 a.C. (durante la symmachia timoleontea)

 

3) 336 - 317 a.C. (dopo la morte di Timoleonte e fino all'avvento di Agatocle)

 

4) 315 - 313 a.C. (durante l'alleanza con i Cartaginesi contro Agatocle).

 

La logica suggerisce che il bronzo inedito e la rara litra con il tipo del cavallo libero siano stati emessi durante l'alleanza con Timoleonte.

Però allo stesso periodo sono state attribuite due altre rare emissioni di litre nonché la nota e bella serie con emilitra, tetras e onkia, tutti con protome di toro nuotante....

 

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Resta il problema della coesistenza di due distinte tipologie, con cavallo libero e con toro androproso nuotante, in un lasso di tempo così ristretto.

E' possibile che abbiano iniziato con il tipo del cavallo libero, alle prime notizie della libertà promessa da Timoleonte, per continuare con il tipo del toro nuotante, che può al limite essere continuato anche dopo la morte di Timoleonte (senza considerare che forse esiste ancora un nominale maggiore, forse la litra, col toro cozzante, anche se a sua volta un pò discostante rispetto al toro androprosopo nuotante).

 

Una alternativa potrebbe essere il epriodo 393-392 a.C. per le rare emissioni col cavallo libero, ma mi sembra una datazione forse un pò alta.

 

Infine esistono due onkiai con stella, che però potrebbero appartenere piuttosto al perido posttimoleonteo.

 

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Qualche suggerimento (visto che ormai esiste accordo sull'autenticità del bronzo inedito di Bertolami) ?

 

 

 

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Ringrazio Acraf per l'utile digressione storica e per le sue interessanti ipotesi!

Anche io, a mio modesto giudizio, concordo nel collocare la brevissima emissione di questo bronzo inedito tra il 343-339 a.C., durante il periodo della Simmachia. Inoltre, da un punto di vista cronologico, all'esemplare Bertolami con cavallo corrente si potrebbe affiancare (o porre come immediatamente successiva) anche l'emissione di un altro interessante bronzo pesante, quello con toro cozzante (riportato sopra da Acraf), di cui ormai sembra di avere notizie certe...

Modificato da giuseppep
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Resta da risolvere il "mistero" del sigma al diritto:

 

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E' chiaramente una lettera singola e doveva essere facilmente interpretata al tempo della sua emissione.

Se accettiamo l'idea di una coniazione emessa all'inizio della symmachia timoleontea, allora il sigma potrebbe stare a indicare l'iniziale della "Sikelia", che ricorre frequentemente nelle emissioni della symmachia.

Era una sorta di personificazione dell'intera isola, nell'ottica degli indigeni Siculi. Il nome Sikelia è attestato in pseudo-Scimno, 270, e la sua etimologia deriverebbe dal mitico re Sikelos, che ricorre in diverse fonti mitologiche come vissuto o prima o poco dopo la Guerra di Troia.

Il nome Sikelia compare su rari bronzi della symmachia coniati ad Alaisa.

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mah...., non riesce a convincermi molto la sigma come la sola iniziale di symmachia (potrebbe essere stato abraso nella pulizia il restante etnico?), anche perché sarebbe il primo caso dove si sarebbe utilizzata una lettera per indicare un "fenomeno" che coinvolse altre centri siculi. Nel caso si Alaisa, città cardine della symmachia timoleontea, i grandi bronzi riportano infatti  Symmaxikon (mi scuso, ma non salva la sigma).

 

Stilisticamente la testa mi ricorda le Arethuse del 400 a.C., periodo dei maestri firmanti, più che sikelia

 

Altra opzione, non da trascurare,  potrebbe essere la sigla dell'incisore, ma questo è un campo assai minato.. cosa ne pensate?

 

skuby

Modificato da skubydu
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Concordo con Skuby sulla somiglianza con le teste di Arethusa del periodo classico piu che con la Sikelia, di stile meno raffinato. Per l'iniziale possibile di un maestro firmante dovremmo rifarci agli altri esempi - di bronzi - anche di taglio piu piccolo - che riportavano appunto delle lettere e fare qualche possibile confronto

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"mah...., non riesce a convincermi molto la sigma come la sola iniziale di symmachia (potrebbe essere stato abraso nella pulizia il restante etnico?), anche perché sarebbe il primo caso dove si sarebbe utilizzata una lettera per indicare un "fenomeno" che coinvolse altre centri siculi. Nel caso si Alaisa, città cardine della symmachia timoleontea, i grandi bronzi riportano infatti  Symmaxikon (mi scuso, ma non salva la sigma)."

