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Inviato

 Bella e preziosa :) questa collana EOS che è entrata a far parte della mia biblioteca che non è "ideale" ma reale

 

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Inviato (modificato)
4 ore fa, odjob dice:

 Bella e preziosa :) questa collana EOS che è entrata a far parte della mia biblioteca che non è "ideale" ma reale

 

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Sono dei bei volumi, ricchi di saggi molto saporiti, un paio li possiedo anch'io... il bello della biblioteca ideale, cioè idealmente e utopicamente completa, è vedere la propria biblioteca reale avvicinarsi sempre di più a quel modello ideale di partenza, l'utopia che pian piano si rende possibile...

Modificato da talpa

Inviato
4 ore fa, talpa dice:

è vedere la propria biblioteca reale avvicinarsi sempre di più a quel modello ideale di partenza

il fatto è che non ho un modello ideale di partenza.

Il mio primo libro di Numismatica lo trovai nella mia città, da un venditore che vendeva roba usata(mercatino), mi fece strano trovare un libro di Numismatica nella città mia in cui i numismatici si contano sulle dita di una mano monca. Era il libro scritto da Maugeri" Le monete degli Aragonesi in Sicilia..." e mi chiesi su chi potesse essere stato il precedente possessore; acquistai il libro ...   

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Inviato
18 ore fa, odjob dice:

il fatto è che non ho un modello ideale di partenza.

Il mio primo libro di Numismatica lo trovai nella mia città, da un venditore che vendeva roba usata(mercatino), mi fece strano trovare un libro di Numismatica nella città mia in cui i numismatici si contano sulle dita di una mano monca. Era il libro scritto da Maugeri" Le monete degli Aragonesi in Sicilia..." e mi chiesi su chi potesse essere stato il precedente possessore; acquistai il libro ...   

 

Io invece ho cominciato a fantasticare su una biblioteca numismatica ideale (anche su una biblioteca di grandi classici, ma questa è un'altra storia...) fin da ragazzino leggendo Cronaca Numismatica e la pubblicazione a fascicoli "Le Monete del Mondo" curata da Mario Traina, in particolare i suoi articoli e recensioni sulle varie opere numismatiche mi sfrocoliavano non poco il neurone bibliofilo, così fantasticavo spesso sui giorni in cui mi sarei potuto permettere opere rare e costose, fondamenta della numismatica italiana e antica, immaginavo scaffali ripieni delle opere più importanti della zecca di Napoli, ma anche di altre zecche italiane... ho avuto in testa per molti anni il Pannuti e Riccio, il Cagiati, il D'Incerti, lo Spahr, il Muntoni, il Martinori, il Galeotti, il Bernocchi, il Crippa, il Biaggi, il Simonetti, il Lunardi, il Papadopoli... e poi i volumi originali del Corpus e anche le opere più antiche, i primi testi sulle monete meridionali, ancora più rari e misteriosi, come il Vegara, il Fusco, lo Spinelli, il Sambon... Poter passare dalla biblioteca cranica e immaginifica a quella reale, visibile sugli scaffali nel mio studio, è una soddisfazione impagabile... l'idea platonica di un'opera d'arte che assume una forma fisica... 

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Inviato
15 ore fa, talpa dice:

Io invece ho cominciato a fantasticare su una biblioteca numismatica ideale (anche su una biblioteca di grandi classici, ma questa è un'altra storia...) fin da ragazzino leggendo Cronaca Numismatica e la pubblicazione a fascicoli "Le Monete del Mondo" curata da Mario Traina, in particolare i suoi articoli e recensioni sulle varie opere numismatiche mi sfrocoliavano non poco il neurone bibliofilo, così fantasticavo spesso sui giorni in cui mi sarei potuto permettere opere rare e costose, fondamenta della numismatica italiana e antica, immaginavo scaffali ripieni delle opere più importanti della zecca di Napoli, ma anche di altre zecche italiane... ho avuto in testa per molti anni il Pannuti e Riccio, il Cagiati, il D'Incerti, lo Spahr, il Muntoni, il Martinori, il Galeotti, il Bernocchi, il Crippa, il Biaggi, il Simonetti, il Lunardi, il Papadopoli... e poi i volumi originali del Corpus e anche le opere più antiche, i primi testi sulle monete meridionali, ancora più rari e misteriosi, come il Vegara, il Fusco, lo Spinelli, il Sambon... Poter passare dalla biblioteca cranica e immaginifica a quella reale, visibile sugli scaffali nel mio studio, è una soddisfazione impagabile... l'idea platonica di un'opera d'arte che assume una forma fisica... 

