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Il gesto di Tadej Pogacar


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Impegnato in fuga solitaria, lo sloveno in maglia rosa si accorge di un ragazzino che gli corre accanto, vede un massaggiatore, si fa passare una borraccia e la passa al ragazzino.

«Ho pensato a me bambino, ho pensato a quanto avrei pianto io se un mio idolo mi avesse regalato una borraccia in quel modo, ho visto che potevo farlo e ho deciso d'istinto. Spero di aver fatto felice quel bambino» ha spiegato Pogacar subito dopo il traguardo.

Il campione ha reso felici anche tante persone che hanno visto in diretta TV questo gesto che rivela grande sensibilità d’animo. E anche a loro può essere scappata qualche lacrima di commozione.

apollonia

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l’immagine mostra il giovanissimo tifoso che si è affiancato al fuoriclasse sloveno, incitandolo, e, come si sente dall’audio, chiedendogli “la borraccia, la borraccia”. A pochi metri di distanza c’era il massaggiatore, pronto a passargli l’ultima bottiglietta della giornata. Pogacar non ci ha pensato due volte: l’ha presa con la mano destra e gliel’ha passata.

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Che emozione, e non solo del ragazzino ma anche di chi ha assistito a questo gesto meraviglioso di un campione non solo di sport che stava volando in solitaria verso la vittoria ed era al massimo della concentrazione per non comprometterla.

apollonia


Inviato (modificato)

Beh, a dire il vero io non ci vedo molto di emozionante. Pogačar è stato senza dubbio gentile da accontentare il ragazzino che gli rompeva le palle durante la gara per farsi dare la borraccia (rischiando di compromettere la vittoria del suo idolo) ma nel complesso questa situazione mi sembra più grottesca che commovente.

Una scena che mi ha commosso - diciamo più precisamente colpito, perchè non sono un tipo che si emoziona facilmente - l'ho vista tempo fa in una gara di corsa femminile: un'atleta stramazza al suolo, non so se esausta o per una storta al piede, e un'altra che era dietro di lei la aiuta ad alzarsi e la porta con sè al traguardo.

Modificato da ART

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La sensibilità d’animo delle persone non può essere oggetto di discussione. È come il coraggio di Don Abbondio: se uno non ce l’ha, non se la può dare.

Caso mai è l’insensibilità di fronte a certi gesti che può lasciare perplessi nonché costernati.

apollonia


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All’età del ragazzino della borraccia seguivo alla radio le imprese di Coppi e Bartali (tenevo per il secondo) e ricordo un episodio del Tour de France del 1952 riportato dalla cronaca in una foto dalla quale non è chiaro chi passa la borraccia all’altro.

La foto dal possibile titolo “il mistero della borraccia” ha ispirato un rebus a domanda di Ilion che ho proposto tempo fa sul forum.

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La prima lettura “S passò S, o pigliò?”, cioè “S Fausto Coppi ha passato la borraccia S oppure l’ha presa?”, porta alla frase risolutiva SPASSOSO PIGLIO dove il sostantivo (da cipiglio, per aferesi) esprime in senso figurato il modo in cui si dice o esprime qualcosa, quindi ≈ tono (dire qualcosa con piglio ironico).

apollonia


Inviato

Per me è stato un gesto bellissimo di un grande campione,dimostra una sensibilità che non tutti hanno specialmente quando sei sotto sforzo ( ma forse per vincere questo giro non è che abbia  "sforzato" più di tanto) Ermy.


Supporter
Inviato
Il 25/05/2024 alle 17:46, apollonia dice:

Impegnato in fuga solitaria, lo sloveno in maglia rosa si accorge di un ragazzino che gli corre accanto, vede un massaggiatore, si fa passare una borraccia e la passa al ragazzino.

«Ho pensato a me bambino, ho pensato a quanto avrei pianto io se un mio idolo mi avesse regalato una borraccia in quel modo, ho visto che potevo farlo e ho deciso d'istinto. Spero di aver fatto felice quel bambino» ha spiegato Pogacar subito dopo il traguardo.

Il campione ha reso felici anche tante persone che hanno visto in diretta TV questo gesto che rivela grande sensibilità d’animo. E anche a loro può essere scappata qualche lacrima di commozione.

apollonia

 

 

Tadej.jpg.16a9bb9793757387f098443c5b514c75.jpg

Le borracce le ho finite, se ti do un "cinque" va bene lo stesso? 😃


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Il 26/05/2024 alle 12:09, ART dice:

Beh, a dire il vero io non ci vedo molto di emozionante. Pogačar è stato senza dubbio gentile da accontentare il ragazzino che gli rompeva le palle durante la gara per farsi dare la borraccia (rischiando di compromettere la vittoria del suo idolo) ma nel complesso questa situazione mi sembra più grottesca che commovente.

