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IGNORED

statuetta miracolosa


okt

Risposte migliori

Posseggo un piccolo busto di Dante in bronzo che è risultato essere miracoloso perché a volte piange, come certe statue della Madonna, solo che lui piange a sentire certi svarioni, quando è accesa la radio...
Ieri ha sentito un giornalista che diceva semplificazionare: non vi dico le lacrime! Allego una foto a conferma del miracolo.

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Se vuoi posso proseguire con gli svarioni ortografici e non solo che caratterizzano alcuni interventi sul forum, sempre che non incidano sull'attività delle ghiandole lacrimali del tuo Poeta.

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Il tuo  "povero"  Dante, @okt ha ben ragione di piangere.

Anche qui sul nostro forum, a volte, vi sono delle frasi da matita blu......(   verbo avere senza H, oppure dove non ci andrebbe, viene messa...)

è vero che l'importante è farsi capire, però.......

saluti

TIBERIVS

 

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Da un post:

Questo grande gesto mi ha riempito di immensa gioia...

Un'uomo che meritava un'encomio, un'uomo che ha dato un contributo enorme alla numismatica, un'uomo come pochi...

Ho conosciuto migliaia di persone nella mia vita, ma il cuore di xxxxxx difficilmente l'ho incontrato...

Un'uomo che non tutti purtroppo conoscono a dovere, un'uomo che ancora oggi dopo tanti anni di sacrificio crede alla numismatica come unica missione e scopo di vita..

Un'uomo cosi...a trovarlo...

 

Ho messo delle x al posto del nome dell’encomiato.

Ho tralasciato il nome dell’encomiante, con il quale concordo nell'ultima frase: a trovarlo, un'uomo con... l'apostrofo!

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20 minuti fa, apollonia dice:

Da un post:

Questo grande gesto mi ha riempito di immensa gioia...

Un'uomo che meritava un'encomio, un'uomo che ha dato un contributo enorme alla numismatica, un'uomo come pochi...

Ho conosciuto migliaia di persone nella mia vita, ma il cuore di xxxxxx difficilmente l'ho incontrato...

Un'uomo che non tutti purtroppo conoscono a dovere, un'uomo che ancora oggi dopo tanti anni di sacrificio crede alla numismatica come unica missione e scopo di vita..

Un'uomo cosi...a trovarlo...

 

Ho messo delle x al posto del nome dell’encomiato.

Ho tralasciato il nome dell’encomiante, con il quale concordo nell'ultima frase: a trovarlo, un'uomo con... l'apostrofo!

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Anche "un'encomio" non è male ...

Modificato da Polemarco
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Per battere il ferro finché è caldo...

Il termine ortografia, dal greco orthos ‘corretto’ e graphia ‘scrittura’, indica appunto il modo corretto di scrivere in una lingua. È l’ortografia a dirci che scuola si scrive con la c e non con la q e che Pasqua si scrive con la q e non con la c, come pure che quando scriviamo un’amica non dobbiamo mai dimenticare l’apostrofo, apostrofo che invece non dev’essere chiamato in causa quando scriviamo un amico.

Le regole dell’ortografia sono generalmente molto rigorose e non ammettono le trasgressioni che invece sono accettate nella lingua parlata: se dimentichiamo la h davanti a hanno oppure non usiamo correttamente le lettere maiuscole oppure trasgrediamo alle regole suesposte, diamo ai nostri scritti un’inevitabile patente di inferiorità culturale.

Cosa non infrequente negli scritti di chi pretende di diffondere sul forum la cultura numismatica.

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L'italiano di Dante, anche se sarebbe meglio definirlo "volgare" non può essere preso come paragone perché anche ai suoi tempi non tutti padroneggiavano la lingua parlata, per non dibattere della lingua scritta (data l'enorme percentuale degli analfabeti totali dell'epoca).

Provenendo da un liceo classico, comprendo benissimo quello che dite ed è tutto giusto e corretto, però bisogna ammettere che la lingua italiana è molto ma molto complessa, articolata, ricca di regole e condita di eccezioni. La mia insegnante di latino e greco amava affermare spesso "il greco non è facile, ma il latino è peggio, comunque non parliamo dell'italiano che li supera tutti e due in difficoltà".

