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Tallero Maria Teresa 1780


Risposte migliori

Ciao, mi sono appena iscritto e ho già bisogno di aiuto…

Posseggo due Talleri Maria Teresa e il secondo ha una finitura decisamente diversa dal primo.

Allego l’immagine proprio di questo che ha la particolarità della scritta “COPY” prima delle iniziali S.F.

Non ho trovato nulla al riguardo, nessuna immagine che la riporta.

Mi è stato detto che è un riconio recente…. Ma non sono convinto.

Vi ringrazio, spero di ottenere ulteriori informazioni su questa moneta comune.

 

6AB382A3-6642-4056-B655-1649CC91CED5.jpeg

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10 minuti fa, Starfighter dice:

Ciao, mi sono appena iscritto e ho già bisogno di aiuto…

Posseggo due Talleri Maria Teresa e il secondo ha una finitura decisamente diversa dal primo.

Allego l’immagine proprio di questo che ha la particolarità della scritta “COPY” prima delle iniziali S.F.

Non ho trovato nulla al riguardo, nessuna immagine che la riporta.

Mi è stato detto che è un riconio recente…. Ma non sono convinto.

Vi ringrazio, spero di ottenere ulteriori informazioni su questa moneta comune.

 

6AB382A3-6642-4056-B655-1649CC91CED5.jpeg

 

COPY significa che è una copia , falso,riproduzione,ecc :)

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9 minuti fa, Starfighter dice:

Grazie ancora, domani andrò a renderla allora ... ?‍♂️

 

Ma non so se puoi renderla indietro,proprio per quella scritta che avvisa.....

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5 minuti fa, caravelle82 dice:

Ma non so se puoi renderla indietro,proprio per quella scritta che avvisa.....

 

 beh torno al negozio che è sotto casa e che me l'ha venduta per buona... io gliel'avevo fatta notare questa cosa, ma lui ha insistito dicendo che era un riconio.

... mi sono fidato, ma non mi tornava questa cosa...

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Adesso, Starfighter dice:

 beh torno al negozio che è sotto casa e che me l'ha venduta per buona... io gliel'avevo fatta notare questa cosa, ma lui ha insistito dicendo che era un riconio.

... mi sono fidato, ma non mi tornava questa cosa...

 

Eh mi sa che voleva riconio riproduzione,non riconio degli anni '900 del tallero originale.

Poi se veramente ti ha detto che è genuino,non non va bene.

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1 minuto fa, caravelle82 dice:

Eh mi sa che voleva riconio riproduzione,non riconio degli anni '900 del tallero originale.

Poi se veramente ti ha detto che è genuino,non non va bene.

 

No non va certo bene, anche perché abbiamo instaurato un certo rapporto... voglio pensare che fosse in buona fede, anche se un commerciante del settore dovrebbe essere più preparato, o comunque lui per primo doveva fare una ricerca come ho fatto subito io da incompetente.

domani faccio sapere come è andata... ?

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Adesso, Starfighter dice:

No non va certo bene, anche perché abbiamo instaurato un certo rapporto... voglio pensare che fosse in buona fede, anche se un commerciante del settore dovrebbe essere più preparato, o comunque lui per primo doveva fare una ricerca come ho fatto subito io da incompetente.

domani faccio sapere come è andata... ?

 

Va bene?

Certo però se è un commerciante specializzato in numismatica,eccome se sa quello che ha combinato?

Sappi solo questo?

Saluti

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1 minuto fa, caravelle82 dice:

Va bene?

Certo però se è un commerciante specializzato in numismatica,eccome se sa quello che ha combinato?

Sappi solo questo?

Saluti

 

Domani cercherò di farglielo notare con un po' di tatto... diciamo

grazie, buona serata

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1 ora fa, Starfighter dice:

Domani cercherò di farglielo notare con un po' di tatto... diciamo

grazie, buona serata

 

Beh se il tatto non funziona io in Lei fare una bella cosa...prima di entrare attiverei il registratore del cellulare anticipando tra una parola e l'altra che registra ;) .....se non sente che registra affari suoi.... poi gli deve far dire ciò che ha scritto più su e con tatto gentile che venga rimborsato...nel caso in cui lui si rifiuti chiami le FF.OO. e poi se dovesse negare faccia ascoltare loro la registrazione.......cmq commerciante del settore mi preoccupa e non poco....