anch'io dopo il 2006, anno in cui mi iscrissi a questo forum, iniziai a pensare di acquistare gran parte dei libri che hai citato e soprattutto ai bei libroni del Corpus Nummorum Italicorum (edizione Forni)stampati su carta ottima.

Per quanto concerne Cronaca Numismatica(le riviste stampate, di cui tantissimi in questo forum non ne conoscono l'esistenza nemmeno del nome,ecco perchè ne faccio divulgazione postandola online in questa sezione)ho da raccontare un aneddoto:

una ventina di anni fa, essendo abbonato a Cronaca Numismatica ma non dai primi tempi, seppi che la Italphil ,casa d'aste che si trovava in centro a Roma, la quale trattava la vendita di filatelia ma anche di Numismatica, in un'asta di Numismatica mise in vendita un lotto di svariate annate di Cronaca Numismatica in cui vi erano anche le prime annate che a me mancavano, vi partecipai(allora non era come oggi che si poteva partecipare in diretta online, ma bisognava o andare all'asta fisicamente o inviare offerte tramite email o per fax), me le aggiudicai, trattavasi di molte annate,alcune delle quali già avevo, erano pesanti e la spedizione sarebbe venuta a costarmi un botto. Avevo un amico della mia città che faceva il militare effettivo alla Cecchignola, lo pregai di andarmi a prendere il lotto aggiudicato e poi, quando sarebbe venuto in licenza, me lo avrebbe consegnato.

Non avevo considerato che in centro a Roma vi era la ZTL, il mio amico era sprovvisto di permessi per transitare in centro a Roma, tuttavia con un sacco di improperi rivolti alla mia persona(solo pensati), si fece aiutare da un commilitone per il ritiro e, se non ricordo male, anche da un carrellino per il carico.

Così ebbi tutte le annate della fantasmagorica rivista Cronaca Numismatica alla quale partecipai fattivamente dal momento che mi vennero pubblicati alcuni miei articoli e ne fui onorato. Oggi Cronaca Numismatica è online ed i suoi articoli sono gratuiti, basta iscriversi alla newsletter di CN.

Pertanto la mia passione verso la Numismatica non si esaurì dal momento che iniziai a leggere e poi anche a scrivere di Numismatica(del resto se non si fa così, si colleziona per 4/5 anni e poi si smette)   

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Inviato
2 ore fa, odjob dice:

 

Così ebbi tutte le annate della fantasmagorica rivista Cronaca Numismatica alla quale partecipai fattivamente dal momento che mi vennero pubblicati alcuni miei articoli e ne fui onorato. Oggi Cronaca Numismatica è online ed i suoi articoli sono gratuiti, basta iscriversi alla newsletter di CN.

Buongiorno, 

tanta invidia per quanto raccontato giacché io ho tutti i numeri dal gennaio 1996 in poi ma mi mancano le prime annate.

Detto ciò, CN di oggi non ha nulla a che vedere con ciò che fu: mancano gli approfondimenti storici originali, mancano molte rubriche e, soprattutto, manca il dialogo coi lettori.

Un saluto cordiale e a presto.


Inviato

Traina era un punto di riferimento, lo conobbi a Vicenza Numismatica proprio agli inizi di Cronaca Numismatica. Non serve dire che oggi CN è un sito che della vecchia rivista ha mantenuto solo il nome.

