odisseo Posted January 25 Share #1 Posted January 25 (edited) Ciao a Tutti, finalmente trovo un attimo di tempo per pubblicare questa nuova discussione a beneficio di appassionati e cultori. Sfogliando e leggendo il nuovo listino LEU (FPL 1 di gennaio) non ho potuto fare a meno di notare che al lotto n.37 viene messa in vendita una didramma di GELA che già da una prima occhiata mi ha destato forti perplessità: https://leunumismatik.com/en/fpllot/43/37 Ed infatti dopo una verifica anche con il Corpus redatto da Jenkins nel 1970 "The coinage of Gela", risulta essere censita tra le primissime falsificazioni realizzate all'indomani del famoso tesoro del 1956 trovato da alcuni operai intenti a lavorare allo Scalo della Stazione Ferroviaria (IGCH 2066). La moneta è stata acquistata da LEU all'ultima Lansky-Lambert auction ed è proveniente dalla famosa collezione Gillet: https://www.biddr.com/auctions/lansky/browse?a=2971&l=3350746 Ho ricostruito info e foto e tutto torna anche con la descrizione del falso (altro clone gemello) descritto da Jenkins (autore e studioso formidabile!!!!!). Da una semplice comparazione con altri esemplari indubbiamente genuini ed originali citati da Jenkins si possono apprezzare le evidenti discrepanze. Vedete i post successivi. Saluti Odisseo Edited January 25 by odisseo 4 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
odisseo Posted January 25 Author Share #2 Posted January 25 Le foto del pezzo LEU prima della rimozione della patina posticcia, come risulta dalla foto del photofile della collezione Gillet di cui possiedo gelosamente uno degli originali regalatomi da un noto commerciante ormai scomparso ed amico di Silvia Hurter che lo realizzò prima della famosa vendita Kunstfreund 1974 in cui vennerò poste all'incanto le monete migliori della collezione. Odisseo Ora, allego le foto del clone gemello pubblicato da Jenkins nel suo Corpus con relativa descrizione della forgery 1. Odisseo Un confronto tra i due falsi: LEU FPL 1 già Lansky e Gillet collection e il F1 di Jenkins. Odisseo 3 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
odisseo Posted January 25 Author Share #3 Posted January 25 E per finire una serie di esemplari autentici di Jenkins 3 tra cui il pezzo del British Museum (BM) pubblicato come plate coin da Jenkins e il pezzo ex Pennisi, acquistato alla mitica asta 98 del 1933 esitata da Hamburger con una favolosa collezione di monete siciliane, e riapparso nella vendita Spink del monetiere di Robert P. Ball. Odisseo Altro esemplare autentico venduto da Gorny nel 2008 (Auktion 164 lot. 48) Odisseo 3 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
odisseo Posted January 25 Author Share #4 Posted January 25 Tra i principali elementi "pacchiani" del falso LEU (ex Gillet): -la capigliatura del dio Gelas arzigogolata che scimmiotta quella del conio Jenkins 5 ì, ovviamente completamente diverso -l'assenza del taglio in rilievo della protome di Gelas -al dritto la mancanza del piede di sinistra del cavaliere sotto la pancia del cavallo -la lancia sghemba del cavaliere -le redini curve etc.... -la completa assenza di morbidezza e rotondità dei modellati al dritto ed al rovescio INSOMMA UNA PORCHERIA CHE NULLA A CHE VEDERE CON LA MAESTRIA DEL CONIO ORIGINALE. Odisseo Per un confronto (lato capigliatura) con il Jenkins 5 che però presenta un conio di rovescio (oltre ovviamente di dritto) diverso. Posto l'esemplare ex collezione Abecassis venduto dalla "vera" LEU con la vendita 81 del 2001 (lot. 48). Odisseo 7 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
dracma Posted January 25 Share #5 Posted January 25 Complimenti @odisseo per la tua impeccabile ricerca. Quindi - correggimi se sbaglio - l'esemplare viene messo in vendita nonostante nel repertorio bibliografico di riferimento (Jenkins 1970), peraltro citato nella scheda, venga censito tra le contraffazioni. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
