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Collezioni Decadute ed Emergenti


giuseppe ballauri

Risposte migliori

Mi sono venuti in mano dei vecchi Listini a prezzo fisso di varie Ditte Numismatiche degli anni '60 e '70 con le quali mio padre era in stretto contatto. E' bello vedere foto “sgranate” e la descrizione scritta con la mitica Olivetti 32 ! I vari pezzi erano ordinati per “collezione”, con tanto di prezzo.. che se telefonavi, poteva essere contrattato.

Ho notato che, a distanza di 50 anni, il valore assegnato alle diverse tipologie di collezione sia molto diverso rispetto all'attuale. Premetto che è praticamente impossibile comprendere quanto valevano 100.000 Lire del 1965 rispetto a 

100 Euro del 2019. Le variabili sono troppe, bisognerebbe valutare oltre al tasso di conversione, il contesto sociale, il potere d'acquisto, il clima politico-economico ( nel 1965 ottimistico, purtroppo nel 2019 deprimente)..

Il mio discorso è rivolto non ad un tipo di moneta, di un millesimo o di una conservazione ( sarebbe facile intuire che un pezzo molto raro in FDC ha perlomeno conservato l'appetibilità ed il valore negli anni). Vorrei prendere in considerazione una valutazione generale sulla tipologia di collezione ( ad esempio: Savoia, Regno, Repubblica, Stati preunitari etc )

Pertanto vi chiederei:

1- qual'è la Tipologia di collezione numismatica che, rispetto al passato, è invecchiata peggio?

2- qual'è quella che si è rivalutata di più, oppure ha aumentato il numero di collezionisti rispetto al passato ?

Il mio non è solo un discorso di (ri)valutazione economica, ma anche di interesse numismatico. Mi spiego meglio: quando ero giovane, la gran parte dei collezionisti considerava la la monetazione di Vitt. Em. III° come la”vera e sola raccolta di monete”, al momento attuale, è ancora così, oppure i nuovi/giovani collezionisti si stanno orientando diversamente ?

Per adesso non voglio esprimere il mio parere, per non influenzare la discussione.

Ringrazio chi avrà la bontà di esprimere un parere in proposito.

 

Saluti a Tutti e grazie per le eventuali risposte

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7 ore fa, giuseppe ballauri dice:

Mi sono venuti in mano dei vecchi Listini a prezzo fisso di varie Ditte Numismatiche degli anni '60 e '70 con le quali mio padre era in stretto contatto. E' bello vedere foto “sgranate” e la descrizione scritta con la mitica Olivetti 32 ! I vari pezzi erano ordinati per “collezione”, con tanto di prezzo.. che se telefonavi, poteva essere contrattato.

Ho notato che, a distanza di 50 anni, il valore assegnato alle diverse tipologie di collezione sia molto diverso rispetto all'attuale. Premetto che è praticamente impossibile comprendere quanto valevano 100.000 Lire del 1965 rispetto a 

100 Euro del 2019. Le variabili sono troppe, bisognerebbe valutare oltre al tasso di conversione, il contesto sociale, il potere d'acquisto, il clima politico-economico ( nel 1965 ottimistico, purtroppo nel 2019 deprimente)..

Il mio discorso è rivolto non ad un tipo di moneta, di un millesimo o di una conservazione ( sarebbe facile intuire che un pezzo molto raro in FDC ha perlomeno conservato l'appetibilità ed il valore negli anni). Vorrei prendere in considerazione una valutazione generale sulla tipologia di collezione ( ad esempio: Savoia, Regno, Repubblica, Stati preunitari etc )

Pertanto vi chiederei:

1- qual'è la Tipologia di collezione numismatica che, rispetto al passato, è invecchiata peggio?

2- qual'è quella che si è rivalutata di più, oppure ha aumentato il numero di collezionisti rispetto al passato ?

Il mio non è solo un discorso di (ri)valutazione economica, ma anche di interesse numismatico. Mi spiego meglio: quando ero giovane, la gran parte dei collezionisti considerava la la monetazione di Vitt. Em. III° come la”vera e sola raccolta di monete”, al momento attuale, è ancora così, oppure i nuovi/giovani collezionisti si stanno orientando diversamente ?

