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Langley with Hardley Hoard


grigioviola

Risposte migliori

Della serie "...se non son da hoard non le vogliamo" :D oggi vi voglio proporre un piccolo gruzzoletto recuperato di recente, si tratta di cinque monete (una ahimé non son riuscita a prenderla) provenienti tutte da un ripostiglio di cui già brevemente @Illyricum65 aveva accennato qui: 

LANGLEY WITH HARDLEY HOARD (Norfolk)

Il ripostiglio è stato rinvenuto dal detectorista inglese Kevin Canham a circa 10 miglia a s-e di Norwich (Norfolk) a Langley With Hardley. La particolarità di questo ripostiglio (che conta un totale di 2043 antoniniani) è data dal ritrovamento degli esemplari nel corso di più anni (1997-2004).

Il primo gruppo (agosto 1997) contava 414 esemplari e al seguito della sua scoperta è stata individuata un'area di investigazione di circa 13*11 metri dove, sempre nel corso del 1997, furono rinvenuti altri 662 pezzi.

Nell'ottobre del 1998, allargando leggermente l'area di ricerca, sono emersi ulteriori 813 antoniniani a cui vanno aggiunti 47 esemplari trovati nel luglio del 1999, 52 nel maggio del 2000, 22 nel settembre del 2001 e infine 33 nel 2004.

Gran parte delle monete sono assai compromesse in quanto il contenitore originario è andato rotto e disperso probabilmente per consunzione e/o per i lavori agricoli succedutisi nei secoli: il 21% degli esemplari non risulta identificabile.

Il ripostiglio si chiude con tre esemplari di Probo e la sua composizione è analoga a quella degli altri hoard inglesi con il medesimo termine di chiusura, solamente l'1% risulta composto da imitazioni locali.

Il British Museum ha acquisito un solo pezzo di Tacito:

Tacitus.jpg.fc014dc90ef65e93e7075e4b6827d970.jpg

Questo è il report sommario dei pezzi:

lista.jpg.8ddf95dd365a6056492aa19b3f1cf44f.jpg

E questi sono gli esemplari che ho avuto modo di acquisire (ve li mostro con le foto delle inserzioni di vendita):

01.thumb.JPG.9f0d405b3180e751aae639a7d18d7fea.JPG

02.JPG.c3aba8250bf2a82dc2e4e033d03e4f98.JPG

03.thumb.JPG.07c2f0c8a092dbacf34e9d13f603dc8c.JPG

04.JPG.c265c530b3f170bc38ce597959584746.JPG

05.JPG.f162ef8704c32df14cd10fca85f114c8.JPG

Per ora è tutto, come sempre, sono graditi i vostri pareri!

 

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Ciao a tutti,

complimenti a@grigioviola  per gli ottimi acquisti...i due antoniniani gallici sono in ottimo stato di conservazione...l'antoniano di Gallieno, con l'antilope è  classificato raro..

a me piace particolarmente Claudio il Gotico con il Genius Exerci, mi sembra mancante della I

Postumo non lo distinguo, ha la Felicitas al rovescio?

Saluti Eliodoro

 

 

Modificato da eliodoro
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Ciao,
a prima vista un "roman britain hoard" abbastanza tipico per l'area. È presente pure Laeliano e si chiude (come giustamente giá riportato) con Probo.
Mi chiedo spesso perchè molti in questa area si chiudano con lui. Le fonti storiche sono vaghe ma se invió 5000 cavalieri burgundi a presidio sull'isola per ristabilire l'ordine forse si trattó di sedizioni o di rivolte da parte di qualche comandante?
Non si sa nemmeno dove siano stati stanziati: in un'area? Diffusi in piú presidi? In un'area precisa o capillarmente? Possibile che non abbiano lasciato tracce archeologiche?

Certo l'instabilità non fu lieve se l'hoarding fu massiccio e capillare.

Ciao
Illyricum
[emoji6]

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Grazie alle leggi democratiche e liberali della Gran Bretagna è possibile sapere il contesto di un ripostiglio.
Lo scopritore ( non tombarolo) dichiara il rinvenimento , dopo un accurato studio con foto e rilievi del posto , lo stato ha diritto di prelazione su monete che mancano al BM e lasciano allo scopritore la libera circolazione e vendita di quello che non interessa allo stato ( che paga quel che prende).
E tutto un'altro mondo .
Complimenti a Grigioviola per l'acquisto, che soddisfazione sapere dove erano sepolte e con una vendita che non da sospetti.
[emoji122][emoji122][emoji122][emoji122]

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Per completezza,  in attesa dei dati fisici, ecco la catalogazione:

1. GALLIENO (n. catalogo hoard 98, RIC 176, 1 esemplare)  

D/ IMP GALLIENVS AVG

R/ DIANAE CONS AVG, - - /ε

 

2. CLAUDIO II (n. catalogo hoard 158, RIC 45, 1 esemplare)  

D/ IMP C CLAVDIVS AVG

R/ GENIVS AVG

 

3. POSTUMO (n. catalogo hoard 302, Elmer 335, 7 esemplari)  

D/ IMP C POSTVMVS P F AVG

R/ FELICTAS AVG

 

4. VITTORINO (n. catalogo hoard 351, Elmer 741, 4 esemplari)  

D/ IMP C VICTORINVS P F AVG

R/ PIETAS AVG

 

5. TETRICO I (n. catalogo hoard 371, Elmer 779, 12 esemplari)  

D/ IMP C TETRICVS AVG

R/ SALVS AVGG

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Alcune note ulteriori: il report, la catalogazione e lo studio del ripostiglio sono a firma di Richard Abdy e il tutto è pubblicato in COINS HOARDS FROM ROMAN BRITAIN vol. XII (2009). Le ricerche sul sito, dopo il rinvenimento del primo gruppo di monete, sono state dirette da John Davies e Andrew Rogerson del Norfolk Museums Service, mentre l'ultimo lotto di 33 monete rinvenuto nel 2004 è stato preliminarmente studiato e catalogato da Adrian Marsden del Norfolk Museum Service. 

L'articolo sul ripostiglio me l'ha fornito direttamente l'autore (Abdy) mentre sto aspettando da Marsden il catalogo delle 33 monete dato che nel lavoro di Abdy vengono solo citate e  considerate come addenda.

Gli autori e i responsabili del museo, sono tutte persone disponibilissime e facilmente contattabili, resto sempre stupito da questo aspetto tipicamente britannico :)

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16 ore fa, gionnysicily dice:

Grazie alle leggi democratiche e liberali della Gran Bretagna è possibile sapere il contesto di un ripostiglio.

E' indubbiamente il punto di forza della legislazione inglese in materia. Il PAS (l'archivio online che censisce tutti i ritrovamenti) rappresenta uno strumento meraviglioso e un archivio utilissimo per fare ricerche, studiare depositi e contesti.

A me, che della numismatica apprezzo principalmente il "medium" storico rappresentato dalle monete, testimonianza diretta di un'epoca, questa cosa mi fa andare in brodo di giuggiole! Sapere dov'è stata una moneta, che ha fatto parte di un gruzzolo accumulato in un dato momento e occultato in un dato contesto... bé, rappresenta un indiscusso valore aggiunto che va ben oltre al valore economico delle monete. Abbinare la moneta al saggio e all'articolo che ne descrive il ritrovamento, studiarne il contesto, entrare in contatto diretto con l'archeologo o lo studioso che ha curato il tutto... beh, è davvero affascinante!

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