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Inviato (modificato)

Non sono un profondo conoscitore della monetazione punica anche se mi piacerebbe saperne di più.

Vedo peraltro che nel forum non ci sono tantissime discussioni sull’argomento e credo che questo sia il motivo per cui non esista una sessione dedicata.

Questa moneta recentemente all’asta Savoca ha destato però la mia curiosità per il peso e non solo.

Sembrerebbe far parte della tipologia Core-Tanit/Protome Equina che viene ipotizzata di zecca forse siciliana nei primi tipi, ma più verosimilmente di zecca/zecche sarde. La quasi totalità delle monete che ho ricercato nei vari siti registra un peso medio dell’unità di circa 5,5 gr che se non dico sciocchezze dovrebbe essere in linea con il piede euboico-attico utilizzato delle colonie greche dell’ovest e anche in zecche siciliane, diversamente dal nord africa e dalle colonie iberiche che erano allineate in unità al piede fenicio (Shekel ca 7,22/7,88).

Il peso della moneta è dichiarato di 1,93 gr e sembrerebbe quindi, se di zecca sarda,  una mezza unità. Peraltro nei siti dove ho ricercato di peso simile ne ho trovate solamente altre 3 e  di stile molto simile (direi un po' degradato) alcune mi sembrano dello stesso conio e quindi potrebbero giustificare uno  stesso sito di produzione.

Altra particolarità interessante è che mi sembrano dalle immagini dei fusi anziché coniati come le monete di ponderale superiore.  Pareri, notizie in merito?     

402190_l.jpg

Modificato da Flavio_bo

Inviato (modificato)

La moneta fa parte della serie I.B della classificazione di Forteleoni.

sardejpg.thumb.jpg.75bf283de453421373961a6b24dc2343.jpg

 

La dispersione dei pesi nella serie è enorme e alcuni pesano meno di 2 grammi nei cataloghi . Ad esempio la moneta 524 nel catalogo delle monete puniche del museo nazionale di cagliari pesa 1,9 g

Modificato da Brennos2
  • Grazie 1

Inviato

In merito all'argomento e per la bibliografia relativa alla monetazione punica sono di basilare importanza i quattro volumi editi dal MIBACT nella serie "Bollettino di Numismatica":

Monografia n. 6 - MONETE PUNICHE NELLE COLLEZIONI ITALIANE a cura di Enrico Acquaro

Vol. I - ROMA, Museo Nazionale Romano; SIRACUSA, Museo Archeologico, Roma 1989

Vol. II - ENNA, Museo Comunale "G. Alessi", ROMA, Collezione Viola, Roma 1992

Vol.III - NAPOLI, Museo Archeologico Nazionale, Roma 2002

 MONETE PUNICHE; Repertorio epigrafico e numismatico delle leggende puniche, Roma 1995

  • Grazie 1

Inviato

grazie a entrambi per le risposte e anche per i riferimenti bibliografici che conoscevo. In effetti Forteleoni IB che corrisponde a Piras Tipo A rappresenta il nominale a cui facevo riferimento:  unità che il Piras attesta sui 5,1 gr medi e su un diametro di 19,5 medio. Il Forteleoni che non ho,  vedo che evidenzia un range di 17-22 di diametro e 4-7 gr di range di peso. Io mi riferivo a un nominale, che sembrerebbe più raro, (vedi anche rif citato moneta 524 museo di Cagliari) con un peso inferiore ai 2 grammi e con un diametro che dove descritto è di circa 10 mm, quindi circa la metà del Piras Tipo A o Forteleoni IB.

Pertanto tale tipo di moneta che nei due cataloghi citati viene ricompresa all' interno dei  due gruppi sopra indicati,  può invece rappresentare una ponderale a se stante (mezza unità?) ed inoltre la particolarità che (almeno per le monete da me viste in rete) sembrerebbero fuse anziché coniate (come invece Forteleoni IB/Piras A) e direi anche abbastanza degradate nello stile,  potrebbe avere qualche significato particolare e essere indice di una produzione numericamente limitata e opera dello stesso stabilimento?  Su questi due aspetti mi piacerebbe avere pareri da parte dei conoscitori di questa monetazione.


Inviato (modificato)

DE GREGE EPICURI

Bisognerebbe anzitutto indagare bene le collezioni pubbliche, quelle private pubblicate e le aste, per vedere quanti sono gli esemplari noti con queste caratteristiche. Inoltre, esser sicuri che si tratta di fusione. E' vero che nei bronzi punici c'è una grande dispersione di pesi, ma effettivamente un peso inferiore ai 2 g. fa pensare a un'altra moneta, cioè a mezza unità. Inoltre, quella Tanit mi pare molto ma molto atipica, rispetto a tutte quelle che ho visto (sarde, siciliane o cartaginesi).

In sostanza, io penserei ad una produzione non ufficiale; a maggior ragione se è fusa. Che ragione avrebbe una zecca ufficiale per modificare la modalità di produzione (da coniare a fondere, che non è una piccola differenza) per un solo numerario?

P.S. Quasi tutte le discussioni sulle puniche si trovano in "Altre monete antiche".

Modificato da gpittini
  • Grazie 1

  • 5 mesi dopo...
Inviato

E' il Quarto di Unità della prima serie di Cartagine in bronzo coniata in Sardegna......la tipologia non è ancora pubblicata in monografie, ma le puoi trovare già passate in asta negli ultimi vent'anni nei siti di ricerca. Risulta molto rara rispetto all'Unità di circa 5 grammi, per quello ancora poco conosciuta.