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Inviato
2 ore fa, viganò dice:

Detto ciò, CN di oggi non ha nulla a che vedere con ciò che fu: mancano gli approfondimenti storici originali, mancano molte rubriche e, soprattutto, manca il dialogo coi lettori.

 

42 minuti fa, varese63 dice:

Non serve dire che oggi CN è un sito che della vecchia rivista ha mantenuto solo il nome.

 

ringrazio per i vostri interventi

ritengo che la vostra ritrosia :) verso questa rivista online sia proprio il fatto che è online e che non si possa più acquistare in edicola e sfogliarla.

Per quanto concerne la venuta meno di alcune rubriche rispetto al cartaceo ,secondo me, ciò può essere dovuto al fatto di dare una linea editoriale più "svelta"da leggere.

Quelli di Cronaca Numismatica online sono comunque argomenti interessanti da leggere per trarre spunti per discussioni ed approfondire studi personali.

Come per il cartaceo, il buon Ganganelli, si da da fare anche per la rivista online ed a lui va tutto il nostro ringraziamento, come a tutti coloro che impiegano tempo, pazienza e passione per farci leggere le nostre amate riviste.

Leggete,leggete,leggete, perchè chi non legge è un Bertoldino!! :)   

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Inviato
3 ore fa, odjob dice:

ritengo che la vostra ritrosia :) verso questa rivista online sia proprio il fatto che è online e che non si possa più acquistare in edicola e sfogliarla.

Per quanto mi riguarda non è così, non m'interessa la forma ma la sostanza.

3 ore fa, odjob dice:

Per quanto concerne la venuta meno di alcune rubriche rispetto al cartaceo ,secondo me, ciò può essere dovuto al fatto di dare una linea editoriale più "svelta" da leggere.

La mia impressione - parlo in generale e non solo di Cn - che dietro tutto questo abbondare di "smart", "easy", "svelta" ecc. si celi unicamente la scarsa propensione a impegnarsi un minimo per approfondire gli argomenti. Togli di qui, togli di la, leggi tutto in due minuti ma non hai imparato nulla di nuovo...

3 ore fa, odjob dice:

Come per il cartaceo, il buon Ganganelli, si da da fare anche per la rivista online ed a lui va tutto il nostro ringraziamento, come a tutti coloro che impiegano tempo, pazienza e passione per farci leggere le nostre amate riviste.

Questo è fuor di dubbio, anche perché le persone che dedicano tempo e risorse alla Numismatica vanno sempre ringraziate.


Inviato

Personalmente ritengo CN un'ottima rivista online, con articoli interessanti e ritengo anche che Ganganelli sia un ottimo numismatico che si impegna parecchio per la diffusione della materia. 


Inviato
10 minuti fa, viganò dice:

La mia impressione - parlo in generale e non solo di Cn - che dietro tutto questo abbondare di "smart", "easy", "svelta" ecc. si celi unicamente la scarsa propensione a impegnarsi un minimo per approfondire gli argomenti. Togli di qui, togli di la, leggi tutto in due minuti ma non hai imparato nulla di nuovo...

e' principalmente una questione di costi - non di mancanza d'impegno o di voglia di approfondire.

Oggi TUTTE le riviste soffrono e il panorama di quelle digitali è cambiato drasticamente - basti guardare un'edicola (anzi quelle poche che sono rimaste). L'editoria di giornali e riviste si è necessariamente dovuta evolvere verso il digitale che ha altri spazi, ambiti, regole e e soprattutto un modello di business diverso. Intere professioni sono sparite - pensate a chi vedeva spazi pubblicitari sulle riviste di moda o di settore - che oggi - il digitale ha sublimato (di converso naturalmente per fortuna sono nate nuove figure professionali). E' in corso una profonda riconversione/evoluzione pari o superiore alle tante che abbiamo avuto nella Storia, quando ad esempio si è abbandonato il telegrafo per il telefono, la stenografia per le fotocopiatrici, il telex per il fax, il fax per l'email, il telefono fisso per il telefonino, il telefonino semplice per lo smartphone e a breve avremo l'intelligenza artificiale mainstream su molti device.