 

Consiglio : per eventuali altri acquisti inserisca eventualmente le foto con i dati ponderali sul forum ed attenda la risposta di veri esperti del settore che la consigliano o sconsigliano su un acquisto :)

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9 ore fa, Bradi dice:

Beh se il tatto non funziona io in Lei fare una bella cosa...prima di entrare attiverei il registratore del cellulare anticipando tra una parola e l'altra che registra ;) .....se non sente che registra affari suoi.... poi gli deve far dire ciò che ha scritto più su e con tatto gentile che venga rimborsato...nel caso in cui lui si rifiuti chiami le FF.OO. e poi se dovesse negare faccia ascoltare loro la registrazione.......cmq commerciante del settore mi preoccupa e non poco....

 

Consiglio : per eventuali altri acquisti inserisca eventualmente le foto con i dati ponderali sul forum ed attenda la risposta di veri esperti del settore che la consigliano o sconsigliano su un acquisto :)

 

Grazie Bradi del consiglio… starò più attento e nel dubbio chiederò prima ?

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Salve @Starfighter! Se vuole sapere qualcosa di più sui talleri di Maria Teresa in generale le riporto di seguito un post abbastanza esaustivo sul tallero di Maria Teresa che avevo scritto in risposta ad un altro utente tempo fa, spero possa essere interessante e chiarificatore per la storia di questa complicata ed affascinante moneta che mi ha da sempre incuriosito e spero possa incuriosire anche lei:

Il Tallero di Maria Teresa 1780 è una moneta che nel tempo è divenuta una valuta franca, accettata e riconosciuta per scambi commerciali soprattutto in Levante Medio Oriente e Africa (ad esempio in Etiopia). Era una moneta molto apprezzata per varie ragioni tra cui ad esempio il fermaglio della veste che essendo molto in rilievo ne denotava facilmente l'usura (e quindi trattandosi di una moneta a valore intrinseco anche una perdita di peso e valore). Originariamente la moneta era coniata anche con millesimi precedenti al 1780 (con differenze nel ritratto e nell'aquila asburgica al rovescio molto sostanziali rispetto ai Talleri 1780). Alla morte di Maria Teresa nel 1780 il ritratto non venne modificato perchè ormai caratteristico della moneta e si iniziò a coniare il Tallero con millesimo 1780 postumo. Qui inizia la storia del Tallero di Maria Teresa sempre riconiato uguale con quel millesimo 1780 per mantenerne quell'aspetto, per motivi tecnici, più gradito e riconoscibile. I primissimi esemplari di Tallero 1780 furono coniati tra fine Settecento ed i primi anni dell'Ottocento nelle zecche austriache di Vienna, Guenzburg, Karlsburg, Kreminitz, Praga (è attestata anche l'attività della zecca di Milano a fine Settecento nella coniazione del tallero 1780 e si ritiene che i talleri settecenteschi milanesi siano gli H35 anche se è ancora dibattuta la questione). Successivamente con l'espansione Napoleonica alcune di queste cessarono le coniazioni perchè finirono sotto controllo più o meno diretto dei francesi. Questo primo blocco di coniazioni del tallero teresiano 1780 è il più datato. Successivamente dopo il Congresso di Vienna e con la nascita del Regno Lombardo Veneto le zecche di Milano e Venezia sotto controllo austriaco iniziarono un'intensa attività di coniazione di questi talleri nel periodo 1815-1840 circa (e forse anche successivamente) per Milano e 1817-1866 per Venezia. Queste coniazioni sono di facile identificazione in quanto presentano al rovescio la croce decussata tra due punti (.X.) invece che con uno soltanto come nel suo esemplare di tallero 1780. Altra caratteristica per riconoscere queste coniazioni è il bottone che (a parte per quelle più tarde di Venezia del 1840-1866 dove è ovale) risulta tondo. Nel 1866 Venezia viene annessa al Regno d'Italia in conseguenza della vittoria prussiana (di cui l'Italia era alleata) nella guerra austro-prussiana. Da questo anno in poi le coniazioni del tallero 1780 si spostano a Vienna e solo lì dal 1867 al 1935. Prima di spiegare cosa accadde nel 1935 bisogna fare un salto indietro e calarci nella politica coloniale del Regno d'Italia. L'Italia a fine Ottocento inizia una penetrazione coloniale in Eritrea culminata con la proclamazione ufficiale dell'Eritrea come colonia italiana nel 1890. L'Eritrea come l'Etiopia era una regione dove il tallero teresiano era una moneta fondamentale nell'economia locale. Pertanto l'Italia aveva bisogno di poterlo coniare tuttavia il tallero di Maria Teresa era una moneta austriaca e la sua coniazione era una prerogativa della sola Austria-Ungheria che ne deteneva i conii. L'Italia quindi cercò di coniare un proprio tallero sostituendo quello teresiano, il tallero di Umberto I. Al dritto invece di Maria Teresa troviamo quindi Umberto I mentre al rovescio una snella aquila sabauda:

