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Bolli municipali sulle cedole pontificie


Orodicarta

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Ciao a tutti, oggi vorrei rendervi partecipi di un'acquisizione che ho fatto di recente: si tratta di un lotticino di cedole pontificie del Monte di Pietà e del Banco di Santo Spirito con il bollo della Municipalità di Pesaro. Il lotto che ho potuto acquistare faceva parte di una collezione monumentale, che contava decine di pezzi alcuni dei quali rarissimi, come 4 cedole bollate Pesaro da 110, 150, 200 e 250 Scudi (di esemplari da 100 Scudi e oltre pervenuti fino a noi se ne conoscono solo una decina!), e un paio di cedole con la doppia bollatura di Pesaro e Ancona.

Ecco quello che sono riuscito ad aggiudicarmi:

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E qui la cedola del Banco di Santo Spirito:

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Ho fatto una ricerca, nelle discussioni archiviate, di qualche notizia riguardo alle bollature municipali sulle cedole dello Stato Pontificio ma non ho trovato nulla quindi apro una discussione io. Se si rivelasse un doppione me ne scuso ma spero che risulti interessante comunque (magari qualcuno non ha letto l'altra...)

 

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La storia dietro i bolli.

La bollatura delle cedole da parte delle Municipalità delle zone appartenenti allo Stato Pontificio, in disgregazione a causa dell'avanzata delle truppe napoleoniche nel corso della Campagna d'Italia, fu una pratica adottata per un brevissimo tempo (al massimo 2 mesi e mezzo, a parte nel caso di Ancona) allo scopo di cercare una cura per la cosiddetta "peste monetaria" ovvero l'invasione di carta moneta svalutata.

Il fenomeno ebbe luogo tra la firma del Trattato di Tolentino (19 febbraio 1797) e la nascita della prima Repubblica Romana (15 febbraio 1798). Il Trattato di Tolentino tra la Francia e lo Stato Pontificio, oltre a una pesantissima indennità di guerra, prevedeva che i francesi occupassero temporaneamente Ancona. Fu proprio Ancona, quindi, la prima città che si rese indipendente dallo Stato Pontificio e inaugurò la bollatura delle cedole: il 23 febbraio (4 giorni dopo il Trattato di Tolentino), un editto stabiliva che i cittadini in possesso di cedole ne facessero un plico imballato con due fatture elencanti il contenuto e il valore totale. Una fattura doveva essere depositata presso gli uffici del Comune mentre l'altra restava dentro il plico, in attesa che, 4 giorni dopo (27 febbraio) i plichi fossero sciolti e le cedole bollate e autorizzate alla circolazione entro i confini municipali:

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(bollo di Ancona)

 

Le ostilità tra la Francia rivoluzionaria e lo Stato Pontificio ripresero ben presto e, quando (novembre 1797) la filofrancese Repubblica Cisalpina (praticamente il nord Italia) invase le Legazioni di Urbino e Marche, partendo proprio da Ancona, via via tutte le principali città della zona dichiararono l'indipendenza e presero a bollare le cedole seguendo lo stesso sistema inaugurato da Ancona.

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(un po' di bolli di diverse città. Nell'ordine: Assisi, Camerino, Cingoli, Perugia, Città di Castello, Fano, Jesi, Macerata)

Nello caso di Pesaro, la bollatura fu avviata il 5 gennaio 1798, circa 2 settimane dopo l'uscita dallo Stato Pontificio.

Quando il 15 febbraio 1798 fu creata la Repubblica Romana, le cedole furono dichiarate nuovamente tutte valide, con o senza bollature. Le varie Municipalità indipendenti (si fa per dire, essendo sotto l'influenza francese...) dovettero inoltrare formale richiesta di adesione alla Repubblica e fino a questo atto mantennero in vigore la limitazione di circolazione alle sole cedole bollate.

