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IGNORED

NAPOLEONE


simone

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Guest utente3487

Per marco08 vorrei aggiungere " un popolo che ricorda il suo passato dorme il sonno del leone", dovrebbe essere secondo le mie reminiscenze scolastiche una frase del Foscolo. O sbaglio? Saluti.

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  • 2 settimane dopo...

Bel lavoro simone e comprendo la tua difficoltà nell'abbreviare la vita di un uomo che era sempre in fermento, molto interessani gli assegnati e le monete della rivoluzione, la tua è una strada da percorrere ....grazie

gaspare

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Per marco08 vorrei aggiungere " un popolo che ricorda il suo passato dorme il sonno del leone", dovrebbe essere secondo le mie reminiscenze scolastiche una frase del Foscolo. O sbaglio? Saluti.

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Scusami elledi, ho visto soltanto ora il messaggio :)

La frase che ho impostato come firma dovrebbe essere di Montanelli (l'ho trovata su internet in diverse fonti). Magari si è ispirato alla frase di Foscolo :)

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Bravissimo Simone ad essere riuscito a "stringere" in maniera omogenea tante notizie. Notizie talora poco conosciute ed interessanti. Ottimo l'inserimento cartaceo e numismatico del periodo. Mi permetto di aggiungere il link di un sito in cui sono reperibili altre medaglie napoleoniche, a meno che non mi sia sfuggita la tua bibliografia.

http://www.napoleonicmedals.org/medals.htm

Complimenti vivissimi

roth37

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  • 3 settimane dopo...
Guest utente3487
I CENTO GIORNI

1815: il ritorno in Francia, Waterloo e la seconda abdicazione

In Francia, il ritorno dei Borboni aveva, dopo i primi mesi, suscita un vivo malcontento. L'arroganza degli ex emigrati, il ritorno a forme e usi che la repubblica aveva cancellato, mal dispongono l'animo di molti francesi verso Luigi XVIII e la sua corte. Esplode anche qualche tumulto e qualcuno inizia a rimpiangere il regime napoleonico.

Il primo marzo 1815 Napoleone, insieme a 1.000 granatieri, fugge dall'Isola d'Elba a bordo della nave Incostant; tre giorni dopo raggiunge le coste francesi. iniziano i cento giorni.

Le prime resistenze le incontra a Grenoble, il 7 marzo, quando dei soldati minacciano lo scontro a fuoco: Napoleone non si scompone e si avvicina ai soldati "se c'è un uomo che voglia uccidere il suo imperatore, ecco il momento". Le truppe ostili vengono conquistate da questo gesto coraggioso, e non solo fanno entrare in città Napoleone, fraternizzando con la Guardia, ma subito dopo giunge il colonnello Labedoyere alla testa del suo reggimento per inneggiare all'imperatore e mettersi a sua disposizione.

Il 13 marzo, al Congresso di Vienna, Inghilterra, Russia, Austria e Prussia rinnovano l'alleanza militare e si organizzano per combattere il "fuorilegge" Napoleone.

Il 20 marzo Napoleone rientra a Parigi portato in trionfo dalla folla alle Tuilleries.

Napoleone, per nulla intimorito dalle manovre nemiche, tenta in ogni modo di conservare la pace, ma alla fine è costretto addirittura a prendere l'iniziativa, per evitare alla Francia una guerra sul suo territorio.

Il 16 giugno ha luogo la prima battaglia: sconfigge i prussiani a Ligny. Ma il 18 giugno, il campo di battaglia quello di Waterloo.....

La battaglia comincia alle ore undici e mezza. Attraverso fasi alterne con terribili cariche di cavalleria e con cannoneggiamenti tambureggianti, la linea inglese nel tardo pomeriggio sembra piuttosto compromessa. Nonostante l'ottimo piano strategico e tattico, Napoleone viene trattenuto sul campo di battaglia di Waterloo dalle truppe di Wellington che, pur ormai al tracollo, ricevono l'aiuto dei Prussiani. è il rovescio della situazione. Napoleone viene sconfitto.

