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IGNORED

I cani


ARES III

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32 minuti fa, eliodoro dice:

È il mio consigliere ?

 

Beh,col trascorrere del tempo,fra po sono 3 anni che sto qui,penso proprio che per quello che ho visto,ti consiglia alla grande?

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Adesso, eliodoro dice:

Avendolo chiamato Pablo  come Neruda e, soprattutto, come la canzone di Francesco De Gregori "hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo", è più attratto dalle spagnole/napoletane.

 

.....e chiamalo fesso ?

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  • 4 settimane dopo...

Ecco una notizia fantastica:

Sì al cane in ufficio ma col patentino del ‘Buon Conduttore Cinofilo”. La decisione della grande azienda farmaceutica. L’esperta: “Risultati sorprendenti”

Ma davvero non c’è pericolo che il dipendente si distragga dalla presenza del suo cane? “Bella domanda. In realtà no, perché l’abitudine ad avere accanto il cane può favorire nel suo proprietario una riduzione dell’ansia e della responsabilità di averlo lasciato solo a casa e questo lo aiuterà a concentrarsi di più sull’attività che sta svolgendo”, ci risponde la dottoressa Spartia Piccinno, Presidente dell’Associazione Italiana PET Therapy

Sì al cane domestico in ufficio. Diversi studi hanno dimostrato che portare il cane sul luogo di lavoro, o un altro animale da compagnia, produce un miglioramento del morale delle persone, un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata, e migliora le relazioni lavorative. Ne sono convinti alla Boeringher Ingelheim, azienda farmaceutica, che ha autorizzato i propri dipendenti a portare il proprio cane al lavoro. Secondo Antonio Barge, HR Director di Boehringer Ingelheim, “La presenza dei cani in ufficio innesca una maggior disponibilità, abbatte le barriere di comunicazione, migliora i sentimenti di comunità e incoraggia l’interazione tra i collaboratori”. Ma davvero non c’è pericolo che il dipendente si distragga dalla presenza del suo cane? “Bella domanda. In realtà no, perché l’abitudine ad avere accanto il cane può favorire nel suo proprietario una riduzione dell’ansia e della responsabilità di averlo lasciato solo a casa e questo lo aiuterà a concentrarsi di più sull’attività che sta svolgendo”, ci risponde la dottoressa Spartia Piccinno, Presidente dell’Associazione Italiana PET Therapy. L’opportunità concessa dalla Boehringer ai propri dipendenti passa comunque  dall’applicazione di alcune regole. Per accedere ai tornelli all’ingresso, sia i dipendenti sia i loro pet devono aver superato il test di compatibilità che si ottiene con il patentino del “Buon Conduttore Cinofilo”, rilasciato da un educatore professionista, in grado di valutare la qualità del rapporto tra proprietario e animale.

Dottoressa Piccinno, come si ottiene questo patentino?
“È semplice e riprende iniziative a livello europeo sul ‘cane buon cittadino’. Il patentino viene rilasciato da un Centro di educazione cinofila e prevede dieci semplici lezioni in compagnia di un educatore. Durante il corso si testa il comportamento del cane nelle tipiche situazioni di città. Lo si abitua a reagire positivamente a salire sui mezzi pubblici o in auto; si testa il suo comportamento davanti al semaforo, vicino a un passeggino, se è tranquillo quando si prende l’ascensore, se non tira il guinzaglio. E come convive con i rumori e odori urbani. In altre parole, in tutte queste situazioni il cane viene esercitato a essere sufficientemente tranquillo. Gli esercizi vengono associati a stimoli positivi e piacevoli”.

Queste esperienze sono maggiormente diffuse in altri Paesi?
“Sì, per esempio a New York, dove sono stati ammessi animali domestici in ufficio già 20 anni fa. In Italia questi esperimenti sono iniziati da circa 5 anni. Personalmente, di recente sono andata a festeggiare l’apertura di questa opportunità in una casa editrice di Milano”.

