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Ducato Andrea Dandolo


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Buonasera a tutti,

scrivo in questa sezione perché avevo da tempo in progetto di iniziare una piccola raccolta trasversale delle monete più significative della storia, con particolare riferimento alle monete "regine" dei traffici internazionali. Qualche settimana fa, dopo essermi documentato per un bel po' di tempo (in primis sul forum) mi sono aggiudicato ad un'asta (pagandolo in verità anche un po' più del dovuto) il primo pezzo di questa raccolta, cioè un ducato del doge Andrea Dandolo, di cui posto le foto del catalogo online dell'asta di cui sopra.

A questo proposito vorrei porvi un paio di quesiti:

1) Non posseggo il Paolucci, che so essere il riferimento più recente per la monetazione veneziana, e sul catalogo d'asta questa moneta era classificata come Pao. 1. Ciò significa per caso che in questo testo la monetazione di ogni doge riparte dal n. 1 ? Avevo pensato più in là di acquistare questo testo, anche se nella mia raccolta sono previste, al momento, solo un altro paio di monete veneziane (un grosso matapan e uno zecchino di età moderna), sapete dirmi se è solo un classico catalogo oppure se è anche ricco di notizie storiche?

2) Avrei intenzione di allegare alla moneta una piccola scheda con qualche notazione storica (sul doge, sugli eventi del periodo, ecc.) e anche di realizzare una rudimentale cartina che descriva le aree di circolazione del ducato nel basso Medioevo. Sapreste indicarmi qualche fonte cui attingere per poter realizzare questa cartina? Ho letto di rinvenimenti di ducati in ripostigli fino in Cina, ma in rete non ho trovato indicazioni precise o qualcosa che somigli a un quadro d'insieme delle aree di circolazione.

Ringrazio tutti fin d'ora per la pazienza e mi scuso per essermi dilungato.

Ducato dritto.jpg

Ducato rovescio.jpg

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Il Ducato

Il ducato nasce sotto il dogato di Giovanni Dandolo con una delibera del 31 ottobre 1284:

 

«Capta fuit pars quod debeat laborari moneta auri Comunis, videlicet LXVII pro marcha auri, tam bona et fina per aurum, vel melior, ut est florenus, accipiendo aurum pro illo precio, quod possit dari moneta pro decem et octo grossis; et fiat cum illa stampa, que videbitur domino Duci et Consiliariis et Capitibus de quadraginta, et cum illis melioramentis, que eis videbitur. Et si consilium et. Pars de XL, et erant XXVIIII de quadraginta congregati, ex quibus voluerunt hanc partem XXII, et septem fuerunt non sinceri et nullus de non»

 

Per la coniazione della moneta veneziana viene preso a modello il fiorino toscano: una moneta di oro puro, 24 carati, dal peso di 3,52 grammi.

 

La moneta presenta le seguenti caratteristiche:
  • al diritto : San Marco aureolato e con sontuosa veste tiene il Vangelo nella mano sinistra e, volgendosi a destra, porge al Doge genuflesso un'orifiamma, su cui si trova la croce. Il Doge ha un manto ornato con pelliccia ed il capo con il berretto ducale; egli stringe l'asta con ambo le mani;
  • al rovescio : Gesu' Cristo e' in piedi, di fronte, con un nimbo crociato di forma greca, avvolto in una lunga veste. Con la mano sinistra tiene il Vangelo e con la destra benedice. Il Redentore e' in un'aureola ellittica cosparsa di stelle (4 a sinistra e 5 a destra).

La legenda del rovescio :

SIT.T.XPE.DAT.Q.TV.REGIS.ISTE.DVCAT , sciolta in “Sit tibi Christe datus quem tu regis iste ducatus”; significa: a te o Cristo sia dato questo ducato che tu reggi.

 

Nel momento della sua coniazione fu valutato a 18 grossi con parità di 39 soldi a grossi, ma nella circolazione interna il suo valore risultò inferiore a quello legale, un valore che mantiene fino al settembre 1328 quando viene portato a 24 grossi da 32, ovvero 64 soldi della lira di piccoli.