Tutto questo per dire che non si puo' guardare il mondo con gli stessi occhi di prima, che i sistemi cambiano. Vero che perdiamo qualcosa ma altrettanto vero che normalmente aumenta la potenza e la valenza passando a tecnologie piu' avanzate. Le riviste divulgative hanno forse perso qualcosa come approfondimenti ma  nel complesso l'editoria numismatica specialistica e il mero numero di pubblicazioni numismatiche è un multiplo oggi di quello che era negli anni Settanta, Ottanta etc.

Possiamo essere nostalgici o - giustamente - rimpiangere qualcosa che ci piaceva in passato, tuttavia dovremmo anche valutare gli enormi vantaggi/facilitazioni che le nuove tecnologie ci permettono.

Quaranta anni fa per verificare quanto avessero realizzato monete simili nelle aste passate si poteva ricorrere solo a fornitissime biblioteche di cataloghi dei commercianti piu' esperti. Oggi basta un clic per avere una cascata d'informazioni che un tempo ci sarebbero voluti giorni per mettere insieme..

 

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Inviato
1 ora fa, numa numa dice:

e' principalmente una questione di costi - non di mancanza d'impegno o di voglia di approfondire.

Oggi TUTTE le riviste soffrono e il panorama di quelle digitali è cambiato drasticamente - basti guardare un'edicola (anzi quelle poche che sono rimaste). L'editoria di giornali e riviste si è necessariamente dovuta evolvere verso il digitale che ha altri spazi, ambiti, regole e e soprattutto un modello di business diverso. Intere professioni sono sparite - pensate a chi vedeva spazi pubblicitari sulle riviste di moda o di settore - che oggi - il digitale ha sublimato (di converso naturalmente per fortuna sono nate nuove figure professionali). E' in corso una profonda riconversione/evoluzione pari o superiore alle tante che abbiamo avuto nella Storia, quando ad esempio si è abbandonato il telegrafo per il telefono, la stenografia per le fotocopiatrici, il telex per il fax, il fax per l'email, il telefono fisso per il telefonino, il telefonino semplice per lo smartphone e a breve avremo l'intelligenza artificiale mainstream su molti device.

Tutto questo per dire che non si puo' guardare il mondo con gli stessi occhi di prima, che i sistemi cambiano. Vero che perdiamo qualcosa ma altrettanto vero che normalmente aumenta la potenza e la valenza passando a tecnologie piu' avanzate. Le riviste divulgative hanno forse perso qualcosa come approfondimenti ma  nel complesso l'editoria numismatica specialistica e il mero numero di pubblicazioni numismatiche è un multiplo oggi di quello che era negli anni Settanta, Ottanta etc.

Possiamo essere nostalgici o - giustamente - rimpiangere qualcosa che ci piaceva in passato, tuttavia dovremmo anche valutare gli enormi vantaggi/facilitazioni che le nuove tecnologie ci permettono.

Quaranta anni fa per verificare quanto avessero realizzato monete simili nelle aste passate si poteva ricorrere solo a fornitissime biblioteche di cataloghi dei commercianti piu' esperti. Oggi basta un clic per avere una cascata d'informazioni che un tempo ci sarebbero voluti giorni per mettere insieme..

Ma difatti credo occorra comprendere che una delle sfide dei tempi moderni è quella di rendere complementare il lascito del passato con i vantaggi delle nuove tecnologie, in fruttuosa sinergia e senza sterili contrapposizioni. Internet non ha ucciso la carta stampata, "quantità" e "qualità" dell'informazione devono andare a braccetto.

 

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Inviato (modificato)

vero ma non sempre è cosi facile.

Prendiamo l'invenzione della stampa ad esempio. L'innovazione tecnologica permise di passare dai codici scritti a mano dagli amanuensi e abbelliti dai miniatori ai primi libri stampati al torchio. E' evidente a tutti che un codice prodotto dopo anni di cura e lavoro era - da un punto di vista artistico - incomparabilmente superiore ad un libro a stampa. Tuttavia il libro a stampa che si diffuse immediatamente ed ebbe un improvviso e  grandissimo successo permise una diffusione della cultura impensabile a quando i libri si producevano solo a mano e costavano quanto una casa.

