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IGNORED

,moneta romana -philip 1 o philip 2?


Risposte migliori

avrei un problema con un identificazione:sul dritto sembra philip 1 o philip 2,nel rovescio sembra un soldato che abbatte un altro uomo o un animale,non si vede molto bene,ho ancora da ripulirla come si deve le lettere sono ancora poco visibili.

con i dati che vi ho elencato sapreste dirmi se tra i due imperatori o altri dal ritratto somigliante esiste un rovescio simile,di che moneta si potrebbe trattare?

in attesa di mandare una foto sapreste essermi d'aiuto?

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una regola valida al 95% e' questa ....se ha la barba e' filippo I , se no e' filippo II. L'unico problema e' che a volta a causa dell'usura la barba e' scomparsa.

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pulendo la moneta mi accorgo che il profilo e' certamente decentius,o a magnetius,ci sono delle monete di magnetius con un guerriero a cavallo,pero sulla mia non mi sembra ci sia un cavallo,non so forse e' un po consumato e il guerriero infilza il nemico da destra verso sinistra,mentre quelle dedicate alla gloria dell'imper.magnetius e' da sinistra verso destra..hai qualche foto da inviare ,per aiutarmi a identificarla?

grazie per l'attenzione

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  • 1 mese dopo...
Questo è un mio centenionalis di Magnenzio.

Esiste anche un cent.lis di Decenzio con uguale rovescio

(GLORIA ROMANORVM)

ser

Per prima cosa i centenionalis misura dai 18 ai 19 mm mentre le maiorine dai 20 ai 24 mm

GLORIA ROMANORUM con l'imperatore a cavallo che colpisce un nemico a terra, per Decenzio e Magnenzio il RIC ne riporta diversein diverse zecche ma solo maiorine

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  • 3 settimane dopo...

Hei! Gianfriprimo

Primo : Centenionalis e Maiorina o Majorina son la stessa cosa.

"Centenionalis" è usato nei testi inglesi ( vedi Sear)

"Maiorina" è usato dai numismatici Tedeschi, Francesi e Spagnoli.

Se non sei convinto vai a vedere questi due siti.

La stessa moneta uno la chiama "centenionalis" e l'altro "Maiorina"

http://www.forumancientcoins.com/Roman-Coi...pos=1&target=55

http://cgi.ebay.fr/ws/eBayISAPI.dll?ViewIt...ssPageName=WDVW

saluti

Agrippa

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Non sono daccordo agrippa,

sotto gli imperatori Costanzo II e Costante (figli di Costantino I), al posto del ridottissimo follis la cui emissione fu definitivamente abbandonata, coniarono due nuove monete di bronzo, con piccola percentuale d'argento. Le due nuove monete recavano al dritto in genere la legenda "FEL(icium) TEMP(orum) REPARATIO". Il nominale maggiore (21-24mm) circa 5,45 g è riconosciuto come "pecunia maiorina" mentre, quello più piccolo (18-19mm) circa 2,72g, come "centenionalis". Dunque il "centenionalis" doveva essere la metà della "pecunia maiorina" anche se in realtà poi alcuni studiosi ritengono che i due termini indichino la stessa moneta.

Per questo motivo, a seconda del modulo si dividono i bronzi in AE1, AE2, AE3, e AE4 dove AE2 indica il nominale maggiore o "pecunia maiorina" e AE3 il nominale minore o "centenionalis".

Dunque per concludere, attribuire ad una stessa moneta due differenti nomi non è una teoria completamente errata, ma gli studiosi hanno universalmente deciso di differenziale i due nominali di differente modulo con due nomi differenti appunto (Maiorina o AE2 e Centennionale o AE3).

Ah dimenticavo che AE1= doppia maiorina e AE4= 1/2 centennionale. :)

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Ciao Yafet,

Da Costanzo II in poi, per convenzione, i nominali in bronzo sono stati divisi in Æ1, Æ2, Æ3 e Æ4 (scomparve il follis); i due nominali comunemente definiti centenionale e maiorina, per alcuni studiosi erano uno la metà dell'altro, per altri la medesima moneta; per convenzione essi sono stati considerati come Æ3 (centenionale) e Æ2 (maiorina). Alcuni imperatori coniarono una moneta in bronzo di modulo maggiore dell'Æ2 considerato un Æ1 o comunemente "doppia Maiorina", ne è un esempio il modulo in bronzo coniato da Giuliano L'apostata con al rovescio il bue Apis del peso di 8g con il 2% di argento.

