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IGNORED

15 Marzo 44 a.C. “Eid Mar”


GiulioCesare

Risposte migliori

[color="red"]Memorie di Cesare:[/color]

[color="blue"][i]"In primo luogo non ho dubbi che prima o poi morirò per mano di un tirannicida... E' sempre possibile che tra coloro che tramano la mia morte, si riesca a trovare qualcuno che abbia ragione dove io ho torto... Se ora non fossi Cesare, sarei l'assassino di Cesare... Il movimento principale della mente consiste nel desiderio di una libertà senza limiti e che questo movimento sia invariabilmente accompagnato dal proprio opposto, il controllo delle conseguenze della libertà".[/i][/color]




Per Cesare la legalità esula da ogni forma di passione e di vendetta; il giudizio si identifica con serenità di spirito e di razionalità:

[color="red"][i]Omnis homines, patres conscripti, qui de rebus dubiis consultant, ab odio, amicitia, ira atque misericordia vacuos esse decet.[/i]

[Tutti gli uomini, padri coscritti, che decidono di fatti incerti, debbono essere estranei a ogni forma di odio, di amicizia, di ira e di misericordia (1)].[/color]

[color="blue"][i]Quae apud alios iracundia dicitur, ea in imperio superbia atque crudelitas appellatur.[/i]

[Ciò che compiuto da altri viene definito frutto dell’ira, è in uno Stato dominatore chiamato atto di arroganza e di crudeltà (14)].[/color]




[color="green"]La vita[/color]

La sua vita fu breve, ma sicuramente molto intensa. Si concluse tragicamente, una mattina di marzo del 44 a.C., mentre andava in senato. Ad ucciderlo a colpi di pugnale fu una manica di oligarchici. Il pretesto ufficiale? Il timore che la tanto agognata res pubblica potesse essere sovvertita e il popolo romano perdesse la libertà di cui andava tanto fiero. I motivi reali erano l’invidia e la preoccupazione per l’enorme potere personale di questo personaggio dal carisma trascinante.
Cesare nacque nel 100 a.C. a Roma, nel popolare rione della Subura. Appartenente all'antica aristocrazia, sia per parte della madre Aurelia, sia per parte del padre, C. Giulio Cesare, della gens Iulia, che aveva la pretesa di discendere da Iulo, figlio di Enea, e, quindi, dalla stessa Venere. Cesare era anche legato al ceto plebeo, in quanto sua zia Giulia aveva sposato Mario.
Si sposò con donne di famiglie nobili: Cornelia, Pompea e Calpurnia, e dalla prima ebbe l'unica figlia, Giulia, andata in sposa a Pompeo Magno.
Fu un uomo colto e intelligente, un ottimo oratore e un grande scrittore, come testimoniano la sua corrispondenza e, soprattutto, i suoi Commentari della guerra contro i Galli (De bello gallico) e della guerra civile (De bello civili). Stratega straordinario, sia per la resistenza al combattimento, sia per l'abilità nell'arte militare, fu anche un uomo politico geniale che, affiancando la persuasione alla forza, seppe costringere i Romani ad accettare la sua dittatura.
Gli ostacoli sulla sua via furono due: il senato e Pompeo; e per fronteggiarli, si appoggiò al partito popolare. La plebe, infatti, scossa dalla propaganda di Cesare, e sedotta dalla magnificenza dei giochi da lui indetti nell'autunno del 65, lo aiutò a salire i gradini del cursus honorum, arrivando fino alla nomina di dictator perpetuo.


