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Valore nominale e valore reale


Pierluigi 1965

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Buongiorno a tutti.

La presente discussione prende spunto dall'essere venuto a conoscenza dell' ennesima emissione di moneta commemorativa da e mi riferisco ai 4 euro in argento coldiretti.

La moneta intitolata a Paolo BONOMI ha un diametro di 32 mm ed un peso di 18 gr. in argento 925.

Sicuramente la moneta sara messa in vendita a non meno di 50 euro e già si vedono in rete le prime speculazioni in merito.

Per me non è collezionismo ovvero non riesco ad accettare queste emissioni con valore nominale (eventualmente spendibile) molto inferiore al valore reale del metallo contenuto e addirittura vendute ad un prezzo spropositato.

Ovviamente quanto descritto è una mia considerazione personale e magari sarei grado di conoscere un Vostro parere.

Grazie

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Buonasera. Sono "monete" realizzate per collezionisti. Non sono destinate alla circolazione. Il fatto di attribuire un valore legale di gran lunga inferiore a quello reale garantisce che poi nessuno proverà mai a spenderle (cosa comunque impossibile, perché tanto nessuno le accetterebbe). 

Per esempio la Britannia d'oro ha un valore nominale di 100 Pounds, ma in realtà contiene circa 2460€ d'oro. 

Io vedo quindi tale pratica assolutamente normale ed ovvia

Edited by Pontetto
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1 ora fa, Pierluigi 1965 dice:

Per me non è collezionismo ovvero non riesco ad accettare queste emissioni con valore nominale (eventualmente spendibile) molto inferiore al valore reale del metallo contenuto

E come se non bastasse sono formalmente spendibili solo nello stato di emissione, come se avessimo messo in piedi l'unione monetaria per poi ritrovarci monete limitate territorialmente nel circolare. Per fortuna è tutto teorico.

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Personalmente le considero più come medaglie che come monete, anche se ipoteticamente potrebbero essere spendibili al valore nominale. Ma non credo che qualcuno spenderebbe 50€ per comprare una moneta da 4€ e poi andare a pagarsi un brioche e un cappuccino con quella.

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Supporter

Dopo quasi 50 anni siamo al punto di partenza, la prima con sovrapprezzo per la Repubblica Italiana: 500 lire d'argento 'Centenario della nascita di Guglielmo Marconi', costo £. 3.500. Datata 1974 ma prodotta nel 1976 e a disposizione per il pubblico nel 1977 in una bruttissima custodia.

Chissà cosa avranno pensato i collezionisti di allora consapevoli di spendere sette volte tanto il suo valore facciale.

marconi.jpg.b498373fbc183dd05b3b50c85b6c3c43.jpg

Edited by nikita_
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Awards

Supporter
3 minuti fa, ART dice:

Però questa se non altro aveva modulo e composizione della 500 lire realmente circolante.

Si ma non cambia nulla, valore venale V/S valore reale, nessuno avrebbe ugualmente pensato di spenderla. 

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Awards

1 ora fa, nikita_ dice:

Dopo quasi 50 anni siamo al punto di partenza, la prima con sovrapprezzo per la Repubblica Italiana: 500 lire d'argento 'Centenario della nascita di Guglielmo Marconi', costo £. 3.500. Datata 1974 ma prodotta nel 1976 e a disposizione per il pubblico nel 1977 in una bruttissima custodia.

Chissà cosa avranno pensato i collezionisti di allora consapevoli di spendere sette volte tanto il suo valore facciale.

marconi.jpg.b498373fbc183dd05b3b50c85b6c3c43.jpg

 

In Italia, l'abitudine di coniare monete non destinate alla circolazione (vendute con un notevole sovrapprezzo) ha più di un secolo. Mi riferisco alle monete d'oro da 20 e 50 lire (i cosiddetti fascetto e fascione) che furono coniate nel 1923 usando gli standard della Convenzione monetaria latina (allora ancora formalmente attiva), ma che - a causa dell'aumento del prezzo dell'oro avvenuto dopo la prima guerra mondiale - avevano un valore nominale decisamente inferiore rispetto al costo dell'oro contenuto. Infatti furono vendute ad un prezzo 4 o 5 volte il valore nominale (il valore esatto non si conosce perché diversi Autori riportano dati leggermente differenti). Per non parlare delle emissioni speciali coniate in poche decine di pezzi fatte eseguire negli anni successivi da Vittorio Emanuele III e che furono donate al re ed a pochi fortunati "amici".