odisseo Posted January 25 Author Share #6 Posted January 25 8 minuti fa, dracma dice: Complimenti @odisseo per la tua impeccabile ricerca. Quindi - correggimi se sbaglio - l'esemplare viene messo in vendita nonostante nel repertorio bibliografico di riferimento (Jenkins 1970), peraltro citato nella scheda, venga censito tra le contraffazioni. Corretto, il pezzo LEU è un falso della stessa foggia e fattura di quello pubblicato da Jenkins (F1) nell'elenco delle Forgeries (ovvero falsificazioni). La cosa interessante e che denota la perizia, meticolosità e cura nella descrizione di Jenkins è che addirittura si menziona la patina posticcia, che guarda caso si rinviene anche nel pezzo LEU all'epoca della collezione Gillet e poi asportata. Odisseo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pxacaesar Posted January 25 Share #7 Posted January 25 Ciao @odisseo, complimenti per questo interessantissimo e molto dettagliato post. Una domanda da neofita rivolta a tutti🙂. La moneta proposta come falso moderno è stata prodotta con coniazione a martello o ottenuta tramite pressofusione. Dalle foto, e sempre da neofita quindi senza nessuna pretesa ma è solo una mia impressione, mi sembra non ottenuta con la tecnica di fusione classica. Grazie a chi vorrà rispondere. ANTONIO Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
odisseo Posted January 25 Author Share #8 Posted January 25 39 minuti fa, Pxacaesar dice: Ciao @odisseo, complimenti per questo interessantissimo e molto dettagliato post. Una domanda da neofita rivolta a tutti🙂. La moneta proposta come falso moderno è stata prodotta con coniazione a martello o ottenuta tramite pressofusione. Dalle foto, e sempre da neofita quindi senza nessuna pretesa ma è solo una mia impressione, mi sembra non ottenuta con la tecnica di fusione classica. Grazie a chi vorrà rispondere. ANTONIO Trattasi una pressofusione come tutte quelle fatte muovendo da conii originali del tesoro di Gela del 1956. Odisseo 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
coinzh Posted January 25 Share #9 Posted January 25 - questo falso in pressofusione sarebbe stato fatto prima del 1970 (anno di pubblicazione del Jenkins) o sbaglio qualcosa ? - hai comunicato alla LEU le tue ricerche ? Se si che hanno detto ? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Oppiano Posted January 25 Share #10 Posted January 25 Scusate, ma la discussione non dovrebbe rientrare nella sezione “Falsi numismatici”? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Archestrato Posted January 25 Share #11 Posted January 25 5 ore fa, odisseo dice: E per finire una serie di esemplari autentici di Jenkins 3 tra cui il pezzo del British Museum (BM) pubblicato come plate coin da Jenkins e il pezzo ex Pennisi, acquistato alla mitica asta 98 del 1933 esitata da Hamburger con una favolosa collezione di monete siciliane, e riapparso nella vendita Spink del monetiere di Robert P. Ball. Odisseo Altro esemplare autentico venduto da Gorny nel 2008 (Auktion 164 lot. 48) Odisseo Buonasera @odisseo, Discussione che mi interessa particolarmente perché mi permette di togliermi un sassolino dalla scarpa che da un po’ mi causa fastidi. Cosa è successo al conio di dritto nell’esemplare ex Hamburger 98/192? Nel cavaliere il perimetro superiore della coscia, il quadricipite, diventa parzialmente concavo e la parte inferiore dell'addome perde volume. Anche il braccio sinistro piegato sembra presentare delle difformità. Ugualmente nel cavallo il tratto di dorso visibile a destra della gamba del cavaliere sembra lievemente ribassato ed il punto in cui