Pensa sia complicato estendere iniziative del genere a un numero maggiore di aziende italiane? Quali barriere culturali dobbiamo abbattere?
“Ci sono ancora pregiudizi, come la paura che questi animali portino malattie o problemi di igiene. Non è vero. Cani, gatti o animali domestici non portano malattie. Prima di tutto perché sono vaccinati e ben controllati. Inoltre, per il problema dei parassiti, è sufficiente una volta al mese somministrare un prodotto specifico contro i parassiti esterni e interni all’animale. Le posso fare anche un esempio lampante: noi realizziamo programmi negli ospedali, in reparti oncologici dove ci sono persone con sistema immunitario più debole e le assicuro che non c’è mai stato un problema ascrivibile alla presenza degli animali".

C’è poi da convincere il collega di lavoro che magari non ama gli animali.
“Secondo la mia esperienza, le persone più titubanti verso la presenza di animali domestici temono in realtà di affezionarcisi troppo. Ho incontrato persone ‘fredde’ rispetto alla possibilità di avere accanto un cane o un gatto, ma perché non era il loro animale. Alla fine però accadono cose sorprendenti: spesso si aiutano tra colleghi per offrirsi a portare il cane in ufficio se il suo proprietario deve portare, per esempio, la madre a un controllo medico. Si crea quindi maggiore collaborazione, le situazioni di stress vengono gestite a livello aziendale in modo più semplice grazie a queste interazioni tra animali domestici e colleghi di lavoro”.

Queste situazioni positive valgono anche per altri animali?
“Sì, con i gatti. Sono sornioni, tranquilli, si sistemano sulla mensola o accanto alla sedia. Vogliono solo un po’ di attenzione. E magari se vi vedono a lungo lavorare al pc, vi si sdraiano accanto per chiedervi un po’ di coccole, ma può essere una piccola distrazione funzionale per ricaricarsi e tornare con nuove energie ai propri impegni. Vale anche per il coniglio. O gli acquari, che producono effetti rilassanti. Prendersi il caffè davanti a un acquario è un break davvero efficace”.

La sua associazione in che modo può contribuire alla diffusione di queste esperienze aziendali?
“Noi siamo disponibili ad affrontare la tematica dal punto di vista informativo. Facciamo consulenze con enti, agenzie che desiderano capire come attivarsi per questa esperienza. Semplifichiamo tutti gli iter dando informazioni concrete su dove effettuare i corsi, a chi rivolgersi per la salvaguardia degli aspetti sanitari e verifichiamo i comportamenti degli animali sul lavoro per capire se sono realmente a loro agio”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/07/25/si-al-cane-in-ufficio-ma-col-patentino-del-buon-conduttore-cinofilo-la-decisione-della-grande-azienda-farmaceutica-lesperta-risultati-sorprendenti/6741851/

 

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Una volta c'era la gatta sul tetto che scotta.... oggi il cane sul tetto che abbia.....

 

 

 

Al cane piace salire sul tetto: costretta a mettere un cartello per dire ai passanti che 'va tutto bene'

La padrona di Huckleberry ha messo un cartello per evitare di essere disturbata di continuo dalle persone che credevano che il cane fosse in pericolo

Ogni cane ha le sue manie, ma quella di questo golden retriever è davvero imbattibile. Tanto che la sua padrona è stata costretta a mettere un cartello in cui spiega ai passanti che 'è tutto normale', per evitare di essere continuamente disturbata.

In pratica, al vivace Huckleberry piace andare sul tetto della casa. Un'abitudine di certo un po' strana e che ha preoccupato più volte i vicini di casa ma anche i passanti. E così la padrona del golden ha messo un cartello nel suo giardino con una scritta gigante: "Non allarmatevi!  Huckleberry ha imparato a saltare sul tetto passando dal cortile sul retro. Non glielo lasciamo mai fare senza qualcuno di noi in casa". E poi ironizza: "Non salterà mai giù a meno che non lo stuzzichiate con una palla o con del cibo".

Il cartello serve per non far allarmare nessuno: "Apprezziamo la vostra preoccupazione ma per favore non bussate alla nostra porta. Sappiamo che è lassù! Ma sentitevi liberi di fotografarlo e condividere le immagini". Huckleberry è una vera celebrità nel quartiere e non solo, anche per la sua mania di abbaiare festosamente agli sportivi che passano correndo, per attirare l'attenzione. Come se ne avesse bisogno.

Prima di installare il cartello, la donna ha ricevuto parecchie visite allarmate da parte di altrettante persone che, vedendo il cane sul tetto, hanno pensato che ci fosse arrivato per sbaglio e che non sapesse come scendere.

