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IGNORED

Monete Flavie Longobarde


Claudius

Risposte migliori

Ciao

ho visto ieri questo volume (piuttosto caro) edito dalla zecca Poligrafico dello Stato a cura della professoressa Pardi

Qualcuno lo conosce? Aggiunge qualcosa rispetto all'Arslan (a parte tutta la storia dei ritrovamenti)?

Grazie a tutti

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Si, lo avevo gia' suggerito sul Forum a chi si stesse interessando alla monetazione delle Flavie (i tremissi di Desiderio che riportano l'appellativo 'Flavia" per la citta' ove venivano battuti) di Desiderio.

Queste monete sono o;ltre che molto rare (e falsificatissime) di grande facino e interesse storico. I maggiori contributi si devono al Prof. Bernareggi che scrisse decine di articoli e un paio di libri sull'argomento (credo gia' citati su Lamonetapedia), il Prof. Grierson, con una seri di articoli, il Prof. Arslan e pochi altri. Il libro della Pardi ha il pregio di essere recente e di riportare una summa delle diverse interpretazioni attuali su tale monetazione, ancora suscettibile di molte sorprese.

Un appunto che farei pero' riguarda la non trattazione delle Flavie di Carlo Magno, che prima della grande riforma monetaria del 781 conio' anche lui imitando in tutto e per tutto le flavie di Desiderio. Sarebbe stato un complemento appropriato visto che tali emissioni si differenziano totalmente dalla successiva monetazione Carolingia e possono considerarsi a ragione la continuazione e la fase finale di quella longobarda.

numa numa

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  • 9 anni dopo...

a 10 anni dall'ultimo post riapro questa discussione per dire che ho trovato il libro della Pardi a 25 euro, usato ma perfetto

non vedo l'ora di leggerlo....e soprattutto, se a qualcuno dovesse servire, sapete a chi chiedere ;)

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Libro interessante,e' un po' che lo possiedo e ogni volta che lo rileggo aggiungo sottolineature,purtroppo a suo tempo(non sapendo trattenermi)lo pagai a prezzo pieno,ma non rimpiango neanche un centesimo,in effetti trovai molto soddisfacente il lavoro della Pardi.

Complimenti per l'acquisto...:)

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  • 1 mese dopo...

ho letto il libro della Pardi ed è molto interessante, mi è tuttavia parso che la Pardi sia più "archeologa" che non "numismatica", passatemi il concetto, nel senso che la grande forza del libro è di aggiungere temi nuovi e "altri" alla numismatica Longobarda, ma tuttavia mi pare di aver letto tra le righe qualche incertezza a livello di competenze sulla numismatica del VII-VIII secolo , soprattutto nei rari accenni alla numismatica bizantina o "generale".

è solo una mia sensazione?

è comunque un testo utile anche da avere in bibliografia tematica.

A mio avviso è sempre più evidente l'enorme vuoto di un opera "quadro" sulla numismatica Longobarda... 

 

mi rendo conto che un "RIC" longobardo sia un'opera mostruosa, soprattutto perché i confini sono difficili da inquadrare e le insidie presenti ad ogni singola moneta/attribuzione... d'altronde se non l'ha mai fatto Arslan, un motivo ci sarà.....

la multi-frammentazione della bibliografia a riguardo comunque non aiuta il progredire delle conoscenze in merito anche se è evidente che lavorare nei confini "bizantini" o "romani" sia in qualche modo più semplice oppure comunque più facilmente inquadrabile.

 

se in futuro si potrà o meno arrivare a un'opera "quadro" sulla monetazione longobarda, a mio avviso dipende da vari fattori, in primis credo sarebbe necessario un "corpus" unitario del "noto", che ricostruisca in modo unitario e aggiornato una bibliografia che, come detto, è sconfinata e a tratti assai complessa da unificare.

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La tua sensazione di lacuna a livello numismatico per quanto riguarda la monetazione longobarda,io la riscontro anche a livello "archeologico",nel senso che manca una visione unitaria del "problema"longobardo.

A meta degli anni ottanta gli studiosi si lamentavano del fatto che non esistevano studi scientifici di necropoli importanti o di abitati,in tempi relativamente recenti sono state fatte notevoli scoperte,Collegno,S.Albano Stura,Vicenne,molte chiese indagate,centri storici meglio compresi grazie a nuove campagne di scavo ecc..

L'impressione pero' e' quella di un archeologia locale, soprattutto a livello divulgativo,ognuno si scava il suo orticello e poi,con calma,pubblica,senza curarsi di sinergizzare il proprio lavoro con quello di altri studiosi.

Spero che la prossima mostra di Pavia possa essere il giro di boa che invertira' la tendenza.

Modificato da adelchi
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Non mettiamoci troppi limiti o soggezioni... 

Bernareggi e' stato a suo modo un vero pioniere, con delle intuizioni geniali e una grandissima passione . Diversi suoi scritti ed idee appaiono pero' oggi un po' datati. Di alcuni errori si rese conto lui stesso e li emendo' ( vedi tremisse di Ariperto con Iffo) altre idee furono superate , o meglio precisate , dalla ricerca successiva. 