Proseguendo nell'esempio i primi libri (a stampa) erano ancora degli esemplari stupendi - perfetti nella loro forma e nei contenuti. Quelli editi prima della fine del Quattrocento sono detti incunaboli e rappresentano - per il libro a stampa - la summa di come un lettore (o un collezionista ) li vorrebbe. Andando avanti, con il Cinquecento la stampa divenne piu' democratica, le stamperie si erano moltiplicate, il volume dei libri prodotti espanso vertiginosamente, il costo per  produrre i  volumi (è una banale legge economica) si era abbassato di molto.   Ovvio che anche la qualità dei prodotti era diversa, non si poteva pretendere di produrre incunaboli in serie ma al contempo le Cinquecentine (volumi pregiati comunque ancora oggi) circolavano di gran lunga piu' ampiamente che i volumi del secolo precedente. 

Da inizio 2000 in poi si è innestata un'ulteriore evoluzione - quella di internet - che ci sta portando su altri lidi ancora. Cultura meno profonda ma enormemente piu' diffusa - mentre le riviste tradizionali (per tornare all'oggetto dell'intervento) hanno lasciato il posto a quelle digitali - un'evoluzione della specie pari pari a quella Darwiniana - l'alternativa sarebbe stata altrimenti - inevitabilmente - la loro scomparsa.

e sappiamo tutti che la specie che si adatta meglio sopravvive e prospera, le altre semplicemente scompaiono 😄

Un lettore critico avrebbe forse storto il naso di fronte alle Cinquecentine rispetto agli incunaboli con la loro stampa perfetta ma ovviamente il trade off era la potenza di diffusione del libro che si andava democratizzando (si fa per dire a quell'epoca :)) e che da li in poi avrebbe conquistato spazi sempre piu' ampi nella cultura dapprima delle classi colte fino ad arrivare ai giorni nostri attraverso ogni censo.

con ogni cambio di tecnologia si perde qualcosa ma allo stesso tempo si acquista una maggiore diffusione.

 

Modificato da numa numa
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Inviato

Che bella discussione librosa 🤓

Io sono un estimatore e collezionista del libro tradizionale ma al contempo mi appassiona moltissimo la rivoluzione bibliografica digitale che come ha ben evidenziato Numa Numa apporta indubbi vantaggi alla circolazione e diffusione del sapere, e rende anche possibile la creazione di biblioteche tematiche potenzialmente complete con facili aggiornamenti in tempo quasi reale, da alcuni anni ormai sto creando una biblioteca numismatica digitale incentrata su alcuni ambiti, in primis le zecche dell'Italia Meridionale, ma anche la numismatica bizantina e quella pontificia, che mi consente di mettere assieme un insieme di testi che sarebbe a dir poco arduo organizzare in forme tradizionali cartacee, si pensi ai tanti contributi sparsi in innumerevoli periodici e libri miscellanei come gli atti dei convegni, se si volesse raccogliere tutto il pubblicato anche di un solo argomento, tipo una sola zecca di una certa importanza o più zecche di un determinato periodo storico o dominazione, ci vorrebbe la disponibilità di uno spazio complicato da gestire per un semplice privato per non parlare dei costi da sostenere, anche l'alternativa della consultazione in biblioteca è tutt'altro che facile, bisognerebbe vivere nei pressi di una biblioteca omnicompresiva e iperspecializzata che possieda tutti i numeri dei periodici e tutte le miscellanee che interessano, il che è abbastanza utopico, ma ecco che adesso con le nuove tecnologie digitali e i vari programmi di storaggio e metadatazione di files testo come i pdf, tutto questo è diventato possibile, aggiungendo all'enorme risparmio di soldi e spazio anche l'altro indubbio vantaggio della portabilità di simili biblioteche, comodamente inseribili in un portatile o visualizzabili in ogni luogo possibile su un qualunque tablet o altro dispositivo attraverso cloud, fare colazione al bar potendo consultare sul tablet in visione sinottica un volume del Corpus in pdf insieme ad altri saggi specialistici sia recentissimi che più risalenti nel tempo, è uno di quei godimenti intellettuali che ogni studioso e appassionato di numismatica dovrebbe provare nella vita...