Davanti all'irreparabile catastrofe, alcuni battaglioni resistevano con commovente ma inutile eroismo. Perfino lo stesso Napoleone volle entrare nel quadrato della Guardia, forse con il proposito di lottare fino alla disperazione e trovarvi la morte. Ma sembra che Soult, l'abbia fermato con queste parole: "Sire, i nostri nemici oggi sono già abbastanza felici !". Fra i tanti fedelissimi, l'eroismo del generale Jacques Pierre Cambronne rifulse a Waterloo. Resistette ad oltranza agli inglesi, ed esasperato per le intimazioni di resa del nemico, in un impeto di rabbia, rispose con la celebre esclamazione: "Merde !". Poco dopo una palla di cannone lo colse in pieno in fronte: fu ferito, ma sopravvisse e venne assolto da un consiglio di guerra stabilito dopo la restaurazione dei Borboni; gli venne in seguito assegnato il comando della piazza di Lille dal 1820 al 1822.

A Waterloo i francesi persero 25.000 uomini, 20.000 gli inglesi e 4.000 i prussiani.

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Un mio dilemma personale è sempre stato questo: è mai possibile che Napoleone nei nove mesi trascorsi all'Elba come sovrano dell'Isola non abbia pensato a battere moneta? Città assediate, governi provvisori durati lo spazio di un mattino, hanno battuto moneta.Perchè Napoleone no?

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Perchè ha vissuto l'esilio all'Elba come una soluzione temporanea.

Coniare moneta avrebbe significato legittimare il Suo esilio.

Punto secondo sull'isola non vi era una officina che garantisse la qualità di una produzione. Non solo mancano monete ma anche medaglie che sicuramente sarebebro state emesse dai notabili in onore dell'Imperatore.

Punto terzo per Napoleone l'unico sistema per acquisire metallo per la coniazione è fondere quello esistente sull'isola (ricca di ferro ma non di argento) in altre parole requisirlo dalle chiese o forzatamente dalla popolazione e questo non avrebbe fatto certo aumentare il consenso di una popolazione che lo aveva accolto a braccia aperte.

Rimaneva la conversione del suo appannaggio che comunque già riportava la sua effige con tanto di EMPEREUR, quindi una operazione inutile e costosa.

La moneta avrebbe poi avuto apprezzamento solo sull'isola, i territori confinanti non l'avrebbero certo accettata dati i pessimi rapporti.

Napoelone nei mesi di Villa San Martino ha fatto suoi altri progetti che non coniar moneta.

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Guest utente3487
Perchè ha vissuto l'esilio all'Elba come una soluzione temporanea.

Coniare moneta avrebbe significato legittimare il Suo esilio.

Punto secondo sull'isola non vi era una officina che garantisse la qualità di una produzione. Non solo mancano monete ma anche medaglie che sicuramente sarebebro state emesse dai notabili in onore dell'Imperatore.

Punto terzo per Napoleone l'unico sistema per acquisire metallo per la coniazione è fondere quello esistente sull'isola (ricca di ferro ma non di argento) in altre parole requisirlo dalle chiese o forzatamente dalla popolazione e questo non avrebbe fatto certo aumentare il consenso di una popolazione che lo aveva accolto a braccia aperte.

Rimaneva la conversione del suo appannaggio che comunque già riportava la sua effige con tanto di EMPEREUR, quindi una operazione inutile e costosa.

La moneta avrebbe poi avuto apprezzamento solo sull'isola, i territori confinanti non l'avrebbero certo accettata dati i pessimi rapporti.

Napoelone nei mesi di Villa San Martino ha fatto suoi altri progetti che non coniar moneta.

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Non sono completamente d'accordo sulle sue osservazioni anche se devo ammettere che potrebbero avere un concreto e solido fondamento. Innanzitutto mi perdoni se le faccio osservare che Napoleone non visse nemmeno un giorno a Villa San Martino, avendo lui fissato la sua residenza in Portoferraio (Villa Mulini, approntata quasi subito il suo arrivo).Tra l'altro la villa di San Martino, posta a qualche chilometro da Portoferraio non venne mai ultimata nelle migliorie volute dallo stesso Napoleone. Per quanto riguarda le sue osservazioni, se è pur vero che lo stesso Napoleone avrebbe vissuto l'esilio elbano come una residenza temporanea, è anche vero che prima ancora di sbarcare sull'isola aveva fatto approntare la bandiera ufficiale dell'Elba, ancora oggi conservata alla Chiesa della Misericordia a Portoferraio. Inoltre la sovranità sull'isola era sancita anche dall'intestazione della documentazione ufficiale e dalle stesse attività poste in essere da Napoleone. Per quanto riguarda la mancanza sull'isola di una officina idonea alle necessità, mi permetto di osservare che all'Elba si sarebbe potuto tranquillamente attivare una piccola officina monetaria in pochissimo tempo,anche esistevano valide maestranze.Inoltre ci si poteva rivolgere all'esterno, come accadeva e accade tuttoggi.Sarebbe stato un ulteriore espediente per tranquillizzare i suoi nemici. Secondo me quindi potrebbe essere stata la mancanza dei fondi necessari e del materiale da adibire a monetazione ad impedire l'avvio di un progetto monetario. Napoleone peraltro sull'isola si occupò con costanza insolita anche di problemi meno importanti tra le quali ad esempio l'intenzione di colonizzare l'isola di Pianosa (con suoi sopralluoghi).Anche la costruzione del piccolo teatro dà motivo di ritenere che forse Napoleone aveva tutta l'intenzione di creare un piccolo stato, se alcuni importanti fattori non avessero giocato diversamente.....