Le immagini rappresentate in questa moneta sono mantenute pressoché immutate nei secoli: l’immobilizzazione iconografica del Ducato, è dovuta al fatto che coniato per soddisfare i pagamenti a lunga distanza deve assicurare con un marchio ben riconoscibile commercianti, funzionari e governi di vari stati che intrattengono rapporti d’affari con la Serenissima, si possono notare alcune minime differenze nelle dimensioni, nella posizione delle figure e dei caratteri che compongono la leggenda:

 

  • l’aureola di Cristo, i raggi posti al suo interno;

  • l’aureola di S. Marco;

  • le vesti sono più o meno elaborate;

  • il corno ducale, modificato nella forma;

  • la bandiera posta in cima all’asta;

  • le lettere hanno istile gotico o latino.

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Come testo consiglio:

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Stahl Alan, La peste nera e la zecca di Venezia. Milano 1988.
Testo della conferenza tenutasi nella sede della Società numismatica italiana .

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eh, si, @ak72 ha sempre delle chicche bibliografiche, ma spesso difficilmente ritrovabili.

Non mi addentro in quanto da lui giustamente scritto riguardo al ducato, solo vorrei segnalare all'utente che il Paolucci non è più il più recente testo sulla numismatica veneziana (se non erro risale al 1991), e riporta semplicemente (ma quanto bene!) l'elenco delle monete veneziane dogali. Attualmente, a parte gli immarcescibili Papadopoli (e CNI), che puoi trovare in rete, il testo generale più recente è il Montenegro, che pure riporta alcuni errori di valutazione ma che è un testo molto utile per i simpatizzanti del settore.

PS riguardo alla numerazione del Paolucci hai ragione, per ogni doge la numerazione riparte da 1.

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Per la circolazione, una curiosità:

Nel 1981 la Direzione di Archeologia e Musei del Karnataka (India) espose un tesoro contenente 39 ducati veneziani di circa 9 dogi da Bartolomeo Gradenigo (1339-1341 d.C.) a Tomaso Mocenigo (1414-1423 d.C.). [ Venetian Ducats from Sultanpur, Gulbarga Dt., Karnataka, R. GOPAL]

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Buona giornata

Qualche altra informazione la trovi qui:

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/ducato-veneziano.pdf

saluti

luciano

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Grazie infinite a tutti, @gigetto13, @417sonia e soprattutto @ak72, i cui post andrebbero incorniciati! Vi cito per nome perché è la disponibilità di persone come voi che consente a gente come me, appassionati che vedono nella numismatica la possibilità di approfondire, e nel collezionismo la possibilità di possedere, pezzi importanti della "grande storia", di godere in modo pieno di questa passione senza essere specialisti!

Dei ritrovamenti nel Carnatico avevo già letto nelle mie ricerche prodromiche all'acquisto di questa moneta, ma non possedevo i riferimenti. Un ritrovamento così la dice lunga sull'importanza del ducato d'oro, che non poteva che essere "la numero uno" di una raccolta sulle monete internazionali della storia (intanto mi sono state regalate già la due e la tre, che posterò a breve nelle sezioni apposite ?). Così come, tra le varie possibilità, ho scelto il doge Andrea Dandolo in base all'interesse che mi hanno suscitato alcuni elementi della sua biografia, tra i quali il fatto che dovette affrontare la peste (cercherò di sicuro di acquistare il testo consigliatomi se lo vedrò passare in qualche asta), l'amicizia personale col Petrarca e anche il cognome veramente illustre (anche se, ovviamente, tra i dogi è difficile trovare un cognome che non fosse illustre).

Solo un'ultima domanda per @ak72: la classificazione così gentilmente fornitami al post n. #2 da quale catalogo proviene?

Grazie ancora a tutti!

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1 ora fa, Malikalkamil dice:

la classificazione  al post n. #2 da quale catalogo proviene?

