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Il leggendario tesoro degli Asburgo ritrovato in Canada: «Era in un caveau, da decenni». C'è il diamante Fiorentino, ma manca la corona di Sissi

Il leggendario tesoro degli Asburgo ritrovato in Canada: «Era in un caveau, da decenni». C'è il diamante Fiorentino, ma manca la corona di Sissi

Sopra, gioielli del tesoro degli Asburgo. Sotto, Carlo I e Zita di Borbone-Parma con il figlio Ottone: indossano alcuni gioielli del tesoro

 
 

I gioielli erano scomparsi nel 1921, alla fine della monarchia austro-ungarica. Il settimanale Spiegel e il New York Times rivelano il ritrovamento del tesoro, scomparso.

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
BERLINO - Ricompare, un secolo dopo, e dopo aver alimentato ogni tipo di leggenda e di teoria cospirativa, il tesoro degli Asburgo. Incluso il Florentiner, il «fiorentino», un diamante da 137 carati tra i più famosi al mondo. Non è mai andato perduto, né dato in pegno o tagliato e rivenduto come refurtiva: per tutti questi decenni è rimasto custodito nel caveau di una banca canadese, ancora dentro la valigia di cuoio con la quale l’ultima imperatrice d’Austria, Zita, era fuggita oltreoceano.

In qualche modo, questa incredibile notizia ha a che fare con il furto del Louvre. È stato infatti l’ultimo erede degli Asburgo, Karl Habsburg, politico e imprenditore austriaco, nei giorni del furto di cui parlava tutto il mondo, a chiamare un giornalista dello Spiegel e dirgli: «Vieni a Vienna, ho una notizia da darti». E in un caffè sul Ring, alzando il cappuccino, ha annunciato: «Il Florentiner e gli altri gioielli di famiglia si trovano in una cassetta di sicurezza in Québec».

 

Lo Spiegel — in una affascinante ricostruzione — dedicherà la copertina del prossimo numero a questa storia.

Il leggendario tesoro degli Asburgo ritrovato in Canada: «Era in un caveau, da decenni». C'è il diamante Fiorentino, ma manca la corona di Sissi
 

Il Florentiner, il «fiorentino», un diamante da 137 carati

La fuga in Svizzera e la scomparsa dei gioielli

Bisogna fare un salto indietro per capire il valore del tesoro. È il novembre del 1918, gli ultimi giorni della monarchia asburgica, anzi «ausburgica», come sostiene che si debba dire Claudio Magris.

Vienna è scossa dai moti rivoluzionari, l’imperatore Carlo I capisce che è finita. Chiama il gran ciambellano, il conte Leopold von Berchtold, ordinandogli di portare i gioielli fuori dal Paese. Il 4 novembre arrivano in Svizzera: tra questi, la corona di diamanti dell’imperatrice Sissi, un bracciale di diamanti con un gigantesco smeraldo che Maria Teresa d’Austria portava durante le feste in slitta, e il Florentiner, diamante giallo grande come una noce, detto anche «la pietra del destino», che nel Cinquecento era appartenuto ai Medici. Fino al 1921 restano in Svizzera — mentre l’Impero asburgico si dissolve  poi spariscono senza lasciare traccia.

Asburgo
 

Carlo I d'Austria, l'ultimo imperatore, con il figlio Ottone d'Asburgo-Lorena e la moglie, l'imperatrice Zita di Borbone-Parma: la foto è stata scattata nel 1916 a Budapest

Le ipotesi sulla sorte del tesoro

Un’ipotesi, finora, voleva che fossero stati venduti o impegnati dalla famiglia imperiale nel 1923 a Budapest, durante il tentativo di restaurare la monarchia. Fallito anche quello.

Da allora, più volte sono stati segnalati sul mercato americano. Un celebre gioielliere svizzero, Alphonse Sondheimer, disse negli anni Sessanta che alcuni pezzi erano stati offerti a lui, tagliati in pezzi, e che li aveva acquistati. E a lungo si suppose che un diamante giallo da 99,52 carati andato all’asta a New York nel 1923 altro non fosse che quanto restava del Florentiner.