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ERU/3

Questa moneta però non riuscì a soppiantare l'uso secolare del tallero teresiano anche per l'assenza di quelle caratteristiche tecniche di cui ho fatto menzione all'inizio (ad esempio la spilla della veste). L'Italia riprovò a soppiantare il tallero di Maria Teresa in Eritrea anche nel 1918 creando il Tallero d'Italia e questa volta cercando volutamente di imitare quello teresiano. Al dritto figura una personificazione dell'Italia molto simile al ritratto di Maria Teresa, anche i caratteri della legenda sono simili, nei capelli c'è un fermaglio identico alla spilla della veste di Maria Teresa e al rovescio un'aquila sabauda molto simile a quella bicefala dei talleri 1780.

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ERV/0

Tuttavia anche questa moneta molto più "studiata" fallì completamente nel suo scopo di soppiantare il tallero 1780. Nel 1935 l'Italia fascista conduce la guerra d'Etiopia. Con la nuova Africa Orientale Italiana che sta nascendo nel corno d' Africa si fa impellente la coniazione di talleri 1780 per l'Italia visto l'uso consolidato della moneta in questa regione. Mussolini stipulerà quindi un accordo con l'Austria, all'epoca sotto la guida politica fascista del "Fronte patriottico" e quindi politicamente vicina all'Italia, per la cessione dei conii del tallero 1780 a Roma per 25 anni. Negli anni '30 Vienna però stava fornendo sotto contratto all'Impero Britannico i talleri che necessitava per le sue colonie e tale contratto viene bruscamente reciso poco prima della sua scadenza a causa dell'accordo stipulato con l'Italia. Il Regno Unito decise quindi di risolvere la questione sostenendo che il tallero di Maria Teresa non fosse più una moneta a corso legale in Austria e che l'Austria avesse scelto di abdicare al suo monopolio cedendo i diritti di coniazione all'Italia. Con questa giustificazione diplomatica il Regno Unito iniziò la coniazione dei talleri nel 1936 a Londra imitando il tallero teresiano. Questo precedente aprì la strada anche alle coniazioni del tallero a Parigi nel 1937 e a Bruxelles. Il Regno Unito attivò per la coniazione dei talleri anche le zecche di Birminghan e Calcutta. Il precedente italiano del 1935 aprì la strada ad un vaso di pandora nella coniazione del tallero 1780 per conto delle potenze coloniali di Regno Unito e Francia. L'Italia coniò quasi 20 milioni di talleri a Roma fino a sicuramente il 1941 (quando a causa delle vicende belliche perse l'Africa Orientale Italiana). Dibattuta è invece la prosecuzione delle coniazioni nel dopoguerra fino al 1950. I conii del tallero 1780 furono restituiti a Vienna nel dopoguerra e Londra cessò l'attività di coniazione dei suoi talleri negli anni '60. Con il de-colonialismo del dopoguerra la necessità di coniare talleri divenuta così imponente pochi anni prima cadde del tutto, senza imperi coloniali coniare il tallero divenne inutile per Regno Unito, Francia (che cessò le coniazioni nel 1957) e Italia. Dal 1962 ad oggi il Tallero è coniato dalla sola zecca di Vienna per i collezionisti ormai più che per scopi coloniali. Questa grande varietà di zecche ed epoche che si videro protagoniste nella coniazione del tallero ha fatto si che questo abbia subito dei minimi cambiamenti e differenze di conio che ne permettono la datazione e assegnazione della zecca. Per i talleri più datati è più facile, quelli settecenteschi austriaci hanno addirittura indicata la zecca con una sigla al rovescio. Quelli lombardo veneti sono inconfondibili per il punto dopo la croce decussata al rovescio (.X.) e, a parte per le coniazioni veneziane più tarde, per alcune differenze anche nel disegno. A partire da metà Ottocento però i talleri assumono un aspetto ormai più consolidato. In quel lungo periodo di coniazione della zecca di Vienna tra il 1860 ed il 1930 le differenze sono minime ed è difficile fare ordine in una forbice cronologica così ampia. Le coniazioni di Roma si compongono di due conii e il più comune di essi è facilmente riconoscibile per la legenda radente il bordo o tagliata. Le conazioni inglesi presentano due piume anzichè tre nella coda centrale. Le coniazioni più recenti di Vienna hanno l'unghia dx completa mentre le pre-belliche l'hanno corta. Le differenze sono tutte così, assolutamente minime, il tallero 1780 per questo non è una moneta facile. Ci sono anche differenze sostanziali in rarità e valore date da questi minimi dettagli, i talleri settecenteschi e lombardo-veneti sono tra i più pregiati e anche tra loro ci sono varietà molto differenti, tipologie comuni ed altre molto rare. Come detto il mondo dei talleri è abbastanza complesso ma, a mio avviso, anche molto affascinante!