Per adesso non voglio esprimere il mio parere, per non influenzare la discussione.

Ringrazio chi avrà la bontà di esprimere un parere in proposito.

 

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Buonasera a tutti, Giuseppe mi fai tornare indietro nel tempo, la mitica lettera 32, anche se la mia generazione si è trovata a cavallo tra la macchina da scrivere e gli esordi di word e del PC. La prima fattura di una moneta da me acquistata è dattilografata, così come era il catalogo della ditta che la proponeva, fatta questa piccola parentesi e non avendo nozioni sufficienti per disquisire sul valore delle monete dei cataloghi degli anni 50 e 60 rapportati ad oggi, posso invece affermare a mio modesto parere, per i collezionisti che conosco e per quello che vedo sul nostro Forum e sul web. che ci sono ancora molti estimatori delle monete di Vittorio Emanuele III e di tutte le sabaude in generale, molti di noi, della nostra fascia d'età hanno iniziato proprio con esse, forse molto è dovuto (mia personale opinione) al fatto che è la monetazione corrente dei nostri nonni più vicina a noi. La mia percezione è che anche molti giovani collezionisti sono vicini a questa monetazione, anche se la zona Euro sta entrando sempre più a far parte delle nostre raccolte, anche solo per il fatto di essere a buon mercato. 

Non me la sento di aggiungere altro, sperando di aver apportato in maniera adeguata il mio modesto e personale contributo. 

Saluti 

Alberto 

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Supporter

Buonasera Giuseppe. Devo dire che le domande che hai posto sono molto interessanti. Vorrei dare anch’io una mia interpretazione sull’attuale apprezzamento delle varie monetazioni da te citate. 

Secondo me (come giustamente detto da @Litra68) attualmente gli euro vanno abbastanza di moda tra i collezionisti più giovani e, data anche la loro accessibilità economica, sono un buon trampolino per chi poi vuole entrare maggiormente nel mondo della numismatica. Io, ad esempio, collezionavo 2 euro commemorativi 6/7 anni fa. A un certo momento mi stufai perché mi resi conto che era umanamente impossibile stare dietro a tutte le nuove emissioni di tutti gli Stati membri. Tra l’altro mi sembrava che gran parte delle monete le facessero solo per interesse “speculativo” (venderle ai collezionisti) e non per commemorare effettivamente eventi storicamente rilevanti. In ogni caso, ritengo che gli euro suscitino un certo fascino, specie per la fascia più giovane. Viceversa noto un certo disinteresse per le monete della Repubblica. Ci sono ovviamente ancora dei collezionisti ma mi sembra una monetazione più di “nicchia”.

Concordo con Litra anche per quanto riguarda Vittorio Emanuele III. Le sue monete sono ancora un punto di riferimento per molti collezionisti. Generalmente, le monete del Regno e dei Savoia rivestono un ruolo di primo piano nel panorama numismatico italiano.

Concludo parlando brevemente delle monete preunitarie: noto un interesse crescente soprattutto nei confronti della monetazione napoletana. Data la mia giovane età, non so se anche nel passato avessero questo successo o se sono state (giustamente) riscoperte e rivalutate negli ultimi anni.

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Buongiorno a tutti,

io rientro nella categoria dei giovani collezionisti e anche se preferisco le monete del regno all'euro mi trovo in linea con quanto detto nei precedenti post.

Le monete dei Savoia mostrano un interesse in tutte le fasce d'età.

La monetazione della repubblica vedo un interesse maggiore da parte dei collezionisti "più longevi" specialmente sulle varianti e gli errori.

Infine, la monetazione euro e in particolare i 2 euro commemorativi, la percentuale maggiore di collezioni è di giovane età.

Come posso fare queste affermazioni? Nel momento in cui mi reco a fare acquisti per la mia collezione vedo gli altri acquirenti cosa chiedono.