incontra la linea del collo crea una curva/rientranza quasi verticale. Anomala. Insomma l’intera area compresa tra braccio sinistro, addome, coscia del cavaliere e dorso/collo del cavallo sembra più ampia, e meno aggraziata nei tratti rispetto agli altri esemplari. Anche la coda è diversa, particolarmente nell’attaccatura. Ho questo interrogativo in mente da quando comparve sul mercato un esemplare nell’asta Gerhard Hirsch Nachfolger 352/2062 del 25-26 settembre 2019. Stesse particolarità al dritto. Per la zona centrale del conio avevo pensato ad una pulizia eccessivamente forte e disattente. Per la coda ad un avanzamento dello stato di usura (visto il rilievo/frattura che parte verso l’alto dal punto in cui curva verso il basso) e forse a qualche ritocco. Certamente le difformità/deformità (vedi gluteo del cavaliere e parte centrale del corpo del cavallo) nel pezzo Hirsch sembrano accentuate, ma nel vederle anche nel pezzo di Spink e nello scoprirne la provenienza, gli interrogativi sono tornanati ad aumentare. Che il conio sia stato reinciso in antichità per compensare l’usura ben visibile nei vari esemplari? Quale sarebbe a questo punto l’ordine progressivo di battitura dei vari esemplari? Che ne pensi? Ex Gerhard Hirsch 352/2062, 8,59 grammi. Ex collezione A.W. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Archestrato Posted January 25 Share #12 Posted January 25 17 minuti fa, Oppiano dice: Scusate, ma la discussione non dovrebbe rientrare nella sezione “Falsi numismatici”? Sí, giusto, spostiamo le centinaia di topic sui falsi di questa sezione nella sezione dedicata.. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Oppiano Posted January 25 Share #13 Posted January 25 Comunque il lotto 37 della Leu è stato aggiudicato a 22.500 CHF. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
odisseo Posted January 26 Author Share #14 Posted January 26 15 ore fa, Oppiano dice: Comunque il lotto 37 della Leu è stato aggiudicato a 22.500 CHF. E' un listino a prezzo fisso (FPL) e quindi non c'è stata nessuna vendita all'incanto bensì diretta..... Odisseo 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
odisseo Posted January 26 Author Share #15 Posted January 26 16 ore fa, Archestrato dice: Buonasera @odisseo, Discussione che mi interessa particolarmente perché mi permette di togliermi un sassolino dalla scarpa che da un po’ mi causa fastidi. Cosa è successo al conio di dritto nell’esemplare ex Hamburger 98/192? Nel cavaliere il perimetro superiore della coscia, il quadricipite, diventa parzialmente concavo e la parte inferiore dell'addome perde volume. Anche il braccio sinistro piegato sembra presentare delle difformità. Ugualmente nel cavallo il tratto di dorso visibile a destra della gamba del cavaliere sembra lievemente ribassato ed il punto in cui incontra la linea del collo crea una curva/rientranza quasi verticale. Anomala. Insomma l’intera area compresa tra braccio sinistro, addome, coscia del cavaliere e dorso/collo del cavallo sembra più ampia, e meno aggraziata nei tratti rispetto agli altri esemplari. Anche la coda è diversa, particolarmente nell’attaccatura. Ho questo interrogativo in mente da quando comparve sul mercato un esemplare nell’asta Gerhard Hirsch Nachfolger 352/2062 del 25-26 settembre 2019. Stesse particolarità al dritto. Per la zona centrale del conio avevo pensato ad una pulizia eccessivamente forte e disattente. Per la coda ad un avanzamento dello stato di usura (visto il rilievo/frattura che parte verso l’alto dal punto in cui curva verso il basso) e forse a qualche ritocco. Certamente le difformità/deformità (vedi gluteo del cavaliere e parte centrale del corpo del cavallo) nel pezzo Hirsch sembrano accentuate, ma nel vederle anche nel pezzo di Spink e nello