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Inviato (modificato)

 

Eracle ebbe un ruolo decisivo nel combattimento (https://www.lamoneta.it/topic/205717-bronzi-provinciali-romani-e-mitologia-greca/page/8/#comment-2299866, post #186) per la sua forza, ma la sua presenza era indispensabile. Per quale motivo?

apollonia

 

Modificato da apollonia

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Inviato

Fu Atena a scegliere Eracle come combattente al fianco degli dei olimpici, ma avrebbe potuto scegliere un altro combattente, purchè…

La risposta al quiz va aggiunta ai puntini di sospensione.

apollonia


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Inviato
2 ore fa, Adelchi66 dice:

...Fosse metà umano.

 

Non necessariamente metà...

apollonia


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Inviato
1 ora fa, VALTERI dice:

....fosse un mortale

 

La condizione imposta alla morte dei Giganti da una profezia era che essi non potessero essere uccisi da mano divina, ma avrebbero potuto esserlo se colpiti contemporaneamente da un dio e dalle armi di un mortale.

Era indispensabile quindi la presenza di un mortale a fianco degli Dei dell’Olimpo in questa leggendaria lotta e chi meglio di Eracle, col suo enorme arco con le frecce intrise del sangue dell’Idra, e la sua forza smisurata?

apollonia


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Inviato
1 minuto fa, Adelchi66 dice:

Quindi ho vinto ...?

 

Veramente la profezia era per un mortale, come ha risposto VALTERI.

In pratica si è rivelata astuta la scelta di Atena di un semidio con quel tanto di mortale che bastasse...

apollonia


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Inviato

I Giganti originati dal sangue sgorgato dall’evirazione di Urano da parte del suo ultimo figlio Crono erano creature temibili legate a una profezia per cui nessun immortale sarebbe stato in grado di sconfiggerli. Su queste basi si fondò Gea per tramare contro Zeus dopo l’eliminazione del padre Crono e il confinamento dei Titani nelle profondità del Tartaro. La sconfitta del gigante Tifone, schiacciato sotto il peso dell’Etna da Zeus, scatenò ancor di più l’ira di Gea che scagliò i suoi Giganti verso l’Olimpo guidati da Porfirione e Alcineo.

Atena e Apollo ebbero un ruolo chiave per la riuscita dell’impresa, in quanto la prima svolse al meglio il compito di trovare l’eroe mortale in grado di poter ferire ed uccidere i figli di Tellure che non potevano essere uccisi da mano divina, e il secondo mise a rischio la propria vita per la comprensione dell’equilibrio dell’Universo e per la liberazione delle Parche.

Fu così che tutte le divinità, aiutate dal tocco di Eracle, colpirono astutamente uno a uno i Giganti facendoli crollare sotto la loro stessa mole.

apollonia


Inviato

Se la risposta esatta fosse stata " un mortale" sarebbe andato bene qualsiasi essere umano,ma serviva qualcuno con caratteristiche e forza semidivina ,quindi la scelta di Atena cadde su Eracle, che era metà uomo e metà Dio.

Quindi ho vinto io!


Inviato

Comunque vista l'entità del premio in palio e il fatto che casa mia una volta era un asilo infantile, tratterrò il respiro finché non mi sarà riconosciuta la vittoria..


Inviato

Tra Adelchi ed un valteri, non ho dubbi : Adelchi per sempre .

  • Grazie 1

Inviato
23 minuti fa, VALTERI dice:

Tra Adelchi ed un valteri, non ho dubbi : Adelchi per sempre .

 

I miei coinquilini di braccio sono d'accordo...?


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Devo prendere atto della vittoria di Adelchi per acclamazione, ma la penna di Apollodoro scrive di un oracolo favorevole agli Dei nell’esito della battaglia, a condizione del fatto che essi fossero aiutati da un mortale: nessun Gigante infatti sarebbe stato sconfitto per mano divina.

E Zeus vinse grazie all’aiuto del mortale Eracle. :clapping:

apollonia

  • Grazie 1

Inviato
32 minuti fa, apollonia dice:

Devo prendere atto della vittoria di Adelchi per acclamazione, ma la penna di Apollodoro scrive di un oracolo favorevole agli Dei nell’esito della battaglia, a condizione del fatto che essi fossero aiutati da un mortale: nessun Gigante infatti sarebbe stato sconfitto per mano divina.

E Zeus vinse grazie all’aiuto del mortale Eracle. :clapping:

apollonia

 

Tu stesso scrivi " in pratica si è rivelata astuta la scelta di Atena di un SEMIDIO con quel tanto di mortale che bastasse .".