Personalmente non apprezzo le monete che non sono state emesse per la circolazione. Mi sembra che siano senz'anima. Tanto vale comprare una bella medaglia!

Non ci spenderei i miei soldi (anche se ne avessi a sufficienza per acquistarle considerato che quelle di VEIII hanno spesso prezzi altissimi). Altri hanno opinioni diverse, ma questo è il bello del collezionismo!

Edited by DB48
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Supporter
1 minuto fa, DB48 dice:

In Italia, l'abitudine di coniare monete non destinate alla circolazione (vendute con un notevole sovrapprezzo) ha più di un secolo.

 

Lo so :)  non per nulla avevo scritto 'la prima con sovrapprezzo per la Repubblica Italiana'

 

Mi dispiace per la commemorazione della Coldiretti e per l'IPZS, ma una moneta da 4 euro deve avere queste fattezze e costare al massimo quattro euro giusti giusti! :D

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Awards

6 ore fa, nikita_ dice:

 

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Approvata 😀

 

7 ore fa, nikita_ dice:

Si ma non cambia nulla, valore venale V/S valore reale, nessuno avrebbe ugualmente pensato di spenderla.

A pensarci bene questo specifico caso non è molto diverso dalla situazione degli euro commemorativi. Sono monete circolanti da 2 ma nessuno le spenderebbe dopo averle pagate più di 2.

Edited by ART
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Supporter

Il problema non credo sia solo la discrepanza tra valore nominale e reale. Credo che ci sia parecchio da dire sulla devastazione del buon gusto di certe ultime creazioni. Possono raccontarmi quello che vogliono ma le "monete" della Panini, della Nutella (e tante altre ancora) non sono innovazione, sono uno spreco di argento.

E pensare che ci sono commemorative belle come la 10 € Presidenza Italiana dell'Unione Europea del 2003... per altro acquistabile attorno ai 20 €. 

Oltretutto le tirature sono ridicole, da un lato alla Zecca si sentono Picasso quando creano e dall'altro Sciaboletta quando decidono di produrre. E con la domanda inflazionata ad arte è facile che le monete raggiungano tali prezzi. Bah

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15 ore fa, Pierluigi 1965 dice:

Buongiorno a tutti.

La presente discussione prende spunto dall'essere venuto a conoscenza dell' ennesima emissione di moneta commemorativa da e mi riferisco ai 4 euro in argento coldiretti.

La moneta intitolata a Paolo BONOMI ha un diametro di 32 mm ed un peso di 18 gr. in argento 925.

Sicuramente la moneta sara messa in vendita a non meno di 50 euro e già si vedono in rete le prime speculazioni in merito.

Per me non è collezionismo ovvero non riesco ad accettare queste emissioni con valore nominale (eventualmente spendibile) molto inferiore al valore reale del metallo contenuto e addirittura vendute ad un prezzo spropositato.

Ovviamente quanto descritto è una mia considerazione personale e magari sarei grado di conoscere un Vostro parere.

Grazie

 

Buongiorno Pierluigi, molto semplicemente il problema si risolve alla fine sempre in un discorso di domanda ed offerta di mercato.

Fino a quando ci saranno collezionisti disposti a spendere 50 euro per una moneta/medaglia di 18 grammi di argento, il giochino reggerà, dopodiché tutto ritornerà nella norma e questa monetina tornerà a valere il peso dell’argento contenuto 😄.

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26 minuti fa, torpedo dice:

Buongiorno Pierluigi, molto semplicemente il problema si risolve alla fine sempre in un discorso di domanda ed offerta di mercato.

Fino a quando ci saranno collezionisti disposti a spendere 50 euro per una moneta/medaglia di 18 grammi di argento, il giochino reggerà, dopodiché tutto ritornerà nella norma e questa monetina tornerà a valere il peso dell’argento contenuto 😄.

Proprio così, 

Auguro una buona giornata a tutti

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Invece di sprecare tempo e risorse per queste pseudomonete sarebbe bello che Stati e zecche si concentrarssero sulle monete circolanti colorate. Non parlo dei "quadretti a moneta" ma colorate solo in parte e coniate in numero adeguato perchè possano circolare. Sarebbero interessanti e potrebbero guadagnaci lo stesso vendendole anche in folder e confezioni varie.

Edited by ART
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