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Torri e Castelli Nelle Nostre Monete


Litra68

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6 denari per Bergamo. Vista della città con 4 torri

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Il 21/9/2021 alle 08:03, Litra68 dice:

Buongiorno a tutti, un altro dei miei Maravedis Filippo IV. ? 

Non vi pare che ci sia una Torre sospesa?

Saluti 

Alberto 

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Buonasera, mi autocito. ?

Ho trovato qualcosa su Wikipedia sui Maravedi, credo possa essere interessante. 

Il maravedí è stata una moneta usata in Spagna per diversi secoli. Il nome viene da marabotino, una moneta araba d'oro emessa dai Mori in al-Andalus.[1]

Il nome del marabotino, marabottino o moravetino a sua volta viene dall'arabo "al-Murābitūn" (gli abitanti dei ribāṭ), cioè gli Almoravidi.

La coniazione della moneta era cominciata in Castiglia durante il regno di Alfonso VI, dopo la conquista di Toledo (1085); le prime monete furono il dinero e l'obolo de vellón, a imitazione degli altri re cristiani spagnoli. Alfonso VIII di Castiglia incominciò a coniare l'oro dal 1172, e poco dopo lo stesso fece Ferdinando II di León coniando pezzi in oro chiamati maravedí o morabetí, con un peso approssimato di 3,8 grammi.

Sotto Alfonso X di Castiglia (1252-1284), fu coniato una moneta di biglione, il maravedí blanco dal valore di 1/60 del marabotino d'oro. Fu coniato per breve tempo ed è noto anche con il nome di maravedí di Burgos.[1]

A partire 1497, sotto Ferdinando e Isabella, fu ripresa la coniazione del maravedí di bronzo. Era una piccola moneta che fu coniata fino all'introduzione del sistema decimale nel 1854. Il valore era di 1/34 di real plata.[1]

Secondo le stime, nel marzo del 1518 Carlo I di Spagna finanziò il viaggio di Ferdinando Magellano intorno alla terra con 8.751.125 maravedí.

Il maravedí di rame fu la prima moneta coniata per la circolazione nell'isola di Hispaniola e di conseguenza è considerata la prima moneta del Nuovo Mondo. Dei maravedí grossolani erano usati nelle colonie come frazioni per le transazioni di minor valore. Fu inizialmente prodotto in Spagna appositamente per le Indie, e in seguito si pensa che siano stati coniati direttamente a Hispaniola diversi anni prima della creazione delle zecche del Messico e di Santo Domingo.

Fu coniato l'ultima volta negli anni 1850 quando la moneta spagnola fu trasformata in un sistema decimale basato sul real de vellón, che era valutato pari a 34 maravedí.

In castigliano la parola maravedí ha una particolarità, possiede tre forme documentate di plurale: maravedís, maravedíes e maravedises. La prima è la più usata, la seconda è una forma caratteristica per le parole che terminano con la "-í" accentata e la terza è sconsigliata dal Diccionario panhispánico de dudas della Real Academia Española.

Saluti 

Alberto 

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  • 2 settimane dopo...

Buonasera a tutti, ho l'occasione di postare una monetina che viene da una delle mie raccolte parallele.

1 Lek Albanese

Riporto quanto trovato sul Web tra wikipedia e un sito di Viaggi. 

L'attuale nome della città in albanese è Berat (o Berati, a seconda del contesto nella lingua albanese), dall'antico slavo Бѣлградъ o "Bel(i)grad". In passato era chiamata anche "Belgrado di Albania" per distinguerla dall'omonima città serba.

Durante l'antichità il territorio è stato il sito di una città illirica, mentre durante l'era dell'Impero Bizantino il nome della città era Pulcheriopolis (Πουλχεριόπολις, "città di Pulcheria").

Arroccato su di una collina rocciosa alla destra del fiume Osum, ad un’altezza di ben 214 metri, il castello di Berat domina dall’alto tutto il territorio circostante. Si tratta di una struttura che ha superato lunghi anni di dominazioni straniere, di cui attualmente rimangono ben conservate le mura perimetrali composte da 24 torri, all’interno delle quali si trovano chiese, moschee ed edifici di altro tipo.

Sebbene il castello  vada fatto risalire al XIII secolo, la sua storia cominciò in realtà molto tempo addietro. Edificato durante il Basso Impero, nel 200 a.C. circa. Il castello fu bruciato dai Romani, per poi essere rafforzato e ricostruito dapprima con Teodosio II (V secolo) e poi con Giustiniano I (VI secolo). Fu poi nel XIII secolo che Michael I Comneno Doukas, despota dell’Epiro e cugino dell’imperatore bizantino, diede al castello di Berat la forma che possiamo vedere tuttora.

Saluti 

Alberto 

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