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Il valore della pubblicazione


matteo95

Risposte migliori

Nel mondo dell'arte la pubblicazione sulla monografia dell'artista o su un catalogo di una mostra, di un'opera d'arte non è solo motivo d'orgoglio per il proprietario ma, anche un fattore che aumenta sensibilmente il valore della stessa.

Essendo le monete oggetti prodotti in serie la probabiltà per i collezionisti che i propri esemplari siano pubblicati è sicuramente inferiore a quella delle opere d'arte; ciò nonostante saltuariamente capita di vederne passare in asta, specialmente in occasione delle vendite di grandi collezioni.

Mi piacerebbe pertanto sapere se per voi l'eventuale pubblicazione conferisce un surplus alla moneta o meno, facendovi andare oltre al prezzo che paghereste per un analogo esemplare in conservazione simile :) 

Matteo

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Awards

Per quanto mi riguarda, sapere che il pezzo proposto è immortalato in una pubblicazione, mi indurrebbe a spendere qualcosa di più rispetto ad un esemplare del tutto paragonabile. Quanto di più è direttamente proporzionale all'importanza del libro. Ritengo che sia un qualcosa che conferisce pregio alla moneta e rende fiero il possessore. 

Resta la mia opinione.

Buona serata 

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46 minuti fa, rintintin dice:

Penso anche io sia un valore aggiunto, é un'ottima documentazione ed una sorta di perizia fotografica.

Sempre che non si tratti di un "falso da studio" di Inasta poi proposto come inedito e rarissimo su un libro. E' già successo !

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vero, trovo infatti assolutamente condivisibile l'affermazione di Cinna.

L'importanza del volume su cui la moneta è pubblicata, così come anche per gli altri ambiti, è fondamentale. Purtroppo a volte anche testi ritenuti  validi contengono immagini di falsi ( vedi Mec 12 ) ma, in genarale questo è piuttosto raro ed aggiungerei pure che è un fenomeno recente.

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Awards

Per la numismatica classica il pedigree è fondamentale, si compra quello oramai. Nel caso di aurei o di monete di alto valore una pubblicazione che ne attesti liceità, autenticità direi che vale più della moneta.

In aggiunta posso dire in linea generale che qualsiasi cosa aggiunga informazioni certe dell'oggetto collezionato ne aumenta il valore. Le contromarche di famose collezioni, gli ex libris (per i libri), l'essere appartenuto a famose collezioni,  insomma, il poter creare per quell'oggetto una sua storia personale lo rende più pregevole ed ambìto.

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Il 23 gennaio 2017 at 23:03, matteo95 dice:

vero, trovo infatti assolutamente condivisibile l'affermazione di Cinna.

L'importanza del volume su cui la moneta è pubblicata, così come anche per gli altri ambiti, è fondamentale. Purtroppo a volte anche testi ritenuti  validi contengono immagini di falsi ( vedi Mec 12 ) ma, in genarale questo è piuttosto raro ed aggiungerei pure che è un fenomeno recente.

E' un fenomeno recente perche con il progredire delle tecniche e soprattutto la crescita del ricco mercato numismatico i falsi sono aumentati - negli ultimi 15 anni - a dismisura.

basti guardare cosa successo per i bronzi siciliani. Nelle aste tedesche soprattutto si e' assistito ad un'invasione ...

questo fenomeno tocca purtroppo anche le pubblicazioni ed e  ' il piu' pernicioso perche tocca gli studi che dovrebbero essere il riferimento per tutti. 

La nuova disciplina di tutela per i beni culturali introdotta daMibac inasprisce   le pene - gia' severe - per la detenzione illecita di beni archeologici ma e ' sempre sorprendentemente blanda per chi produce o commercia dei falsi sul mercato 

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1 ora fa, numa numa dice:

E' un fenomeno recente perche con il progredire delle tecniche e soprattutto la crescita del ricco mercato numismatico i falsi sono aumentati - negli ultimi 15 anni - a dismisura.

basti guardare cosa successo per i bronzi siciliani. Nelle aste tedesche soprattutto si e' assistito ad un'invasione ...

questo fenomeno tocca purtroppo anche le pubblicazioni ed e  ' il piu' pernicioso perche tocca gli studi che dovrebbero essere il riferimento per tutti. 

La nuova disciplina di tutela per i beni culturali introdotta daMibac inasprisce   le pene - gia' severe - per la detenzione illecita di beni archeologici ma e ' sempre sorprendentemente blanda per chi produce o commercia dei falsi sul mercato 

penso sempre di più al pezzo di Paolo Rossi, "Sogno All'incontrario" ..

 

skuby

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il valore della pubblicazione a mio  avviso resta alto anche se il tempo porta a scoprire che una moneta è falsa.

non parlo di valore strettamente economico, ma del valore i un percorso storico numismatico che può rimanere legato anche a una moneta che dopo 30 o 40 anni si è dimostrata falsa....che fu vista e pubblicata a fine ottocento, poi ripresa etc etc....

tutt'altro discorso invece per la valanga di falsi che invade il mercato oggi, e che per molti sono già "falsi noti" e che altri pubblicano nella speranza di costruire un "passato" a questi falsi moderni...facendoli passare per varianti inedite o stili da zecche ignote in passato..... questo, nemmeno lo commento....e sta accadendo per un numero impressionante di nummi del V secolo

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Già' mi domando perché proprio il V secolo sia stato così preso di mira. I pezzi non sono più così valorizzati dal mercato ma le monete di questa fase sono in effetti più' facili da falsificare ( perché di stile più' barbaro) esistono meno repertori che per altri settori e vi sono ancora molti inediti che lasciano maggior margine di manovra ...

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mi permetto di aggiungere che c'è un'enorme ignoranza degli stili e del "noto" soprattutto tra gli esperti di molte case d'asta oneste che però di questo periodo sanno poco o nulla e così fanno il gioco di chi inquina il mercato

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1 ora fa, Poemenius dice:

il valore della pubblicazione a mio  avviso resta alto anche se il tempo porta a scoprire che una moneta è falsa.

non parlo di valore strettamente economico, ma del valore i un percorso storico numismatico che può rimanere legato anche a una moneta che dopo 30 o 40 anni si è dimostrata falsa....che fu vista e pubblicata a fine ottocento, poi ripresa etc etc....

tutt'altro discorso invece per la valanga di falsi che invade il mercato oggi, e che per molti sono già "falsi noti" e che altri pubblicano nella speranza di costruire un "passato" a questi falsi moderni...facendoli passare per varianti inedite o stili da zecche ignote in passato..... questo, nemmeno lo commento....e sta accadendo per un numero impressionante di nummi del V secolo

A quanto pare non solo per le monete ma anche per i manufatti,vedi "tesoro di Agilulfo" nella sezione barbariche.

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al post 4 ho scritto:

" Sempre che non si tratti di un "falso da studio" di Inasta poi proposto come inedito e rarissimo su un libro. E' già successo ! "

Se chi ha comprato il "falso eccetera" aggiunge alla moneta il libro che la cataloga  potrà rivenderla come rarissima. Basta che chi la compra non sia uno di quelli che prima di comprare una rarità va a farsi un giro nei siti di falsi. Ma in fondo ciò non avrebbe senso. La moneta è sul libro, dunque è sicuramente buona....

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