Gioielli Asburgo
 

Alcuni dei gioielli che fanno parte del tesoro 

La vera storia

La verità — che ora emerge, raccontata da Karl Habsburg — è che la famiglia portò almeno una parte dei tesori con sé quando, nel 1923, fuggì di nuovo precipitosamente da Budapest.

Aiutata allora dal colonnello inglese Edward Lisle Strutt, che, su mandato del re britannico, organizzò la loro fuga e la navigazione sicura sul Danubio. Fino all’ultima tappa, quando gli Asburgo, fermamente antinazisti, scapparono dall’Europa. 

Zita, imperatrice vedova con otto figli, si imbarcò da Bordeaux verso il Canada, fatta passare da un doganiere che la riconobbe. Quando lui le chiese «quanti devono passare con lei», Zita, con fare imperiale, allargò il braccio verso la sala — grande come un ristorante — e diede la leggendaria risposta: «Tutti questi».

Il valore inestimabile

Ma quanto valgono questi tesori? Bisognerebbe venderli per saperlo: i gioielli storici, passati all’asta, vengono oggi acquistati a multipli del loro valore stimato. Si tratta, in ogni caso, di cifre enormi.

Il ritrovamento dei gioielli nel 2022

Un secolo dopo, Karl Habsburg racconta allo Spiegel l’ultimo capitolo, la storia del ritrovamento. Ignota, sostiene, anche a lui fino a tempi recenti. Zita aveva disposto che due eredi maschi della famiglia venissero informati del contenuto nascosto nel caveau solo nel 2022, cento anni dopo il trasferimento dei gioielli all’estero. Sono cugini di Karl Habsburg, e lo avvisano con una telefonata.

Da lì viene contattato il gioielliere reale A.E. Köchert — sei generazioni di orafi, la bottega ancora a due passi dalla Hofburg — che conserva il catalogo dei tesori imperiali e l’unica fotografia finora esistente del Florentiner, uno scatto in bianco e nero del 1918. Köchert vola in Canada con i suoi strumenti e il catalogo. «Ero emozionato — racconta allo Spiegel — dopotutto, è una cosa che capita solo una volta nella vita». Li dichiara autentici. Il Florentiner è un esemplare splendido per purezza, e per colore «ricorda un buon whisky scozzese». Mancano però parte dei gioielli trafugati: tra questi, la corona di Sissi e la celebre collana di rose di Maria Teresa.

L'incognita della proprietà 

Il resto sarà una storia di tribunali, tutta da scrivere. Appartengono allo Stato austriaco o alla famiglia Asburgo? Gli eredi vorrebbero esporli subito, ma fuori dall’Austria, sostenendo che furono portati all’estero prima dell’entrata in vigore della legge austriaca che confiscava i beni imperiali.