La fotografia del cane e del cartello è stata condivisa su Reddit diventando virale, e la padrona di Huckleberry in persona ha spiegato che farsi disturbare di continuo da estranei stava diventando fastidioso, specialmente mentre cercava di far prendere sonno al suo bambino.

Dopo la popolarità ottenuta, Huckleberry adesso ha la sua pagina Instagram con foto e video divertenti e con più di 44mila follower.

https://www.today.it/storie/cane-sale-tetto.html

 

 

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apollonia

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11 ore fa, apollonia dice:

 

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 Da "Il Mese Enigmistico".

apollonia

 

 

 

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Molti anni fa lessi un articolo di Pietro Citati sul 'Corriere della Sera'. Un esempio di pura poesia.


PUCK IL CANE

Diciotto anni fa, mi regalarono un cane. Aveva quindici giorni. lo chiamammo 'Puck' (disco). Non potevamo dargli un nome più indovinato. Era il più divertente cucciolo che abbia mai conosciuto: sempre velocissimo, trafelato, allegrissimo e infinitamente affettuoso. Restavo per ore a vederlo giocare sul prato con mio figlio ed i suoi amici: correva sull'erba, portava il gioco al diapason, si arrestava di colpo e poi riprendeva ancora più indemoniato, si gettava a terra fintamente disperato con la lingua protesa,
abbracciava e leccava i bambini, li azzannava festosamente, li rincorreva e si faceva rincorrere, interrompeva le partite di pallone prendendo la palla coi denti, pretendeva di salire in bicicletta, fingeva di fuggire per sempre lungo la linea dell'orizzonte e di perdersi tra le canne.
Mentre i bambini e il cane giocavano, con le membra fraternamente abbracciate, gli uggiolii e gli scoppi di risa, i salti e le fughe, e la luce del tramonto vibrante attorno a loro, chi poteva distinguere tra il cane e i bambini? Erano un'unica stirpe, inviata sulla terra da un dio benevolo e giocherellone.
Credo di non aver mai visto un'immagine così radiosa della gioia di vivere. Chiunque contemplava quei giochi, non poteva fare a meno di sorridere, di distendere le rughe della fronte, di distendere le pieghe del cuore, e di pensare che anche a lui, molto presto, sarebbe apparso il volto arioso e inevitabile della felicità.
ln realtà, Puck non sapeva di essere un cane. Non aveva mai visto sua madre. Non frequentava altri cani; e quando ne incontrava qualcuno a Villa Borghese, li guardava con quella punta di amabile sopportazione che abbiamo per una razza inferiore. Era convinto - ne sono certissimo - di appartenere anche lui alla razza di bambini biondi e con gli occhi celesti, che egli adorava. Finché un giorno - avrà avuto un anno - ebbe la terribile rivelazione: per colpa mia, e dopo tanti anni me ne sento ancora responsabile. Faceva chiasso - ed io, con le sopracciglia corrucciate, col dito scioccamente proteso, gli ordinai di andare di là, oltre il cancello, vicino ai cani dei nostri vicini. Con la testa bassa e il passo strascicato, stranamente obbediente, lui che non obbediva mai a nessuno, Puck si avviò: in un lampo comprese di essere anche lui un cane; mentre io capii per la prima volta quali furono i sentimenti di Adamo ed Eva quando la spada fiammeggiante li cacciò dal Paradiso Terrestre.
Non si riprese mai più da quel colpo: diventò malinconico, gentilissimo, ancora più affettuoso, e con grandi occhi perduti, accucciato ai miei piedi, mi ascoltava raccontare favole e storie a mio figlio. Capì mai cosa fosse la parola? Aspirò a parlare come noi? Passarono molti anni. Mentre i suoi amici di infanzia diventavano adolescenti con le membra di atleti, Puck invecchiava. Due anni fa, è stato sepolto, sotto un bosco di lecci, in uno dei luoghi predilefti dai suoi giochi. I lecci crescono lentamente attorno al
suo corpo: lì accanto, le rose gialle spuntano ogni anno; mentre lui, sottoterra, sogna ancora quel momento unico della sua vita quando cani e bambini non erano divisi da una legge implacabile.

