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IGNORED

Chimere talmente belle da avere dubbi


ARES III

Risposte migliori

Buona serata a tutti

Vi mostro queste due semidracme di Sikyon talmente belle, centrate su entrambe le facce che penso siano quasi inverosimili, ed hanno stranamente anche stesso peso 2,82 g e stesso diametro 16 mm (in teoria la somiglianza delle misuro dovrebbe essere un sinonimo di genuinità però la coincidenza perfetta forse non fa pensar male ?).

Stilisticamente vanno anche bene però, cosa ne pensate?

Grazie a tutti.

 

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21 ore fa, ARES III dice:

Scusa @apollonia se ti disturbo, posso ancora approfittare della tua gentilezza e chiederti un parere su queste due monete ? Grazie ancora.

Non conosco queste emidramme o trioboli di Sicione. Ho visto che vi sono numerosi esemplari giunti sino a noi (175 nella collezione dell’American Numismatic Society) e quindi è assai probabile trovarne di molto simili come questi due, che però provengono da conii diversi. Non ho idea di cosa possa essere quella specie di automobilina da corsa sotto la linea di esergo della moneta in basso. Cosa dice la descrizione?

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26 minuti fa, ARES III dice:

In merito a quella strana macchia non c'è scritto proprio nulla, ed è la prima che vedo io sulle monete di Sikyon.

Conio rotto. Direi. 

I tondelli sono differenti e così le impronte in relazione agli stessi. Non vedo la ragione per pensare ad affinità sospette. 

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Ciao

non mi sembra una rottura di conio ma più una mandibola.

Silvio

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@ARES III

Indipendentemente da ciò che puoi trovare sotto le linea di esergo, la moneta è stata pesantemente trattata per via chimica e, anche se ne ignoro la provenienza (eBay?), non ti consiglierei di acquistarla.

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47 minuti fa, mazzarello silvio dice:

Ciao

non mi sembra una rottura di conio ma più una mandibola.

Silvio

Ciao

La cosa può destare ilarità, ma in effetti la mandibola di cinghiale compare sul diritto di alcuni stateri del re d’Illiria Monounios e la troviamo anche come simbolo su un tetradramma nei tipi di Alessandro della Lega Etolica.

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Coins of the Greeks
Aitolia
Aitolian League. Tetradrachm (Silver, 17.02 g 11), Circa 239. Head of youthful Herakles to right, wearing lionskin headdress. Rev. ALEXANDROU Zeus, holding eagle in his right hand and scepter with his left, seated left on throne; to left, below his right hand, boar’s jaw bone to right; to left and below throne, monogram. Price - . Cf. D. Tsangari, Corpus des Monnaies d’or, d’argent et de bronze de la Confédération Ætolienne (Athens, 2007), Third Series, Issue 16, 460-461 and Issue 17, 462-463, all struck from the same obverse die, D 1, but with an Aetolian League reverse. A. Walker, “Silvia Hurter: Some Memories and a New Coin from Aetolia,” SNR 88 (2009), pp. 15-22, fig. 1 ( this coin ). Unique. A spectacular piece of great numismatic interest, beautifully centered and of very fine Hellenistic style. Extremely fine. From the Collection Z, Switzerland, ex Lanz 146, 25 May 2009, 114 (misidentified).

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Ciao

@apolloniala mandibola appare anche come retro su altre monete greche

Silvio

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@apollonia acquistarla no, perché è troppo ripulita, sembra quasi un falso e non mi piace questo stile di conservazione per una moneta del genere (de gustibus).

Questa moneta l'ho trovata prima su

https://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=1207248&AucID=2406&Lot=85&Val=88d77252c56d9585b1e478c7df3557fb

e poi adesso è naturalmente sulla baia. (non metto volutamente il link per non fare pubblicità, chi fosse però interessato basta fare una semplice ricerca sulla baia)

Di solito mi piace studiare una tipologia di monete anche senza poi un successivo acquisto della stessa; quindi mi informo e se poi trovo qualche cosa per me strana cerco di risalire chiedendo anche a Voi esperti del Forum. Ad imparare non si finisce mai.

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13 ore fa, mazzarello silvio dice:

Ciao

@apolloniala mandibola appare anche come retro su altre monete greche

Silvio

Certamente. Sul rovescio di alcuni bronzi della Locride, per esempio, è raffigurata la mandibola del cinghiale calidoniano, uno dei mostri ctoni della mitologia greca, con la punta di lancia e altri monogrammi e simboli.

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6 ore fa, ARES III dice:

@apollonia acquistarla no, perché è troppo ripulita, sembra quasi un falso e non mi piace questo stile di conservazione per una moneta del genere (de gustibus).

Questa moneta l'ho trovata prima su

https://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=1207248&AucID=2406&Lot=85&Val=88d77252c56d9585b1e478c7df3557fb

e poi adesso è naturalmente sulla baia. (non metto volutamente il link per non fare pubblicità, chi fosse però interessato basta fare una semplice ricerca sulla baia)

Di solito mi piace studiare una tipologia di monete anche senza poi un successivo acquisto della stessa; quindi mi informo e se poi trovo qualche cosa per me strana cerco di risalire chiedendo anche a Voi esperti del Forum. Ad imparare non si finisce mai.