E ancora : " chi meglio di Eracle,con il suo enorme arco con le frecce intrise del sangue dell'Idra ,e della sua forza smisurata ? ",Tutte doti divine ,il fatto che fosse mortale è secondario ai fini della riuscita dell'impresa. Più importante,nella scelta della figlia di Zeus , fu che il semidio fosse dotato di prerogative divine. Ergo : il fatto che"fosse metà umano" implica che l'altra metà era Olimpica, cosa che risulta più importante nella definizione della soluzione del quesito.


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Inviato

Il mio commento sulla scelta astuta di Atena che ha portato alla vittoria gli Olimpici è stato preceduto dai post in cui la domanda del test era ovvia, a partire da quello di apertura.

Eracle ebbe un ruolo decisivo nel combattimento (https://www.lamoneta.it/topic/205717-bronzi-provinciali-romani-e-mitologia-greca/page/8/#comment-2299866, post #186) per la sua forza, ma la sua presenza era indispensabile. Per quale motivo?

Indipendentemente dal fatto che Eracle avesse avuto un ruolo decisivo nel combattimento al quale ho rimandato per spiegare a cosa facessi riferimento, la domanda era: “per quale motivo la sua presenza era indispensabile in questa lotta?”

Poi, per spiegare meglio il senso della domanda:

Fu Atena a scegliere Eracle come combattente al fianco degli dei olimpici, ma avrebbe potuto scegliere un altro combattente, purchè… La risposta al quiz va aggiunta ai puntini di sospensione.

E non c’è dubbio che la risposta attesa fosse quella data da VALTERI: “fosse mortale”.

Tutto per dire che la condicio sine qua non per avere una possibilità di vittoria nella Gigantomachia era che gli dei fossero affiancati da un mortale in accordo alla profezia: un pinco pallino qualsiasi, non necessariamente il mortale più forte del mondo.

apollonia


Inviato

Ciò non toglie che in definitiva fu chiamato alla pugna il "mezzo umano" ( quindi , implicitamente ,il mortale ) più forte del mondo e non un pinco pallino mortale qualsiasi.


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La profezia che nessun immortale sarebbe stato in grado di batterli ebbe un ruolo determinante nella decisione dei Giganti di acconsentire alla richiesta della madre Tellure di affrontare gli Olimpici nella Gigantomachia.

La profezia era nota anche a Zeus che decise di far partecipare alla lotta, oltre a tutti gli dei, il mortale Eracle come concordato con Atena, sua figlia prediletta nata già adulta e armata dalla sua testa dopo che lui ne aveva inghiottito la madre Meti (l’Oceanina sua prima sposa) sotto forma di una goccia d’acqua.

Anche Eracle aveva nel DNA i geni divini di Zeus, mentre la componente mortale proveniva da Alcmena, la figlia del re di Micene dotata di straordinaria bellezza con la quale Zeus giacque nelle sembianze del suo legittimo sposo. Una unione che rese l’eroe e semidio dotato di una forza sovrumana dimostrata già nella culla, quando strozzò con le sue manine i due serpenti inviati dalla vendicativa Era.

apollonia


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Inviato

Sulla Gigantomachia

Per vendicare i Titani, la Terra (Gea) genera i Giganti nella pianura di Flegra nella penisola calcidica. Era predetto che gli dèi non avrebbero potuto vincerli se non si fossero alleati con un mortale. La Terra sperava anche di renderli immortali non solo nella terra natia grazie ad una pianta magica, ma Zeus chiese all'Aurora, alla Luce e al Sole di brillare in modo da raccogliere per primo il pharmakon.

Zeus superò il problema del “No mortale, no party” con l’ingaggio di Eracle, l’eroe mortale che fu decisivo nell’uccisione di ogni Gigante in quanto, per soccombere, doveva essere colpito contemporaneamente da un dio e dalle armi di un mortale.

Così il gigante Efialte fu ucciso da una freccia di Apollo nell’occhio sinistro e da un’altra di Eracle conficcata nell’occhio destro.

Porfirione attaccò violentemente Era per strangolarla ma fu ferito al diaframma da una freccia scagliata da Eros. Indignato, il gigante si accanì sulla dea tentando di violentarla, ma mentre le strappava di dosso i vestiti, Zeus irato intervenne scagliandogli contro un’enorme folgore. Colpito a morte, Porfirione indietreggiò e all’improvviso Eracle balzò su di lui, finendolo con una freccia e a colpi di clava.

Alcioneo, che combatteva a fianco del fratello Porfirione, non ebbe miglior sorte. Eracle scoccò la sua prima freccia contro di lui che cadde al suolo per poi rialzarsi, essendo immortale nella sua terra natia. Atena suggerì allora di allontanarlo da qui, un consiglio che Eracle seguì portandoselo sulle spalle oltre i confini. Alcioneo divenne così mortale e, colpito dalla clava di Eracle, fu ucciso.