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ciao a tutti,

città assediate battono moneta per necessità e sopravvivenza

governi provvisori per legittimare o celebrare il nuovo corso.

Gli sconfitti non hanno motivo di celebrare.

Napoleone dopo aver fatto battere monete col titolo di imperatore, non poteva far battere monete col titolo di principe d'Elba.

:(

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Guest utente3487
ciao a tutti,

città assediate battono moneta per necessità e sopravvivenza

governi provvisori per legittimare o celebrare il nuovo corso.

Gli sconfitti non hanno motivo di celebrare.

Napoleone dopo aver fatto battere monete col titolo di imperatore, non poteva far battere monete col titolo di principe d'Elba.

:(

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Eh no. Mi sembra alquanto riduttivo liquidare così la questione. Non penso che possa essere stato quanto da te supposto a far desistere Napoleone dal battere moneta ( o quantomeno non può essere stata l'unica motivazione...)

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Guest utente3487
ciao a tutti,

città assediate battono moneta per necessità e sopravvivenza

governi provvisori per legittimare o celebrare il nuovo corso.

Gli sconfitti non hanno motivo di celebrare.

Napoleone dopo aver fatto battere monete col titolo di imperatore, non poteva far battere monete col titolo di principe d'Elba.

:(

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Eh no. Mi sembra alquanto riduttivo liquidare così la questione. Non penso che possa essere stato quanto da te supposto a far desistere Napoleone dal battere moneta ( o quantomeno non può essere stata l'unica motivazione...)

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Posso però dirti che quando è fuggito dall'Elba lui e il suo Stato Maggiore erano indebitati fino al collo con i maggiori notabili dell'Isola.... :o

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Villa San Martino e Villa o Palazzina dei Mulini erano le due residenze di Napoleone all'Elba (NAPOLEONE all'Elba La tavola la corte gli arredi) la prima di campagna e la seconda residenza operativa. Che vivesse abitualmente a Portoferraio è certo come che avesse particolare piacere di trascorrere il proprio tempo a Villa San Martino.

La dimora è ricca di emblemi che riportano all'Impero con Aquile e Api e grandi N. La mia era semplice espressione per affermare che Napoleone per quanto innamorato dell'isola, aveva l'unico grande desiderio di tornare in Francia.

L'Elba fu scelta per la sua posizione strategica il 10 Aprile, giorno antecedente alla rinuncia formale di ogni diritto di sovranità sull' Impero Francese e Regno d'Italia per se e per i suoi discendenti. Le maestranze dell'isola ne furono prontamente informate, e stanto a ciò che si legge ne furone assai felici.

Quando il 28 aprile 1814 è a bordo dell'Undaunted per l'Elba e risiedervi aveva l'unico progetto di tornare in Francia, questo sembra essere ciò che disse ad un suo ufficiale.

Lei è dell'Isola e sicuramente ha più riferimenti diretti di me, quindi non entro in merito alle Sue certe informazioni.

Della bandiera da Lei citata ed ancora in ottima conservazione ero a conoscenza che questa fosse stata approntata e donata dalle maestranze dell'isola a Napoleone, e non portata da Napoleone. Campo bianco con le tre api in oro su banda obliqua rossa, la prima volta fu issata ufficialmente il 7 maggio 1814 e conseguentemente in tutti gli uffici pubblici la domenica. L'8 maggio aveva già iniziato le udienze pe r la buina ammisnistarazione dell'isola

Del fatto che gli andasse un po stretta una sua frase del 9 maggio : E' davvero piccola la mia isola!! E se non sbaglio dall'Elba si vede bene la Corsica ..... dove tutto ebbe inizio, ed averla li davanti tutti i giorni ....