Pesaro, a differenza delle altre città che entrarono nel corpo della Repubblica Romana, fu annessa alla Repubblica Cisalpina, in cui le cedole non avevano mai avuto corso legale, il 6 marzo 1798 e il 20 marzo sospese di conseguenza la circolazione di tutte le cedole, bollate o meno.

Come si vede, la circolazione delle cedole bollate fu un fenomeno fugace e testimonia di un periodo storico tormentato da grandi sconvolgimenti politico sociali e gravi dissesti finanziari. Il tutto rievocato da un piccolo bollo rosso!

 

timbro_perugia.jpg

Modificato da Orodicarta
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Per dare un'idea di quanto fossero mal considerate le cedole al tempo della calata francese in Italia, posto uno stralcio dall'editto dell'8 gennaio 1798 della Municipalità di Fano, in cui si annuncia la procedura per la bollatura delle cedole:

 

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"Cittadini: Querelansi molti fra Voi d'essere disgraziatamente possessori di Carta monetata. Siete in ciò, come in tanti altri mali che ci opprimono per colpa del passato Governo, degni veracemente di compassione." ?

Il documento lo trovate in un articolo molto interessante a questo link: http://files.spazioweb.it/aruba60421/file/bollodifanonew.pdf

Modificato da Orodicarta
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7 ore fa, Orodicarta dice:

Per dare un'idea di quanto fossero mal considerate le cedole al tempo della calata francese in Italia, posto uno stralcio dall'editto dell'8 gennaio 1798 della Municipalità di Fano, in cui si annuncia la procedura per la bollatura delle cedole:

 

editto.jpg.8b065c4c534e3456df0ae1e84f634195.jpg

 

"Cittadini: Querelansi molti fra Voi d'essere disgraziatamente possessori di Carta monetata. Siete in ciò, come in tanti altri mali che ci opprimono per colpa del passato Governo, degni veracemente di compassione." ?

Il documento lo trovate in un articolo molto interessante a questo link: http://files.spazioweb.it/aruba60421/file/bollodifanonew.pdf

Questi sono i documenti che, averli in originale, oltre al loro indiscutibile valore storico,  apportano sicuramente un valore intriseco ad una collezione.

Proprio in merito a questa discussione, ieri sera ho dato un'occhiata alla vastità di emissioni  delle cedole pontificie del Monte di Pietà e del Banco di Santo Spirito...:shok: mammamia in quale ginepraio ti sei cacciato. :D

P.S. è l'invidia che mi fa parlare :rolleyes:

Modificato da PriamoB
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5 ore fa, PriamoB dice:

Questi sono i documenti che, averli in originale, oltre al loro indiscutibile valore storico,  apportano sicuramente un valore intriseco ad una collezione.

Proprio in merito a questa discussione, ieri sera ho dato un'occhiata alla vastità di emissioni  delle cedole pontificie del Monte di Pietà e del Banco di Santo Spirito...:shok: mammamia in quale ginepraio ti sei cacciato. :D

P.S. è l'invidia che mi fa parlare :rolleyes:

Hehehe, si vastissima e, oserei dire, graficamente noiosissima! Infatti non è mia intenzione comprarle tutte, me ne basta qualche pezzo. Non avevo nemmeno programmato di acquistare le cedole bollate ma mi ci sono imbattuto e mi si è aperto un mondo. Diciamo che quei timbrini danno il tocco di colore (anche storico) che mancava.

In effetti, non sarebbe male avere, accanto ad esemplari di cartamoneta, anche relativa documentazione in originale. Bravo Priamo! Da ora in poi darò un occhio anche a quest'aspetto.

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Complimenti per l’acquisto! Anche io avevo notato quel commerciante di Pesaro ed avevo provato a offrire per una decina di pezzi ma evidentemente sono stato eccessivamente micragnoso e mi sono ritrovato con un pugno di mosche ?‍♂️
Ce n’era una in particolare con un doppio timbro che mi aveva fatto innamorare ma è volata troppo in alto...

complimenti ancora e grazie anche per le note storiche ??