Da un catalogo sulla monetazione medievale del Triveneto, al momento, solo nella testa (e nel PC) del compilatore (infatti la scheda è da rivedere). Puoi, comunque, scaricare l'estratto (non definitivo) sul ducato: https://www.academia.edu/36313714/Il_Ducato_veneziano_piccolo_catalogo ?

Modificato da ak72
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Aggiungo una piccola nota?. Oltre a ciò detto dai  sopra amici colleghi di cui nulla aggiungo è utile leggere anche una bella discussione sui falsi.

Questo per farti capire che non è tutto oro ciò che luccica. Inoltre il ducato di Andrea Dandolo è quello più utilizzato dalle colonie genovesi per la produzione di ducati imitativi (vedi Lunardi ed il suo Le monete delle colonie genovesi che trovi in internet)

Ovviamente il discorso è molto ampio e non è facile comprendere tutte le dinamiche economiche che portarono all'imitazione ed alla falsificazione dei ducati. 

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Grazie @fabry61, in realtà avevo già letto con estrema attenzione le due discussioni che mi hai suggerito, ed ho seguito con altrettanta attenzione la giusta "crociata" di @rorey36 contro i falsi Venier.

Con questo non vuol dire che io abbia acquisito la benché minima competenza nel distinguere i falsi, per la quale ci vogliono anni e anni di studio, ma più modestamente ho allenato l'occhio su alcuni dettagli.

D'altronde, sono consapevole che il mio approccio "amatoriale" e "generalista" alla numismatica e al collezionismo mi impedirà di specializzarmi in un settore particolare, e questo mi renderà più esposto al rischio "fregature". Tuttavia cerco di minimizzare questo rischio acquistando solo da professionisti seri che, anche in caso di errore, siano disposti a riconoscerlo e a rifondermi. Spero comunque non sia questo il caso! ☺️

Per quanto riguarda le dinamiche economiche alla base delle imitazioni e contraffazioni coeve (dei ducati, come di altre importanti monete) è un tema che mi interessa molto, sul quale ho letto qualcosa in vari testi che ne accennano in modo fugace, ma che vorrei approfondire ulteriormente appena ne troverò l'occasione.

Grazie ancora per il tuo contributo!

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  • 2 mesi dopo...

Salve a tutti,

mi permetto di riprendere questo mio topic perché, sulla base di tutto ciò che sono riuscito a leggere qui sul forum, in altri articoli in rete, ma soprattutto nel pregevole "Zecca: la zecca di Venezia nell'età medioevale" di A. Stahl, ho provato ad abbozzare un carta che riproduca approssimativamente l'estensione dell'area di circolazione del ducato veneziano nel momento del suo apogeo (diciamo XV secolo). Come criterio ho incluso nell'area evidenziata solo le zone in cui il ducato era la moneta principale per le grandi transazioni o per le tesaurizzazioni, escludendo le aree occidentali dove circolava, ma in maniera subordinata al fiorino di Firenze. Per farlo mi sono basato, ovviamente seguendo Stahl, sulle fonti documentarie e sui ritrovamenti, oltre che sui luoghi delle zecche che coniavano imitative (è lo stesso Stahl a ipotizzare che, laddove venivano coniate imitazioni, è altamente probabile che circolassero anche ducati autentici). A questo proposito ho dei dubbi soprattutto sull'opportunità di includere la Corona d'Aragona, il Ducato di Milano e lo Stato Pontificio all'interno di quest'area (come ho fatto, basandomi sul fatto che queste entità politiche hanno prodotto imitazioni), ma in ogni caso qualsiasi osservazione, correzione, integrazione, consiglio da parte vostra è ben accetto (anzi, è richiesto ?)!

Naturalmente non ho pretese di pieno rigore scientifico, anche perché so che, allo stato attuale degli studi, una mappatura precisa della circolazione del ducato è impossibile (anche Stahl lo fa capire)! Il mio desiderio è solo quello di corredare la scheda informativa che sto preparando con uno strumento grafico che aiuti a comprendere, anche visivamente, l'importanza storica di questa tipologia di moneta.

Grazie a tutti per i suggerimenti che vorrete darmi!

