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Tre Baiocchi 1849: restauro conservativo e integrativo


claudioc47

Risposte migliori

Recentemente mi è stata commissionata la pulizia di una moneta da 3 baiocchi 1849 II Repubblica Romana, per la rimozione dell’ossidazione presente sul D/.

 

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Dopo un opportuno lavaggio, si è proceduto alla totale rimozione dell’ossidazione, con un meticoloso lavoro al microscopio. 

Durante tale attività, la rimozione dello sporco e dell’ossidazione ha portato alla luce, posizionate sul taglio, tre corrosioni del metallo che hanno creato dei piccoli crateri di cui uno di una certa importanza.

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 Il committente ha richiesto la sistemazione di tali mancanze per evitare che in futuro si potessero allargare e provocare danni più gravi al tondello.

 Per fare questo, ho seguito i principi e i dettami, che, Cesare Brandi (1906-1988), fondatore e Direttore dell’Istituto Centrale del Restauro fino al 1960, ha esplicitato nel suo volume “Teoria del restauro”, testo guida fondamentale per il restauro delle opere d’arte.

 Relativamente alle “lacune di materiale” che si possono verificare nel tempo su un’opera d’arte, il Brandi recita testualmente:

“…..occorre ridurre il valore emergente di figura che la lacuna assume rispetto alla effettiva figura che è l’opera d’arte. Così posto, è chiaro che le soluzioni caso per caso,

che la lacuna esigerà, non divergeranno dal principio, che è quello di ridurre l’emergenza alla percezione della lacuna come figura.”

 Seguendo questo principio, si è provveduto al riempimento delle lacune con adeguato pigmento metallico, unitamente ad un opportuno collante, in maniera che a lavoro finito fosse rispettato un altro fondamentale principio ripreso dal Brandi,

“……..assoluta e facile riconoscibilità delle integrazioni che realizzano l’unità potenziale dell’immagine, diminuzione dell’emergenza della lacuna come figura…”

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Come si può notare l’intervento di micro ricostruzione integrativa ha ridotto l’emergenza delle lacune e nel contempo  è perfettamente distinguibile,  anche a grandezza naturale come da foto che seguono e quindi rispettoso dei principi sopra esposti.

Nelle immagini che seguono ci si può rendere conto della completa rimozione delle tracce dell’ossidazione e del restauro integrativo eseguito.

E - Copia.bmp

F - Copia.bmp

G - Copia.bmp

 

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Modificato da claudioc47
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Non condivido minimamente questo tipo di restauri monetali, perchè un conto è rimuovere l'ossidazione che ci può stare, altro è andare a compiere veri e propri restauri (come in questo caso), che ( a mio modo di vedere) snaturano completamente la moneta. 

Modificato da Sirlad
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Per me e' un gran bel lavoro. Non ha perso neanche la patina.

Adesso si apprezza meglio la conservazione, ma soprattutto la moneta e' salva.

Perche' i crateri e le ossidazioni non possono che peggiorare e deturpare il tondello.

 

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2 ore fa, Sirlad dice:

Non condivido minimamente questo tipo di restauri monetali, perchè un conto è rimuovere l'ossidazione che ci può stare, altro è andare a compiere veri e propri restauri (come in questo caso), che ( a mio modo di vedere) snaturano completamente la moneta. 

Perché se lei ha un quadro del '600 con dei danni alla tela e alla parte pittorica, lascia che si degradi ulteriormente? Non credo proprio! E la moneta è un'opera d'arte come le altre e quindi può avere la necessità di questi interventi, l'importante è farlo seguendo i principi che ho citato. e le monete antiche, quando vengono attaccate dal cancro del bronzo perché vengono trattate? Per evitare che si rovinino definitivamente. Non c'è alcun snaturamento della moneta. Cosa importante è che è stato il proprietario a richiedere questo preciso intervento, proprio perché temeva un possibile futuro peggioramento delle corrosioni.

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@claudioc47,non si scaldi troppo, perché io non ho detto che non doveva fare questo restauro, evidentemente se il proprietario l'ha chiesto, ha fatto bene a farlo. Ho detto invece e glielo ribadisco, che un intervento del genere, a mio parere, snatura completamente una moneta.

La saluto

P.S: Lasciamo perdere per favore i quadri del '600.

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Condivido l'opinione di @Sirlad. Ritengo che la moneta non acquisti pregio dall'intervento di stuccatura, nè che ne acquisti migliore stabilità chimica se, prima della stuccatura, non è stata sottoposta ad un trattamento con benzotriazolo (di cui non trovo cenno nella descrizione dell'intervento)...anzi. Le moderne pratiche di restauro prevedono inoltre che eventuali interventi di consolidamento/protezione siano completamente reversibili...e anche riguardo a questo aspetto non trovo cenni o rassicurazioni. Considerata l'esiguità dell'area interessata dalla corrosione penso sarebbe stato sufficiente un trattamento con benzotriazolo seguito dalla sigillatura con una goccia di Metacril, eventualmente opacizzato con cera microcrstallina....ma è solo la mia opinione...

un saluto

Mario

 

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2 ore fa, Sirlad dice:

@claudioc47,non si scaldi troppo, perché io non ho detto che non doveva fare questo restauro, evidentemente se il proprietario l'ha chiesto, ha fatto bene a farlo. Ho detto invece e glielo ribadisco, che un intervento del genere, a mio parere, snatura completamente una moneta.

La saluto

P.S: Lasciamo perdere per favore i quadri del '600.

@Sirlad io non mi scaldo affatto, sono tranquillissimo. Ho solo fatto presente che non c'è alcun snaturamento della moneta, altrimenti tutte le opere d'arte restaurate dovrebbero essere snaturate e non è così.

