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IGNORED

Il cugino di Giuliano


eg1979

Risposte migliori

Sono riuscito finalmente a trovare una moneta che cercavo da tempo!

ps la moneta è migliore che in foto

ps2 secondo voi può essere pulita di più?

Procopius DN PROCO-PIVS PF AVG PDC REPARATI-O FEL TEMP labarum CONSB Constantinople RIC IX Constantinople 18 R2 AE3 365-366

ho un piccolo dubbio sul segno zecca ma dovrebbe essere quello

post-248-1172825078_thumb.jpg

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Qualche nota biograficada wikipedia:

Procopio (latino: Procopius; Cilicia, 326-27 maggio 366) fu un usurpatore contro l'imperatore romano Valentiniano I e membro della dinastia costantiniana.

Regno 26 settembre 365 - 27 maggio 366

(contro Valente e Valentiniano I)

Incoronazione 28 settembre 365

Nascita 326 Cilicia

Morte 27 maggio 366

Dinastia Dinastia costantiniana

Madre Sorella di Basilina

Origini e carriera

Nativo della Cilicia, per parte di madre fu cugino dell'imperatore Giuliano. Nel 358 Procopio fece parte dell'ambasciata condotta da Lucilliano per volere di Costanzo II presso i Sassanidi: in questo periodo è tribunus e notarius.

Prese parte alla campagna contro i Sassanidi del cugino, nel 363: gli furono affidati 30.000 uomini con il compito di guidarli verso l'Armenia, unirsi al re Arsace, e ricongiungersi con Giuliano in Assiria, ma Giuliano morì prima del suo ritorno, e quando Procopio arrivò a Tilsafata, tra Nisibi e Singara, l'esercito aveva già scelto Gioviano come nuovo augusto. Procopio decise di nascondersi per aver salva la vita: versioni differenti lo vogliono congedato da Gioviano e riparato con la famiglia a Cesarea; altre supervisionare il trasporto del corpo di Giuliano a Tarso e il conseguente funerale, per poi nascondersi a Cesarea e riemergere a Calcedonia, di fronte alla casa del senatore Strategio, affamato e ignorante degli eventi intercorsi.

Usurpazione

Procopio era considerato da molti il legittimo successore di Giuliano al trono, e la sua propaganda si basò molto sulla sua appartenenza alla dinastia costantiniana. Quando Valente lasciò Costantinopoli (inverno 365/366), con l'aiuto dell'eunuco Eugenio, Procopio corruppe due legioni, armò schiavi e volontari e prese la capitale, senza spargimento di sangue, tra la sorpresa degli abitanti. Il 28 settembre 365 fu incoronato imperatore dal senato di Costantinopoli. Valente rispose muovendosi verso la Galazia: suo fratello Valentiniano I, impegnato in una campagna contro i Germani, non poté aiutarlo.

Procopio mise dei propri uomini ai posti di comando; per rafforzarsi ulteriormente, inviò un mesaggio al re dei Goti, forse Atanarico, ricordandogli l'impegno preso con la famiglia di Costanzo. Avendo come ostaggi la moglie e la figlia di Costanzo II, Faustina e Costanza, riuscì a convincere alcune truppe di passaggio per Costantinopoli e dirette in Tracia ad unirsi a lui; andò invece male il tentativo di vincere alla sua causa le truppe dell'Illiria, portato avanti anche con la distribuzione di monete recanti la sua effige.

Dopo un felice primo scontro con le truppe di Valente a Mygdos, Procopio vide le proprie forze resistere a quelle di Valente a Nicea, Calcedonia ed Elenopoli (Drepano in Asia Minore), e forzare l'imperatore rivale ad abbandonare la Bitinia, per fuggire ad Ancyra. Da qui Valente coordinò le azioni militari che gli permisero di mantenere la propria posizione: nel frattempo Procopio usò l'inverno 365/366 per raccogliere denaro e truppe per la prevista campagna di primavera. Nel frattempo, perdeva l'appoggio di un generale di Costanzo, Flavio Arbizio, che, passando dalla parte di Valente, diede a quest'ultimo una ragione da far valere presso i soldati per bilanciare i diritti dinastici di Procopio: alcune truppe abbandonarono Procopio prima dello scontro principale tra gli eserciti dei due rivali. Mossisi incontro, i due eserciti si mancarono, con l'esercito di Procopio arrivato in Frigia e quello di Valente in Lidia: fu questi a tornare indietro e a ingaggiare la decisiva Battaglia di Thyatira. L'esercito di Procopio fu sconfitto, e decisivo fu il tradimento del suo generale Aglio.

Senza più speranze, Procopio fuggì accompagnato da due collaboratori, ma fu da loro tradito e consegnato alle truppe di Valente, che lo uccisero il 27 maggio 366. Alcune fonti lo danno decapitato all'istante, con i traditori che lo accompagnavano anche loro uccisi; altre affermano che Valente lo fece legare a degli alberi legati, i quali, rilasciati, lo squartarono.

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