scoprirne la provenienza, gli interrogativi sono tornanati ad aumentare. Che il conio sia stato reinciso in antichità per compensare l’usura ben visibile nei vari esemplari? Quale sarebbe a questo punto l’ordine progressivo di battitura dei vari esemplari? Che ne pensi? Ex Gerhard Hirsch 352/2062, 8,59 grammi. Ex collezione A.W. Grazie del tuo post. Ti rispondo muovendo da quanto già osservato sapientemente da Jenkins che, a mio avviso, ribadisco essere il più grande studioso straniero di monete greche (assieme a Kraay), specie di ambito siciliano. Riporto la descrizione del Jenkins 3 in cui si indica che alcuni esemplari tra cui il pezzo della Collezione Pennisi (Barone di Floristella) acquistato all'asta Hamburger 98 del 1933, presenta dei flaws ovvero delle rotture di conio..... Sono molto comuni nelle didramme di Gela. Non sono delle reincisioni e/o rilavorazioni del conio, ben diverse e visibile soprattutto nell'evoluzione dei 3 conii di dritto O4 - O5 - O6........... Ovviamente i pezzi ex Pennisi e collezione A.W. sono successivi a quelli del British Museum (plate coin del Jenkins 3) e del Gorny... Odisseo 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Oppiano Posted January 26 Share #16 Posted January 26 3 ore fa, odisseo dice: E' un listino a prezzo fisso (FPL) e quindi non c'è stata nessuna vendita all'incanto bensì diretta..... Odisseo Sì, certo. Sempre aggiudicato a CHF 22.500 che non sono peanuts! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
skubydu Posted January 26 Share #17 Posted January 26 (edited) Il 25/1/2023 alle 17:07, odisseo dice: Tra i principali elementi "pacchiani" del falso LEU (ex Gillet): -la capigliatura del dio Gelas arzigogolata che scimmiotta quella del conio Jenkins 5 ì, ovviamente completamente diverso -l'assenza del taglio in rilievo della protome di Gelas -al dritto la mancanza del piede di sinistra del cavaliere sotto la pancia del cavallo -la lancia sghemba del cavaliere -le redini curve etc.... -la completa assenza di morbidezza e rotondità dei modellati al dritto ed al rovescio INSOMMA UNA PORCHERIA CHE NULLA A CHE VEDERE CON LA MAESTRIA DEL CONIO ORIGINALE. Odisseo Per un confronto (lato capigliatura) con il Jenkins 5 che però presenta un conio di rovescio (oltre ovviamente di dritto) diverso. Posto l'esemplare ex collezione Abecassis venduto dalla "vera" LEU con la vendita 81 del 2001 (lot. 48). Odisseo ciao Odisseo, ma l'esemplare ex collezione Abecassis, sei sicuro provengano dagli stessi conii del Pennisi e Londra? Relativamente al falso, potresti postare una comparazione del falso seguito dagli originali? Scusa ma al momento sono impossibilitato a farlo io. garzie skuby Edited January 26 by skubydu Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
odisseo Posted January 26 Author Share #18 Posted January 26 23 minuti fa, skubydu dice: ciao Odisseo, ma l'esemplare ex collezione Abecassis, sei sicuro provengano dagli stessi conii del Pennisi e Londra? Relativamente al falso, potresti postare una comparazione del falso seguito dagli originali? Scusa ma al momento sono impossibilitato a farlo io. garzie skuby Ciao @skuby No non hai forse letto bene.....il pezzo abeccassis l'ho citato solo per comparazione con la chioma ricreata.....in quanto pur essendo un conio totalmente diverso è l'unico ad aver ispirato il falsario..... Riguarda tutto. Grazie Odisseo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