 

Proprio unica non mi pare.

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Un bronzo di Alaisa , il rovescio .....fiaccola con due spighe attorno SIMMAXION

Modificato da gionnysicily
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Tralasciando per un attimo la questione di carattere metrologico ed epigrafico, a mio modesto avviso sarebbe molto utile conoscere anche il luogo e le modalità di rinvenimento della suddetta moneta ai fini della ricerca storico-archeologica. Benchè allo stato attuale delle cose, tali dati non si conoscono, credo si possano avanzare lo stesso alcune ipotesi.

 

Tempo fa, infatti, leggendo dei vecchi articoli del prof. Manganaro risalenti agli anni '80, appresi la notizia che moltissime monete della zecca di Abakainon furono rinvenute in alcuni siti indigeni-ellenizzati della zona etnea. Tale notizia succesivamente mi fu confermata dal Manganaro in persona, durante un incontro svoltosi presso l'Università di Catania, il quale mi spiegò che nonostante Abakainon gravitasse naturalmente nella zona compresa tra i Nebrodi e il Tirreno, i cospicui rinvenimenti monetali mostravano in realtà dei legami più stretti con determinati centri indigeni-ellenizzati della zona etnea.

 

Allo stato attuale delle nostre conoscenze, l'unica moneta stilisticamente più vicina, è quella della collezione del Barone Enzo Cammarata, che a detta del proprietario proviene dal sito di Monte Bolo, nei pressi di Bronte. In realtà oltre a Monte Bolo, le emissioni di Abakainon, come ho già sottolineato prima, si ritrovano con moltissima frequenza anche nei centri alle falde dell'Etna del retroterra catanese. Purtroppo la zona in questione è sistematicamente saccheggiata, quindi  non è da escludere che monete simili a questa possano trovarsi anche in collezioni private.

Modificato da Cromio di Aitna
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Che possa trattarsi di una iniziale dell'incisore , va presa in considerazione 

La sigma da sola ,la troviamo nel rovescio del bel bronzo coniato a Siracusa da Timoleonte nel , 344 - 336. 

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Tralasciando per un attimo la questione di carattere metrologico ed epigrafico, a mio modesto avviso sarebbe molto utile conoscere anche il luogo e le modalità di rinvenimento della suddetta moneta ai fini della ricerca storico-archeologica. Benchè allo stato attuale delle cose, tali dati non si conoscono, credo si possano avanzare lo stesso alcune ipotesi.

 

Tempo fa, infatti, leggendo dei vecchi articoli del prof. Manganaro risalenti agli anni '80, appresi la notizia che moltissime monete della zecca di Abakainon furono rinvenute in alcuni siti indigeni-ellenizzati della zona etnea. Tale notizia succesivamente mi fu confermata dal Manganaro in persona, durante un incontro svoltosi presso l'Università di Catania, il quale mi spiegò che nonostante Abakainon gravitasse naturalmente nella zona compresa tra i Nebrodi e il Tirreno, i cospicui rinvenimenti monetali mostravano in realtà dei legami più stretti con determinati centri indigeni-ellenizzati della zona etnea.

 

Allo stato attuale delle nostre conoscenze, l'unica moneta stilisticamente più vicina, è quella della collezione del Barone Enzo Cammarata, che a detta del proprietario proviene dal sito di Monte Bolo, nei pressi di Bronte. In realtà oltre a Monte Bolo, le emissioni di Abakainon, come ho già sottolineato prima, si ritrovano con moltissima frequenza anche nei centri alle falde dell'Etna del retroterra catanese. Purtroppo la zona in questione è sistematicamente saccheggiata, quindi  non è da escludere che monete simili a questa possano trovarsi anche in collezioni private.

 

Ringrazio di cuore per l'ottima osservazione.

Il grande problema scientifico è proprio nell'assenza di informazioni relative alla provenienza delle monete inedite che finiscono in aste straniere. Sono monete decontestualizzate e quindi prive di valore archeologico e questo è comunque un grave danno.

