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Inviato (modificato)

Mai vista! 

Di legno mai !

Sempre di ferro,e si che sono relativamente immerso nella cultura materiale contadina .

Di mine per granaglie se ne vedono parecchie ,non sono così rare ma questa è piuttosto antica.

La posto in exunomia trattandosi comunque di un sistema di misura.

1835

43 itri ? 

Che volume calcolava?ma la cosa che mi fa impazzire è l' inserimento al suo interno ,fissato con un chiodo ripiegato,di una zeppa di legno atta a diminuirne il volume certificato.

Di cosa si trattava? Di una taratura successiva ? O di una tassa applicata all' atto del pagamento in granaglie al salariato e perpetrato dal padrone dell' azienda agricola?  O semplicemente di una tangente ,un sopruso?

So che i "vecchi" raccontavano di "manate" finali date dal fattore ad ogni rasatura di recipiente atte a diminuirne l'importo e di come il salariato dovesse tacere se voleva avere il contratto rinnovato fino al prossimo S.Martino.

 

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Modificato da Adelchi66
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Inviato (modificato)

E' quasi identico al doppio decalitro in ferro e legno che si usava dalle mie parti sino alla fine degli anni '70, l'ho visto personalmente usare per il frumento, le fave secche, le carrube secche e le mandorle, ne determinava un tot di valore.

doppiodecalitro.jpg.e2318ca728040967941f3eef91416a5e.jpg

Era uso rasare quello che fuoriusciva dal bordo alto per portare il contenuto al livello di quel ferro che segna il diametro (ferro utilizzato anche come manico per il trasporto), per questa operazione si utilizzava una tavoletta di legno liscia per quanto riguarda il grano o con le mani negli altri casi.

ps: non ricordo bene le dimensioni precise, andando ad occhio e tuffandomi nei ricordi su per giù 40/45 cm. d'altezza ed un 30/35 cm. di diametro.

Modificato da nikita_
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Inviato

quello che tu chiami "zeppa" o pezzo di legno inserito sul fondo della emina serviva per il equilibrare il peso delle granaglie dalla misura antica a quella decimale

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  • Grazie 1

Inviato (modificato)

Sapendo che in Piemonte il sistema decimale venne introdotto nel 1845 ,dobbiamo allora dare per coeva alla costruzione del manufatto la data incisa 1835 ,e un suo utilizzo per oltre dieci anni fino all' apposizione della zeppa per uniformarlo al sistema decimale introdotto prima in Piemonte e poi , con l' unità,in tutta l' Italia.

Modificato da Adelchi66

Inviato (modificato)

@ambidestro : secondo te cosa sta a significare la cifra 43 incisa in calce al cilindro ligneo?

Modificato da Adelchi66

Inviato

può essere il bollo di verifica del 1843 (in alcuni casi non mettevano l'anno intero ma le due ultime cifre)

  • Grazie 1

Inviato

Grazie ,sei gentile e disponibile.

Mi si è aperto un mondo..


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