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IGNORED

Una fonte del 1908 insolita e sorprendente


Mr. Coin

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21 minuti fa, Scudo1901 dice:

La mia bisnonna, classe 1879, nata in una austera casa milanese signorile di Corso Magenta,  proprio davanti a Santa Maria delle Grazie, ottava di dieci figli, quando mi teneva sulle ginocchia, ormai ultra ottantenne, mi regalava spesso le mitiche 500 lire d’argento Caravelle.
Sapevo che teneva in un cofanetto di bronzo dorato alcune altre monete, per me bambinetto di cinque anni oggetti preziosi di desiderio e di grande mistero.

Ogni tanto ne parlava raccontandomi di anni a me sconosciuti, regnante Re Umberto I, quando in Piazza Duomo giravano solo le carrozze a cavalli e qualche velocipede sfrecciava solitario, tra signore con ombrellini e crinoline, mentre il mitico quartiere di Bottonuto, poi abbattuto, si ergeva fiero in un lato della piazza.
E quando, come cantavano i Cetra, nell’inverno del 1893, gli appassionati di lirica si contendevano i vecchi palchi della Scala per “ascoltar Tamagno, la Bellincioni Stagno”...e con ”un sorso di Marsala, due/tre marrons glacés...” ?.
Pochi mesi prima di andarsene alla (per l’epoca rispettabile) età di 87 anni, poco prima del Natale 1966, sentendosi vicina alla morte, la bisnonna mi fece la solenne promessa di lasciare una moneta d’argento dei suoi tempi a ciascuno dei suoi numerosi nipoti. Quando se ne andò, senza soffrire, addormentandosi serena per non svegliarsi più, in tanti si pianse per la sua dipartita. E la mia nonna, che purtroppo scomparve, lei giovane, solo sei anni dopo, convocò uno per uno i nipotini per distribuire tra le lacrime il regalo della bisnonna.
A me toccò un 5 lire 1879 di Umberto assai usurato (direi qBB, ora non lo possiedo più, non ricordo neanche in quale dei vari traslochi si perdette) con un biglietto profumato di lavanda e vergato a mano, un po’ ingiallito, che così scandiva: “Al mio amato nipotino Massimo uno scudo del mio stesso anno di nascita, che ebbi in regalo per la mia cresima, ricevuta da Sua Eccellenza Arcivescovo Luigi Nazari di Calabiana. Milano, 18 maggio 1887, basilica di Sant’Ambrogio”.

Scusate l’afflato un po’ patetico ed esclusivamente personale, la nostalgia ha avuto la meglio, ma spero ugualmente , con questo piccolo spaccato di milanesita’ di un tempo che fu, di non essere andato OT e di non avervi annoiato troppo. ?

Ti auguro di cuore di ritrovare, un giorno, quel 5 lire..

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12 ore fa, Scudo1901 dice:

La mia bisnonna, classe 1879, nata in una austera casa milanese signorile di Corso Magenta,  proprio davanti a Santa Maria delle Grazie, ottava di dieci figli, quando mi teneva sulle ginocchia, ormai ultra ottantenne, mi regalava spesso le mitiche 500 lire d’argento Caravelle.
Sapevo che teneva in un cofanetto di bronzo dorato alcune altre monete, per me bambinetto di cinque anni oggetti preziosi di desiderio e di grande mistero.

Ogni tanto ne parlava raccontandomi di anni a me sconosciuti, regnante Re Umberto I, quando in Piazza Duomo giravano solo le carrozze a cavalli e qualche velocipede sfrecciava solitario, tra signore con ombrellini e crinoline, mentre il mitico quartiere di Bottonuto, poi abbattuto, si ergeva fiero in un lato della piazza.
E quando, come cantavano i Cetra, nell’inverno del 1893, gli appassionati di lirica si contendevano i vecchi palchi della Scala per “ascoltar Tamagno, la Bellincioni Stagno”...e con ”un sorso di Marsala, due/tre marrons glacés...” ?.
Pochi mesi prima di andarsene alla (per l’epoca rispettabile) età di 87 anni, poco prima del Natale 1966, sentendosi vicina alla morte, la bisnonna mi fece la solenne promessa di lasciare una moneta d’argento dei suoi tempi a ciascuno dei suoi numerosi nipoti. Quando se ne andò, senza soffrire, addormentandosi serena per non svegliarsi più, in tanti si pianse per la sua dipartita. E la mia nonna, che purtroppo scomparve, lei giovane, solo sei anni dopo, convocò uno per uno i nipotini per distribuire tra le lacrime il regalo della bisnonna.
A me toccò un 5 lire 1879 di Umberto assai usurato (direi qBB, ora non lo possiedo più, non ricordo neanche in quale dei vari traslochi si perdette) con un biglietto profumato di lavanda e vergato a mano, un po’ ingiallito, che così scandiva: “Al mio amato nipotino Massimo uno scudo del mio stesso anno di nascita, che ebbi in regalo per la mia cresima, ricevuta da Sua Eccellenza Arcivescovo Luigi Nazari di Calabiana. Milano, 18 maggio 1887, basilica di Sant’Ambrogio”.

Scusate l’afflato un po’ patetico ed esclusivamente personale, la nostalgia ha avuto la meglio, ma spero ugualmente , con questo piccolo spaccato di milanesita’ di un tempo che fu, di non essere andato OT e di non avervi annoiato troppo. ?

E' un bel racconto, da cui traspare molta tenerezza, sullo sfondo di una Milano che, purtroppo, non c'è più...

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