skubydu Posted January 26 Share #19 Posted January 26 7 minuti fa, odisseo dice: Ciao @skuby No non hai forse letto bene.....il pezzo abeccassis l'ho citato solo per comparazione con la chioma ricreata.....in quanto pur essendo un conio totalmente diverso è l'unico ad aver ispirato il falsario..... Riguarda tutto. Grazie Odisseo ah ok. Non ho avuto tempo di leggere tutto. sono parecchio preso con lavoro. grazie ciao skuby 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Vel Saties Posted January 26 Supporter Share #20 Posted January 26 Complimenti. Topic davvero interessante e didattico Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Emilio Siculo Posted January 26 Share #21 Posted January 26 (edited) Il 25/1/2023 alle 17:07, odisseo dice: Tra i principali elementi "pacchiani" del falso LEU (ex Gillet): -la capigliatura del dio Gelas arzigogolata che scimmiotta quella del conio Jenkins 5 ì, ovviamente completamente diverso -l'assenza del taglio in rilievo della protome di Gelas -al dritto la mancanza del piede di sinistra del cavaliere sotto la pancia del cavallo -la lancia sghemba del cavaliere -le redini curve etc.... -la completa assenza di morbidezza e rotondità dei modellati al dritto ed al rovescio INSOMMA UNA PORCHERIA CHE NULLA A CHE VEDERE CON LA MAESTRIA DEL CONIO ORIGINALE. Odisseo Per un confronto (lato capigliatura) con il Jenkins 5 che però presenta un conio di rovescio (oltre ovviamente di dritto) diverso. Posto l'esemplare ex collezione Abecassis venduto dalla "vera" LEU con la vendita 81 del 2001 (lot. 48). Odisseo Con tutta la prudenza del caso, da quanto si vede dalle foto, sembra che la moneta corrisponda con la F1 censita da Jenkins; sono d’accordo con @odisseo Oltre agli aspetti sopra menzionati di difformità, apparentemente il corno di Acheloo sembra che sia più lungo e più esile del dovuto alla base e più spesso all’estremità… l’occhio è aperto su entrambe le estremità e non solo su quella interna… Non ho letto però altri interventi tecnici dopo l’analisi di odisseo. Edited January 27 by Emilio Siculo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
roby14 Posted January 27 Share #22 Posted January 27 Ciao, @odisseo chiama le difformità che lui ha riscontrato col termine pacchiane (tra virgolette), ma questo forse dimostra che di esperti capaci a fare da filtro a certe falsificazioni non' è che sia pieno questo campo. Certo che l'assenza di particolari evidenziati come il piede sinistro e il taglio sopra l'orecchio del toro, già presenti sul conio originale lascia poche interpretazioni... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
dux-sab Posted January 27 Share #23 Posted January 27 (edited) forse che si basano molto sulla provenienza da vendite passate, piuttosto che osservare attentamente i particolari, che richiede più tempo e occhio. Edited January 27 by dux-sab 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
dracma Posted January 27 Share #24 Posted January 27 Purtroppo basarsi su vendite passate non basta. Una casa d'asta è libera (come chiunque) di dissentire e avere un'opinione diversa da quella espressa in passato da autorevoli studiosi. Il dissenso andrebbe però motivato. Non si può classificare un esemplare facendo riferimento ad un corpus - in questo caso quello di Jenkins del 1970 - che lo ascriveva tra le contraffazioni e non argomentare la questione. 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Tinia Numismatica Posted January 27 Share #25 Posted January 27 (edited) È una vecchia querelle…… i corpus sono scritti da uomini , quindi soggetti ad errore ne più ne meno che tutti gli altri chiamati a dare un giudizio , non vanno MAI considerati il Vangelo…. Le cose cambiano, le conoscenze avanzano e quel che ieri era autentico oggi può essere falso e viceversa . La scienza non adotta mai atteggiamenti fideistici nei confronti delle persone, lo fa, e non sempre ci azzecca, con i suoi principi scientifici….figuriamoci se ci azzecca di più con la fallacia dell’essere umano Edited January 27 by Tinia Numismatica 1 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.