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Inviato

Le discussioni ‘librose’ danno grande soddisfazione anche a me 🤓

caro Talpa hai toccato esattamente il punto centrale: la maggiore disponibilità ( enorme maggiore disponibilità) del dato e dell’informazione attraverso la circolazione digitale dei testi - una volta appannaggio solo di biblioteche specializzate ben fornite - pubbliche o private. 
Tale disponibilità ha permesso la moltiplicazione di studi e ricerche prima certamente inferiori come numero 30-40 anni fa rispetto a quanto viene pubblicato oggi. 
 

quindi abbiamo assistito ancora una volta ad una democratizzazione dell’informazione e del dato scientifico ( pensiamo a TUTTI gli ambiti della ricerca di cui la numismatica rappresenta una frazione) grazie ad un’evoluzione della tecnologia:

- dalla parola alla scrittura

- dal codice scritto a mano all’invenzione della stampa

- dall’edizione a stampa a quella digitale

 

vi sono - come in tutti i passaggi tecnologici importanti  - dei miglioramenti o degli ambiti dove si peggiora. La scomparsa delle stenografe in pochissimi anni o ia diversa qualità delle riviste digitali rispetto a quelle a stampa sono state gia’ evidenziate ( un melomane potrebbe aggiungere la indiscussa superiorità del vinile rispetto alla campionatura digitale del suono).

Se come ricercatore posso gioire degli innegabili vantaggi dei testi digitali come tu hai ben evidenziato - come bibliofilo da un lato constato un forte declino d’interesse verso i libri d’antiquariato che hanno letteralmente perso valore sul mercato, dall’altro - per chi compra - non puo’ non gioire per le valutazioni piu’ contenute dei volumi classici . All in all Anche se i miei libri antiquariali hanno oerso un po’ di valore negli ultimi 10-15 anni tuttavia non me ne dispiaccio troppo perche’ i vantaggi sotto gli altri aspetti sono cosi tanti e importanti che non mi rincresce - senza contare che oggi aggiungere un’opera pre-1800 in originale alla propria raccolta costa una frazione ( eccezioni escluse) rispetto ad un tempo. 
il vs casciaball. 🙂↕️😆 

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Inviato

Stiamo volando alto e tutto ciò è molto bello.

Per tornare all'oggetto originario della discussione, resta il fatto che CN di oggi non è paragonabile alla CN cartacea che abbiamo conosciuto e apprezzato per anni. Lo considero un peccato poiché sarebbe stata uno strumento utile e originale, complementare e non alternativo a questo Forum, alle monografie e ai volumi "storici" oggi facilmente disponibili in pdf.


Inviato

Io invece al formato elettronico ne sono totalmente allergico … 

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Inviato (modificato)
8 ore fa, numa numa dice:

Le discussioni ‘librose’ danno grande soddisfazione anche a me 🤓

caro Talpa hai toccato esattamente il punto centrale: la maggiore disponibilità ( enorme maggiore disponibilità) del dato e dell’informazione attraverso la circolazione digitale dei testi - una volta appannaggio solo di biblioteche specializzate ben fornite - pubbliche o private. 
Tale disponibilità ha permesso la moltiplicazione di studi e ricerche prima certamente inferiori come numero 30-40 anni fa rispetto a quanto viene pubblicato oggi. 
 

quindi abbiamo assistito ancora una volta ad una democratizzazione dell’informazione e del dato scientifico ( pensiamo a TUTTI gli ambiti della ricerca di cui la numismatica rappresenta una frazione) grazie ad un’evoluzione della tecnologia:

- dalla parola alla scrittura

- dal codice scritto a mano all’invenzione della stampa

- dall’edizione a stampa a quella digitale

 

vi sono - come in tutti i passaggi tecnologici importanti  - dei miglioramenti o degli ambiti dove si peggiora. La scomparsa delle stenografe in pochissimi anni o ia diversa qualità delle riviste digitali rispetto a quelle a stampa sono state gia’ evidenziate ( un melomane potrebbe aggiungere la indiscussa superiorità del vinile rispetto alla campionatura digitale del suono).