Modificato da El Chupacabra
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Ma questo è un servo del Signore?

Forse si è scordato che  "ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me”. (Matteo 25,45) 

Un prete prende a calci un cane durante messa: “La chiesa non è un recinto”

https://www.lastampa.it/la-zampa/cani/2022/08/13/news/un_prete_prende_a_calci_un_cane_durante_messa_la_chiesa_non_e_un_recinto-6196482/

 

Anche perché fanno entrare in Chiesa pure sudici porci bipedi che uccidono o violentano e qualcuno si fa dei problemi per l'ingresso di un cane ?

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Modificato da ARES III
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  • 2 settimane dopo...

Ahimè oggi ho dovuto dire addio pure alla mia cagnolina Lala di 14 anni. Mi è morta anche lei fra le mie braccia, a causa di un problema neurale fulminante che me l'ha portata via in pochissimi minuti.

Era una meticetta stupenda sia per bellezza esteriore che interiore, forse l'animale più dolce e buono che ho mai incontrato.

Aveva un mantello maculato perfetto: macchine bianche, nere e grigie, tutti si giravano quando passava.

L'abbiamo trovata e salvata l'8 Dicembre del 2008 che girovagava sola affamata tra la neve .

Ero sicuro che se non l'avessi portata a casa sarebbe certamente morta o di fame o di freddo o investita da qualche mezzo.

Una volta a casa, rifocillata e riscaldata, gli ho mostrato i giocattoli degli altri cagnolini (dei pupazzetti a forma di drago, topolino, gatto, elefante,... in gomma che fanno rumore) e lei prima li annusa e poi li mette in fila. Poi si mette lì seduta a guardarli per ore.

Mi ha fatto una tenerezza!

Naturalmente avendo allora già tre cani pensavo di trovargli una casa tra amici e conoscenze varie: durante le festività natalizie l'ho portata dappertutto ma nessuno la  voleva (che soggetti di .... C'erano tanti che volevano un cane ma lei non andava bene, pur avendo solo 5 mesi....). Ogni volta che prendevo il guinzaglio vedevo che gli venivano i lacrimoni, poi dopo la Befana con la mia povera mamma abbiamo deciso che dove c'è posto per 3 ci può essere posto anche per quattro e quindi poteva restare con noi.

Una delle decisioni migliori che abbiamo mai preso.

Da quel giorno lei è stata sempre con noi e soprattutto voleva stare con me. Era la mia ombra e in competizione con Ares l'altro mio cagnolino: per questo dovevo portali assieme per evitare gelosie varie.

Ciao Lala

 

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1 ora fa, ARES III dice:

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Mi spiace tantissimo.

Sono tragedie. Sono come figli.

Un sentito abbraccio,il dolore è grande☹️?

1 ora fa, ARES III dice:

Foto0313.jpg

 

Mi spiace tantissimo.

Sono tragedie. Sono come figli.

Un sentito abbraccio,il dolore è grande☹️?

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1 ora fa, ARES III dice:

Grazie @caravelle82.

Quest'anno ne ho persi 3 e fa malissimo. Va bene che avevano età non trascurabile (2 con più di 16 anni e una con più di 14) ma per me sono pochi pure quelli.

 

Dico la veritá. Mia moglie ha provato cosa significa la morte del proprio cane,io no. Rabbrividisco solo al pensiero. Hai detto bene,anche se 16 anni sono 90 anni umani, non sarebbero mai abbastanza per il nostro amore,ma sicuramente neanche per loro. 

☹️

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  • 1 mese dopo...

Pastore tedesco: la spaventosa evoluzione della razza che ha compromesso le articolazioni dei cani

Come si è evoluta la razza canina del Pastore tedesco nel tempo rispetto al prototipo selezionato in Germania nell'Ottocento? Questa la sua scioccante trasformazione per far fronte alle richieste degli allevatori di tutto il mondo

https://www.greenme.it/animali/cani/pastore-tedesco-la-spaventosa-evoluzione-della-razza-che-ha-compromesso-le-articolazioni-dei-cani/

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  • 2 settimane dopo...
Supporter

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apollonia

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Supporter

Nella chiesa accanto a casa mia qualcuno porta i cani a messa senza problemi.

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