In ogni caso pure a me erano giunte voci che le monete di Abakainon venivano trovate generalmente più all'interno e in zona etnea rispetto al territorio dell'oroginaria Abakainon, che è situata presso l'attuale Tripi (in provincia di Messina, e vicino al territorio di Tindari (mappa 1, con la freccia rossa):

 

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Per andare verso Bronte, verso l'interno e ai piedi dell'Etna occidentale, la strada non è brevissima.... (mappa 2)

 

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Circa il Monte Bolo, esso è situato a qualche chilometro a ovest di Bronte (asterisco rosso della mappa 3), tutta una zona devastata negli anni dai tombaroli....:

 

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Circa il sigma, ringrazio per i contributi e ho avanzato l'ipotesi dell'iniziale di Sikelia, che onestamente resta una ipotesi assai debole.

Giustamente viene rilevato che su alcune emissioni coeve, di Siracusa, è possibile trovare un sigma isolato, come quella mostrata da Gionnysicily nel post # 15.

Quale è il suo reale significato  (non credo molto alla firma con iniziale dell'incisore...).

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"mah...., non riesce a convincermi molto la sigma come la sola iniziale di symmachia (potrebbe essere stato abraso nella pulizia il restante etnico?), anche perché sarebbe il primo caso dove si sarebbe utilizzata una lettera per indicare un "fenomeno" che coinvolse altre centri siculi. Nel caso si Alaisa, città cardine della symmachia timoleontea, i grandi bronzi riportano infatti  Symmaxikon (mi scuso, ma non salva la sigma)."

 

Proprio unica non mi pare.

attachicon.gifz alaisa con sigma.jpg

 

 

 

Un bronzo di Alaisa , il rovescio .....fiaccola con due spighe attorno SIMMAXION

 

ciao gionny,  la moneta che hai postato fu discussa qualche tempo fa, e non ne uscì molto bene...

 

http://www.lamoneta.it/topic/34697-2-greche-symmachia-timoleontea/?hl=alaesa#entry376500

 

Poi, come ho scritto, mi riferivo alla sola sigma....

 

ciao

 

skuby

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Purtroppo il famoso bronzo della Symmachia coniato ad Alaisa è stato abbondantemente clonato negli anni '90 e alcuni riproducono esattamente la stessa forma, con le medesime sporgenze dei codoli di fusione del tondello.

L'esemplare più bello sembra sia quello esitato nella nota asta Triton V del 2002 (peso 14,77 g), che ha permesso anche la lettura completa e corretta della leggenda del diritto (Pelorias in greco e in direzione retrograda, indicando che la testina rappresenta la ninfa Pelorias, protettrice di Messana, rapidamente conquistata da Timoleonte già nel 343 a.C., anche per la sua importante posizione strategica).

 

post-7204-0-12936500-1467194904.jpg

 

Il sigma è possibile intravvedere. dietro la nuca, solo in alcuni esemplari, ma non in tutti.

Un esempio di falso registrato già nel Bulletin of Counterfeits, vol 24, I, 1999, p. 2:

post-7204-0-59568500-1467195016.png

 

Tornando al sigma, la connessione più stretta è con la serie coniata da Timoleonte a Siracusa nel periodo 343-339 a.C., caratterizzata da tre nominali (Calciati II, 77-79):

post-7204-0-41032300-1467195188.jpg dilitron (22,43 g)

post-7204-0-37329400-1467195207_thumb.jp litra (10,18 g)

post-7204-0-10745900-1467195235.jpg emilitra (4,75 g)

 

I nominali, che pesano circa 20 - 10 - 5 g, sono facilmente deducibili dalla rappresentazione del rovescio. Nel dilitron ci sono due animali (delfino e Pegaso), nella litra un solo animale (Pegaso), nell'emilitra un mezzo animale (protome di Pegaso).

La serie è quindi definita del Pegaso e mostra le strette influenze di Corinto, dal quale proveniva il condottiero Timoleonte, chiamato a salvare Siracusa, che aveva chiesto aiuti alla madrepatria Corinto.

Il sigma che ricorre costantemente nei tre nominali dovrebbe essere l'iniziale di Siracusa (come nei famosi stateri d'argento di Corinto e sue colonie c'è costantemente l'iniziale della zecca sotto il Pegaso).

 

Quindi, per estensione, il sigma che troviamo nell'inedito di Abakainon starebbe a indicare il legame che unisce questa città alla Siracusa di Timoleonte nell'ambito dell'alleanza della symmachia, che durò appunto dal 343 al 339 a.C.

