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Scoperto in Svizzera un ponte romano di legno


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Inviato

 

Scoperto in Svizzera un ponte romano di legno intatto e resistente. Reperti quotidiani dei tempi della conquista e della gestione del potere. Cos’hanno trovato? Che vita si svolgeva lì?

 

Nel silenzio del fiume Zihl, tra il verde dei prati svizzeri e le lievi colline che accompagnano le rive, emergono oggi oltre 300 pali di quercia appartenuti a un ponte costruito più di 2.000 anni fa. Ciò che colpisce immediatamente non è solo l’antichità del manufatto, ma la sua perfetta conservazione, resa possibile dall’ambiente acquoso del fiume, che ha impedito al legno di marcire e al tempo di cancellarne la memoria. Ogni palo racconta, come un codice segreto, la vita quotidiana, le tecniche costruttive e le strategie militari di un territorio allora conteso tra popolazioni locali e l’avanzata romana.

Dal 40 a.C. al 369 d.C.: cronologia di un ponte e dei suoi restauri

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Analisi dendrocronologiche – si stabiliscono le sequenze degli anelli degli alberi, che mutano, in una data area, nello stesso modo e in tutti gli alberi, costituendo così una specie di codice sicuro per la datazione del legno – hanno rivelato che il ponte non fu un’unica costruzione stabile: fu riparato e ricostruito numerose volte. La campata più antica risale al 40 a.C., subito dopo la sconfitta della tribù degli Elvezi da parte dei Romani, e coincide con gli anni iniziali della conquista romana della Svizzera occidentale. Questo ponte rappresentava un nodo di comunicazione vitale, necessario non solo per i traffici commerciali ma anche per il controllo militare della regione, che diventava un terreno di espansione e integrazione per Roma.

I reperti più recenti risalgono al 369 d.C., periodo in cui l’imperatore Valentiniano I rafforzò le difese del Limes renano contro incursioni germaniche. La vita del ponte copre quindi oltre quattro secoli di storia romana, attraversando fasi di stabilità e di crisi, guerre, riorganizzazioni amministrative e sociali.

Lo Zihl: una via d’acqua strategica e commerciale

Il fiume Zihl, o Thielle, non era un semplice corso d’acqua: era una vera e propria arteria commerciale e militare, collegata alla Trasversale del Giura, la strada che congiungeva i monti del Giura con Augusta Raurica, colonia romana e capitale dei Rauraci. Il ponte di Aegerten si trovava in un punto chiave, dove la via fluviale incontrava la strada terrestre. Qui transitavano legionari, mercanti, viaggiatori e artigiani, e ogni oggetto caduto nel fiume – dal chiodo di scarpa alla moneta, dall’ascia alla chiave – diventa oggi testimone di quell’intenso traffico.

Petinesca e la rete delle stazioni romane

Aegerten si colloca alle porte di Petinesca, una piccola città romana che fungeva da stazione di servizio, offrendo rifornimenti e rifugio ai viaggiatori. Il ponte collegava Petinesca con Aventicum, capitale dell’Elvezia, e Vindonissa, accampamento legionario e insediamento civile. Da Petinesca, una diramazione conduceva attraverso il Giura, passando per il Col de Pierre Pertuis, fino ad Augusta Raurica.

Questa rete di ponti, strade e vie d’acqua mostra una sorprendente pianificazione romana, che integrava trasporto, difesa e economia. Ogni ponte non era solo un attraversamento, ma un punto di controllo e un catalizzatore di interazioni sociali e commerciali.

Tecnologia costruttiva romana: il ponte di legno

Il ponte era costruito interamente in quercia, legno resistente e duraturo, disposto in pali verticali conficcati nel fiume e collegati da travi orizzontali. Le analisi hanno rivelato che le campate furono sostituite in più momenti, dimostrando la cura e la manutenzione continua necessarie per garantire la sicurezza del traffico. La precisione romana emerge anche nella scelta dei materiali, nelle dimensioni dei pali e nell’ingegneria necessaria a resistere alle correnti del fiume.

Reperti e vita quotidiana

Gli oggetti rinvenuti restituiscono uno spaccato della vita quotidiana: chiodi di scarpe, ferri di cavallo, asce, chiavi, monete e persino un tridente da pesca. Tra tutti, spicca una pialla di legno ricavata da un unico blocco con lama in ferro, ancora in ottime condizioni. Questi reperti testimoniano la complessità delle attività umane lungo il fiume: lavoro, commercio, spostamenti e manutenzione delle infrastrutture.