Quanti di noi parlano correttamente l'italiano, a prescindere dai macro e più vistosi errori ?

Chi non ha mai sbagliato un congiuntivo o un condizionale scagli la prima pietra ?

Poi la lingua è uno strumento vivo in continuo cambiamento: le regole lessicali, grammaticali, fonetiche …… di cento anni fa, oggi molte sono ignorate per il disuso e col passare del tempo scompariranno.

Vi faccio un'esempio: sono alcuni anni che sento continuamente nei media il termine "Sindaca" e ciò mi fa rabbrividire perché è una forzatura ideata solo per permettere la parità di genere anche in politica (scopo nobile certamente, ma cacofonico al meno per me). Quindi si è creato il neologismo "sindaca", che ora vive e vegeta nella lingua italiana in quanto per la maggior parte delle persone questo termine è corretto.

Fra un po' troveremo ancora altri neologismi per esprimere termini che esistono solo nel genere maschile come "giudice" (e qui ho veramente paura di quello che potrà essere partorito dalla mente umana , si intende sempre per motivazioni fonetiche).

Per rimanere sempre nell'ambito linguistico di stampo legale, una mia amica avvocato, mi ha severamente imposto di non utilizzare mai il termine svilente (ma non mi ha ancora motivato il perché) di "avvocatessa", parola che invece è presente da ormai parecchi anni.

Gli errori fanno ridere e sorridere, ma bisogna essere anche clementi con coloro che per varie ragioni non parlano in modo corretto l'italiano, naturalmente nei limiti del possibile e dell'umanamente comprensibile. Molte persone infatti vivono in ambienti nei quali non si parla in modo corretto l'italiano e non hanno avuto la possibilità di studiare e frequentare scuole superiori ed altro. In merito a questo mi sovviene alla mente la scritta "Licceo Classico" presente su un pacco recapitato anni addietro nel mio Liceo proveniente da una ONG diciamo partenopea (sottolineo che il nome del luogo di partenza era stato sbagliato ortograficamente anch'esso ) che ci inviava del materiale didattico. In modo assai cattivo decidemmo con l'insegnate di italiano di ritagliare la scritta e affiggerla in classe per poter deridere l'ignoranza del mittente e porla a disposizione delle nuove "generazioni" future di studenti.  Peccato che poi scoprimmo che il mittente era un signore semi-analfabeta che purtroppo aveva da piccolo lasciato la scuola per dovere provvedere alla necessità della famiglia in quanto rimasto orfano di padre.

 

 

Modificato da ARES III
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Io sarei l'ultima persona ad aver diritto di esprimersi in merito a questa discussione ( un post di @apollonia sull'ortografia, di qualche tempo fa, me lo sogno ancora di notte) però trovo certi errori offensivi nei confronti di chi legge, sono sintomo di pigrizia o superficialità e quindi scarsa considerazione per gli interlocutori.

Al giorno d'oggi non è così difficile togliersi un dubbio grammaticale grazie alle nuove tecnologie, basta volerlo fare. 

Purtroppo non si tratta solo dello scrivere ma anche del parlare, spesso mi capita di interloquire con persone che magari hanno bisogno di me ma che non fanno lo sforzo di esprimersi chiaramente e precisamente per permettermi di aiutarle e lo fanno per pigrizia o per sufficienza oppure dando per scontato che io le debba comprendere pur non avendo a disposizione tutte le informazioni che esse possono darmi, allora faccio il finto tonto e le costringo a sforzarsi fino a che non dicono tutto ciò che sono tenute a dirmi, non vi dico... Certe scene... Sembrano contorcersi come larve, le vene michelangiolesche si gonfiano e gli incarnati diventano paonazzi, tutto perché li ho obbligati a concentrarsi, a cercare le parole giuste... Ad essere precisi e pertinenti. 

Poi, naturalmente, tutto dipende dal livello culturale di una persona... ma non ne sarei così sicuro. 