  • Grazie 1

  • 4 mesi dopo...
Inviato
Il 5/6/2019 alle 12:58, Trishekel dice:

E' il Quarto di Unità della prima serie di Cartagine in bronzo coniata in Sardegna......la tipologia non è ancora pubblicata in monografie, ma le puoi trovare già passate in asta negli ultimi vent'anni nei siti di ricerca. Risulta molto rara rispetto all'Unità di circa 5 grammi, per quello ancora poco conosciuta.

Ciao Marco, mai vista nelle collezioni sarde.... A occhio avrei detto conio spagnolo ? ciao.


Inviato (modificato)

@diegus75no non direi di zecca iberica il quinto di unità della classe 8 (villaronga 1973) o 1/5 di calco come dicono in Spagna con Tanit/Core a sinistra ha pero un elmo nel rovescio sia che sia bello stile o stile "tosco".

Invece il quinto di unità della Classe 9 che in effetti al rovescio ha la protome, la Tanit/Core è rivolta a sinistra ed è comunque di bello stile.

Quinto perché l'unità in bronzo spagnola va da una unità di peso medio di 8,60 grammi iniziali a una unità più pesante di 10/11 grammi delle ultime emissioni.

Da approfondimenti effettuati:  Suzanne Frey Kupper in base ai ritrovamenti ritiene che il nominale di quel ponderale  sia del Nord Africa di zecca cartaginese in base ai ritrovamenti numerosi  in Nord Africa e di un periodo stimato 290-260. Rinvenuto in Sicilia in un solo esemplare in una tomba a Lilybaion (Marsala).

Sono dell'idea che potrebbe essere effettivamente 1/4 di zecca sarda (un po' sovrappeso)  sia per stile che per tipo, ma in effetti come dice @Trishekel rara e ancora poco "conosciuta".

 

 

Modificato da Flavio_bo
precisazione

Inviato (modificato)

scusate, mi sono perso, @diegus75 e @Trishekel questa tipologia sarebbe ancora Sarda o no? pesa circa 13 gr.

 

sardegna gr.13,30.jpg

Modificato da dux-sab

Inviato

si zecca sarda questa coniazione risulterebbe in effetti di esclusiva zecca sarda e' il nominale maggiore con protome equina. ci sono diversi simboli non ho il piras sotto mano per catalogsrlo esattsmente

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Inviato

Il grande bronzo kore/protome equina dovrebbe essere la prima moneta coniata esclusivamente in Sardegna (Lenza, Storia della Moneta in Sardegna). Corrisponde al n.3 in Le monete della Sardegna del Piras, ossia ai tipi 70-114 del Piras (ed Acquaro 763-862, Forteleoni 1-27). Ha le stesse caratteristiche del piccolo bronzo Kore/Protome Equina, a parte i contrassegni (ad esempio il caduceo come in questo esemplare e nell'esemplare che ho io è comune, ma raro nel piccolo bronzo).


Inviato

Si giusto per aggiungere qualche sintetica informazione in più sul tipo kore/protome equina sardo postato da @dux-sab

Il nominale maggiore come è già stato detto viene attribuito ad esclusiva zecca sarda, il tipo specifico nel Piras  “le monete sardo puniche” se la tanit/kore del dritto non presenta globetti vari viene catalogato come 48,81 e come stato detto classificato comune. Cosa diversa se avesse il caduceo a sinistra del cavallo e sarebbe classificato R3.

In generale la tipologia del grande bronzo (3 unità?) si stima sia sta coniata nel periodo 264-241 con un peso medio di circa 15 grammi e un diametro medio di circa 26.

Per quanto riguarda il bronzo minore stessa tipologia (300-264 circa) peso medio 5,10 gr e diametro medio 19,5, più antico,  si è più possibilisti che possa essere stato coniato anche in zecca si ciliana. Cioè in pratica le prime emissioni in Sicilia e poi le maestranze si sarebbero trasferite in Sardegna per le per le prime coniazioni che poi sarebbero continuate in più stabilimenti locali con uno stile prorpio.

In particolare qualche studioso anche autorevole  in maniera suggestiva afferma che la tipologia siciliana oltre che da uno stile generalmente più curato si contraddistingue in particolare da  elementi diversi rispetto alla Tanit/Kore sarda e cioè sarebbero il taglio del collo concavo e la collana pendente, mentre sulle coniazioni più tarde sicuramente di zecca sarda taglio del collo convesso e collana piana.

Per quanto invece riguarda le coniazioni iberiche (unità o calco)  con lo stesso soggetto di epoca barcide 221-209  - quindi posteriori alle precedenti – e catalogati alla Classe 8 del Villaronga 1973 – sono di stile completamente diverso ed inoltre oltre ad non alla tipologia con  nessun simbolo sono coniate solo con lettera BETH e YOD davanti alla protome. L’altro elemento distintivo è il peso medio che va aumentando da un iniziale 8,60 che dovrebbe essere in linea con le emissioni bronzee siciliane dello stesso periodo  a 10/11 grammi delle ultime coniazioni. Peraltro abbiamo un tipo molto particolare con unità e suoi divisori (sempre Tanit/Kore Protome) che viene definito di stile "tosco" e si ritiene che possa essere stato coniato o da zecche itineranti dell'esercito di occupazione cartaginese o in zecche locali per produrre una moneta fiduciaria necessaria per gli scambi quotidiani.

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