La borraccia, chiamata "bidon" dai nostri cugini d'oltralpe, è un oggetto molto ambito dai tifosi che si assiepano sulle strade delle grandi corse a tappe. Al di la degli eccessi che ogni tanto capitano, i corridori non esitano un attimo a far felice qualcuno con gesti come questo. E' il premio per averli attesi svariate ore ad attendere ed incitare non solo il loro beniamino, ma tutti i partecipanti alla competizione per poi vederli passare in un battibaleno. Non è semplice da spiegare a parole, ma il sostegno dei tifosi in strada è parte della forza degli atleti nel sostenere lo sforzo profuso in gara.

Bisogna viverle situazioni come queste, quest'anno ne ho avuto il piacere di farlo dato che mi è passato vicino casa, il giorno del passaggio della corsa è come un giorno di festa, di un aggregazione sociale tutta sua perché avviene in strada e credimi non conosco altro sport che permetta un contatto così ravvicinato fra gli atleti ed i loro tifosi. E pensare che ai tempi dello "zio @apollonia" quando era bambino, il ciclismo era molto più popolare del calcio.

Il ciclismo è uno sport crudele. Non duro, non difficile: crudele. È la spietatezza la cifra di uno sport che chiede tutto e spesso restituisce niente, in cui realizzi che tutto quel che hai fatto non basta quasi mai, che forse non hai titolo a star lì, che altri centocinquanta come te hanno fatto gli stessi sacrifici, le stesse rinunce, e meriterebbero di vincere almeno quanto te. Tutti dovrebbero avere la possibilità di vincere una frazione di una grande corsa a tappe, ma non si può, è privilegio di alcuni. Vincere è il sale della terra, e quei tifosi sono li apposta per spingerti a farlo.

 

ChrisFroome.thumb.jpg.f1227ee1e58c7bc6d6af5a71b237f291.jpg

E' tutto un complesso di cose, che fa si che io mi fermi qui.

Giro d'Italia 2018 - 19° Tappa: Venaria Reale - Bardonecchia

Chris Froome al Colle delle Finestre

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44 minuti fa, Baylon dice:

La borraccia, chiamata "bidon" dai nostri cugini d'oltralpe, è un oggetto molto ambito dai tifosi che si assiepano sulle strade delle grandi corse a tappe. Al di la degli eccessi che ogni tanto capitano, i corridori non esitano un attimo a far felice qualcuno con gesti come questo. E' il premio per averli attesi svariate ore ad attendere ed incitare non solo il loro beniamino, ma tutti i partecipanti alla competizione per poi vederli passare in un battibaleno. Non è semplice da spiegare a parole, ma il sostegno dei tifosi in strada è parte della forza degli atleti nel sostenere lo sforzo profuso in gara.

Bisogna viverle situazioni come queste, quest'anno ne ho avuto il piacere di farlo dato che mi è passato vicino casa, il giorno del passaggio della corsa è come un giorno di festa, di un aggregazione sociale tutta sua perché avviene in strada e credimi non conosco altro sport che permetta un contatto così ravvicinato fra gli atleti ed i loro tifosi. E pensare che ai tempi dello "zio @apollonia" quando era bambino, il ciclismo era molto più popolare del calcio.

Il ciclismo è uno sport crudele. Non duro, non difficile: crudele. È la spietatezza la cifra di uno sport che chiede tutto e spesso restituisce niente, in cui realizzi che tutto quel che hai fatto non basta quasi mai, che forse non hai titolo a star lì, che altri centocinquanta come te hanno fatto gli stessi sacrifici, le stesse rinunce, e meriterebbero di vincere almeno quanto te. Tutti dovrebbero avere la possibilità di vincere una frazione di una grande corsa a tappe, ma non si può, è privilegio di alcuni. Vincere è il sale della terra, e quei tifosi sono li apposta per spingerti a farlo.

 

ChrisFroome.thumb.jpg.f1227ee1e58c7bc6d6af5a71b237f291.jpg

E' tutto un complesso di cose, che fa si che io mi fermi qui.

Giro d'Italia 2018 - 19° Tappa: Venaria Reale - Bardonecchia

Chris Froome al Colle delle Finestre

 

@Baylon

Grazie per lo "zio": in realtà sono nonno, se non addirittura bisnonno.

apollonia


Inviato (modificato)
Il 26/5/2024 alle 12:58, apollonia dice:

Caso mai è l’insensibilità di fronte a certi gesti che può lasciare perplessi nonché costernati.

La "sensibilità" l'ho persa quasi tutta da tempo, e col senno di poi forse è meglio così. Ma la spiegazione di Babylon mi ha fatto capire meglio la situazione.

Modificato da ART
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3 ore fa, ART dice:

La "sensibilità" l'ho persa quasi tutta da tempo, e col senno di poi forse è meglio così. Ma la spiegazione di Babylon mi ha fatto capire meglio la situazione.

 

Vuoi dire Baylon, credo.

apollonia


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