Oppiano Posted January 31 Share #1 Posted January 31 (edited) Questa sera Lotto 381 NAC 136/2022: Venezia. Francesco Loredan, 1752-1762 Osella anno IX/1760, AR 9,70 g. FRANC LAUREDANI PRINC MUNS A IX 1760 La torre dell’Orologio in Piazza San Marco. Rv. ARTIUM STUDIORUMQ MATER ET ALTRIX Venezia, seduta di fronte, con il leone di S. Marco accovacciato sotto di lei; attorno, simboli delle arti figurative. Sotto, nel giro, G A S (Girolamo Antonio Soranzo, massaro). Paolucci II 243. Rara e difficilmente reperibile in stato di conservazione eccezionale. Fondi speculari, Fdc. L’osella raffigura la Torre detta “dell’Orologio”, in piazza San Marco a Venezia, nella quale, nel 1757 venne installato il nuovo meccanismo realizzato dal maestro Ferracini. da: https://www.cronacanumismatica.com/onosella-che-segna-leternita-di-venezia/ Uno tra i monumenti più celebri di Venezia è la Torre dell’Orologio in Piazza san Marco. Breve storia di un simbolo L’edificio risale al 1496: venne costruito in stile rinascimentale da Giampaolo e Giancarlo Rinaldi di Reggio. La facciata è ornata da un imponente quadrante che indica l’ora, i quarti di luna e l’ingresso del sole nello zodiaco. Sopra l’orologio si vede il quadro dorato della Vergine; ai suoi piedi un compasso meccanico mette in moto i tre Re Magi. Quest figure, solamente in occasione delle ricorrenze religiose dell’Epifania e dell’Ascensione, appaiono da un’apertura sulla sinistra per passare cerimoniosamente davanti alla Madonna e poi sparire dietro un’altra porticina sulla destra. Sul frontone della Torre si vedono su una piccola piattaforma due statue di bronzo, dette “i Mori”, i quali, ognuno munito di martello, battono le ore sulla campana posta tra loro. Il meccanismo, considerato un’opera d’arte, venne distrutto da un fulmine nel 1750 e riparato dieci anni dopo dall’architetto Andrea Camerala, che ricevette come compenso la bella cifra di 8.500 ducati. Un’osella per l’Orologio La Torre dell’Orologio è divenuta anche soggetto di una osella (in oro e in argento) emessa dal doge Francesco Loredan nel 1760. La moneta ricorda proprio il restauro del meccanismo che aziona i due mori a battere le ore in cima alla Torre dell’Orologio, riprodotta al rovescio con intorno la legenda, FRANC LAVREDANI PRINC MVNS A IX *1760*. Al dritto Venezia, seduta in un vano su un palchetto, ornata di corno ducale e cappa dì ermellino, pone la sinistra sul capo di un leone giacente accanto. Più a sinistra il busto di un giovane con righello e compasso, a destra scaffaletto, paletta e pennello. Sui gradini squadra e cesello. Intorno ARTIVM STVDIORVMQ[ve] MATER ET ALTRIX(“Madre e tutrice delle arti e delle scienze”). Sotto, le lettere G A S (iniziali del massaro Girolamo Antonio Soranzo). Entrambe le versioni dell’osella “dell’Orologio” che segna l’eternità della Serenissima hanno diametro di 36 millimetri: quella in oro (di grande rarità) pesa 12,90 grammi, quella in argento 9,90 circa. Due versioni di un capolavoro della numismatica italiana del XVIII secolo, che tuttavia nascondono – dietro la raffinatezza dei soggetti e la qualità della coniazione – la fase di declino imboccata dalla Repubblica di Venezia. Saluti, Domenico Bassorilievi della campana dell'Orologio - Osella coniata sotto il Doge Francesco Loredan nel 1760. https://www.archiviodellacomunicazione.it/Sicap/Stampe/232545/?WEB=MuseiVe Edited January 31 by Oppiano 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Oppiano Posted January 31 Author Share #2 Posted January 31 Dal Manin: Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Oppiano Posted January 31 Author Share #3 Posted January 31 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Oppiano Posted January 31 Author Share #4 Posted January 31 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Oppiano Posted February 13 Author Share #5 Posted February 13 Non si sa il perché? Unica Osella al torchio!!! Eppure il torchio c’era, ma si optò per il “passato”. Qualcuno se lo spiega? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
417sonia Posted February 15 Share #6 Posted February 15 Il 13/2/2023 alle 18:56, Oppiano dice: Non si sa il perché? Unica Osella al torchio!!! Eppure il torchio c’era, ma si optò per il “passato”. Qualcuno se lo spiega? Ciao! se n'è scritto più volte; qualche accenno lo trovii anche qui https://www.academia.edu/779264/C_CRISAFULLI_Uomini_e_tecnologie_monetarie_la_visita_di_Du_Bois_alla_zecca_di_Venezia_in_Inspecto_nummo_Scritti_di_numismatica_medaglistica_e_sfragistica_offerti_dagli_allievi_a_Giovanni_Gorini_a_cura_di_A_Saccocci_Padova_2001_pp_165_181 saluti luciano 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Oppiano Posted February 17 Author Share #7 Posted February 17 “….Lasciando Venezia il francese non poteva sapere che l'esito di tutta quell'operazione si sarebbe rivelato doppiamente fallimentare: in primo luogo, infatti, a Venezia la fabbricazione a torchio rimase comunque riservata alla sola produzione del tallero e dell'osella, mentre qualsiasi tentativo di applicare questa lavorazione anche agli altri nominali fu duramente osteggiata in favore della coniazione a martello che rimase la tecnica privilegiata almeno fino alla caduta della Serenissima; in secondo luogo, contrariamente alle aspettative, il tallero veneziano non si rivelò concorrenziale sui mercati orientali rispetto a quello di Maria Teresa, ma fini soltanto con l'accrescere il numero di nominali riservati alla circolazione locale veneziana.” Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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