Ci Resta di lui un corpus di scritti assolutamente di riferimento - nella penuria di pubblicazioni sull'argomento / che hanno anche il pregio di una trattazione esaustiva - e non frammentaria come in quasi tutte le pubblicazioni successive - della serie longobarda dalle origini alle ultime flavie. 

 

Il testo della Pardi - dedicato alla monetazione Flavia - e' ben ricercato e ricco di dati, spunti, considerazioni e ha inoltre due grandi  pregi: e' una trattazione esaustiva di una serie e inoltre e' recente , quindi integrando molte informazioni ( anche di ritrovamenti ) non presenti nei testi precedenti. Alcune inesattezze non pregiudicano l'impianto di un'analisi comunque utile proprio per la sua inclusivita'. 

Un altro pregio del testo della Pardi sono le foto e gli ingrandimenti cosi rare da trovare a questo livello di definizione nei testi precedenti,  o anche,  nella panoplia degli articoli - sparsi tra riviste ( spesso anche non prettamente numismatiche ) che mai, come in questa serie, rappresentano un ostacolo allo studio e alla trattazione unitaria della materia. 

 

Indubbiamente si sente la mancanza se non di hn corpus (lavoro estremamente impegnativo da realizzare) di un testo di riferimento aggiornato che aiuti a comprendere meglio le varie fasi della monetazione longobarda , la sua evoluzione nel tempo ( per la quale abbiamo solo studi che la esaminano parzialmente). L'utilizzo di questa monetazione che non prevedeva ( se non in serie limitatissime) l'uso dell'argento (siliquae di Perctarito e alcune siliquae del VI-VII secolo ) e del rame ( emissione di Astolfo per Ravenna) al pari di quella Visigota.  L'esame delld grandi questioni irrisolte: vi era una zecca unica per la monetazione flavia che coniava a nome delle citta' o vi era una zecca per ogni citta' flavia? Cosa rappresentavano le lettere e i monogrammi che appaiono sui tremissi del VII-VIII secolo ? Ecosi via per decine di altri aspetti ancora non sufficientemente compresi. Uno studio del genere - non supericiale ma ben ricercato e approfondito naturalmente - richiederebbe anni se non decenni di lavoro, ma verrebbe a colmare una delle maggiori lacune nella conoscenza attuale delle serie numismatiche. 

Modificato da numa numa
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credo che per rispondere a questa necessità bisognerebbe andare per step.... rispondere alle domande giustamente poste da @numa numa non è certamente facile, ma in parte nemmeno necessario completamente, infatti alcune domande rimangono irrisolte anche in lavori come il DOC, ma questo non impedisce di presentare ai futuri studiosi un materiale raccolto e organizzato in modo utile.

credo che per arrivare a un "grande lavoro", servirebbero alcuni passaggi intermedi quali:

1 - definizione dei confini... mi spiego, per come lo vedrei io andrebbe incluso un passaggio sui cosiddetti tremissi pannonici, includerei Benevento & C. in una sezione a parte, e almeno la prima monetazione di Carlo Magno in continuità con la monetazione Longobarda. diciamo che uno "scheletro" a livello di possibile "indice dell'opera" è forse una delle "priorità prime" ... almeno per come la vedo io.... 

 

2 - raccolta di una bibliografia aggiornata e completa almeno suddivisa tra aspetti storici, aspetti archeologici e aspetti numismatici. Già questo punto 2 è "non da poco"

 

3 - raccolta e riorganizzazione di tutto il materiale numismatico noto, pubblico e , nel limite del possibile, privato, e censimento delle varianti

 

questo è un lavoro quasi più "ragionieristico"" che numismatico... forse ci si perde troppo nel tentare di dover rispondere a tutte le domande in anticipo...forse rispondere a tutte le domande non è nemmeno il problema principale.... purtroppo sulla numismatica Longobarda patiamo un po' di "personalismo" di alcuni autori che vi hanno lavorato che troppo spesso hanno voluto mettere la propria idea prima del lavoro generale.... (ma questa è una mia opinione)

 

in un quadro allargato e di ampio respiro, possono coesistere anche idee diverse se al momento è impossibile una risposta univoca... esempio

 

vi era una zecca unica per la monetazione flavia che coniava a nome delle citta' o vi era una zecca per ogni citta' flavia?

 

per rispondere a questa domanda non conta quando saremo "oratori" come purtroppo spesso è accaduto... questa domanda non ha una soluzione semplice, quindi la risposta può essere aperta, così come Grierson mantenne aperte le possibili risposte sull'incisione e apposizione delle contromarche di Eraclio per la Sicilia.... 

 

insomma, forse la montagna da scalare è anche l'Everest, ma se non parti mai, e passi il tempo solo a pensare a quanto è alta, non partirai mai...

 

 

 

Modificato da Poemenius
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  • 10 mesi dopo...

Sul punto secondo, la compilazione di una bibliografia aggiornata, ci sto lavorando io all'interno di un più ampio lavoro bibliografico concernente l'intera numismatica bizantina, si tratta di una bibliografia digitale full text in aggiornamento continuo, per il momento il programma che uso non mi consente di renderla fruibile pubblicamente in rete ma sono alla ricerca di altri programmi che mi permettano almeno in parte un tale conseguimento, intanto tutte le info bibliografiche nummolongobardiche di nuova stampa reale o virtuale saranno gradite e aggiunte al lavoro in corso.

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