Guarda che il mio è un consiglio più da amatore che da esperto: non ho mai toccato con mano una ‘chimera/colomba’ di Sicione, tanto per intenderci. E’ un dato di fatto però che, indipendentemente dalla ‘tinteggiatura’ (che può dipendere dall’esposizione, dalla luce e bla bla bla, chi la vende dice del Sigma Iota visibili a stento senza fare menzione di quel macroscopico oggetto sotto la linea dell’esergo. Personalmente, di un venditore che finge di non vedere o non chiama con il nome giusto le monete che vende, non mi fido.

Condivido e faccio mia la tua ultima frase.

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Ho rintracciato l’eBayer e ho notato che propone in vendita questo tetradramma di Alessandro con il commento “What makes this coin Valuable? Magnificence Rainbow Iridescence Patina.”

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Qualcuno vede i colori e l’iridescenza tipica dell’arcobaleno, che danno valore alla moneta?

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Altro esemplare venduto da un altro eBayer.

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Tornando alla Chimera, ci si può chiedere come mai il mostro ritenuto una creatura della Licia con sede principalmente a Patara, la fiorente città marittima e commerciale anticamente chiamata Arsinoe sulla costa sud-ovest del Mediterraneo, sia finito nel Peloponneso sulle monete di Sicione, diventando il simbolo di questa città.

Ce ne dà atto il mito https://storia-e-mito.webnode.it/products/chimera/

Il mostro dalla testa di leone, corpo di capra e coda di serpente, nonché dotato di alito infuocato e pestilenziale, seminava terrore in territorio di Licia e Giobate, re di quelle contrade, si vide costretto a chiedere aiuto ad un suo ospite: un certo Bellerofonte di Corinto. “Il Re di Caorte, Stenobearnia, mio nemico, – gli disse – tiene in casa quel mostro come se si trattasse di un animale domestico.”

Ma perché mai Bellerofonte, il baldanzoso figlio di Poseidone, si trovava ospite di Giobate?
Come spesso accade nei miti greci, le avventure e disavventure di un eroe si incrociano con quelle di altri eroi: Perseo, in questo caso, (alcuni affermano fosse, invece, Preto, re di Tirinto) e la di lui poco fedele consorte, Stenobea, che Omero chiama Antea.
Costretto a lasciare Corinto per aver provocato la morte del tiranno Bellero (da cui il nome), il nostro eroe cercò rifugio a Tirinto dove fu gentilmente accolto da Perseo e ancor più gentilmente… troppo gentilmente, dalla consorte, Stenobea, colpita dal fascino tenebroso dell’ospite di suo marito.
Fermamente respinta dall’eroe, la donna lo accusò di tentata violenza e Perseo, non potendo farsi giustizia da sé, essendo Bellerofonte suo ospite, lo mandò da Giobate con la preghiera di cercare la maniera di spedirlo il più velocemente e platealmene possibile all’Olimpo, da suo padre, Poseidone.
Una scappatoia c’era per salvare le apparenze e fare le cose per bene: affidare al giovane la gloriosa quanto disperata impresa di liberare la terra di Licia dalla mostruosa creatura che seminava terrore.

Bellerofonte non si fece ripetere l’invito e partì subito per l’impresa. Per prima cosa domò Pegaso, il cavallo alato, nato dal sangue della Medusa, la Gorgone uccisa da Perseo.
Domare Pegaso fu impresa relativamente facile.
Bellerofonte lo trovò che stava abbeverandosi ad una delle fonti che lo stesso Pegaso faceva sgorgare battendo il suolo con uno degli zoccoli, ma catturarlo non era così facile, non essendo ancora state inventate le briglie.
La dea Atena, però, gli venne in aiuto mostrandogli come confezionare delle briglie d’oro e con quelle Bellerofonte catturò Pegaso e affrontò la Chimera.

Riuscire ad uccidere la Chimera, però, fu tutt’altra impresa.
Bellerofonte le piombò addosso in groppa a Pegaso e solo dopo ripetuti tentativi riuscì a colpirla con la sua lancia dalla punta di piombo che le conficcò in bocca. L’alito di fuoco della mostruosa creatura fece sciogliere il piombo che scivolò giù attraverso la gola causandole la morte.

 

Nota. Il piombo ha un punto di fusione relativamente basso: 327,5 °C.

 

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Due tetradrammi di Alessandro Magno, Price 677-8, hanno come simbolo di controllo nel campo a sinistra del rovescio la Chimera e inizialmente sono stati attribuiti a Sicione. Poi, però, la Troxell (‘Peloponnesian Alexanders’, 44-50) ha dimostrato che l’attribuzione corretta è quella alla zecca di Corinto, nel periodo c. 310-c. 290 a. C., durante il regno di Demetrio I Poliorcete.

Se si vuol trovare una relazione fra Alessandro Magno e Sicione, bisogna ricordare che questa città ha dato i natali a Lisippo, uno dei massimi artisti greci, scultore ufficiale suo e dei suoi successori. Lisippo scolpiva con tanta verità e naturalezza che Alessandro Magno voleva essere ritratto solo da lui.

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