La decisione di "evadere" per evitare di essere deportato dall'Elba si manifesta poco dopo il Congresso di Vienna, cioè dal 30 settembre.

Del perchè non coniò moneta forse è Napoleone stesso a risponderle. l'11 dicembre 1814 " .... fate stampare qui un modello di cartiglio. Vi farete mettere il mio stemma al centro; e cancellerete la formula di sovrano dell'Isola d'Elba, che è ridicola ..." al generale conte Drouot, per i granatieri autorizzati a congedarsi

Impiantare una officina che rendesse un prodotto di qualità in pochissimo tempo, mi permetto di dissentire da quanto da Lei affermato, conoscendo - come Lei certamente - la concreta laboriosità di produrre moneta buona a quel tempo. Sia dal punto di vista meccanico e dalla burocrazia che ne segue, anche in un piccolo Stato quale sarebbe stato l'Elba.

Per quel che ne so non vi erano macchine atte alla produzione di moneta sull'isola e non ve n'era ragione prima dell'arrivo di Napoleone.

Città di dimensioni assai maggiori e con interessi commerciali più ampi non disponevano di zecca operativa, nel periodo le monete di Lucca erano coniate a Firenze. Parma rimase a lungo senza una attività di zecca e le monete di Maria Luigia furono coniate a Milano.

La zecca ha costi elevati che si compensano con l'agio di zecca, ma per averne un ritorno deve essere effettuata una corposa produzione.

Rivolgersi all'esterno a chi ? Nell'esilio all'Elba, Napoleone fu lasciato solo senza moglie o figlio e con una corte assai ridotta. Non poteva mandare lettere fuori dall'isola senza che queste venissero controllate, figuriamoci batter moneta con la sua effige e da Imperatore, con tutto rispetto, a Sovrano dell'Elba non è propriamente un avanzamento di carriera. Per una persona ambiziosa come Napoleone la morte. Era preciso scopo dei vincitori cancellare Napoleone, una sorta di damnatio memoriae metodica sul continente, averlo a portata di mano, controllarlo ed umiliarlo. Questo non poteva essere accettato dal destino di Napoleone, il 16 febbraio avvia i lavori per riassettare un brigantino in darsena, il 26 parte ed il 1 marzo lo storico discorso a Golfe Juan.

A quanto detto poi, va aggiunta una mancanza di metallo monetale.

Su Napoleone sono stati scritti migliaia di libri, in pochi si sono occupati della sua permanenza all'Elba, giudicata da storici e biografi una convalescenza dopo l' operazione.

Napoleone all'Elba si è occupato di tutto e di più, come era nella sua natura operativa, come da Lei detto della costruzione di un piccolo teatro di rappresentanza, d'altro canto a tutti piace divertirsi.

Apprezzo la Sua teoria: La fuga dall'Elba non per il legittimo desiderio di tornare in Patria ma per la meno onorevole cagione dei debiti contratti !!!! Questa non l'avevo proprio considerata !

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  • 7 mesi dopo...
Guest utente3487

Ho riletto quanto avevo scritto su Napoleone e comprendo di essermi spiegato male:scappò dall'Elba non per sfuggire ai creditori ma perchè oramai non aveva altra scelta, visto che non gli veniva nemmeno passato l'appannaggio che era stato previsto:fuggire per non coprirsi di ridicolo ma soprattutto per tentare romanticamente di scrivere ancora una pagina di storia a caratteri d'oro. I cento giorni sono un'epopea difficilmente ripetibile, specie per il viaggio che lo portò di nuovo a Parigi senza sparare un solo colpo di fucile...

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  • 3 anni dopo...

buonadomenica a tutti,io figlio di aiaccio,sono contento di trovare questa discuzione e se mi permetto vi posto un oggetto di bronzo di 23cm di diametro,anonimo,e sicuramente ,se non mi sbaglio per la patina del 800......post-22197-0-42593700-1309699837_thumb.j

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scusetti o preso il treno in moto...... :lol: per completare l'opera di simone che saluto....un passaggio preso su un libro.....che tratta di aiaccio.....commenti del giorno che nato napoleone....pardonetti scritto in francese......... :) post-22197-0-90926600-1309702084_thumb.j

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post-22197-0-93204600-1309702177_thumb.j quando parlano della strachina di fuocco che bruccia di puoi la primavera sopra lo golfo di aiaccio....e fatto allusione a una cometa........ :) signe della nascita di una leggende...!? Modificato da jagd
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Grazie Jagd per aver riesumato questa bellissima discussione di Simone, che saluto sperando di poter rileggere presto i suoi interventi sul Forum.