Le fornisco di seguito qualche riferimento online e cartaceo per approfondire:

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MTTL/1

http://manuali.lamoneta.it/ManualeTallero/Tallero.htm

http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/i-talleri-1780-coniati-in-italia

http://www.theresia.name/cgi-bin/Token.cgi?Language=en

http://www.numismatik-cafe.at/gallery/album.php?album_id=989&sid=8cc6c59705ba89d270dc0ff5dbe03e7c

Adrian E. Tschoegl, Maria Theresa's Thaler: A Case of International Money, Eastern Economic Journal , Fall, 2001, Vol. 27, No. 4 (Fall, 2001), pp. 443-462

Andrea Maria Ponzi, Tallero di Maria Teresa 1780 Manuale per l'identificazione delle zecche con grado di rarità e quotazioni, D'Amico Editore, 2021.
 

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Per quanto riguarda l'esemplare proposto mi devo purtroppo unire a quelli che mi hanno preceduto nel confermare che si tratta di una copia anche nota e censita sul sito che le ho consigliato nel precedente post (http://www.theresia.name/cgi-bin/Token.cgi?Database=Forgeries&Language=en)

Tuttavia in alcune varianti molto comuni come quella viennese di fine Ottocento questa è una moneta che si può facilmente reperire originale a poco più dell'argento contenuto.

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2 ore fa, Meleto dice:

Salve @Starfighter! Se vuole sapere qualcosa di più sui talleri di Maria Teresa in generale le riporto di seguito un post abbastanza esaustivo sul tallero di Maria Teresa che avevo scritto in risposta ad un altro utente tempo fa, spero possa essere interessante e chiarificatore per la storia di questa complicata ed affascinante moneta che mi ha da sempre incuriosito e spero possa incuriosire anche lei:

Il Tallero di Maria Teresa 1780 è una moneta che nel tempo è divenuta una valuta franca, accettata e riconosciuta per scambi commerciali soprattutto in Levante Medio Oriente e Africa (ad esempio in Etiopia). Era una moneta molto apprezzata per varie ragioni tra cui ad esempio il fermaglio della veste che essendo molto in rilievo ne denotava facilmente l'usura (e quindi trattandosi di una moneta a valore intrinseco anche una perdita di peso e valore). Originariamente la moneta era coniata anche con millesimi precedenti al 1780 (con differenze nel ritratto e nell'aquila asburgica al rovescio molto sostanziali rispetto ai Talleri 1780). Alla morte di Maria Teresa nel 1780 il ritratto non venne modificato perchè ormai caratteristico della moneta e si iniziò a coniare il Tallero con millesimo 1780 postumo. Qui inizia la storia del Tallero di Maria Teresa sempre riconiato uguale con quel millesimo 1780 per mantenerne quell'aspetto, per motivi tecnici, più gradito e riconoscibile. I primissimi esemplari di Tallero 1780 furono coniati tra fine Settecento ed i primi anni dell'Ottocento nelle zecche austriache di Vienna, Guenzburg, Karlsburg, Kreminitz, Praga (è attestata anche l'attività della zecca di Milano a fine Settecento nella coniazione del tallero 1780 e si ritiene che i talleri settecenteschi milanesi siano gli H35 anche se è ancora dibattuta la questione). Successivamente con l'espansione Napoleonica alcune di queste cessarono le coniazioni perchè finirono sotto controllo più o meno diretto dei francesi. Questo primo blocco di coniazioni del tallero teresiano 1780 è il più datato. Successivamente dopo il Congresso di Vienna e con la nascita del Regno Lombardo Veneto le zecche di Milano e Venezia sotto controllo austriaco iniziarono un'intensa attività di coniazione di questi talleri nel periodo 1815-1840 circa (e forse anche successivamente) per Milano e 1817-1866 per Venezia. Queste coniazioni sono di facile identificazione in quanto presentano al rovescio la croce decussata tra due punti (.X.) invece che con uno soltanto come nel suo esemplare di tallero 1780. Altra caratteristica per riconoscere queste coniazioni è il bottone che (a parte per quelle più tarde di Venezia del 1840-1866 dove è ovale) risulta tondo. Nel 1866 Venezia viene annessa al Regno d'Italia in conseguenza della vittoria prussiana (di cui l'Italia era alleata) nella guerra austro-prussiana. Da questo anno in poi le coniazioni del tallero 1780 si spostano a Vienna e solo lì dal 1867 al 1935. Prima di spiegare cosa accadde nel 1935 bisogna fare un salto indietro e calarci nella politica coloniale del Regno d'Italia. L'Italia a fine Ottocento inizia una penetrazione coloniale in Eritrea culminata con la proclamazione ufficiale dell'Eritrea come colonia italiana nel 1890. L'Eritrea come l'Etiopia era una regione dove il tallero teresiano era una moneta fondamentale nell'economia locale. Pertanto l'Italia aveva bisogno di poterlo coniare tuttavia il tallero di Maria Teresa era una moneta austriaca e la sua coniazione era una prerogativa della sola Austria-Ungheria che ne deteneva i conii. L'Italia quindi cercò di coniare un proprio tallero sostituendo quello teresiano, il tallero di Umberto I. Al dritto invece di Maria Teresa troviamo quindi Umberto I mentre al rovescio una snella aquila sabauda:

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ERU/3

Questa moneta però non riuscì a soppiantare l'uso secolare del tallero teresiano anche per l'assenza di quelle caratteristiche tecniche di cui ho fatto menzione all'inizio (ad esempio la spilla della veste). L'Italia riprovò a soppiantare il tallero di Maria Teresa in Eritrea anche nel 1918 creando il Tallero d'Italia e questa volta cercando volutamente di imitare quello teresiano. Al dritto figura una personificazione dell'Italia molto simile al ritratto di Maria Teresa, anche i caratteri della legenda sono simili, nei capelli c'è un fermaglio identico alla spilla della veste di Maria Teresa e al rovescio un'aquila sabauda molto simile a quella bicefala dei talleri 1780.