Area circolazione ducato veneziano '400.gif

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Queste ricerche fini a se stesse che portano conoscenza nel mondo della numismatica veneziana meritano il nostro plauso.

Bravo e continua così. I miei complimenti.

A mio modo di vedere bisogna ampliare l'area.

E qui do' uno spunto. Le contraffazioni dello zecchino. Tanto per intenderci se a Dombes non fosse preminente lo zecchino a qual prò fare delle imitazioni?

L'area indiana a mio modo di vedere è molto più ampia di quello da te evidenziato ed include la stessa isola di Ceylon.

Per il ducato di Milano (qui si parla di circolazione) nella sua ampia difficoltà, lo zecchino era la moneta più valida (vedasi le incredibili contromarche con il biscione del Domenico Contarini). Ovviamente sono studi che mettono in risalto la continua evoluzione della moneta stessa.

In vari studi viene riportata anche la presenza di monete d'oro in Cina, ma giustamente come dici sono frutto di scambi e non di una vara e propria circolazione.

ARGOMENTO DA SVILUPPARE.

  • Grazie 1
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3 ore fa, fabry61 dice:

Queste ricerche fini a se stesse che portano conoscenza nel mondo della numismatica veneziana meritano il nostro plauso.

Bravo e continua così. I miei complimenti.

A mio modo di vedere bisogna ampliare l'area.

E qui do' uno spunto. Le contraffazioni dello zecchino. Tanto per intenderci se a Dombes non fosse preminente lo zecchino a qual prò fare delle imitazioni?

L'area indiana a mio modo di vedere è molto più ampia di quello da te evidenziato ed include la stessa isola di Ceylon.

Per il ducato di Milano (qui si parla di circolazione) nella sua ampia difficoltà, lo zecchino era la moneta più valida (vedasi le incredibili contromarche con il biscione del Domenico Contarini). Ovviamente sono studi che mettono in risalto la continua evoluzione della moneta stessa.

In vari studi viene riportata anche la presenza di monete d'oro in Cina, ma giustamente come dici sono frutto di scambi e non di una vara e propria circolazione.

ARGOMENTO DA SVILUPPARE.

Grazie infinite Fabry, il tuo è esattamente il tipo di intervento che auspicavo, e spero ce ne saranno altri!

Sei, però, troppo generoso nei miei confronti! Sono un semplice appassionato alla ricerca di un quadro d'insieme legato ai problemi della circolazione internazionale, e cerco di crearmelo, anche graficamente, traendo spunto dai testi che ho in biblioteca o che riesco a reperire online e, da ora, spero anche grazie al vostro qualificato contributo! Ciò che mi muove è la curiosità fine a se stessa in primis, come hai detto giustamente tu (compro monete delle quali mi interessa e conosco a grandi linee la storia, e dopo averle comprate continuo ad approfondirla), e secondariamente, visto che insegno storia in un liceo, anche uno scopo didattico. Quando spiego la ripresa economica del basso Medioevo ai miei ragazzi non manca mai un cenno alle monete che l'hanno accompagnata, e visto che il ducato è tra quelle più importanti e che mi affascinano di più ho deciso di cominciare lo studio da qui, per poi poterne condividere i risultati con loro! Più in là mi cimenterò in "imprese" analoghe anche con altre monete, tra le quali ci saranno sicuramente diverse veneziane (il ruolo commerciale della Serenissima lo impone)! Se, poi, lo strumento grafico che riusciremo a mettere a punto, pur nella necessaria approssimazione, risulterà utile a qualche utente del forum, ne sarò estremamente lieto!

Ritornando al tema in oggetto, quanto prima aggiusterò la carta accogliendo i tuoi suggerimenti, assolutamente pertinenti. Sul subcontinente indiano sono stato fin troppo cauto considerando solo le coste fino al Carnatico (in virtù del famoso ritrovamento), ma probabilmente, visto che ancora nel XV secolo non esisteva l'Impero Moghul coi suoi mohur, anche zone dell'interno potevano essere interessate dalla penetrazione dei ducati come mezzo di pagamento delle merci. Del resto il fatto che ancora in tempi relativamente recenti gli orafi indiani creassero imitazioni degli zecchini da usare come monili, e che queste "circolassero" anche in zone più interne, potrebbe significare che la moneta in questione era ivi ben conosciuta da molto tempo.