Non l'avevo mai letta, mi ero iscritta da poco al Forum quando Simone ha finito il suo Articolo.

Ed a proposito di questo vorrei invitarlo a postare un PDF di questa discussione, e quindi del suo articolo, nella sezione Articoli, così sarà sempre a disposizione di tutti gli utenti del Forum, è un vero peccato perderlo tra le mille discussioni di questa sezione.

Ciao Giò

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Awards

buon giorno.....riprendo un puo piu lontano....5 anni prima,in 1764,genova rimeteva alla francia,la guarda dei presidis,ed imbarcava i suoi militari,lasciando in aiaccio che un ripresentente nominale,Carlo Spinola.era il primo acto di la procedura di liquidazione......la stela di pascuale di Paoli aveva grandita di piu.....genova era il passato.....quel giorno del 1765 che Paoli fu arrivatto alle porte di aiacciu,tutto il popolo era andato acclamarlo,il dotore Cuneo fu mandato alla visita di Spinola qui era in camera da letto,malato....a pensato buono di cominciare la sua visita,ed girare cosi il complimento"credo signor'commissario,che oggi,in città,ci he che voi e io".e l'altro risponde"no dottore.sono solo". 1769 Paoli,babbu di la patria Corsa,perde la guerra contro i Fancesi a Ponte Nuovo.....1769,la cometa,la nascita di una leggende,la fine delle sperenze corse.Di puoi un anno la corsica e a il re di francia louis XV,allora Carlo,(babbu di Nabuleone),buon paolista e patrioto,si da alla francia.......e cosi commincia la storia..... :D

Modificato da jagd
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Supporter

Buon pomeriggio

devo confessare che questo bellissimo thread me l'ero perso. :o

Complimenti a Simone, veramente bravo....scritto molto bene e grazie a jagd che lo ha riportato in superficie. ;)

Detto questo, non posso però esimermi dal confessare che Napoleone non mi piace! Lo rispetto per talune sue scelte, ma non mi piace, non lo amo!

Mi si potrà obiettare che ha fatto molto, ha portato la democrazia, la libertà, la fraternità e l'uguaglianza.....può essere anche vero, ma l'ha fatto sulla punta delle baionette e sulla pelle di centinaia di migliaia di morti ammazzati ed alla fine...dove è finita la Repubblica? Nelle mani di un Imperatore!

Circa le informazioni che Simone ci ha trasmesso, temo che ci sia un leggero squilibrio ma, si sa, la storia la scrivono i vincitori. ;)

Un unico accenno al fatto che - forse - più conosco e che riguarda la caduta della Serenissima Repubblica di Venezia. Simone cita:

Il popolo veneziano commenta così: "Gli aristocratici hanno calato le braghe".

No! il popolo veneziano non stava affatto con Napoleone, il popolo veneziano si sentì tradito dal doge e dal governo che l'aveva abbandonato in mani francesi senza combattere. Taluni nobili, invece, avevano da gioire (per poco) e soprattutto quelli delle città suddite; quelli che erano esclusi dalle stanze del potere....

Se posso rispondere "provocatoriamente" alla citazione riguardante il commento del popolo veneziano, riferita ai canti e balli che si facevano nelle piazze appena "rivoluzionate" e liberate dal giogo del governo aristocratico veneto, intorno agli "alberi della libertà" aggiungo:

"Bareta senza testa (allusione al cappello frigio della rivoluzione francese); albero senza vesta; libertà che no resta; quattro minchioni che fa festa......"

Anche questa è voce di popolo.

Senza nulla togliere allo splendido lavoro di Simon.

Scusate lo sfogo

Saluti

Luciano

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Guest utente3487

Detto questo, non posso però esimermi dal confessare che Napoleone non mi piace! Lo rispetto per talune sue scelte, ma non mi piace, non lo amo!

AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH :(

Che soldato....e che soldati che aveva......

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