Modificato da Adelchi66
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Anch’io come ARES III ho frequentato il liceo classico e la pagella del primo trimestre della prima classe di liceo dopo la 5° ginnasio era costellata di insufficienze, tra cui un due nello scritto e un cinque nell’orale in Lettere greche. Riconoscere delle lacune iniziali non è un disonore e averle colmate è fonte di soddisfazione.

Non è nel mio carattere deridere chi commette errori ortografici, morfologici, grammaticali, sintattici ecc. nei post, mentre non riesco a passare sotto silenzio gli errori persistenti commessi da chi si erge a paladino della cultura numismatica e della sua diffusione. Per esempio quando scrive “la tetradracma di Alessandro Magno”, ignorando tutte le volte in cui si è fatto notare che nella nostra lingua la moneta del valore di quattro dramme è il tetradramma, di genere maschile e con doppia emme. E lo stesso per la moneta del valore di due dramme, il didramma. E dire che basta consultare un dizionario o scrivere “tetradramma” in Google per rendersene conto.

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Modificato da apollonia
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7 ore fa, apollonia dice:

Anch’io come ARES III ho frequentato il liceo classico e la pagella del primo trimestre della prima classe di liceo dopo la 5° ginnasio era costellata di insufficienze, tra cui un due nello scritto e un cinque nell’orale in Lettere greche. Riconoscere delle lacune iniziali non è un disonore e averle colmate è fonte di soddisfazione.

Non è nel mio carattere deridere chi commette errori ortografici, morfologici, grammaticali, sintattici ecc. nei post, mentre non riesco a passare sotto silenzio gli errori persistenti commessi da chi si erge a paladino della cultura numismatica e della sua diffusione. Per esempio quando scrive “la tetradracma di Alessandro Magno”, ignorando tutte le volte in cui si è fatto notare che nella nostra lingua la moneta del valore di quattro dramme è il tetradramma, di genere maschile e con doppia emme. E lo stesso per la moneta del valore di due dramme, il didramma. E dire che basta consultare un dizionario o scrivere “tetradramma” in Google per rendersene conto.

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E che dire del sempre più presente "Mazza", riferito alle dramme padane? 

Dove la doppia zeta prende il posto della doppia sigma in quanto la sigma greca nella sua rappresentazione grafica viene confusa, appunto, con la zeta dei caratteri latini ( Massa, abbreviazione di Massalieton," dei Massalioti"). 

Scritto anche da fior di "professionisti". 

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Non conoscevo queste dramme padane. Se ne parla estesamente in questo articolo di Enrico Janin

http://www.mariojan.com/monete/centro_galliera_mar_82.html

Molto interessante.

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Ho notato anche questa discussione tematica dove si parla anche di falsi... E ti pareva! 

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Il 28/6/2019 alle 13:28, apollonia dice:

Se vuoi posso proseguire con gli svarioni ortografici e non solo che caratterizzano alcuni interventi sul forum, sempre che non incidano sull'attività delle ghiandole lacrimali del tuo Poeta.

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Sì, sì, prosegui: volendo potremmo istituire un premio (in negativo) per chi ne colleziona di più in un anno sociale. Potremmo chiamarlo "L'Apuleio d'oro" per citare l'autore (e non il titolo ?) di un famoso romanzo del II sec. d.C.
Ma temo che il vincitore si risentirebbe e forse nemmeno i gestori del forum sarebbero d'accordo.

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18 ore fa, apollonia dice:

Anch’io come ARES III ho frequentato il liceo classico e la pagella del primo trimestre della prima classe di liceo dopo la 5° ginnasio era costellata di insufficienze, tra cui un due nello scritto e un cinque nell’orale in Lettere greche. Riconoscere delle lacune iniziali non è un disonore e averle colmate è fonte di soddisfazione.

Non è nel mio carattere deridere chi commette errori ortografici, morfologici, grammaticali, sintattici ecc. nei post, mentre non riesco a passare sotto silenzio gli errori persistenti commessi da chi si erge a paladino della cultura numismatica e della sua diffusione. Per esempio quando scrive “la tetradracma di Alessandro Magno”, ignorando tutte le volte in cui si è fatto notare che nella nostra lingua la moneta del valore di quattro dramme è il tetradramma, di genere maschile e con doppia emme. E lo stesso per la moneta del valore di due dramme, il didramma. E dire che basta consultare un dizionario o scrivere “tetradramma” in Google per rendersene conto.