Se come ricercatore posso gioire degli innegabili vantaggi dei testi digitali come tu hai ben evidenziato - come bibliofilo da un lato constato un forte declino d’interesse verso i libri d’antiquariato che hanno letteralmente perso valore sul mercato, dall’altro - per chi compra - non puo’ non gioire per le valutazioni piu’ contenute dei volumi classici . All in all Anche se i miei libri antiquariali hanno oerso un po’ di valore negli ultimi 10-15 anni tuttavia non me ne dispiaccio troppo perche’ i vantaggi sotto gli altri aspetti sono cosi tanti e importanti che non mi rincresce - senza contare che oggi aggiungere un’opera pre-1800 in originale alla propria raccolta costa una frazione ( eccezioni escluse) rispetto ad un tempo. 
il vs casciaball. 🙂↕️😆 

 

Sul versante libri d'epoca o antichi, se anche è vero che il valore economico di alcune tipologie di libri sia un po' scemato negli ultimi anni, il valore culturale e scientifico, che poi soprattutto nel merito dei libri e delle biblioteche è ciò che più conta, non solo rimane ma a mio avviso si accresce proprio in virtù della funzione meritoria di salvaguardia che le raccolte e collezioni librarie in formato cartaceo sempre più avranno in futuro, mano a mano che l'opera di digitalitazzione progressiva dei testi si espande, bisogna sempre tenere presente che il digitale è utilissimo e pratico, ma molto fragile nella conservazione, basta una mancanza di corrente prolungata  o un attacco cyber, sempre più probabili in questi tempi di caos, e intere raccolte digitali diventano inaccessibili o peggio, ragion per cui continuare a raccogliere il cartaceo non solo si può ma si deve, è un'opera fondamentale per la salvaguardia e conservazione del sapere per le generazioni future... Io poi sono un appassionato delle edizioni italiane del novecento di opere omnie o quasi di autori classici del pensiero e della letteratura antica, italiana ed europea, nel secolo scorso sono state prodotte tante belle edizioni che spesso si trovano a prezzi da saldo, penso in particolare ai volumi della UTET, della Ricciardi, ma anche ai bei cofanetti Laterza con le opere complete di Platone, Aristotele, etc... tutta roba che fino a qualche decade fa costava parecchio e adesso si trova a costi molto più abbordabili e che considerando anche la qualità di quelle edizioni (al confronto con la produzione editoriale attuale, molto più povera) viene una gran voglia di arraffare in stile carrello della spesa al supermercato 😁

Modificato da talpa

Inviato
53 minuti fa, talpa dice:

penso in particolare ai volumi della UTET, della Ricciardi, ma anche ai bei cofanetti Laterza con le opere complete di Platone, Aristotele, etc... tutta roba che fino a qualche decade fa costava parecchio e adesso si trova a costi molto più abbordabili e che considerando anche la qualità di quelle edizioni (al confronto con la produzione editoriale attuale, molto più povera) viene una gran voglia di arraffare in stile carrello della spesa al supermercato 

Esatto !

Anche  a questo mi riferivo per il lato mercato. Oggi si trovano presso librai antiquari o sulla rete o anche presso case d’asta oasonu veramente ghiotte a volte che non bisogna lasciarsi sfuggire.

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Inviato
2 ore fa, skubydu dice:

Io invece al formato elettronico ne sono totalmente allergico … 

Lo posso capire ma i conti con la realtà vanno fatti.

