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Follis e (mezzo?) Follis di Teofilo - Zecca di Siracusa


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A partire dalla metà del VIII Secolo il tema di Sicilia diviene la provincia più importante dell'impero Romano d'Oriente in Italia. Il tema, oltre l'isola, controlla le punte di Calabria e Sicilia, influenza i ducati bizantini campani e quella che resta della provincia di Sardegna.

Il solido coniato in Sicilia si sgancia, già sul finire del secolo precedente, dal cambio 1:1 con il solido di Costantinopoli. Il solido di Sicilia è una moneta del peso medio di circa 3.8 grammi, con un titolo inferiore di quello di Costantinopoli. Anche il follis segue una strada tutta sua, a dimostrazione della profonda autonomia monetaria che godeva la provincia Siciliana.

Il IX secolo è un periodo di generale agonia per le province romane in Italia. L'impero, diviso tra guerre civili e una debolezza militare intrinseca, è in profonda crisi. Gli arabi scorrazzano in Anatolia senza troppe difficoltà, I bulgari e gli slavi hanno mano libera nei Balcani, con l'eccezione delle grandi città e di poche enclavi. Creta cade in mano ai pirati quasi senza reazione da parte dell'autorità imperiale, rendendo definitivamente insicure le rotte che collegavano la Grecia all'Italia. 

Di questa situazione approfittano gli Arabi di Tunisia, iniziando nell'827 la conquista della Sicilia.

La monetazione Siciliana di questi anni è rappresentata dai classici 3 nominali in oro, Solido, semisse e tremisse di Sicilia, basati sul piede del solido da 3.8 grammi, e da Folles in Rame nel range 2 - 4 grammi.

L'emissione di Folles in Rame a partire dal regno di Niceforo è caratterizzata dalla Dicotomia tra folles coniati su tondello largo e folles coniati su tondello stretto.

Sotto Teofilo, l'esistenza di due diverse tipologie diventa evidentissima.

La prima è coniata su un tondello largo, capace di contenere l'intera figura del sovrano e permettere la piena leggibilità della legenda. Il conio del rovescio ha un'impronta di dimensioni maggiori.

La seconda è coniata su un tondello striminzito, non contiene l'intera figura del sovrano al dritto e la legenda non è mai leggibile per intero. Il conio del rovescio è molto più piccolo del primo conio. 

Vari numismatici hanno ipotizzato che le due tipologie rappresentino 2 emissioni aventi valore differente, il follis e il mezzo follis.  

Seppur ragionevole, questa ipotesi cozza col fatto che per altri sovrani, la differenza tra i due nominali può essere ardua da rivelare, in quanto la differenza tra le dimensioni dei tondelli diventa minore e i tondelli risultano spesso mal coniati, rendendo difficile, per la popolazione dell'epoca, il rapido riconoscimento dei possibili due nominali.

Un'altre spiegazione, più semplice, potrebbe essere che si tratti di folles coniati da differenti zecche siciliane: una militare (la più piccola), volta al risparmio, effettuata per pagare le truppe rapidamente e in loco durante le varie fasi della guerra Arabo-Bizantina. Anche questa spiegazione non chiarisce perchè questi nominali sembrano comparire a partire dal periodo di Niceforo. 

Qualunque sia la spiegazione all'emissione di queste due tipologie, un collezionista di monete bizantine di Sicilia dovrebbe possedere entrambe le tipologie, peraltro entrambe comuni e facilmente acquistabili in asta. 

 Ecco le mie due monete:

Follis: 5.1 g  circa 20 mm diametro

Mezzo(?) follis 2.2 g 16 mm diametro

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Modificato da azaad
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