[color="red"]L’eroe per eccellenza[/color]

La fortuna riservata al personaggio di Giulio Cesare in ambito storico, artistico e letterario, ha origine a partire dagli stessi contemporanei di questo straordinario uomo d’armi e all’unisono intellettuale d’eccellente valentia. «Ha una maniera splendida e impeccabile di parlare, solenne e nobile nella voce, nella gestualità e nel contegno», non può fare a meno di ammettere il suo rivale Cicerone. Mentre l’amico Sallustio ne descrive l’enorme generosità nei confronti dei deboli e degli alleati; una generosità che comporta il dispendio di un ingente patrimonio e una significativa conferma del valore attribuito all’amicizia, sul quale si basa uno dei punti di forza della società romana repubblicana.
“Non si può dire se è positivo per la Repubblica che lui sia nato o invece se sarebbe stato meglio che non fosse nato”, commenta Seneca, riprendendo un’affermazione di Livio, e vi aggiunge un suggestivo paragone con i venti, la cui forza distruttiva fa scordare che anch’essi sono prodotto di una provvidenza, attenta a reggere il mondo secondo imperscrutabili piani.



[color="red"]Oratoria Funebre[/color]

nell’oratoria funebre Antonio di fronte al popolo romano, mette in luce altri aspetti di Cesare: la sua modestia e il suo atteggiamento rivolto ad una politica demagogica:

“Amici, romani, concittadini prestatemi orecchio; io son qui per seppellire Cesare, non per celebrarlo. Il male che l'uomo compie vive oltre la sua morte; il bene è spesso sotterrato con le sue ossa. Lo stesso sia per Cesare. Il nobile Bruto vi ha detto che Cesare era ambizioso. E se così, fu una grave colpa, e Cesare l'ha espiata amaramente. E con licenza di Bruto e degli altri - poiché Bruto è uomo d'onore, tali son tutti, tutti uomini d'onore - son qui per tenere l'elogio funebre di Cesare. Egli fu mio amico, leale e giusto con me; ma Bruto dice che egli era ambizioso, e Bruto è uomo d'onore. Egli ha portato in patria, a Roma, molti prigionieri, e col prezzo del loro riscatto ha riempito le casse dello stato. Poteva ritenersi ambiziosa questa condotta di Cesare? Quando i poveri piangevano, anche Cesare versava lacrime; l'ambizione dovrebbe essere di sostanza ben più scabra. Eppure, Bruto dice che egli era ambizioso, e Bruto è uomo d'onore. Avete tutti visto che il giorno dei Lupercali tre volte gli ho offerto la corona di re, e tre volte l'ha rifiutata. Era questa ambizione? Eppure, Bruto dice che egli era ambizioso, ed egli è sicuramente uomo d'onore. Non parlo per confutare quello che Bruto ha detto, ma io son qui per riferire ciò che so. Voi tutti una volta lo amavate, non senza ragione; quale motivo vi trattiene dunque dal piangerlo? Oh senno, tu sei riparato tra le belve brute, e gli uomini hanno perduto l'intelletto. Abbiate pazienza. Il mio cuore è lì nella bara con Cesare, e debbo fermarmi finché esso non ritorni.
Solo ieri la parola di Cesare si sarebbe imposta al mondo intero; ora egli giace lì, e nessuno avverte l'umiltà di rendergli omaggio. Oh, amici! Se tentassi di istigare i vostri cuori e le vostre menti alla sedizione e allo sdegno, recherei oltraggio a Bruto, e oltraggio a Cassio, che, come è a voi tutti noto, sono uomini d'onore. Non intendo recar loro oltraggio; preferirei oltraggiare lo scomparso, oltraggiare me stesso e voi, piuttosto che oltraggiare siffatti uomini d'onore. Ma ecco una pergamena col sigillo di Cesare; l'ho trovata nel suo scrittoio; è il suo testamento. Se il popolo solo udisse le sue ultime volontà - che, perdonatemi, non intendo leggere - tutti si recherebbero a baciar le ferite sul corpo esanime di Cesare, e ad intingere i fazzoletti nel suo augusto sangue, sì, a implorare un suo capello per ricordo e, in punto di morte, farne menzione nel testamento, lasciandolo come preziosa eredità ai propri discendenti.”
[color="blue"][b](William Shakespeare)[/b][/color]



[color="green"]Sempre in "Giulio Cesare" di Shakespeare, Cesare con ostentato orgoglio risponde a sua moglie Calpurnia, che non voleva che suo marito andasse in Senato quel 15 Marzo..:[/color]