Sarà una lunga battaglia. Con un’altra, affascinante domanda: che fine hanno fatto i gioielli mancanti, e cos’altro nascondono gli insospettabili caveau di altre banche?UCookieSetPug?gdpr=1&rd=https%3A%2F%2Fjs.tncid.app%2Fim%2Fgif%3Feid%3Df85f560b-8ab8-442e-8b42-5493b2e35926%26tncid%3D819fb100-890b-4faa-bf1f-773aec48183e%26p%3Dd29c2605-2cfa-43b3-a237-5dfdaf10a077%26pu%3D1cf274ee-ba43-4a1a-adfe-706d4943a049%263puuid%3D%23PM_USER_ID%263pid%3D22ddc501-2405-4124-96a6-b12c2f0afda9&gdpr_consent=CQadvIAQadvIADaAAAENCDFsAP_gAAAAABCYLstR_G__bXlr-bb36ftkeYxf9_hr7sQxBgbJk24FzLvW7JwX32E7NAzatqYKmRIAu3TBIQNlHJDURVCgKIgVrzDMaEyUoTtKJ6BkiFMRY2NYCFxvm4tjWQCY5vr99ld9mR-N7dr82dzyy6hnv3a9_-S1WJCdIYetDfv8ZBKT-9IE9_x8v4v4_N7pE2-eS1n_tGvp6j9-YvP_dBnxt-bSffzPn__rl_e7X__d_n37v94XX77_____f_-7___2AAAAYJB0AAXABQAFQALgAcAA8ACAAF8AMgA1AB4AEMAJgAVQA3gB-AEJAIYAiQBHACaAFaAMAAYcAygDLAGyAOeAdwB3wD2APiAfYB-gEAAIpARcBGICNAI5ASIBJoCfgKDAVABVwC5gF6AMUAaIA2gBuADiAHtAQ7Aj0CRQE0gJ2AUOAo8BSICmwFsALgAXIAuwBd4C8wGGwMjAyQBk4DLgGZgM5gauBrIDYwG0ANvAbmA3UByYDlwHjgPjAf8BAQCCYEGAIQwQtBC-CHoIfgR9AkVBJgEmQJZgS3Al8BMCCZYJmATOAmqBNgCbgE5gJ0gTuAnhBQcFCAKFgUVApKBS4CmQFPIKfgqABUYCpQFTgKugVsAreBXwCwoFjgLKwWsBa0C3IFxR0IgABcAFAAVAA4ACCAFwAXwAyADUAHgATAApgBVgC4ALoAYgA3gB-gEMARAAjgBNACjAFaAMAAYYAygBogDZAHPAO4A74B7AHxAPsA_YCKAIxARwBJoCfgKDAVEBVwCxAFzgLyAvQBigDaAG4gOIA4wB7QD7AIQAQ6AicBF8CPQJFATIAmkBOwCh4FHgUgApMBTYCrAFigLYAW6AuABckC7ALtAXeAvMBfQDDQGPQMjAyQBk4DKoGWAZcAzMBnIDTQGqwNXA1gBtADbwG6gOLAcmA5cB44D4wH1gPuAf2A_4CAIEBAIMAQtAh6BHYCPoEhAJFASZAlXBLMEtAJdAS-AmBBMsEzAJnATVAmwBNwCcIE5gJ0wTtBO4CeAE8wKDAUIAoWBRICioFJQKXAU8Ap-BUYCpQFToKuAq6BWwCt4FgwLJgWVgtYC1oFuQLdgXFAuOBcshA_AAWABQAFwANQAqgBcADEAG8APwAwABzwDuAO8AigBHACUgFBgKiAq4BcwDFAG0AOMAh0BE4CPQE0gKTAU2AqwBYoC0QFwALkAXYAyMBk4DOQGqgPHAfGA_sCAgEGAIWgQ9AkIBIoCXQEzgJsATmAncBPACeYFBgKKgUlApcBT8CpQFXwLBAWtAtySgogALAAoABwAHgAQwAmABVAC4AGKAQwBEgCOAFGAK0AYAA2QB3gD8AI5AVEBVwC5gGKAOIAhABDoCL4EegSKAo8BScCmgKbAWKAtgBcgC7AF5wMjAyQBk4DLAGcgNYAbeA-MCAIEBAIHgQYAhCBD0CPoEigJKgSrAlaBLoCXwEzAJnATVAmwBNwCcIE5oJ2gncBPACeYFFQKSgUuAp4BUYCpQFTgK2AVvgsECwYFiwLKgWegtYC1oFuQLkAXLKQcAAFwAUABUADgAIIAZABoADwAIYATAAqgBiAD9AIYAiQBHACjAFaAMAAZQA0QBsgDnAHfAPsA_QCLAEYgI4AkoBQYCogKuAXMAvIBigDaAG4gOIA4wB7QD7AIdAROAi-BHoEigJpATsAocBSACk4FNAU2AqwBYoC2AFwALkgXYBdoC8wF9AMNgZGBkgDJ4GWAZcAzmBrAGsgNvAbqA5MB4oDxwHxgP7Af8BAQCCYEGAIQgQtAhmBDkCOwEfQJFQSYBJkCVYEswJdAS-AmBBMsEzAJnATVAmwBOaCdoJ3ATwAnmBQsCioFJQKXAU8Ap-BUYCpQFTgK2AVvAsEBYUCxYFkwLKgWegtYC1oFuQLigXILQHwAagBDAGAAO4AjgBegD7AKHgU0BTYCrAFwALsAZmA8cCAgEPQJmATYAm4BOYCdwE8AKSAUuAqUBYUCxIFngLWgW5At2.YAAAAAAAAAAA


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4 minuti fa, ARES III dice:

Appartengono allo Stato austriaco o alla famiglia Asburgo

In verità non c'è solo l'Austria a reclamare, ma anche altri, in primis l'Ungheria (e poi tutti gli altri stati che sono sorti dalla disgregazione dell'impero).