  • Grazie 1
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41 minuti fa, wstefano dice:

Ce n’era una in particolare con un doppio timbro che mi aveva fatto innamorare ma è volata troppo in alto...

Già, anch'io l'avevo adocchiata ma a oltre 300€ l'amore si è trasformato in delusione ?, anche se il prezzo non è eccessivo per una tale rarità, anzi...

Sempre dall'articolo citato, riporto la spiegazione del perché alcune cedole rechino la doppia bollatura:

"..in seguito a delibera, le autorità romane hanno deciso che le cedole contrassegnate nella città dorica (Ancona) mantengano il loro valore nello Stato pontificio dove possono circolare liberamente. L'attesta una lettera del marzo 1797, citata dal Bruni [6], scritta dal Tesoriere generale dello Stato della Chiesa al Cancelliere dello Stato. Si capisce allora come alcune cedole, rare, rechino una doppia bollatura di questo tipo." (pag.10)

Modificato da Orodicarta
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Ottima discussione! È un piacere leggere. Grazie a chi vi scrive.

Anch'io ormai da qualche anno metto a corredo delle mie raccolte numismatiche documentazione originale che mi aiuti a capire qualcosa di più di circolazione, tariffe, potere d'acquisto, pratiche commerciali, prezzi al consumo eccetera.

Potete darmi cortesemente qualche riferimento economico in più? Non conosco queste cedole, magari però me ne interesserò, visto che ho cominciato a raccogliere la monetazione romana di Pio VI. Sono articoli impegnativi (100 € cadauno per esempio) o acquistabili già solo con 10 € nelle basse conservazioni?

Grazie!

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20 minuti fa, sdy82 dice:

Ottima discussione! È un piacere leggere. Grazie a chi vi scrive.

Anch'io ormai da qualche anno metto a corredo delle mie raccolte numismatiche documentazione originale che mi aiuti a capire qualcosa di più di circolazione, tariffe, potere d'acquisto, pratiche commerciali, prezzi al consumo eccetera.

Potete darmi cortesemente qualche riferimento economico in più? Non conosco queste cedole, magari però me ne interesserò, visto che ho cominciato a raccogliere la monetazione romana di Pio VI. Sono articoli impegnativi (100 € cadauno per esempio) o acquistabili già solo con 10 € nelle basse conservazioni?

Grazie!

Come già detto, la platea delle emissione per queste tipologie è vasta e variegata, mi riferisco, oltre che alle cedole pontificie del Monte di Pietà e del Banco di Santo Spirito anche agli Assegnati. I valori di mercato non sono proibitivi, anzi, per fare un esempio, puoi tranquillamente trovare un assegnato da 10 Paoli , il taglio più comune a una trentina di euro o poco più in fds,  così è anche per le varie cedole. E' evidente che anche in questo caso lo stato di conservazione la fa da padrone, oltre ad alcune rarità praticamente introvabili.

Se hai intenzione di iniziare a collezionare queste tipologie, ti consiglio un catalogo specifico - il Crapanzano vol II a mio parere è ottimo anche se ormai un po datato - oltre ai valori di mercato, tirature e fime varie, c'è tutto un aspetto storico/grafico all'inizio di ogni capitolo nel quale viene introdotta la monetazione trattata. ( con una trentina di euro te la cavi.)

Per quanto riguarda gli Assegnati, ti allego questa discussione nella quale puoi già trovare spunti interessati.

Saluti.

  • Grazie 1
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11 ore fa, PriamoB dice:

oltre che alle cedole pontificie del Monte di Pietà e del Banco di Santo Spirito anche agli Assegnati.

...e non dimentichiamoci i cosiddetti "resti":

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Per la precisione, le cedole del Banco di S.Spirito e del S.Monte della Pietà furono emesse dallo Stato Pontificio sul finire del XVIII secolo (dal 1785 al 1797) mentre i "resti" e gli assegnati sono successivi (1798-99) e furono emessi dalla Repubblica Romana filofrancese. I resti sono delle stesse istituzioni finanziarie del defunto Stato Pontificio di Pio VI (Banco di S.Spirito e Monte di Pietà) mentre gli assegnati furono emissioni del governo della Repubblica Romana.