Riguardo alla Cina, pur avendo notizia di alcuni ritrovamenti avvenuti nel Celeste Impero (uno è citato anche nell'opera di Stahl, che mi sta aiutando molto), ho deciso di escluderla soprattutto perché è lo stesso Marco Polo che ci spiega, nel celebre passo del Milione, che i mercanti stranieri erano obbligati a cambiare le loro valute in cartamoneta prima di effettuare i loro acquisti, stupendosi di come un pezzo di carta fosse accettato da tutti i sudditi come mezzo di estinzione del debito. Ho immaginato che la situazione non fosse tanto diversa un secolo dopo, pur con il cambio di dinastia, e che sia realmente cambiata solo con l'invasione dell'argento spagnolo. Se così fosse, non si tratterebbe di un uso diretto (ducato contro merce), ma di un semplice cambio valuta. Tuttavia la questione cinese mi suscita molti dubbi, e spero che qualche esperto di numismatica orientale possa magari intervenire per illuminarmi!

Intanto, appena posso, cerco di modificare la carta, in attesa di altri consigli!

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Ok, ho "allargato" la zona interessata del subcontinente indiano aggiungendo grossomodo l'interno della zona sud, che era all'epoca dominata dall'Impero Vijayanagara (che, a quanto ho letto, ebbe scambi, sebbene non diretti, con Venezia, e ciò sarebbe coerente con la mia ricostruzione), Ceylon, nonché la parte corrispondente all'odierno Maharashtra (in seguito a quanto emerso in un'altra discussione qui sul forum a proposito delle imitazioni indiane ad uso ornamentale). Ho aggiunto la regione di Dombes, la Romania e l'interno della Siria (con la versione precedente della carta mi sono accorto che mi sfuggiva Damasco!).

Tuttavia, avendo riletto per controllare alcune cose la lista dei ritrovamenti presente sul testo di Stahl, sto maturando l'idea che forse sarebbe opportuno rivisitare concettualmente la carta, magari lasciando in rosso le aree dove il ducato era predominante, e colorando diversamente quelle dove invece ebbe una circolazione subordinata, ma pur sempre di rilievo (ad es. Renania, Fiandra e Italia del sud rispetto al fiorino, oppure -ma su questo dovrei reperire informazioni più precise relative alle zone interessate- le stesse India e coste della Persia rispetto ad altre monete d'oro e d'argento d'origine islamica).

Che ne dite?

Area circolazione ducato veneziano '400.gif

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Direi che sono contento delle tue conclusioni.

Avere 2 o più colorazioni può aiutare di molto le conclusioni.

Potrebbe essere: rosso area predominante, verde od altro colore area di grande importanza, colore di contrasto area di circolazione contigua con altra monetazione d'oro.

Per l'India la questione è complessa ma chiara. Nonostante l'utilizzo di monete arabe d'oro la circolazione degli zecchini è ampia. I ritrovamenti sono molteplici e molteplici sono gli scritti.

Purtroppo non posseggo http://www.bagchee.com/books/BB43173/venetian-coins-in-karnataka/ the venetian coins in karnataka, ma sarebbe interessante per capire parte della circolazione e dell'uso in India.

Altra area di interesse è il libro della Travaini su ritrovamento in area sarda, ma di cui ora mi sfugge il nome. E' un ritrovamento importante.

Con calma bisogna sviluppare l'argomento con l'intervento di altri amici.

Importante è cominciare.

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51 minuti fa, fabry61 dice:

Importante è cominciare.

Pienamente d'accordo!

Da parte mia sono pronto a cogliere i suggerimenti che verranno dalla discussione e a modificare passo passo la carta (magari aspetto qualche altro intervento per iniziare a implementare gli altri colori).