Si prevede un processo colossale...


Inviato
3 minuti fa, ARES III dice:

In verità non c'è solo l'Austria a reclamare, ma anche altri, in primis l'Ungheria (e poi tutti gli altri stati che sono sorti dalla disgregazione dell'impero).

Si prevede un processo colossale...

 

Reclamo pure io, mi accontento anche di un ciondolo!


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20 minuti fa, iracondo dice:

Reclamo pure io

Sei in qualche modo imparentato con la famiglia reale ? Sei al meno un discendente di un suddito della monarchia austro-ungarica ?

Bisogna avere un legame....

 

 

Ecco le foto e disegno del Fiorentino (tra l'altro porta sfortuna)... Io personalmente passo ...

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Situazione simile ai gioielli di casa Savoia solo che i gioielli sono all'estero , nel nostro caso i peracottari avrebbero già venduto tutto.

Gli Asburgo invece fanno sapere che esistono, son veri e preparano il mercato in pratica peracottari anche loro ma non so come si scrive in tedesco.

Magari finisce come nel 1999 con l'asta Rotschild di christies a Londra ma lì le ragioni erano altre.

 


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1 ora fa, luigi78 dice:

Situazione simile ai gioielli di casa Savoia solo che i gioielli sono all'estero , nel nostro caso i peracottari avrebbero già venduto tutto.

I gioielli di Casa Savoia sono custoditi in Banca d'Italia dal 1946, consegnati da Re Umberto a Luigi Einaudi.

In data 5 giugno 1946 Sua Maestà incarica il ministro della Real Casa, Falcone Lucifero, di consegnare i gioielli della Corona al governatore della Banca d’Italia Luigi Einaudi. Questo il verbale di consegna: “L’anno del 1946, il 5 giugno, alle ore 17 nei locali della Banca d’Italia, via Nazionale n.91, si è presentato il signor avvocato Falcone Lucifero, nella sua qualità di reggente il Ministero della Real Casa con l’assistenza del Grand’Ufficiale Livio Annesi direttore capo della Ragioneria del Ministero suddetto. L’avvocato Falcone Lucifero dichiara di aver ricevuto incarico da sua maestà re Umberto II di affidare in custodia alla cassa centrale della Banca d’Italia per essere tenuti a disposizione di chi di diritto gli oggetti preziosi che rappresentano le cosiddette ‘gioie di dotazione della Corona del Regno’, che risultano descritti nell’inventario tenuto presso il ministero della Real Casa e che qui di seguito si trascrivono”. 

Luigi Einaudi nei suoi diari (Paolo Soddu, Luigi Einaudi, diario 1945-1947, in Collana storica della Banca d’Italia, p. 23), ricorda il momento della consegna così: sono “racchiuse in un cofano a tre piani. Trattasi delle gioie (...) portate dalle regine e dalle principesse di casa Savoia. Vi è il celebre diadema della regina Margherita, accresciuto e portato poi dalla regina Elena (...). Trattasi in ogni caso di gioie le quali hanno avuto una storia particolare nelle vicende della Casa. Egli (re Umberto II, ndr) desidera che esse siano depositate presso la Banca d’Italia per essere consegnate poi a chi di diritto. La mia impressione è che egli dia dimostrazione di molto scrupolo, in quanto che potrebbe ritenersi che le gioie spettano non al demanio dello Stato, ma alla famiglia reale”.

Questi i fatti storici, che mi hanno permesso di ricordare con piacere tre personaggi di primo piano della Storia d'Italia (Sua Maestà, Falcone Lucifero e Luigi Einaudi). I peracottari vennero dopo....

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Chiariamo: i gioielli presi dagli Asburgo erano quelli strettamente personali e non legati all'ufficio della corona, perché corone, scettri e i restanti paramenti reali sono rimasti al loro posto sia a Vienna che a Budapest (e mi sembra anche a Praga).