 

Mi sembra la spiegazione più logica.....

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ciao gionny,  la moneta che hai postato fu discussa qualche tempo fa, e non ne uscì molto bene...

 

http://www.lamoneta.it/topic/34697-2-greche-symmachia-timoleontea/?hl=alaesa#entry376500

 

Poi, come ho scritto, mi riferivo alla sola sigma....

 

ciao

 

skuby

MI SCUSO CON ACRAF .... MI HA PRECEDUTO IN QUESTO POST.

Ciao Skuby, che sia un clone (osservandola attentamente) non ci sono dubbi ......La prossima volta starò più attento.......e stata la prima che ho intravisto su acserch. Penso che non sia la moneta in se stesso in discussione ma la sigma   Se è un clone ci sarà ,  anche l'originale .Le poche monete di questa tipologia non ci danno un quadro netto e poi ........SIKELIA ...o PELORIA in queste Simmachie. Penso che su questa moneta , il discorso sia più complesso e rimando in una nuova discussione dedicata.

La sigma viene spesso impressa anche su monete in oro di Agatocle, a ciò si potrebbe pensare all'iniziale di una officina di zecca. 

Principalmente la troviamo sui bronzi di Timoleonte con il pegaso e qui che bisognerebbe cercare.

 

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Modificato da gionnysicily
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Si, concordo che la sigma possa essere un segno di zecca, però non è pensabile almeno a mio modo di vedere che sia ascrivibile a tutta la monetazione timoleontea in funzione di una symmachia (che rappresentava invece un momento storico ben preciso).

Poi ci sarebbe da chiedersi, come mai altre poleis aderenti alla symmachia

timoleontea, siano prive di sigma.

Mi scuso ma sono da smartphone

Skuby

Modificato da skubydu
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Interessante sarebbe la lettura dei rovesci dei bronzi di THYRRENOI , con atena stante e dietro una sigma o una M ? essendo una emissione dei mercenari e collocate al 357-339  , se si trattasse di sigma , il discorso si amplierebbe.

 

 

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Giusto il riferimento anche al sigma dei Tyrrhenoi.

A tale proposito esiste anche un'altra teoria, che fu avanzata dal Gabrici in "La monetazione di bronzo nella Sicilia antica", Palermo, 1927, a pagina 197: che il sigma potrebbe essere l'iniziale della Symmachia.

Non sembra una ipotesi tanto campata in aria e potrebbe spiegare la diffusione del solitario sigma, spesso in evidenza, anche su emissioni di zecche diverse, incluse quelle mercenarie, e nello stesso periodo.

I Tyrrhenoi vanno identificati quasi sicuramente con i mercenari etruschi (Tirreni era una delle definizioni date dai Greci agli Etruschi).

 

Le fonti storiche attestano solo che in Sicilia già esistevano mercenari etruschi che erano stati reclutati dagli Ateniesi con tre navi pentecontori (quindi navi grosse) per l'assedio a Siracusa, nel 414 a.C. (Tucidide VII, 53, 54 e 57, 11), anche se Diodoro (XIII, 44) afferma che questi mercenari arrivarono troppo tardi. Secondo il maggiore studioso sui mercenari italici, il prof. G. Tagliamonte, questi mercenari, rimasti disoccupati, furono poi reclutati da Dionisio I di Siracusa.

Dopo il crollo dell'impero dionisiano, i mercenari etruschi rimasero forse indipendenti, come molti altri mercenari rimasti nell'isola a godersi i loro avamposti, ma nulla vieta di immaginare che possano essere stati cooptati da Timoleonte nella nota Symmachia, anche se l'armonia dovette poi interrompersi dopo la battaglia di Krimissos nel 339 a.C.

Interessante un episodio raccontato da Diodoro (XVI, 82, 3). Nel 339 a.C. un avventuriero etrusco, di nome Postumio, si presentò a Timoleonte con 12 navi nel porto di Siracusa, offrendogli i propri servizi (chiaramente a pagamento). Ma il condottiero corinzio preferì farlo uccidere.... (evidentemente i tempi erano cambiati e a suo favore...).

 

Sarebbe bello che qualcuno riesca a reperire altri esempi di sigma nel periodo della symmachia timoleontea.

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