La domanda più frequente che sento dai miei coetani quando sto per acquistare fogli oblo ecc... Ma questi fogli vanno bene per i 2 euro?

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20 ore fa, giuseppe ballauri dice:

Mi sono venuti in mano dei vecchi Listini a prezzo fisso di varie Ditte Numismatiche degli anni '60 e '70 con le quali mio padre era in stretto contatto. E' bello vedere foto “sgranate” e la descrizione scritta con la mitica Olivetti 32 ! I vari pezzi erano ordinati per “collezione”, con tanto di prezzo.. che se telefonavi, poteva essere contrattato.

Ho notato che, a distanza di 50 anni, il valore assegnato alle diverse tipologie di collezione sia molto diverso rispetto all'attuale. Premetto che è praticamente impossibile comprendere quanto valevano 100.000 Lire del 1965 rispetto a 

100 Euro del 2019. Le variabili sono troppe, bisognerebbe valutare oltre al tasso di conversione, il contesto sociale, il potere d'acquisto, il clima politico-economico ( nel 1965 ottimistico, purtroppo nel 2019 deprimente)..

Il mio discorso è rivolto non ad un tipo di moneta, di un millesimo o di una conservazione ( sarebbe facile intuire che un pezzo molto raro in FDC ha perlomeno conservato l'appetibilità ed il valore negli anni). Vorrei prendere in considerazione una valutazione generale sulla tipologia di collezione ( ad esempio: Savoia, Regno, Repubblica, Stati preunitari etc )

Pertanto vi chiederei:

1- qual'è la Tipologia di collezione numismatica che, rispetto al passato, è invecchiata peggio?

2- qual'è quella che si è rivalutata di più, oppure ha aumentato il numero di collezionisti rispetto al passato ?

Il mio non è solo un discorso di (ri)valutazione economica, ma anche di interesse numismatico. Mi spiego meglio: quando ero giovane, la gran parte dei collezionisti considerava la la monetazione di Vitt. Em. III° come la”vera e sola raccolta di monete”, al momento attuale, è ancora così, oppure i nuovi/giovani collezionisti si stanno orientando diversamente ?

Per adesso non voglio esprimere il mio parere, per non influenzare la discussione.

Ringrazio chi avrà la bontà di esprimere un parere in proposito.

 

Saluti a Tutti e grazie per le eventuali risposte

Ciao Giuseppe

il quesito che poni e’ interessante e la tua giovane età ne amplifica la portata. 

Ci sono collezioni di moda ( vedi il Regno), spinte molto dai commercianti perche facili da realizzare, significative storicamente, e soprattutto con tanto materiale da scambiare. Immagina una collezione di monete Axumite che sono gia’ pochissime e difficili da reperire: non potrebbe mai diventare di moda. 

 

L’importanza di una collezione, a differenza di quello che pensano molti, non e’ la sua vastità bensi la profondità che è data da quanto la si studia ed approfondisce. 

Non esistono collezioni meglio di altre . Una collezione di monete dei Cavalieri di Rodi puo’ essere fatta con criteri ed esemplari eccellenti e rappresentare un valore culturale, storico, numismatico e a volte anche materiale superiore alla classica collezione del Regno.

la collezione la fa il collezionista non le monete bensi le sue scelte. 

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Anche a mio parere la monetazione di Vitt.Em.III mantiene ancora oggi una grossa fascia di estimatori, anche se mi dicono che non c’è più l’interesse di una volta, ma vedo che le monete di questo periodo, soprattutto se in conservazioni alte, spuntano ancora prezzi notevoli.

Prendiamo ad esempio il 5 lire del 1914, moneta che considero comune nonostante sia classificata R2, per acquistarla servono ancora parecchi euro.

Un’altra monetazione che mi sembra trovi molti ammiratori, è quella Papale.

È una monetazione che trovo veramente affascinante, soprattutto quella in rame, dove si possono ancora fare ottimi acquisti spendendo cifre relativamente basse.

Poi come già detto da chi mi ha preceduto, anche le napoletane e il Regno delle due Sicilie hanno la loro bella schiera di estimatori.