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ERV/0

Tuttavia anche questa moneta molto più "studiata" fallì completamente nel suo scopo di soppiantare il tallero 1780. Nel 1935 l'Italia fascista conduce la guerra d'Etiopia. Con la nuova Africa Orientale Italiana che sta nascendo nel corno d' Africa si fa impellente la coniazione di talleri 1780 per l'Italia visto l'uso consolidato della moneta in questa regione. Mussolini stipulerà quindi un accordo con l'Austria, all'epoca sotto la guida politica fascista del "Fronte patriottico" e quindi politicamente vicina all'Italia, per la cessione dei conii del tallero 1780 a Roma per 25 anni. Negli anni '30 Vienna però stava fornendo sotto contratto all'Impero Britannico i talleri che necessitava per le sue colonie e tale contratto viene bruscamente reciso poco prima della sua scadenza a causa dell'accordo stipulato con l'Italia. Il Regno Unito decise quindi di risolvere la questione sostenendo che il tallero di Maria Teresa non fosse più una moneta a corso legale in Austria e che l'Austria avesse scelto di abdicare al suo monopolio cedendo i diritti di coniazione all'Italia. Con questa giustificazione diplomatica il Regno Unito iniziò la coniazione dei talleri nel 1936 a Londra imitando il tallero teresiano. Questo precedente aprì la strada anche alle coniazioni del tallero a Parigi nel 1937 e a Bruxelles. Il Regno Unito attivò per la coniazione dei talleri anche le zecche di Birminghan e Calcutta. Il precedente italiano del 1935 aprì la strada ad un vaso di pandora nella coniazione del tallero 1780 per conto delle potenze coloniali di Regno Unito e Francia. L'Italia coniò quasi 20 milioni di talleri a Roma fino a sicuramente il 1941 (quando a causa delle vicende belliche perse l'Africa Orientale Italiana). Dibattuta è invece la prosecuzione delle coniazioni nel dopoguerra fino al 1950. I conii del tallero 1780 furono restituiti a Vienna nel dopoguerra e Londra cessò l'attività di coniazione dei suoi talleri negli anni '60. Con il de-colonialismo del dopoguerra la necessità di coniare talleri divenuta così imponente pochi anni prima cadde del tutto, senza imperi coloniali coniare il tallero divenne inutile per Regno Unito, Francia (che cessò le coniazioni nel 1957) e Italia. Dal 1962 ad oggi il Tallero è coniato dalla sola zecca di Vienna per i collezionisti ormai più che per scopi coloniali. Questa grande varietà di zecche ed epoche che si videro protagoniste nella coniazione del tallero ha fatto si che questo abbia subito dei minimi cambiamenti e differenze di conio che ne permettono la datazione e assegnazione della zecca. Per i talleri più datati è più facile, quelli settecenteschi austriaci hanno addirittura indicata la zecca con una sigla al rovescio. Quelli lombardo veneti sono inconfondibili per il punto dopo la croce decussata al rovescio (.X.) e, a parte per le coniazioni veneziane più tarde, per alcune differenze anche nel disegno. A partire da metà Ottocento però i talleri assumono un aspetto ormai più consolidato. In quel lungo periodo di coniazione della zecca di Vienna tra il 1860 ed il 1930 le differenze sono minime ed è difficile fare ordine in una forbice cronologica così ampia. Le coniazioni di Roma si compongono di due conii e il più comune di essi è facilmente riconoscibile per la legenda radente il bordo o tagliata. Le conazioni inglesi presentano due piume anzichè tre nella coda centrale. Le coniazioni più recenti di Vienna hanno l'unghia dx completa mentre le pre-belliche l'hanno corta. Le differenze sono tutte così, assolutamente minime, il tallero 1780 per questo non è una moneta facile. Ci sono anche differenze sostanziali in rarità e valore date da questi minimi dettagli, i talleri settecenteschi e lombardo-veneti sono tra i più pregiati e anche tra loro ci sono varietà molto differenti, tipologie comuni ed altre molto rare. Come detto il mondo dei talleri è abbastanza complesso ma, a mio avviso, anche molto affascinante!

Le fornisco di seguito qualche riferimento online e cartaceo per approfondire:

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MTTL/1

http://manuali.lamoneta.it/ManualeTallero/Tallero.htm

http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/i-talleri-1780-coniati-in-italia

http://www.theresia.name/cgi-bin/Token.cgi?Language=en

http://www.numismatik-cafe.at/gallery/album.php?album_id=989&sid=8cc6c59705ba89d270dc0ff5dbe03e7c

Adrian E. Tschoegl, Maria Theresa's Thaler: A Case of International Money, Eastern Economic Journal , Fall, 2001, Vol. 27, No. 4 (Fall, 2001), pp. 443-462

Andrea Maria Ponzi, Tallero di Maria Teresa 1780 Manuale per l'identificazione delle zecche con grado di rarità e quotazioni, D'Amico Editore, 2021.
 

 

Meleto grazie infinite ?… ho letto con piacere l’ottima sintesi, ma dettagliata storia.

Andrò sicuramente ad approfondire attraverso i link che mi hai consigliato!
 

  • Grazie 1
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2 ore fa, Meleto dice:

Per quanto riguarda l'esemplare proposto mi devo purtroppo unire a quelli che mi hanno preceduto nel confermare che si tratta di una copia anche nota e censita sul sito che le ho consigliato nel precedente post (http://www.theresia.name/cgi-bin/Token.cgi?Database=Forgeries&Language=en)

Tuttavia in alcune varianti molto comuni come quella viennese di fine Ottocento questa è una moneta che si può facilmente reperire originale a poco più dell'argento contenuto.

 

Ne posseggo già un’altro che a questo punto spero sia originale… magari dopo fotografo la moneta e la posto. Grazie ancora

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Comunque per chimi ha seguito nella mia richiesta di aiuto sulla moneta “COPY” , confermo che è stata restituita e sono stato rimborsato (20€)

grazie a tutti

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34 minuti fa, Starfighter dice:

Comunque per chimi ha seguito nella mia richiesta di aiuto sulla moneta “COPY” , confermo che è stata restituita e sono stato rimborsato (20€)

grazie a tutti

 

Almeno....