A questo punto, se la discussione dovesse decollare (me lo auguro di cuore), forse sarebbe opportuno anche cambiare il titolo, visto che il mio ducato è diventato solo l'occasione per esplorare una affascinante tematica di ordine generale.

 

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Se può esserti utile, trovi due link che trattano, all'interno del loro obiettivo specifico, alcuni aspetti del commercio che potrebbero fornirti qualche spunto considerato il nesso che lega commercio, mercanti, monete.

un saluto.

Paolo

http://www.unive.it/media/allegato/DIP/Economia/Note_di_lavoro_sc_economiche/NL2006/NL_DSE_Cecchini_18_06.pdf

Questo tratta delle "fiere di Cambio" e dello sviluppo della finanza a vantaggio degli scambi commerciali. Indirettamente sono richiamate alcune dinamiche commerciali dei mercanti veneziani. Ce n'è una, che riporto, da cui si possono desumere alcuni sfumature che  senz'altro hanno condizionate dinamiche di "zecca"  e utilizzo delle monete..................Il successo delle fiere piacentine si fondava sull’abilità dimostrata dai  banchieri genovesi nel commutare i loro crediti in argento spagnolo in strumenti finanziari espressi in oro, forniti da mercanti toscani, lombardi e soprattutto da mercanti veneziani, in costante fame d’argento; bisogna infatti ricordare che la città (Venezia) fungeva come uno dei più importanti centri di ridistribuzione d’argento verso il Levante, dove invece si poteva ottenere in cambio oro ad un tasso molto favorevole.....

http://www.ateneo.brescia.it/controlpanel/uploads/altre-pubblicazioni/A-II-10 Pegrari.pdf

In questo lavoro, dedicato  alla città di Brescia ed alcune famiglie della città, ci sono diversi spunti che potrebbero darti qualche aiuto in merito all'area di interesse di alcuni commerci; te ne riporto uno particolare.................. Un’analisi delle 68 procure rogate per la famiglia Polini tra il 1565 e il 1600 dal notaio Narciso Irma coinvolto anch’egli assieme ad Ottavio nella proposta fatta alla capitale per l’acquisto di 2.000 moggia di sale destinato alla Valtrompia e alla Valsabbia, restituisce un’idea dell’ampiezza di movimento mercantile e finanziario svolto dai Polini in questi anni.  Escludendo le procure fatte su Brescia o sul Bresciano, nella maggior parte dei casi si fa riferimento ad operazioni da svolgersi su Venezia (14), Milano (11), Bergamo (6), Verona (5), il Trentino, la Svizzera e la Germania (5), le fiere di Bolzano, Bisenzone-Piacenza e Lione (3). I Polini vengono invece nominati procuratori in 11 atti da mercanti di Brescia, Salò, Milano e Parigi. ......

 

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Grazie mille @Bassi22 per gli spunti!

Ho dato una rapida occhiata ai link, oltre a leggere i tuoi stralci, ma mi ci vorrà un po' di tempo per una lettura più attenta, visto che è parecchia roba. Conto di tirar fuori qualche spunto interessante!

Fabry ero a conoscenza del ripostiglio di Montella, ed è in base a quello (citato anche nello Stahl) e ad un articolo della Travaini che ho trovato in rete, intitolato "Romesinas, provesini, turonenses...: monete straniere in Italia meridionale ed in Sicilia", che ho ragionato sulla collocazione da dare all'Italia meridionale. In base al ripostiglio di Montella (210 monete, tra le quali 61 ducati e il resto fiorini fiorentini o imitazioni, di cui uno falso) si può dedurre che nel XIV secolo il ducato aveva sì permeato il mercato meridionale, ma in posizione ancora subordinata al fiorino, mentre, come afferma la stessa Travaini nell'articolo da me citato, nel XV secolo il ducato ha effettuato il "sorpasso" sul fiorino. Si configura qui una situazione simile a quella che, a quanto ne so (ma potrei ricordare male) ha interessato l'Ungheria. Seguendo rigorosamente l'arco temporale da me ipotizzato (XV secolo) l'Italia meridionale dovrebbe quindi far parte senz'altro della mia carta, ma è giusto rendere con un colore di contrasto questa circolazione affiancata, come hai giustamente suggerito tu!