Questa, non è una mia definizione ma è un riferimento a quello che scrive Vittorio Picozzi sul suo libro "LA MONETAZIONE IMPERIALE ROMANA", libro di studio sulla monetazione imperiale che include, fra le altre cose, tutte le riforme monetarie. E' ancora oggi uno dei libri più completi (risale agli anni '60).... appena ne ho la possibilità, faccio una scansione del capitolo relativo a questo argomento.

Sul libro in oltre, è raffigurata una tabella esplicativa in cui sono elencati i valori nominali, i moduli ed i pesi di riferimento relativi alle monete da AE1 a AE4 (sul libro Picozzi parla anche di valore facciale ovvero Æ2=maiorina=2 centennionali oppure Æ3=centennionale= 1/2 maiorina).

Ecco i riferimenti al testo sopra citato:

Picozzi, Vittorio

La monetazione imperiale Romana; Sistemi monetari, zecche, tavole cronologiche, genealogiche, iconografiche.

Rome, P. & P. Santamaria, 1966. 152p. ill. pl.

Modificato da centurioneamico
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Non credo che questa sia la visione accettata ...se prendi un qualsiasi catalogo di una qualsiasi casa d'asta la moneta di giuliano II e' riferita come a1 e differenziata dalle doppie maiorine. La definizione a# si riferisce al modulo e non al valore facciale anche perche' la dicitura a3 e a4 viene utilizzata anche per le monete di fine impero in cui i termini centenionale e maiorina non avevano piu' ragion d'essere. Ed inoltre a parita' di modulo e di a# esistono 3 periodi con 3 standard di peso differenti.

Il FEL TEMP REPARATIO di Costanzo Gallo per esempio era la 72 parte della libbra di bronzo.

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Ciao Centurione

Come è possibile controllare, la mia soprastante moneta (fotografata su carta millimetrata), ha un diametro di circa 24-25 mm.

...... corrisponde sul Cohen al n. 20 (Vol. VIII pag. 10) dove è nominata come Medio Bronzo).

...... corisponde, su ROMAN COINS (David R. Sear) (3^ Edizione 1981), all' "AE centenionalis" n. 3921 (pag. 328).

Dopo questo, aggiunto alle fonti precedentemente segnalate, non saprei cosa altro dire per ribadire che la mia moneta di Magnenzio è un vero "AE centenionalis".

...e non capisco come è possibile dire che il "centenionalis" ha un diametro di 19-20 mm.

agrippa

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Ciao Agrippa,

io non voglio necessariamente convincerti della mia idea, ma dai dati che mi fornisci ora, non posso fare altro che dire questo:

Iinterpretando la dicitura MB sul Cohen come Medio Bronzo, io considero tale moneta (considerando il periodo di produzione) una maiorina anche se in questo il Cohen è spesso troppo generico, mentre considero il centennionale come Piccolo bronzo (pb) ed il 1/2 centennionale come Piccolissimo bronzo (ppb); poi se facciamo riferimento al "Picozzi", in base al diametro (circa 24mm) direi che si tratta proprio di una Maiorina.

In ogni caso, ribadisco, non intendo convincerti di tali idee; nella numismatica sono molti gli studiosi che hanno idee contrastanti fra loro; per esempio su molti cataloghi d'asta, troverai la tua stessa moneta classificata come Maiorina e, in qualche altro caso, come Centennionale. Se devo dirti la mia, ho imparato a non fidarmi più cecamente (risposta anche per Yafet) dei cataloghi d'asta in quanto molto spesso contengono errori piuttosto grossolani (per es. l'ultimo catalogo di Inasta contiene una moneta definita "Follis di Vetranio"; non ne ho mai vista una sinceramente e per me è una Maiorina.

Riguardo poi alla comparazione dei valori fra una A3 ed un centennionale, che dire, io mi sono sempre basato su ciò che ho studiato su testi come il Picozzi, non è detto che il Picozzi sia il Vangelo ma perlomeno è in italiano e riesco ad interpretarlo con maggior sicurezza rispetto ad un testo in inglese. Ad ogni modo, questo è un argomento davvero bollente e a parer mio ancora tutto da discutere; cercherò qualche altro testo per vedere cosa scrivono gli altri; invito tutti i lettori di questo forum ad aiutarmi in questa ricerca. :D

Modificato da centurioneamico
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Non stavo entrando in merito alla diatriba maiorina/centenionale, ma solo sulla corrispondenza fra A# e i nominali. Se e' vero che per il periodo dei costantiniani si puo' trovare una corrispondenza fra i due metodi identificativi, questo e' solo un fatto contingente, perche' come ti dicevo prima la definizione di A# continua anche per le monete posteriori a tale periodo. Se leggi anche quello che tu riporti dal Picozzi, anche li sottolinea che per questo periodo si puo'trovare una corrispondenza, corrispondenza che non e' valida in generale.