Quanto al prezzo, come dice giustamente @PriamoB, vengono via a poco, anche se le pontificie sono un po' più care dei resti e assegnati repubblicani, con le cedole del Banco di S.Spirito più care di quelle del Monte della Pietà.

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3 ore fa, Orodicarta dice:

Ciao Priamo, perdona il ritardo, errore mio? Correggimi nel caso, mi raccomando! Grazie, saluto.

No no, avevo erroneamente citato una fonte già messa in evidenza. Grazie a te per questa interessante discussione. 

Saluti.

Modificato da PriamoB
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10 ore fa, PriamoB dice:

No no, avevo erroneamente citato una fonte già messa in evidenza. Grazie a te per questa interessante discussione. 

Saluti.

Ok, meno male, ho temuto di aver pontificato il falso.. :D 

Ho visto che uno degli acquirenti ne ha rimesse in vendita 2, a più del doppio che le ha pagate. Sono curioso di vedere se le vende..

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Il 17/2/2021 alle 22:43, Orodicarta dice:

...e non dimentichiamoci i cosiddetti "resti":

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Per la precisione, le cedole del Banco di S.Spirito e del S.Monte della Pietà furono emesse dallo Stato Pontificio sul finire del XVIII secolo (dal 1785 al 1797) mentre i "resti" e gli assegnati sono successivi (1798-99) e furono emessi dalla Repubblica Romana filofrancese. I resti sono delle stesse istituzioni finanziarie del defunto Stato Pontificio di Pio VI (Banco di S.Spirito e Monte di Pietà) mentre gli assegnati furono emissioni del governo della Repubblica Romana.

Quanto al prezzo, come dice giustamente @PriamoB, vengono via a poco, anche se le pontificie sono un po' più care dei resti e assegnati repubblicani, con le cedole del Banco di S.Spirito più care di quelle del Monte della Pietà.

Grazie delle precisazioni.

In effetti hai compreso che sarei interessato più alle cedole emesse sotto il pontificato di Pio VI (con relativo stemma papale) che agli assignati.

Non ho comunque intenzione di cominciare una nuova raccolta, ma solo di affiancare la mia costituenda serie di monete romane di Pio VI di un paio di documenti aggiuntivi rappresentativi dei flussi monetari del pontificato di papa Braschi.

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E comunque ne approfitto ancora per una domanda:

State mostrando solo bolli che fanno capo alle attuali Umbria e Marche. Siete a conoscenza di bolli che riguardino anche i territori pontifici a sud di Roma (Campagna, Marittima, Ciociaria...)?

Grazie.

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16 ore fa, sdy82 dice:

E comunque ne approfitto ancora per una domanda:

State mostrando solo bolli che fanno capo alle attuali Umbria e Marche. Siete a conoscenza di bolli che riguardino anche i territori pontifici a sud di Roma (Campagna, Marittima, Ciociaria...)?

Grazie.

Bisognerebbe controllare per bene, magari sul Crapanzano volume II, ma da quello che ho letto credo che non esistano bolli a sud di Roma, per il semplice fatto che i francesi, una volta arrivati a Roma, fondarono la Repubblica Romana e rimisero in corso di validità tutte le cedole, con e senza timbri. I comuni del sud non ebbero quindi occasione di timbrare cedole perché non costituirono mai delle municipalità indipendenti ma passarono direttamente dallo Stato Pontificio alla Repubblica.

Caso mai attendiamo conferme o smentite da altri meglio edotti..