Anche io non sono entusiasta del formato elettronico però non credo abbia molto senso privarsene "per partito preso".


Inviato
15 minuti fa, viganò dice:

Lo posso capire ma i conti con la realtà vanno fatti.

Anche io non sono entusiasta del formato elettronico però non credo abbia molto senso privarsene "per partito preso".

 

Per molti anni ho smesso di acquistare monete puntando alla biblioteca e devo dire che mentre le monete a volte ti stancano un po, i libri servono sempre e difficilmente stancano. Poi certo dipende da quanto ci si tiene e dalle disponibilità che si hanno (anche di spazio).

 

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Inviato

Io ho recentemente concluso, seppur non di argomento numismatico, la serie degli "Annali della città di Messina" con l'acquisto del settimo volume che tratta nel dettaglio gli avvenimenti del 1848-49. Alcuni volumi (secondo, quinto, sesto) ho dovuto farli restaurare in quanto con copertina manchevole o distrutta dal tempo, le pagine vi erano tutte. Purtroppo il restauratore si è preso qualche libertà a suo tempo... 


Trovo alquanto infelice la scelta di fare il nono volume in formato ridotto seppur va a spezzare per diversi motivi con i precedenti. 


image.thumb.png.308f8e1a9b75bbe6270e2d68014e8376.png

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Awards

Inviato
2 ore fa, ggpp The Top dice:

Io ho recentemente concluso, seppur non di argomento numismatico, la serie degli "Annali della città di Messina" con l'acquisto del settimo volume che tratta nel dettaglio gli avvenimenti del 1848-49. Alcuni volumi (secondo, quinto, sesto) ho dovuto farli restaurare in quanto con copertina manchevole o distrutta dal tempo, le pagine vi erano tutte. Purtroppo il restauratore si è preso qualche libertà a suo tempo... 


Trovo alquanto infelice la scelta di fare il nono volume in formato ridotto seppur va a spezzare per diversi motivi con i precedenti. 


image.thumb.png.308f8e1a9b75bbe6270e2d68014e8376.png

 

Il rilegatore è riuscito a fare un bel lavoro con le copertine del II,V e VI, le ha fatte uguali al I,III e IV.

Oggi anche il mestiere di rilegatore va a terminare, ce ne sono rimasti pochi in Italia e conviene ,ormai, farlo per hobby e non per lavoro.


Inviato
12 minuti fa, odjob dice:

Il rilegatore è riuscito a fare un bel lavoro con le copertine del II,V e VI, le ha fatte uguali al I,III e IV.

Oggi anche il mestiere di rilegatore va a terminare, ce ne sono rimasti pochi in Italia e conviene ,ormai, farlo per hobby e non per lavoro.

 

Attenzione i volumi sono venuti molto bene, però non mi ha entusiasmato molto l'utilizzo del "comic sans" per il nome dell'autore e le date in basso 🙃 
 

Awards

Inviato (modificato)
Il 13/06/2025 alle 14:48, skubydu dice:

Per molti anni ho smesso di acquistare monete puntando alla biblioteca e devo dire che mentre le monete a volte ti stancano un po, i libri servono sempre e difficilmente stancano. Poi certo dipende da quanto ci si tiene e dalle disponibilità che si hanno (anche di spazio).

 

 

E' esattamente quello che ho fatto io dai 35 anni in poi, dopo aver collezionato di tutto e di più, anche in ambito monetoso, presi definitivamente coscienza che creare una biblioteca specializzata sia numismatica che umanistica era la cosa che mi dava più appagamento in assoluto in ambito acquisitivo, proprio come hai detto tu i libri sono sempre utili, hanno potenzialità di interazione sempre nuove perchè possono essere riletti e consultati infinite volte con profitto e soddisfazione e proprio per questo non stancano mai... Oltretutto, come ho illustrato in un post precedente, raccogliere e leggere libri può ispirare anche la costituzione di nuove collezioni a cui prima non si sarebbe mai arrivati neppure a pensare, per l'ignoranza nel merito... 

Modificato da talpa

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