Avevo pensato anche di colorare le aree "controverse", come ad esempio la parte interna di Armenia e Persia (o del Medio Oriente in generale), nelle quali, secondo Mazarakis, ma non secondo molti altri studiosi, vennero coniate imitazioni del ducato poi attribuite ad altre zecche (sono debitore col buon Rorey per il materiale da cui ho tratto queste informazioni).

Nei prossimi giorni cercherò di postare una carta aggiornata con i nuovi colori e una legenda, anche per vedere come viene!

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L'area indiana del Madras è giustamente segnalata. D'altra parte il testo

https://archive.org/stream/in.ernet.dli.2015.76488/2015.76488.Catalogue-Of-Venetian-Coins-In-The-Madras-Government-Museum#page/n15

è importante e da un'idea abbastanza chiara sulla situazione indiana degli zecchini.

Invece non è chiara la situazione in Armenia o Persia anche se l'oro preferito era quello veneziano. Molti autori sono concordi che visti i commerci con Aidin e Mentesche o Mentesa da parte dei mercanti veneziani e considerati i vari ritrovamenti danno come preminente il ducato d'oro e il gigliato napoletano.

Anche a Mantova e Parma furono fatte imitazioni e direi che lo zecchino fosse preferito da vari Papi rispetto alle monete d'oro romane. Infine sempre per conoscenza abbiamo Amedeo VIII che ha emesso un ducato d'oro ibrido con il dritto che richiama molto lo zecchino. Pertanto si tratta di situazioni fluide.

Modificato da fabry61
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Ho provato a raccogliere gli ultimi spunti emersi e a "complicare" un po' la carta.

Ho tenuto sempre in considerazione l'arco temporale riguardante il XV secolo, dal momento che, almeno stando al Catalogo postato da @fabry61, se avessi considerato anche l'età moderna avrei dovuto allargare ulteriormente l'area di circolazione del ducato nel subcontinente indiano (pare che l'affermazione dello zecchino in India, come moneta o come gioiello, sia stata direttamente proporzionale al declino politico e commerciale della Serenissima in occidente), ma, di contro, avrei dovuto ridurre l'area di circolazione in occidente a vantaggio dello scudo d'oro!Ho preferito quindi continuare a riferirmi all'apogeo del '400.

Nonostante il Ferragosto incipiente, tra un bagno e l'altro, non mollo lo studio! ?

Area circolazione ducato veneziano '400.gif

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Lo sviluppo dell'economia venezia presenta la classica curva. In questo termine interessante è il libro dello Zorzi "Monete e Mercanti della Serenissima" che stò leggendo in questo momento.

Si passa dai secoli d'oro che sono il 1300 ed il 1400 per arrivare all'inizio del declino cioè 1500 e 1600. In questi 4 secoli l'economia veneziana passa da mercantile navale a terriera con un conseguente spostamento della circolazione del ducato e poi dello zecchino in varie aree.

Interessanti sono le notizie delle fabbriche presenti e come si diversificano.

L'APERTURA DELLE NUOVE ROTTE da e per l'America ma in special modo il passaggio dei portoghesi del Capo di Buona Speranza cambia l'approvigionamento delle merci e quindi la circolazione della moneta.

Per completare la tua ricerca in Africa subsahriana niente??

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Ho letto parecchi libri sull'Africa subsahariana, da Coquery-Vidrovitch a Calchi Novati, ma di ducati non se ne parla! ?

Magari in qualche libro trovo la storia di uno zecchiere veneziano che si è trasferito nel Sahel a trasformare l'oro di pagliola in ducati!

A parte gli scherzi, il libro di Zorzi che stai leggendo ce l'ho in biblioteca, ho letto solo qualche paragrafo alla ricerca di informazioni per questa carta che sto disegnando, ma non ho ancora avuto tempo di leggerlo tutto!

Piuttosto sulla nuova versione della carta che mi dici, mi sto approssimando abbastanza alla realtà? Cosa cambieresti? 

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