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5 ore fa, Meleto dice:

Per quanto riguarda l'esemplare proposto mi devo purtroppo unire a quelli che mi hanno preceduto nel confermare che si tratta di una copia anche nota e censita sul sito che le ho consigliato nel precedente post (http://www.theresia.name/cgi-bin/Token.cgi?Database=Forgeries&Language=en)

Tuttavia in alcune varianti molto comuni come quella viennese di fine Ottocento questa è una moneta che si può facilmente reperire originale a poco più dell'argento contenuto.

 

Ecco, allego l’altra moneta già in mio possesso… sapreste darmi informazioni da quello che si può vedere dalle immagini? Grazie 

Da quello che ha spiegato Meleto mi sono fatto un’idea… ma gradirei un parere da esperto ?

FFB29271-ACD0-4AAE-82E2-10C80E6166BC.jpeg

8BFD8A87-D305-4EA5-8EAD-ED36B95EF5C3.jpeg

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26 minuti fa, Starfighter dice:

Ecco, allego l’altra moneta già in mio possesso… sapreste darmi informazioni da quello che si può vedere dalle immagini? Grazie 

Da quello che ha spiegato Meleto mi sono fatto un’idea… ma gradirei un parere da esperto ?

FFB29271-ACD0-4AAE-82E2-10C80E6166BC.jpeg

8BFD8A87-D305-4EA5-8EAD-ED36B95EF5C3.jpeg

 

Sono tutt'altro che esperto ma un semplice appassionato da qualche anno dei talleri! Questo secondo me però è un esemplare molto recente, il riconio viennese coniato per collezionismo e si dovrebbe poter datare alla seconda metà del secolo scorso, forse anche successivamente al 1986 mi pare di ricordare. Lo si riconosce dall'unghia della zampa dx lunga e dalla piuma singola nella coda di piume sempre a destra. 

Per me è un H60/1 o H62 sono tutte tipologie molto recenti e similari

http://www.theresia.name/cgi-bin/Token.cgi?City=Wien&Page=6

Se posso permettermi un consiglio se l'affascina questa moneta punterei su un tallero di Roma di quelli coniati per l'Africa Orientale Italiana tra il '35 e il '39/41 sono abbastanza facili da reperire e sicuramente molto più ricchi di storia dei riconi di Vienna di qualche decennio fa. Sono anche abbastanza inconfondibili specialmente per il secondo conio presentando la legenda un po' tagliata. Poi secondo me i migliori restano i lombardo-veneti ma quelli sono difficili da reperire e si vedono più raramente oltre che con altri prezzi...

Poi bisogna farsi un po' l'occhio a riconoscere queste monete ma il bello dei talleri è anche quello! Sul catalogo del forum il tallero di Roma e i lombardo-veneti sono ben descritti:

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MTTL/1

 

Modificato da Meleto
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23 minuti fa, Meleto dice:

Sono tutt'altro che esperto ma un semplice appassionato da qualche anno dei talleri! Questo secondo me però è un esemplare molto recente, il riconio viennese coniato per collezionismo e si dovrebbe poter datare alla seconda metà del secolo scorso, forse anche successivamente al 1986 mi pare di ricordare. Lo si riconosce dall'unghia della zampa dx lunga e dalla piuma singola nella coda di piume sempre a destra. 

Per me è un H60/1 o H62 sono tutte tipologie molto recenti e similari

http://www.theresia.name/cgi-bin/Token.cgi?City=Wien&Page=6

Se posso permettermi un consiglio se l'affascina questa moneta punterei su un tallero di Roma di quelli coniati per l'Africa Orientale Italiana tra il '35 e il '39/41 sono abbastanza facili da reperire e sicuramente molto più ricchi di storia dei riconi di Vienna di qualche decennio fa. Sono anche abbastanza inconfondibili specialmente per il secondo conio presentando la legenda un po' tagliata. Poi secondo me i migliori restano i lombardo-veneti ma quelli sono difficili da reperire e si vedono più raramente oltre che con altri prezzi...

Poi bisogna farsi un po' l'occhio a riconoscere queste monete ma il bello dei talleri è anche quello! Sul catalogo del forum il tallero di Roma e i lombardo-veneti sono ben descritti:

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MTTL/1

 

 

Grazie delle ottime informazioni e dei consigli ?

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