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Genio del Senato


Cremuzio

Risposte migliori

Nella religione romana , il Genio è uno spirito o , più correttamente , un nume tutelare , considerato come il custode benevolo delle sorti delle famiglie ma anche dei singoli individui . Nel tentativo di chiarirne la natura ne sono state date definizioni approssimative, come "anima" , "principio vitale" , "angelo custode" .

Nonostante le critiche di Walter Otto , si è generalmente pensato (es. Kurt Latte e Georg Wissowa) che al Genio associato ad ogni maschio corrispondesse una Iuno associata ad ogni femmina e che tale binomio Genio-Iuno risalisse alle origini del pensiero religioso romano , ma secondo Georges Dumézil  questa sarebbe una semplice congettura senza fondamento e il binomio sarebbe apparso molto più tardi . Infatti nelle commedie di Plauto ci sono abbondanti riferimenti al Genio ma nessuno alla Iuno e bisogna attendere fino a Tibullo perché se ne cominci a parlare . Inoltre, in un' iscrizione d' età repubblicana si fa menzione , oltre che del Genius Iovis , anche del Genius Victoriae (anziché un' ipotetica Iuno Victoriae) . In origine dunque , e fino all' età augustea , il genio doveva riguardare tutti , uomini e donne .

Il Genio era definito da Censorino «cuius in tutela ut quisque natus est vivit» . E infatti la festa del Genio è il compleanno dell' individuo , il dies natalis . Veniva ritenuto uno spirito buono , una specie di angelo custode che nasce con l' individuo , lo accompagnava e ne dirige le azioni nel corso dell' intera vita .

La parte del corpo in rapporto con il Genio è la fronte . Dice infatti Servio che "la fronte è consacrata al Genio , per cui quando lo veneriamo ci tocchiamo la fronte" («frontem Genio consecratam esse, unde venerantes deum tangimus frontem») .

Non c' era un giudizio univoco sul destino del genio dopo la morte dell'individuo : secondo Orazio scompare , secondo Ovidio no .

Nel corso del tempo e per analogia con gli uomini , anche agli dèi fu attribuito un Genio . La più antica attestazione è la già citata epigrafe risalente al 58 a.C.

L' attribuzione del Genio si estese anche alle famiglie (Genio del pater familias) , allo Stato , alle province , ai collegi , alle unità militari e il genio dell' imperatore vivente divenne oggetto di culto pubblico con Augusto . Roma stessa aveva un Genio , di cui Servio  ricorda la dedica su uno scudo custodito in Campidoglio : Genio urbis Romae sive mas sive femina . Non è chiaro se il Genius populi romani , raffigurato come un giovinetto , sia lo stesso Genio dell' Urbe o se sia una divinità distinta anche se equivalente . Questo Genio aveva un tempio nel Foro , vicino al tempio della Concordia .

L' attribuzione di un genio ad ogni luogo fu dovuta forse all' assimilazione del Genio con i Lari che si trova in Censorino . Dice infatti Servio che "nessun luogo è senza un genio"

Tratto da :

https://www.bing.com/ck/a?!&&p=921dbfbd8e4b46bfJmltdHM9MTY2Mzg5MTIwMCZpZ3VpZD0wZjBmYzAyNy02YzI0LTY3MmUtMDM2My1jZGZlNmQ0ZjY2ZGImaW5zaWQ9NTE3Ng&ptn=3&hsh=3&fclid=0f0fc027-6c24-672e-0363-cdfe6d4f66db&u=a1aHR0cHM6Ly9pdC53aWtpcGVkaWEub3JnL3dpa2kvR2VuaW9fKGRpdmluaXQlQzMlQTAp&ntb=1

Una variante del Genio semi conosciuta e’ il Genio del Senato , questa legenda del Genio e’ stata tramandata , almeno credo , dal solo Antonino Pio , nelle cui monete , rovescio di Sesterzi , lo presenta in due versioni , una certa poiche' la legenda lo certifica come tale , l’ altra supposta ; la prima , versione lo presenta come un giovinetto paludato e con elmo , tiene nella mano destra un rametto e nella sinistra un bastone o scettro , con la legenda GENIO SENATUS (RIC 605) ; la seconda versione , supposta , in quanto priva della legenda che lo certifica come GENIO SENATUS , come nel primo Sesterzio , ha come legenda al rovescio solo COS IIII .

Sesterzio emesso , tramite la TRP XVI del dritto , tra il 152 e il 153 .

In questo secondo Sesterzio si vede il Genio del Senato (?) posto su una colonnina all’ interno di un tempietto o edicola (RIC 913) .

Dove fosse collocato questo tempietto o edicola non e’ dato sapere . La figura sopra la base , forse una colonnina , e’ paludata ma rimane difficile capire cosa tenga nelle due mani , comunque la figura e’ attribuita ufficialmente al Genio del Senato .