Contesto storico e sociale

Il ponte e i suoi reperti riflettono anche la stratificazione storica della regione. Dal 40 a.C. con la conquista degli Elvezi, alla fine del IV secolo d.C. sotto Valentiniano, il territorio visse un lungo arco di inserimento nell’orbita romana, dove la militarizzazione conviveva con il commercio e la vita civile. La posizione strategica di Aegerten lungo vie di comunicazione terrestri e fluviali rese il ponte non solo un’infrastruttura, ma un simbolo di dominio, controllo e interconnessione.

Riflessioni finali

Il ponte di Aegerten non è semplicemente un reperto archeologico: è una narrazione materiale del tempo, una testimonianza della capacità dei Romani di progettare infrastrutture durature, di organizzare territori e di connettere popolazioni. Ogni palo, ogni oggetto recuperato, ogni traccia nel fiume rappresenta una pagina di storia, che ci consente di leggere la Svizzera romana non come un insieme di rovine isolate, ma come un paesaggio dinamico, interconnesso e vivace.

La scoperta del ponte ci invita a riflettere sulla memoria dei luoghi e sulla loro conservazione. In un mondo dove il tempo e la natura spesso cancellano le tracce, l’ambiente acquoso dello Zihl ha permesso a oltre due millenni di storia di riemergere intatti, rivelando dettagli straordinari sulla vita, la tecnologia e l’organizzazione romana.

https://stilearte.it/archeologia-scoperto-in-svizzera-un-ponte-romano-di-legno-intatto-e-resistente-reperti-quotidiani-dei-tempi-della-conquista-e-della-gestione-del-potere-coshanno-trovato-che-vita-si-svolgeva-li/

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Inviato

Facciamo chiarezza nel titolo (scritto, come spesso accade "ad mentulam segugii") di STILEARTE i cui i redattori non smettono mai di stupirci.
"intatto e resistente"
vuol dire che è ancora in situ, funzionante e ci passano sopra persone e carriaggi. MA ANCHE NO! Sono stati trovati ca 300 pali in legno dei supporti del ponte
 

2,000-Year-Old Wooden Roman Bridge Discovered in Aegerten, Bern, Switzerland

The bridge at Aegerten, constructed only a few decades later, was a crucial part of this Romanization process. It linked settlements, military camps, and trade routes, ensuring that Roman authority and commerce could extend deep into Celtic territory.

The fully preserved carpenter’s plane, carved from a single piece of wood and fitted with an iron blade, measures 41 cm in length, 7 cm in width, and 5 cm in height. Credit:  Archaeological Service of the Canton of Bern, Daniel Marchand
The fully preserved carpenter’s plane, carved from a single piece of wood and fitted with an iron blade, measures 41 cm in length, 7 cm in width, and 5 cm in height. Credit: Archaeological Service of the Canton of Bern, Daniel Marchand

Gateway to Petinesca – A Roman Crossroads

The bridge stood at the gates of Petinesca, a Roman town near present-day Studen. Strategically located, Petinesca served as an important crossroads of waterways and land routes. From here, travelers and soldiers could move across the Swiss Plateau toward Aventicum (modern Avenches), the capital of Roman Helvetia, or through the Taubenloch Gorge over the Jura mountains to Augusta Raurica (near Basel).

The bridge was part of the Roman Jura transversal, a major route that tied together the Aare, Zihl, and the three lakes at the foot of the Jura mountains. This network connected the region’s largest settlements and facilitated both trade and military movements. Without such infrastructure, the Roman Empire could not have effectively controlled or supplied its northern provinces.

Unique Finds in the Riverbed

The former riverbed at Aegerten yielded a remarkable array of Roman artifacts, many of which had either fallen from the bridge or been intentionally deposited into the water. Archaeologists recovered shoe nails, horse shoes, harness fittings, axes, a fishing trident, keys, and Roman coins.

One of the most striking discoveries was a large carpenter’s plane made of wood and iron, exceptionally well-preserved thanks to the oxygen-poor, waterlogged soil. Such tools are rarely found intact from antiquity, and this specimen provides direct evidence of Roman woodworking practices.

These finds, currently undergoing conservation, are expected to offer valuable insights into everyday life in Roman Switzerland—from craftsmanship and agriculture to travel and trade.

Excavation with closely spaced oak piles from the bridge piers. A sample was taken from each pile for age determination. Credit: Archaeological Service of the Canton of Bern, Joel Furrer
Excavation with closely spaced oak piles from the bridge piers. A sample was taken from each pile for age determination. Credit: Archaeological Service of the Canton of Bern, Joel Furrer

Archaeology Without Delays

Interestingly, the excavation caused no delays to the construction project. The archaeological team carried out their work during a scheduled pause, making it possible to preserve history while allowing modern development to continue on schedule.

A Bridge Between Eras

The discovery of the Aegerten bridge underscores the Roman Empire’s deep imprint on Switzerland’s landscape. Built shortly after the conquest of the Helvetii and used until the late Roman Empire, the bridge is a tangible symbol of how Rome transformed Celtic Helvetia into a fully integrated province.

