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IGNORED

Un Prefetto del Pretorio famoso , ma sconosciuto


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All’ apparenza una contraddizione nel titolo , ma e’ cosi’ , il motivo e’ il seguente : famoso archeologicamente , ma sconosciuto alla storia romana .

Il personaggio e’ stato anche il soggetto di una monografia .

Flavio Giulio Catervio  , ricopri’ la carica di Prefetto del Pretorio verso la fine del IV secolo , ma non e’ noto se d’ Italia o delle tre o quattro altre Prefetture dell’ Impero romano presenti verso la fine del IV secolo ; forse vissuto negli anni dell' epoca di Stilicone , epoca in cui era comune il prenome Flavio .

Le poche notizie che si conoscono su Catervo si ricavano dall' iscrizione posta nel grandioso sarcofago paleocristiano del IV secolo che si conserva nella Cappella di San Catervo , in fondo alla navata sinistra del Duomo di Tolentino . L' epigrafe ricorda che Flavio Giulio Catervio appartenne ad una nobile famiglia senatoria e che fu prefetto del pretorio alla fine del IV secolo quando la religione cristiana era ormai ufficialmente religione di Stato , morì all' età di 56 anni .

Il sarcofago fu aperto nel 1455 e in tale occasione la testa di Catervo venne posta in un reliquiario per la venerazione dei fedeli , ma senza un valido motivo , forse influenzati all' epoca dell' apertura dal bel bassorilievo raffigurante il Buon Pastore , oltre agli altri simboli cristiani che certificano la religione osservata dal Prefetto , ormai religione di Stato alla fine del IV secolo .

Ottime e commoventi le lunghe iscrizioni che ci raccontano di una famiglia amorevolmente unita nella vita e nella morte , quella principale dedicata a Flavio Giulio Catervio , dice :

"FL IVL CATERVIVS EX PRAEF PRAETORIO QVI / VIXIT CVM SEPTIMIA SEVERINA CF DVLCISSIMA / CONIVGE ANNIS XVI MINVS D XIII QVIEVIT IN PACE / ANNORVM L VI DIERVM XVIII XVI KAL NOB DEPO / SITVS EST III KL DCB SEPTIMIA SEVERINA CF (hedera distinguens) / MARITO DVLCISSIMO AC SIBI SARCOFAGVM / ET PANTEVM CVM TRICORO ET PERFECIT“

Traduzione :

«Flavio Giulio Catervio , uomo chiarissimo (Senatore) , ex prefetto del pretorio , il quale visse anni 16 meno giorni 13 con Settimia Severina , donna chiarissima dolcissima consorte , riposò in pace in età di 56 anni meno giorni 18 . Il 17 ottobre fu seppellito . Il 28 novembre Settimia Severina , donna chiarissima , ordinò e compì il sarcofago e il panteum triabsidato (un piccolo mausoleo) per il dolcissimo marito e per se stessa»

L’iscrizione che corre sul bordo posteriore si riferisce invece ai due sposi , incisa presumibilmente dall' erede , il figlio Basso , dice:

«Voi che per meriti uguali l’ Onnipotente Iddio congiunse , uno stesso sepolcro racchiude e custodisce per sempre . O Catervio , d’ essere a te unita la tua Severina s’ allieta . Sorgete per la grazia di Cristo o voi beati che il vescovo Probiano lavò ed unse»

Sul bordo anteriore si svolge infine un’ altra iscrizione che ci parla del figlio di Flavio e Settimia , Basso , scritta postuma forse da un parente del Prefetto o della moglie , dice :

«O Catervio , degno di compianto per essere qui di nuovo defunto per la morte di Basso . Si spegne la stirpe nella tua persona e la tua discendenza nel tuo nome . Tu sei , o Basso , nel mezzo come gemma incastonata tra gemme altrettanto preziose ; con la tua morte l’ amorevole catena si è sciolta . Avevi appena raggiunto il diciottesimo anno . Più presto è tolto ciò che Dio piace avere con sé»

Da quanto scritto nelle incisioni forse si deduce che il Sarcofago contenesse i tre corpi della famiglia di Flavio con il figlio Basso deposto in mezzo tra i genitori , ricomponendo l' amato nucleo familiare .

Non so a voi , ma personalmente trovo le tre iscrizioni piacevolmente toccanti , scritte in un epoca dell' Impero non certo delle piu' felici .

https://www.iluoghidelsilenzio.it/sarcofago-e-carcere-di-san-catervo-tolentino-mc/

 

 

Sarcofaco di Flavius Iulius Catervius.jpg

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L' immagine allegorica del Buon Pastore come appare nella rappresentazione principale del sarcofago di Flavio Giulio Catervio , viene rappresentata fin dagli inizi del IV secolo portante sulle spalle una pecorella , in particolare questa immagine e' presente nelle pitture che si trovano nelle catacombe dell' arte paleocristiana ; ma come immagine religiosa non era una novita' , infatti probabilmente venne dai Cristiani "adottata" prendendola dai pagani , essendo presente in un marmo con Ermes , il Mercurio romano , il quale porta una pecora sulle spalle in un' opera greca del I secolo a.C.

Ermes_frammentario_con_ariete,_copia_romana_da_orig._greco_classicista_del_I_secolo_ac.,_da_dintorni_di_roma.jpg

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