Per quanto riguarda le monete antiche (romane e greche) che mi affascinano da sempre, purtroppo devo constatare un aumento esponenziale dei falsi che invadono il mercato, questo deprime molto il mercato e disincentiva molto i collezionisti dal comprare.

Da ultimo gli Euro, che vengono molto collezionati dai giovani agli inizi e non solo.

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Chi mi ha preceduto ha detto molto e bene @Sirlad e @numa numa inoltre è una discussione interessante. Sicuramente la monetazione della repubblica ha decisamente meno seguito del passato. Mi pare simile all' arte contemporanea ai bitcoin come super alle snickers si può fare il botto ma è più facile fare un flop. Diverso è per la monetazione medioevale o antica dove i numeri dei collezionisti sono certo minori ma è più stabile nel tempo il mercato (simile all'arte antica). Se poi uno ha la possibilità non sbaglia mai ad acquistare (magari in un asta italiana ma comunque in ogni caso) una moneta d'oro, molto rara, e in altissima conservazione già che la hai proposta all'estero hai già fatto un buon affare 

Modificato da principesax
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Il ‎26‎/‎08‎/‎2019 alle 14:35, giuseppe ballauri dice:

Pertanto vi chiederei:

1- qual'è la Tipologia di collezione numismatica che, rispetto al passato, è invecchiata peggio?

Credo quella di San Marino: invecchiati o passati a miglior vita i Collezionisti anni '60, '70 e '80 mi sembra non ci sia stato grande ricambio.

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VE III non credo decadrà mai: in un periodo neppure eccessivamente lungo, le monete raccontano tale e tanta storia politica (dall'epoca liberale, all'impero, alla guerra), dell'arte (dal liberty al littorio) ed economica che credo abbia pochi eguali nel mondo.

Modificato da viganò
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3 ore fa, viganò dice:

VE III non credo decadrà mai: in un periodo neppure eccessivamente lungo, le monete raccontano tale e tanta storia politica (dall'epoca liberale, all'impero, alla guerra), dell'arte (dal liberty al littorio) ed economica che credo abbia pochi eguali nel mondo.

Hai mai provato con le romane, di storia e avvenimenti ne hanno pure loro da vendere ? ?

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Supporter

Io sono di parte...

Ma cercando di essere obiettivo bisogna ammettere che il periodo del regno e specialmente Vittorio Emanuele III ha sempre molti estimatori.

Questo è dovuto, a parer mio, anche al fatto che il Regno ha interessato tutta la penisola, quindi un maggior numero di persone "toccate" da questa monetazione, senza voler sminuire il fatto che essendo stata prodotta da un numismatico sia una monetazione varia e curata, come già detto, anche con stili influenzati da mode e gusti del periodo.

Non voglio sminuire neppure le classiche, romane in primis, che hanno una platea di interesse ancora maggiore, un carico di storia enorme ed il vantaggio di un gran numero di esemplari in circolazione, questo permette certamente di portare a casa, con poco, pezzi storicamente interessanti e di gran pregio stilistico.

Però devo spezzare una lancia per le mie amate savoiarde... monetazione con nove secoli sulle spalle, non mi risulta nessuna produzione di una casata così lunga, ha attraversato il tempo dal pieno medioevo all'epoca moderna con quindi l'influenza e la variazione di stili come nessun'altra monetazione puo fare!

Il guaio è che come me la pensano in tanti... troppi.. mi sarebbe più facile collezionare se fossimo in meno ad essere interessati a questi tondelli.. 

Resta il fatto, già rimarcato più volte, che il mercato è cambiato, la situazione economica porta ad avere persone benestanti sempre con maggiore disponibilità e persone che prima potevano permettersi qualche sfizio in più a dover rinunciare a qualcosa (leggasi : ricchi più ricchi e poveri più poveri) questo porta a cercare, per chi può, il pezzo più pregiato (conservazione+rarità) a discapito del valore del pezzo meno conservato.

Per me può essere un bene per il semplice collezionismo numismatico, la moneta meno bella ha lo stesso carico storico (se non maggiore) del pezzo splendido, ed ora si può trovare più facilmente, ma parlo di numismatici e non di accumulatori.