  • Grazie 1
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Il 24/2/2021 alle 08:42, sdy82 dice:

Siete a conoscenza di bolli che riguardino anche i territori pontifici a sud di Roma

 

Il 25/2/2021 alle 01:34, Orodicarta dice:

da quello che ho letto credo che non esistano bolli a sud di Roma,

Confermo che i bolli esistono solo per Umbria e Marche, con l'unica eccezione di Bologna. Niente a sud di Roma.

Per chi volesse divertirsi a cercarli tutti, ecco l'elenco completo (dal già citato volume II del catalogo Crapanzano-Giulianini)

ANCONA

APIRO (MC)

ASSISI

BETTONA (PG)

BOLOGNA

CAGLI (PU)

CAMERINO

CANTIANO (PU)

CASTIGLION DEL LAGO (PG)

CINGOLI (MC)

CITTA' DI CASTELLO

COLLEMANCIO (PG)

FANO

FOSSOMBRONE

GUBBIO

JESI

MACERATA

MARSCIANO (PG)

MERCATELLO (PU)

MONTE FANO (MC)

MONTEMARCIANO (AN)

NOCERA (PG)

OSIMO

PERGOLA

PERUGIA

PESARO

RECANATI

SAN COSTANZO (PU)

SCOPOLI (PG)

TODI

URBINO

Il catalogo aggiunge poi un Bollo Gentilizio attribuibile a un Casato non identificato.

petronius :)

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  • 2 settimane dopo...

Rieccomi, oggi c'era il mercatino dell'antiquariato nella mia città e non ho resistito alla tentazione: complice il prezzo davvero stracciatissimo, mi sono comprato un'altra cedola del Banco di Santo Spirito, questa volta con timbro di Macerata. Anche se la condizione è CS ("Carta Straccia") ve la posto lo stesso, almeno il timbro è pulito e ben leggibile:

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Il 24/2/2021 alle 08:29, sdy82 dice:

Grazie delle precisazioni.

In effetti hai compreso che sarei interessato più alle cedole emesse sotto il pontificato di Pio VI (con relativo stemma papale) che agli assignati.

Non ho comunque intenzione di cominciare una nuova raccolta, ma solo di affiancare la mia costituenda serie di monete romane di Pio VI di un paio di documenti aggiuntivi rappresentativi dei flussi monetari del pontificato di papa Braschi.

Ciao, stavolta ne approfitterei io per chiederti se puoi postare qualche foto delle tue monete di Pio VI, magari con due righe di descrizione. Non me ne intendo di monete e potrebbe essere l'occasione x me di ampliare la mia conoscenza della circolazione monetaria di quel periodo estendendola anche ai metalli..

Grazie, saluto

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Il 26/2/2021 alle 19:04, petronius arbiter dice:

Il catalogo aggiunge poi un Bollo Gentilizio attribuibile a un Casato non identificato.

Buongiorno, mi ricollego a quanto scritto da Petronius in merito all'interessante e particolarmente raro Bollo Gentilizio  non ancora identificato ( almeno per quanto riportato sul catalogo  La cartamoneta italiana vol. secondo risalente ormai al 2010)

Ho tentato ottimisticamente di rintracciarlo ed identificarlo, ma le mie  scarse nozioni di araldica hanno avuto il sopravvento... dovevo immaginarlo. 

Rassegnato, ho quindi deciso di postare l'immagine del bollo, in maniera tale da coinvolgere nella ricerca i più esperti della materia, me ne vengono in mente due @sandokan e @Corbiniano ma chiaramente sono ben accette le ipotesi di chiunque vorrà cimentarsi.

 

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Grazie a tutti e buona ricerca.

Modificato da PriamoB
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Supporter

Ciao PriamoB, 

l'Araldica è una materia affascinante e vastissima che a me interessa, ma della quale conosco solo alcuni rudimenti : ho qualche pubblicazione che ne parla ma niente di ché , più che altro mi occupo di Decorazioni e Medaglie Militari moderne.  

Grande competente è invece Corbiniano, Perito Araldico, che spero possa dirti qualcosa in merito.

Cordialmente.

@Corbiniano

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