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Io uso dire "tetradrammo", seguendo l'esempio del mio relatore nella tesi di laurea, il compianto Filippo Maria Pontani, grande grecista che proprio così ha reso il termine greco τετράδραχμον nella traduzione della poesia "Oroferne", dedicata al personaggio che appare su una rarissima moneta greca.
cfr. Costantino Kavafis, Poesie, a cura di F.M. Pontani, Mondadori, Milano, 1961, p.165
 

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20 ore fa, ARES III dice:

ma bisogna essere anche clementi con coloro che per varie ragioni non parlano in modo corretto l'italiano

Sono d'accordo: bisogna essere clementi, come Corrado Alvaro nel suo racconto "Non sanno parlare", riferito ai miseri che non avevano potuto studiare. Ma io non sono clemente per nulla quando sento la mia lingua maltrattata da chi la usa come strumento di lavoro (ad esempio i giornalisti) o di carriera (anche politica). In quei casi divento... feroce!

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17 minuti fa, okt dice:

Io uso dire "tetradrammo", seguendo l'esempio del mio relatore nella tesi di laurea, il compianto Filippo Maria Pontani, grande grecista che proprio così ha reso il termine greco τετράδραχμον nella traduzione della poesia "Oroferne", dedicata al personaggio che appare su una rarissima moneta greca.
cfr. Costantino Kavafis, Poesie, a cura di F.M. Pontani, Mondadori, Milano, 1961, p.165
 

Nulla da eccepire. La forma è contemplata dal vocabolario Treccani e ha il vantaggio di ‘fotografare’ il genere maschile del sostantivo:

tetradramma (o tetradrammo) s. m. [dal lat. tardo tetradrachmum, gr. τετράδραχμον, comp. di τετρα- «tetra-» e δραχμή «dramma2»] (pl. -i).

 

C’è solo da sperare che qualche ‘anarchico’ non inventi in futuro il termine tetradracmo!

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Il 29/6/2019 alle 23:07, apollonia dice:

Da un post:

Questo grande gesto mi ha riempito di immensa gioia...

Un'uomo che meritava un'encomio, un'uomo che ha dato un contributo enorme alla numismatica, un'uomo come pochi...

Ho conosciuto migliaia di persone nella mia vita, ma il cuore di xxxxxx difficilmente l'ho incontrato...

Un'uomo che non tutti purtroppo conoscono a dovere, un'uomo che ancora oggi dopo tanti anni di sacrificio crede alla numismatica come unica missione e scopo di vita..

Un'uomo cosi...a trovarlo...

 

Ho messo delle x al posto del nome dell’encomiato.

Ho tralasciato il nome dell’encomiante, con il quale concordo nell'ultima frase: a trovarlo, un'uomo con... l'apostrofo!

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Non ho capito di che sesso era la persona. ...

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1 ora fa, okt dice:

Sì, sì, prosegui: volendo potremmo istituire un premio (in negativo) per chi ne colleziona di più in un anno sociale. Potremmo chiamarlo "L'Apuleio d'oro" per citare l'autore (e non il titolo ?) di un famoso romanzo del II sec. d.C.
Ma temo che il vincitore si risentirebbe e forse nemmeno i gestori del forum sarebbero d'accordo.

Un'altra perla.

Facciamo in modo che questa scienza non sia poi cosi pedante, e che l'approccio al neofita o al giovane appassionato diventi un'invito e un'inno alla gioia.

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  • 2 settimane dopo...
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  • 2 settimane dopo...
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Ancora qualche lacrimuccia per il Poeta.

Beh dai almeno un'altro contributo alla monetazione Genovese...

Interessante anche il sostantivo in minuscolo e l'aggettivo in maiuscolo.

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Supporter

:cray:

...e mai un’elogio...

E' un vero peccato sputare nel piatto che si mangia, sul dirsi...

Che dire? Buon appetito al... fachiro!

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31 minuti fa, Parpajola dice:

Mi ero perso questa discussione............??

Per rinfrancar lo spirito, tra un post e l'altro!

apollonia

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