[color="red"][i][b]"I codardi muoiono molte volte prima della loro dipartita. Gli audaci non conoscono la morte che una volta sola"[/b][/i][/color]
[color="blue"](Giulio Cesare)[/color]
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[quote]joker79 Inviato il Oggi alle, 20:17
  Dobbiamo farti le condoglianze? [/quote]


Per precauzione ho toccato ferro...............e mi son rinchiuso in casa... non si sa' mai..... :ph34r:

Il mio post e' solo a scopo commemorativo per il Grande Personaggio cui fu' e che spero di essere degno di rappresentarlo solo nominalmente in questo forum.
Ciao. :happyspoonboy:
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[quote]centurioneamico  Inviato il Ieri alle, 22:46
 
AVE CESARE [/quote]

[color="red"][i]Honoris causa. Summa con laude.[/i][/color]
(A titolo d'onore. Con la più alta lode).

[quote]piergi00    Inviato il Oggi alle, 07:40

Ogni anno questa data e' un dramma per te [/quote]

[color="red"][i]Multae insidiae sunt bonis. Oderint, dum metuant.[/i][/color]
(Sono molte le insidie per i buoni. Mi abbiano in odio, purché mi temano).


[quote]piergi00 Inviato il Oggi alle, 13:11
  ...... o forse un vicino di casa di nome Cassio ? 


ciao

Mirko Inviato il Oggi alle, 09:33
  Mica hai un figlio che si chiama Bruto?[/quote]

[color="red"][i]Amen dico vobis. Audaces Fortuna iuvat. Deo adiuvante.[/i][/color]
(In verità vi dico. La fortuna aiuta gli audaci. Con l'aiuto di Dio).

[color="red"][i]Nunc est bibendum: Edamus, bibamus, gaudeamus![/i][/color]
(Ora bisogna bere: Mangiamo, beviamo, godiamo!)
:beerchug:

[color="red"][i]Melius abundare quam deficere[/i][/color]
(Meglio eccedere che scarseggiare) :happyspoonboy:



[b][color="green"]Ciao a tutti, grazie del pensiero........
Oggi e' il 16 Marzo, posso tirare un sospiro di sollievo...............[/color][/b]
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[quote]piergi00 - Inviato il Oggi alle, 08:35
 
Al prossimo 

ciao

joker79  - Inviato il Ieri alle, 23:39
 
Anche quest'anno è passato [/quote]

Grazie..... :ph34r:

Qualche barzelletta a tema...........:

[color="red"]Durante una ingresso trionfale a Roma, Cesare sta conducendo la sua biga personale, quando ad un tratto gli si affianca un centurione correndo:

- Cesare il popolo chiede Sesterzi !

- NO, dije che vado dritto !!!!![/color]



[color="blue"]Mentre le truppe di Cesare assediavano la roccaforte gallica di Alesia, alcuni legionari catturano due emissari della città nemica.

Dopo una notte di interrogatori, finalmente i due si decidono a parlare !

Un legionario entra urlando nella tenda di Cesare, mentre il generale dorme profondamente: "Cesare, i Galli cantano !"

E il generale risvegliandosi: "Di già, ma se è ancora notte fonda !"[/color]




[color="green"]49 a.C., Giulio Cesare sulla riva del Rubicone, si gira verso i soldati e grida:

"Il DADO è tratto !"

E un soldato deluso commenta:

"Anche oggi BRODO !" [/color]



[color="red"]Un legionario entra urlando nella tenda di Cesare:

"Cesare, la Macedonia avanza !"

E il generale distrattamente: "Mettila sotto er ghiaccio, che me la magno domani !"[/color]



E per concludere.........


[color="red"]I Romani hanno fondato un Impero basandolo

sulle strade, sull’esercito, sul Diritto, e sui ponti.

L’italiano ha ereditato il loro carattere:

anche se è in mezzo a una strada,

e esercita a tutti i costi,

il suo sacrosanto diritto ai ponti............[/color]
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