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11 ore fa, numa numa dice:

Hai mai provato con le romane, di storia e avvenimenti ne hanno pure loro da vendere ? ?

Questo è fuor di dubbio ...

Difatti avevo iniziato il post scrivendo che una particolarità di VE III è quella di racchiudere tanta varietà in pochi anni e non secoli...

Oltre al fatto che le monete di VE III raccontano eventi a noi più vicini dei quali abbiamo ancora testimoni viventi e, dunque, credo possano destare un interesse più diffuso. 

Modificato da viganò
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15 ore fa, viganò dice:

VE III non credo decadrà mai: in un periodo neppure eccessivamente lungo, le monete raccontano tale e tanta storia politica (dall'epoca liberale, all'impero, alla guerra), dell'arte (dal liberty al littorio) ed economica che credo abbia pochi eguali nel mondo.

Tutto vero. Soprattutto quella di VE III è un epoca i cui strascichi sociali, politici, emotivi sono percepiti come molto forti nell'epoca presente. Sicuramente ci sono monetazioni con un "carico di storia", se vogliamo chiamarlo così, anche maggiore, ma è fuor di dubbio che le 2 guerre mondiali ed il ventennio fascista hanno un impatto emotivo sulla società attuale ancora molto rilevante. Cosa che non si può dire per altri avvenimenti storici di cui la maggior parte delle persone conosce poco o niente, o che comunque sono vissuti ormai con un certo distacco 

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20 ore fa, viganò dice:

Credo quella di San Marino: invecchiati o passati a miglior vita i Collezionisti anni '60, '70 e '80 mi sembra non ci sia stato grande ricambio.

Concordo. Fino ad una dozzina di anni fa troppo troppo reggeva poi il costante declino.

Idem per il Vaticano Paolo VI / Giovanni Paolo II (ma comunque leggermente più in salute di San Marino).

Oltre al poco ricambio credo pure che siano stati immessi sul mercato grandi lotti accumulati "per futuro investimento" dai collezionisti ormai invecchiati o dai parenti di quelli passati a miglior vita che dici tu con conseguente sovrabbondanza di materiale e crollo dei prezzi sul mercato rendendo la cosa poco interessante per gli "investitori"  attuali (parolona lo so) che piuttosto si sono buttati sugli euro di questi mini-stati.

Saluti

Simone

Modificato da uzifox
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2 ore fa, laguardiaimperial dice:

Tutto vero. Soprattutto quella di VE III è un epoca i cui strascichi sociali, politici, emotivi sono percepiti come molto forti nell'epoca presente. Sicuramente ci sono monetazioni con un "carico di storia", se vogliamo chiamarlo così, anche maggiore, ma è fuor di dubbio che le 2 guerre mondiali ed il ventennio fascista hanno un impatto emotivo sulla società attuale ancora molto rilevante. Cosa che non si può dire per altri avvenimenti storici di cui la maggior parte delle persone conosce poco o niente, o che comunque sono vissuti ormai con un certo distacco 

Mah forse perche sono eventi piu vicini a noi sono anche piu’ facili e comodi da ricordare ma studiando bene la storia romana ( per non parlare della greca) di episodi interessanti ed eventi significativi ne avremmo altrettanti se non piu’ del Risorgimento ed epoche successive

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Il problema della monetazione romana o greca sono i tanti falsi che invadono il mercato, se ne vedono, purtroppo, di tutti i tipi anche venduti in aste importanti, con il beneplacito di importanti Case d’Asta..., tutto ciò non invoglia per niente a comprare, anzi se non si farà un po’ di pulizia la vedo molto dura per il futuro prossimo.

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Grazie a tutti per le risposte. Cominciamo a farci un'idea di quelle che sono le tipologie che hanno variato il loro "appeal" nel tempo. Siccome nel Forum sotto i vari "nickname", vi sono dei fior di professionisti ( purtroppo essendo un novellino ne conosco pochi ) , sarebbe veramente interessante conoscere la loro opinione perchè hanno la "situazione in mano".  