A un certo punto della lotta i Giganti superstiti, scoraggiati, scapparono. Atena, assunte dimensioni gigantesche superiori a quelle dei giganti stessi, riuscì a scagliare un grosso masso contro Encedalo che crollò in mare diventando l'isola di Sicilia.

Poseidone inseguì Polibote attraverso il mare fino all’isola di Coo, dove il dio staccò un pezzo dell’isola col suo tridente e glielo scagliò addosso, seppellendolo e dando origine all’isola di Nisiro, nel Dodecaneso.

apollonia

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Alle Tue sempre interessanti informazioni, @apollonia unisco, da un vecchio compendio ( 1996 ) di A. M. Carassiti, il paragrafo relativo ai Giganti .

Il testo nelle righe finali ha un evidente refuso, dove scambia il nome del gigante Ippolito ( ucciso ) , con il nome dell' uccisore, il dio Ermete .

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  • Grazie 1

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La Gigantomachia fu una battaglia che arrivò anche nella Magna Grecia e diede origine a numerose isole tra cui quelle dell’Arcipelago Campano. Dopo sanguinose battaglie in cui Eracle intervenne spesso in modo risolutivo, i corpi dei Giganti furono fisicamente schiacciati da pietre immense scagliate dalle divinità per seppellirli vivi sotto il livello del mare. Non è un caso se queste “Isole dei Giganti” si trovino in territori a forte attività tellurica, come la Sicilia o i Campi Flegrei. Ogni movimento della terra è attribuito a un sussulto della creatura sotto il masso e ogni cratere, come quello che caratterizza Nisida o i vari luoghi della zona flegrea, è originato da un masso o da un fulmine di Zeus.

Il primo Gigante campano ribelle fu Mimante, dotato di un’armatura impenetrabile e da gambe coperte da squame di drago. Nella Gigantomachia fu lo sfidante di Efesto, il fabbro degli dei, che lo sconfisse con le armi da lui prodotte. Poi, dopo averlo tramortito, lo scagliò in mare e gli lanciò addosso una massa di ferro fuso che diventò l’isola di Procida.

Tifeo, che secondo alcuni aveva il compito di uccidere Zeus, era un uomo alto quanto una montagna, dotato di due ali terrificanti e con le gambe simili al corpo di un serpente. Il luogo della sua morte è oggetto di discussione in quanto autori come Pindaro lo identificavano con la Sicilia e altri con la Siria o l’Egitto, dato che Tifeo ebbe come figli la Sfinge e Cerbero. Omero invece parla di “Terra degli Inarimi” e quindi lo identifica con Ischia. Tifeo mise in fuga tutto l’Olimpo ed era ormai a un passo dall’impresa quando Zeus, con una saetta potentissima, lo colpì in pieno e lo gettò in mare. Poi gli lanciò addosso un masso di proporzioni gigantesche e così nacquero Ischia e il suo Monte Epomeo.

Rispetto a Procida che non ha nulla nei suoi toponimi che ricordi un legame della sua origine con la Gigantomachia, Ischia conserva nelle sue località testimonianze della presenza del mostro. Infatti località come Panza, Bocca e Ciglio sono proprio i pezzi di Tifeo rimasti sotto l’isola.

apollonia

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  • 1 anno dopo...
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Anche la S. E. si occupa della vicenda nel suo edipeo enciclopedico

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apollonia


Inviato (modificato)

DE GREGE EPICURI

1) Non saprei. Forse perchè era un semidio? O semplicemente perchè gli dei olimpici erano a mal partito?

2) Encelado.

Modificato da gpittini
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2 ore fa, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

1) Non saprei. Forse perchè era un semidio? O semplicemente perchè gli dei olimpici erano a mal partito?

2) Encelado.

 

1) Perchè era stato profetizzato che nessuno dei Giganti sarebbe perito per mano degli dei, se essi non avessero associato al combattimento un mortale.

2) Giusto

apollonia


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Inviato

Durante la battaglia Encelado tentò di fuggire ma la dea Atena lo sotterrò gettandogli sopra l'isola di Sicilia, luogo dal quale non poteva più fuggire. Il mito vuole che l'attività vulcanica dell'Etna sia originata dal respiro infuocato di Encelado e chei tremori della terra durante i terremoti siano generati dal suo rotolarsi sotto la montagna a causa delle ferite.

In Grecia, un terremoto è ancora poeticamente chiamato un "colpo di Encelado" (Το χτύπημα του Εγκέλαδου).

 

La Fontana di Encelado (Bosquet de l'Encélade) nel giardino di Versailles.

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Da Wikipedia

apollonia


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