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Appunti Cartaginesi


Massenzio

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DE GREGE EPICURI

Queste monete di Cartagine mi hanno sempre affascinato, specie quella (poco comune) con la zanna di elefante.

Per quanto riguarda l'altro tipo, di cui abbiamo discusso molto tempo fa, i testi che hai trovato parlano di "datteri" o di altri frutti?

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Il 24/4/2019 alle 22:09, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

Queste monete di Cartagine mi hanno sempre affascinato, specie quella (poco comune) con la zanna di elefante.

Per quanto riguarda l'altro tipo, di cui abbiamo discusso molto tempo fa, i testi che hai trovato parlano di "datteri" o di altri frutti?

Ciao, i testi citano sempre genericamente “frutti su entrambe le mani”, i datteri ovviamente sarebbero plausibili. 

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  • 1 mese dopo...

Sono sempre interessanti le considerazioni e gli approfondimenti di Massenzio, l'utente, ancor di più se riguardano Massenzio, l'imperatore.

Pur non intervenendo praticamente mai (preferisco leggervi), mi permetto di fare una precisazione sulle emissioni cartaginesi con Massenzio titolato come Cesare, benché credo sia noto a molti quello che scriverò. 

Nella prima emissione cartaginese a seguito della sua usurpazione, Massenzio è titolato nobilissimus Caesar (RIC VI, Cartagine, nn° 47-48a, 51...non cito la monografia del Drost perchè meno accessibile), mentre solo in quelle immediatamente successive fu riconosciuto princeps invictus, ovvero il titolo che assunse nei suoi primi mesi di regno. Tale anomalia è verosimilmente spiegabile con un ritardo delle comunicazioni in Africa, ove, in mancanza di precise informazioni, si era creduto ad un ritorno al potere di Massimiano, a cui fu infatti dapprima attribuito il rango di Augusto (RIC VI, Cartagine, nn° 46, 50), coadiuvato dal figlio elevato a Cesare. Quando poi si venne a conoscenza delle reali posizioni dei due, al vecchio Erculio fu restituito il titolo di senior Augustus (ovvero Augusto emerito), mentre a Massenzio quello di princeps invictus. Un riflesso di questo fraintendimento è riscontrabile anche in ambito epigrafico, come dimostrano due iscrizioni coeve rinvenute in un’area periferica della Numidia orientale (CIL VIII, n° 22346 e CIL VIII, n° 10229), le quali  assegnano, rispettivamente, a Massenzio il titolo di Cesare e a Severo quello di Augusto. Probabile che in questa zona dell’Africa, ove i dispacci giunsero ancora più lacunosi, si fosse supposto come Massenzio fosse stato effettivamente ammesso all’interno del collegio tetrarchico e che egli, a sua volta, avesse riconosciuto l’autorità di Severo in Occidente.

Più in generale, i dati numismatici ed epigrafici provenienti dalle provincie Africane e immediatamente successive alla prima tetrarchia, debbono essere accolte sempre con grande cautela poiché non di rado è stato evidenziato come sussistesse un’oggettiva difficoltà, in tale contesto geografico, nel restare adeguatamente aggiornati sulle titolature e sulle posizioni di potere dei vari sovrani che vi si avvicendarono, spesso rocambolescamente, nel giro di pochi anni. Gli esempi di titolature incongruenti in tal senso, oltre a quelle sopracitate per Massenzio e Massimiano, sono tantissimi.

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