Cordiali saluti.

 

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Qui si entra nel personale ed allora hanno ragione tutti e nessuno , chi il restauro lo accetta e chi no o chi solo in parte.Io ad esempio il fatto che il restauro si debba vedere non mi trova in accordo,dal momento che viene fatto, preferisco qualcosa che si noti il meno possibile ma siamo sempre nel personale.

Riguardo l'Opera o le Opere (dalla moneta ai quadri e altro)credo sia giusto riprenderla per non farla rovinare oltre ma senza aggiungere nulla o almeno in modo molto limitato, giusto per fermare le ossidazioni o i vari cancri.

Un esempio con le monete in oro magari "bucate" ho visto dei lavori di restauro fatti benissimo dove si vede appena il ritocco altri buttati li cosi tanto per chiudere il buco e quello mi fa orrore a volte è preferibile il buco al ritocco sopratutto con gli argenti. Ho visto dei Sesterzi prima e dopo il restauro e se fatto bene non si nota, la moneta riacquista splendore e il suo significato

 

Modificato da favaldar
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2 ore fa, mariov60 dice:

Condivido l'opinione di @Sirlad. Ritengo che la moneta non acquisti pregio dall'intervento di stuccatura, nè che ne acquisti migliore stabilità chimica se, prima della stuccatura, non è stata sottoposta ad un trattamento con benzotriazolo (di cui non trovo cenno nella descrizione dell'intervento)...anzi. Le moderne pratiche di restauro prevedono inoltre che eventuali interventi di consolidamento/protezione siano completamente reversibili...e anche riguardo a questo aspetto non trovo cenni o rassicurazioni. Considerata l'esiguità dell'area interessata dalla corrosione penso sarebbe stato sufficiente un trattamento con benzotriazolo seguito dalla sigillatura con una goccia di Metacril, eventualmente opacizzato con cera microcrstallina....ma è solo la mia opinione...

un saluto

Mario

 

 

19 minuti fa, favaldar dice:

Qui si entra nel personale ed allora hanno ragione tutti e nessuno , chi il restauro lo accetta e chi no o chi solo in parte.Io ad esempio il fatto che il restauro si debba vedere non mi trova in accordo,dal momento che viene fatto, preferisco qualcosa che si noti il meno possibile ma siamo sempre nel personale.

Riguardo l'Opera o le Opere (dalla moneta ai quadri e altro)credo sia giusto riprenderla per non farla rovinare oltre ma senza aggiungere nulla o almeno in modo molto limitato, giusto per fermare le ossidazioni o i vari cancri.

Un esempio con le monete in oro magari "bucate" ho visto dei lavori di restauro fatti benissimo dove si vede appena il ritocco altri buttati li cosi tanto per chiudere il buco e quello mi fa orrore a volte è preferibile il buco al ritocco sopratutto con gli argenti. Ho visto dei Sesterzi prima e dopo il restauro e se fatto bene non si nota, la moneta riacquista splendore e il suo significato

 

@favaldar è proprio questo che non deve accadere. Il restauro si deve vedere. Non a caso ho citato Cesare Brandi con la sua "Teoria del restauro", perché quelli sono i principi su cui si deve basare un restauro di qualsiasi opera, statua o moneta o altro. Il non vedere il restauro vuol dire ingannare l'osservatore, e nel caso delle monete il collezionista. Ovviamente il restauro non deve prevalere sulla visibilità dell'oggetto, ma si deve solo capire che c'è stato un intervento. In questo caso la scelta del pigmento con una resina mi è sembrata la soluzione più adatta ed è stata gradita dal committente. Approfitto e rispondo anche a @mariov60 che un leggero trattamento con benzotriazolo è stato effettuato e la resina è rimovibile.

Buona serata.

 

 

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Modificato da claudioc47
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Complimenti per il restauro, se fossi stato il cliente avrei chiesto di togliere le ossidazioni cancerose e di mettere in sicurezza i punti interessati.
Lo stucco a me personalmente non piace, ma se il cliente lo richiede è giusto farlo.

Cordiali Saluti
Silver

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Il 15/9/2017 at 20:41, claudioc47 dice:

 

@favaldar è proprio questo che non deve accadere. Il restauro si deve vedere. Non a caso ho citato Cesare Brandi con la sua "Teoria del restauro", perché quelli sono i principi su cui si deve basare un restauro di qualsiasi opera, statua o moneta o altro. Il non vedere il restauro vuol dire ingannare l'osservatore, e nel caso delle monete il collezionista. Ovviamente il restauro non deve prevalere sulla visibilità dell'oggetto, ma si deve solo capire che c'è stato un intervento. In questo caso la scelta del pigmento con una resina mi è sembrata la soluzione più adatta ed è stata gradita dal committente. Approfitto e rispondo anche a @mariov60 che un leggero trattamento con benzotriazolo è stato effettuato e la resina è rimovibile.

Buona serata.

 

 

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Si avevo capito che và fatto in quel modo ma parlavo in forma personale,sicuramente mi sono espresso male.:acute:

Per non ingannare e qui si ritorna alle perizie (Slab o altro che siano) secondo me dovrebbe esserci sempre un certificato che accompagna la moneta,con tutta la sua storia dai vari proprietari ai lavori subiti, sarebbe un lavorone?Non credo. Ci vorebbe un pò d'entusiasmo e voglia di cambiare.Pensate che bello tutte le monete con la loro piccola storia a fianco, che con i computers di oggi  basterebbe una striscetta magnetica sull'astuccio e si saprebbe tutto.

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