Riguardo ai cataloghi d'asta mi riferivo a quelli piu' seri tipo ANS, CNG, ELSEN e via discorrendo ... e non credo che li' ci siano errori grossolani.

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Ok Yafet, ho capito cosa volevi dire; ammetterai però, che in questo periodo il sistema monetale non è poi così chiaro....Mi piacerebbe, con il tuo aiuto se vorrai, approfondire l'argomento. :D

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credo che si possa fare nella futura ezine. Credo che a tutti fara' comodo una tabella con tutte le riforme monetarie e tutte le possibili teorie. Ora dobbiamo solo attendere che la ezine nasca ;)

PS=agrippa e' molto piu' esperto di quanto vuole far trasparire e colleziona sicuramente da molto piu' tempo di me e te :lol: :lol: :lol: Solo che e' un timidone!

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Mmmm...comunque sembra che Picozzi abbia preso un abbaglio su di una cosa ... non so cosa voglia dire per lui che passo' quasi subito a 1/60 di libbra , ma di certo all'inizio del regno di Costanzo Gallo (351) il peso era ancora a 1/72! E questo posso dimostrartelo facilmente e inconfutabilmente :lol:

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Beh buono a sapersi, magari in tre riusciamo a risolvere questo enigma....pensa che da quando ho iniziato a collezionare, non sono ancora riuscito a trovare una persona che mi desse una corretta definizione in materia....molti mi hanno risposto: Bella domanda! e basta :(

Ecco perchè ho iniziato a studiare la monetazione da solo:D

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Ciao a tutti

Nella babele delle denominazioni delle monete che si sono succedute nei secoli, voler fare chiarezza è compito arduo e alla fin fine è come discutere sul sesso degli angeli.

Vari numismatici e studiosi della materia ci hanno lasciato le loro opinioni; tutte valide e tutte incomplete.

Un esempio emblematico del mio discorso si trova nella tabella seguente.

http://homepage.uibk.ac.at/homepage/c614/c...R/k410-aai.html

Come avrete notato l'estensore, al quale va il mio plauso per le doti di sintesi dimostrate, riassume in modo chiaro e logico tutto cio che in altri studi era stato detto..... MA.... si c'è un grosso "ma".

In tutto il discorso il nostro estensore sembra ignorare la esistenza del bronzo che tanta parte ha avuto nella monetazione imperiale romana...

E' una omissione di poco conto ?

agrippa

PS. A mio parere le monete antiche è importante averle nella mano.... il loro nome divisionale esatto è secondario...

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Il problema fondamentale e' la mancanza di fonti. Mentre leggendo Plinio si ha un chiaro resoconto della prima monetazione romana, per quella di fine impero il compito e' arduo.

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In effetti Agrippa, l'Autore delle tabelle segnalate, come tanti del resto, non perde tempo sull'argomento e, proprio perchè pesa troppo quel MA, cita brevemente i quattro nomi convenzionali dei nominali enei del basso impero romano. Come te, penso sia importante avere le monete fra le mani, ma penso anche sia bello avanzare delle ipotesi e crearsi delle teorie proprie, vista l'inesistenza di schematici vincoli. Certo non pretendo che questa nostra chiacchierata possa risolvere il mistero, ma perlomeno qui potremo mettere in luce i nostri dubbi e le nostre teorie e sicuramente sarà stata un'esperienza creativa. :D

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Ciao Centurione

Lontano da me negare l'importanza della ricerca o voler sminuire il tuo lodevole proposito.... si da il caso che nel mio caso il tempo è tiranno e quel poco che mi è dato cerco di impiegarlo nella raccolta e nel gustare il pezzo sotto l'aspetto storico-artistico.

Per questo mi avvalgo del profilo-lavoro che altri hanno fatto... piu o meno bene.

Non volermene se non accedo allo tua ricerca.

agrippa

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