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16 minuti fa, ARES III dice:

Chiariamo: i gioielli presi dagli Asburgo erano quelli strettamente personali e non legati all'ufficio della corona, perché corone, scettri e i restanti paramenti reali sono rimasti al loro posto sia a Vienna che a Budapest (e mi sembra anche a Praga).

 

Su quel " personale " temo si discuterà a lungo.

Comunque far sapere che esistono ancora è stata una gran bella pubblicità.


Supporter
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11 minuti fa, luigi78 dice:

Su quel " personale " temo si discuterà a lungo.

Comunque far sapere che esistono ancora è stata una gran bella pubblicità.

 

Buongiorno, proprio di questi tempi... come per dire noi Asburgo non siamo i francesi ? 🤣  Quindi se questi gioielli sono personali appartengono all'ultimo erede degli Asburgo ?


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Il diamante Fiorentino era dei Medici, ritorni a Firenze!

Gli Asburgo poi a me sono sempre piaciuti poco..si deve alla figlia di Cosimo III se tanta arte ancora è visibile a Firenze, altrimenti avrebbero portato via tutto.


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1 ora fa, fofo dice:

diamante Fiorentino era dei Medici, ritorni a Firenze!

Alllra anche il Koh - i - Noor dovrebbe tornare in India e cosi le pietre piu‘ importanti delle Corone europee

la vedo dura..

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 i Medici l'avevano venduta non può tornare a Firenze.


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7 ore fa, Alan Sinclair dice:

appartengono all'ultimo erede degli Asburgo ?

Dipende dalle volontà dell'ultimo sovrano: o all'erede al trono o suddiviso tra i vari familiari.

7 ore fa, luigi78 dice:

Su quel " personale " temo si discuterà a lungo.

Vorrei esporre un episodio interessante: il marito di Maria Teresa aveva finanziamento con i propri soldi il debito pubblico statale. Alla sua morte figli e moglie erano diventati automaticamente creditori dello stato. Poi il figlio ed erede al trono, Giuseppe II, decise di cancellare il debito pubblico stracciando il proprio credito con lo stato. Quindi quando si parla di "personale" non si deve solo guardare al lato negativo ma anche a quello positivo. Gli Asburgo (da Maria Teresa in poi) hanno sempre avuto una politica illuminata e allo stesso tempo molto parsimoniosa, avrebbero potuto possedere gioielli molto più sfarzosi (come i sovrani francesi o britannici o russo), quindi (a mio parere) sarebbe adesso inopportuno una richiesta di restituzione, e poi a quale stato ? L'Austria non è la sola erede dell'impero.

Qua a Budapest saremmo molto felici di allestire una mostra di questi gioielli, con le dovute garanzie ai proprietari...

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2 ore fa, dux-sab dice:

 i Medici l'avevano venduta non può tornare a Firenze.

 

Non mi risulta che sia mai stato venduto dai Medici agli Asburgo; fu semplicemente portato a Vienna insieme a gran parte delle gioie medicee, in violazione di quanto stabilito nel “patto di famiglia” stipulato dalla principessa Anna Maria de’ Medici con i Lorena che recita:

«[...] o levare fuori della Capitale e dello Stato del Granducato, Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose, della successione del Serenissimo GranDuca, affinché esse rimanessero per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri.»

Di conseguenza, dovrebbe essere restituito a Firenze.

 


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23 minuti fa, Carolus 86 dice:

Non mi risulta che sia mai stato venduto dai Medici agli Asburgo; fu semplicemente portato a Vienna insieme a gran parte delle gioie medicee, in violazione di quanto stabilito nel “patto di famiglia” stipulato dalla principessa Anna Maria de’ Medici con i Lorena che recita:

«[...] o levare fuori della Capitale e dello Stato del Granducato, Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose, della successione del Serenissimo GranDuca, affinché esse rimanessero per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri.»

Di conseguenza, dovrebbe essere restituito a Firenze.

 

 

Però dobbiamo utilizzare il diritto civile, quindi possiamo anche dire che dopo lo spoglio, è avvenuto l'usucapione dei beni mobili (essendo passati parecchi decenni...).

Sai Firenze ha tantissime cose stupende e non credo proprio che senta la mancanza di quella gemma...


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