Pertanto se potete esprimete il vostro graditissimo parere, 

Grazie Ciao 

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26 minuti fa, Sirlad dice:

Il problema della monetazione romana o greca sono i tanti falsi che invadono il mercato

Questo è un problema che nuoce molto alla numismatica in generale. Mi hanno riferito che arrivano dalla Cina dei falsi molto difficili da distinguere dall'originale. Io sono totalmente ignorante della monetazione greco-romana. Però secondo Te, per questo motivo o per altri,  questa tipologia di collezione sta perdendo collezionisti, è stabile o addirittura è in crescita ?

Ciao

 

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19 minuti fa, giuseppe ballauri dice:

Questo è un problema che nuoce molto alla numismatica in generale. Mi hanno riferito che arrivano dalla Cina dei falsi molto difficili da distinguere dall'originale. Io sono totalmente ignorante della monetazione greco-romana. Però secondo Te, per questo motivo o per altri,  questa tipologia di collezione sta perdendo collezionisti, è stabile o addirittura è in crescita ?

Ciao

 

Dipende se si intende  crescita ( o decrescita) per numero di collezionisti o per valore.

le collezioni di greche ‘buone’ con pedigree/provenienza ben ‘provate’ non hanno subite flessioni, anzi vengono contese a prezzi spesso in crescita. 

Invece la marea di falsi - da me denunciata gia’ molti anni fa - che ha invaso il mercato negli ultimi anni prendendo di mira monete greche in bronzo e in argento di medio valore e soprattutto NON fermata in modo netto - come ci so sarebbe atteso - dai commercianti ha fatto disastri facendo allontanare disgustati molti neo collezionisti. Per questo ciarpame vanno ringraziati i laboratori siciliani e dell’est europeo. Mi auguro il mercato ‘espella’ prima o poi tali obbrobbri che gia’ ora realizzano molto poco in asta. 

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Il problema dei falsi è simile a quello della prostituzione. C'é l'offerta perché c'è la domanda. E non è colpa dei commercianti (o perlomeno non solo). Come sempre consiglio di rivolgersi a commercianti seri per i propri acquisti, per non avere spiacevoli sorprese.

Arka

Diligite iustitiam

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3 ore fa, Arka dice:

Il problema dei falsi è simile a quello della prostituzione. C'é l'offerta perché c'è la domanda. E non è colpa dei commercianti (o perlomeno non solo). Come sempre consiglio di rivolgersi a commercianti seri per i propri acquisti, per non avere spiacevoli sorprese.

Arka

Diligite iustitiam

Eh no caro Arka

di falsi - come di prostituzione - ce ne sono sempre stati e’ vero. Quanto successo pero’ negli ultimi 15-20 anni è stato un proliferare abnorme dell’offerta favorita anche dalle nuove tecnologie che hanno reso

migliori e piu facili le riproduzioni.

si e’ assistito ad una spinta decisa dell’offerta di falsi che ha stimolato

la domanda . E’ un fenomeno ben conosciuto in economia che puo’ essere identificato assai bene anche per il fenomeno dei falsi la cui offerta ne ha stimolato la domanda

 

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Per curiosità ( visto che come ho detto non capisco nulla di greco-romane) : si parla di falsi di un certo livello che possono indurre in errore anche il collezionista esperto ( come può capitare con certi millesimi della Repubblica ), oppure di falsi che ingannano solo il collezionista alle prime armi o lo sprovveduto che pensa di aver fatto il colpaccio ? 

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Direi caro @giuseppe ballauri che di falsi c’è ne sono di tutti i tipi e per tutte le tasche, si va da quelli veramente pacchiani che possono ingannare soltanto un neofita alle prime armi, a quelli molto più insidiosi che possono ingannare anche esperti numismatici.

Pensa ad esempio che anche in aste importanti ultimamente sono state esitate monete romane palesemente false ( che hanno fatto anche migliaia di euro).

Personalmente vedo passare numerose monete romane false in varie aste soprattutto tedesche.

 

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