Rimane sconosciuta la localizzazione di questo tempio , se invece fosse stata una semplice edicola posta all’ interno della Curia Giulia sede del Senato , sarebbe bello immaginarla come punto di riunione o passaggio , dove i Senatori prima di una assemblea si fermavano d’ innanzi al loro Genio rendendogli omaggio e chiedendo consiglio al Genio del Senato prima di prendere decisioni importanti , civili o militari , in nome del Popolo Romano .

Questo secondo Sesterzio e’ classificato come una emissione molto rara .

L' aspetto attuale della Curia , come appare in prima foto , è dovuto a un rifacimento effettuato da Diocleziano a causa di ingenti danni causati da un incendio nel 283 d.C. . Come costruzione è uno degli edifici tardo antichi meglio conservati di tutta Roma . L' ottima conservazione del monumento è dovuta al fatto che nel VII secolo venne trasformato in chiesa di Sant' Adriano .

In foto , oltre alla Curia Giulia sede del Senato , due Sesterzi di Antonino Pio con il Genio Senatus e altri due esemplari , piu' rari , con il tempio e all' interno l' immagine del Genio Senatus ; il quarto Sesterzio piuttosto mal messo , le rarita' sono spesse volte cosi' , e' apparso recentemente in un' asta estera . 

 


 

 

Curia_Iulia.jpg

RIC_0605.jpg

RIC_0605var.jpg

RIC_0913.jpg

297D.jpg

297R.jpg

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Ciao @Pxacaesar , grazie per il tuo contributo .

In effetti il Denario che hai presentato e' meno raro (scarse) rispetto al sesterzio della stessa tipologia con il tempio , forse R2 .

Ho notato che nella descrizione della moneta hai scritto che il tempio e' al rovescio , perche ? , a me pare uguale ai bronzi .

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6 minuti fa, Pxacaesar dice:

'sul' rovescio del denario

Scusami , avevo frainteso .

Anche se diverso come Genio , non riesco a trattenermi nel pubblicare questo splendido medaglione di Adriano con il GENIUS POPULI ROMANI , del peso di 71,6 grammi e spessore di 6,5 mm. , ex collezione Vitali . Ora fa parte della collezione del Medagliere Vaticano .

DSCN4052.JPG

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Ricollegandomi al Denario presentato da @Pxacaesar , RIC 285 , ho notato che nella descrizione illustrativa allegata del rovescio con il tempio e all' interno la statua del presunto Genio del Senato , viene ipotizzato di una presunta statua di Antonino Pio (?) , anziche' di quella del Genio del Senato .

Purtroppo questa particolare tipologia di rovescio presenta la legenda generica di COS IIII , questo purtroppo non permette di avere nessuna certezza a chi fosse dedicato tempio , o forse una piu' piccola edicola , con statua all' interno posta su un cippo o colonnina .

Sara' stata una statua dedicata dal Senato ad Antonino Pio o veramente la rappresentazione del Genio del Senato ? risposta non facile ; di sicuro esiste solo un passo della Storia Augusta relativa alla vita di Antonino Pio , nel quale passo e' scritto che : "Accetto' anche una statua d' oro a lui dedicata dal Senato" , sara' quella raffigurata nei rovesci ? 

Le descrizioni del Denario in due esemplari , RIC 285 :

Antoninus Pius . AR Denarius . Rome , 145-161 AD Obv : ANTONINVS AVG PIVS PP TR P XXII , laureate head right Rev : COS IIII , distyle shrine with domed roof , within which is a figure (Antoninus Pius ?) stands left holding branch and sceptre , on a low base . RIC III , 285 rated Scarce ; RSC 331 ; BMC 926 Courtesy of Roma Numismatics , Feb , 2010

ANTONINUS PIUS - Denarius - Temple - Rare Seller bpmurphy ANTONINUS PIUS 138-161 AD . Struck 159 AD. AR Denarius (3.54 gm) Obverse : ANTONINVS AVG PIVS P P TR P XXII , laureate head right Reverse : COS IIII , Tetrastyle temple with domed roof , within stands a statue of Pius (?) on a short base . References : RIC III 285 ; BMCRE 926 ; RSC 331 Condition : Lightly toned VF. Rare type !

Annotazione : nei bronzi (sesterzi) questo dubbio : statua Antonino Pio o Genio Senato , non esiste , e' a favore del secondo .

Modificato da Cremuzio
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Supporter

RIC_0605.jpg

Trovo interessante la raffigurazione del Genio che qui e' rappresentato come una figura togata, con un cappello a falda larga (come mi sembra), con ramoscello nella mano destra e scettro nella sinistra.

Iconografia diversa da quella, per esempio, del GENIO POPVLI ROMANI della prima Tetrarchia, dove il Genio e' rappresentato nudo (con clamide), con patera e cornucopia e con in testa il modius:

http://www.wildwinds.com/coins/ric/diocletian/_heraclea_RIC_017a.jpg

Il mio pensiero:

Probabilmente nel caso del Genius Senatus si vuol far rilevare l'autorevolezza del consesso (in sintonia con l'atteggiamento di rispetto verso il Senato da parte di Antonino Pio);  nel caso del Genius populi romani l'aspetto "sacrale", religioso.

Buona serata da Stilicho

 

Modificato da Stilicho
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