According to the Canton of Bern, the find is not only a testament to Roman engineering but also a unique window into the daily lives of soldiers, craftsmen, and travelers who crossed this bridge for over four centuries. As studies continue, the site may yet reveal more about how Rome’s far-reaching infrastructure helped hold together an empire that stretched from the Atlantic to the Near East.

https://arkeonews.net/2000-year-old-wooden-roman-bridge-discovered-in-aegerten-bern-switzerland/

 

Meglio ancora questo articolo in italiano

https://archeologiagalliacisalpina.wordpress.com/2025/09/05/scoperto-un-ponte-romano-in-legno-vicino-a-berna/

SCOPERTO UN PONTE ROMANO IN LEGNO VICINO A BERNA

 

Nel corso di lavori di costruzione, presso il comune di Aegerten nel cantone di Berna, è stata riportata alla luce un’eccezionale struttura di ingegneria antica: i resti di un ponte romano in legno, straordinariamente conservato grazie ai sedimenti acquosi. La scoperta ci permette di comprendere meglio le infrastrutture viarie della provincia e la vita quotidiana nella provincia romana della Helvetia.

 

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UNA CARTINA : ELVEZI, TIGURINI ,UBERI, LEPONZI E CISALPINI

Il Ritrovamento

Gli scavi condotti dal Servizio Archeologico del Cantone di Berna hanno portato alla luce oltre 300 pali di quercia preservati dall’acqua, parte delle fondazioni del ponte, rinvenuti sul letto prosciugato del fiume Zihl (Thielle) .

Datazione e Uso Continuativo

Mediante analisi dendrocronologiche, si è stabilito che le porzioni più antiche del ponte risalgono a circa 40 a.C., a breve distanza dalla conquista romana della regione dei Celti Helvetii; le porzioni più recenti, segno di evidenti e continue riparazioni , invece, risalgono al 369 d.C., epoca in cui Valentiniano I rafforzava le difese del Limes renano . Il ponte fu dunque utilizzato per oltre 400 anni, un risultato notevole per qualsiasi struttura in legno dell’antichità.

Ruolo Strategico della struttura .

Il ponte era situato nell’immediata periferia di Petinesca, una stazione di servizio romana ubicata lungo la via giurassica trasversale, importante asse viario collegante la regione dei Giura con Augusta Raurica e Aventicum (oggi Avenches), nodi centrali del sistema amministrativo e commerciale romano . Questa collocazione segnala la sua importanza per il trasporto, il commercio e il controllo militare.

Materiali e Contesto Archeologico

Il ritrovamento ha rivelato anche una varietà di oggetti dispersi o depositati nel fiume, quali chiodi di calzature, ferri di cavallo, asce, un tridente da pesca, chiavi, monete romane e, straordinariamente, una pialla da carpentiere intagliata da un unico blocco di legno con inserto in ferro, in condizioni di conservazione eccezionali . Questo corpus di reperti offre un quadro tangibile della vita quotidiana, del commercio, della mobilità e delle pratiche artigianali dell’epoca.

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La pialla da carpentiere, perfettamente conservata, ricavata da un unico pezzo di legno e dotata di una lama in ferro, misura 41 cm di lunghezza, 7 cm di larghezza e 5 cm di altezza. Crediti: Servizio archeologico del Cantone di Berna( foto di Daniel Marchand da archeonews)

Archeologia in Sinergia con lo Sviluppo

L’intervento archeologico è stato condotto in sinergia con il progetto edilizio contemporaneo, senza ritardi nei lavori, grazie a una pausa programmata e una gestione congiunta tra modernità e tutela del patrimonio . Ciò rappresenta un modello virtuoso di collaborazione fra archeologia e pianificazione urbanistica.

Implicazioni Storiche e Scientifiche

Questa scoperta assume un valore duplice. Da un lato, illustra la portata dell’ingegneria romana in legno, settore poco documentato rispetto a quello in pietra. Dall’altro, arricchisce la conoscenza della romanizzazione della regione: infrastrutture come questa hanno favorito la integrazione della Helvetia nel sistema imperiale, assicurando mobilità, difesa e gestione delle risorse .

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I pali in quercia del ponte

Conclusione

Il ponte di Aegerten emerge come un eccezionale testimone della lunga permanenza romana in Svizzera. La sua importanza risiede non solo nella durata eccezionale dell’uso – oltre quattro secoli – ma anche nella quantità e qualità dei reperti associati, che restituiscono un vivido spaccato della società romana: viaggiatori, soldati, artigiani, e il loro quotidiano ponte tra il mondo antico e il presente.

 
 

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