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Cammei romani


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Li ammiro spesso nei vari musei archeologici che visito, lo stile è spesso eccezionale e oltremodo "classico". Sabato scorso da un noto commerciante di monete antiche di Milano ho visto che in un blister insieme alle monete imperiali aveva anche due bellissimi cammei, che vendeva a un prezzo neanche tanto alto. Vorrei chiedervi a questo punto se i cammei sono collezionabili e con quali estremi legislativi, e se esiste una scala di valore/rarità per le diverse tipologie/periodi. Non credo esistano cataloghi, o sbaglio?

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salve, se li vende un noto commerciante alla luce del sole probabilmente sono collezionabili.

Ci sono diversi commercianti che vendono anche oggetti in bronzo,oro e vasi ecc ecc,l'importante è garantirne la lecita provenienza

saluti

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esistono case d'aste che si occupano di vendere reperti del mondo antico e nei loro cataloghi spesso è possibile vedere questi cammei.

come per le monete i prezzi osciallano a seconda del periodo, della conservazione e del soggetto. Per quanto riguarda l'aspetto legislativo sono sempre corredati da una documentazione sulla provenienza e spesso è la stessa casa d'aste che segnala il pezzo alla soprintendenze archeologiche (se non è già stato segalato) la quale decide se e come vincolare l'oggetto in questione.

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Sono riproduzioni artistiche, molto belle. Sono gioielli sullo stile antico. Firenze è la capitale della gioielleria italiana... Cmq si trovano riproduzioni anche a 30 euro...

Ma se uno è intenzionato ad un acquisto serio basta andare da un antiquario, numismatico o asta professionali e farsi lasciare tutta la documentazione.

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Il problema di cammei e pietre intagliate è quello di stabilirne l'autenticità. Distinguere un cammeo originale da una copia del 500 (quando si diffuse la moda del collezionismo e conseguentemente si sviluppò un vivace mercato di falsi) è praticamente impossibile. L'agata non presenta alterazioni nel tempo. non fa patina. non ci sono riferimenti formali, essendo ogni cammeo opera unica, non c'è un altro esemplare per confronto. Tutte le collezioni più importanti e i musei sono pieni di cammei rinascimentali opera di buoni artigiani. Il terreno è dei più scivolosi. L'unico criterio per stabilite l' originalità è lo stile ( :unsure: ) ... Andiamo bene, se sfogliate un catalogo di museo vi accorgerete che gli esperti stessi del campo hanno dubbi se un cammeo è romano o ellenistico, se è del III secolo aC o del II dC. Secondo me, con tutto il rispetto, ma un numismatico non ha la competenza per garantirne l'autenticità, al più potrà dire che la provenienza è sicura.

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E' vero quanto scritto da Caius: nel caso di cammei e pietre dure incise non si ha la possibilità di sapere se ci troviamo di fronte a dei pezzi autentici o di epoca successiva e l'unica fonte di certezza la potrebbero fornire solo i dettagli ufficiali relativi alla provenienza (una sorta di pedigree della gemma che riporti la sua storia...è raro, ma in alcuni casi lo si può rintracciare). Lo ricordo soltanto: chi acquista tali oggetti è tenuto a chiedere e conservare, a beneficio della legittimità del possesso di reperti archeologici, la certificazione di lecita provenienza.

Le informazioni relative al reperto di arte glittica possono essere fornite dal monìle metallico presso cui, spesso, lo stesso si trova montato (anelli, fibbie, etc.) anche se non è dirimente visto che la montatura può essere dolosamente successiva.

Qualche accorgimento nell'osservazione di questi oggetti, però, lo si può mettere in atto e conoscerlo non è un male anche se non può fornire tutte le certezze del caso; i falsari sono tanti e ben capaci anche in questo genere di artefatti.

Come succede anche per le monete, giustamente Caius lo ha già citato, è importante avere dimestichezza con lo stile artistico e di resa plastica dei soggetti incisi: ogni epoca e cultura ne ha di peculiari. Le caratteristiche delle incisoni Egiziane sono diverse da quelle Greche e queste differiscono da quelle Romane; lo stesso si può ritenere per le epoche precedenti o successive.

E' importante verificare poi che la gemma non sia resina sintetica e questo lo si può capire con la classica punta di spillo incandescente: una gemma non emette odore e non si ammorbidisce. L'osservazione al microscopio permette di capire poi se ci troviamo di fronte a della pasta vitrea (dall'aspetto amorfo e con inglobate al suo interno delle bolle) o ad una gemma (compatta e cristallina). Una curiosità: già il grande Plinio il Vecchio scrive della contraffazione delle gemme (soprattutto quelle incise) ed il problema dei falsi era già sentito nell'antica Roma; già allora si spacciavano per gemme i fondi di bottiglia :D .

Altra cosa da guardare è inoltre l'incisione stessa. Con una lente a forte ingrandimento si osservano bene le figure e si devono rintracciare i segni dello scalpello; questo serve a riconoscere i falsi moderni fatti con le macchine che lasciano la superficie interna dell'incisione levigata ed uniforme.

C'è poi l'aspetto generale della pietra che di solito, se autentica, riporta i segni del tempo e gli accidenti sopraggiunti con il suo scorrere: scalfitture, macchie, opacità/opalescenza, etc.

Questo è quello che in genere si può fare per non essere degli acquirenti sprovveduti, ma non è molto...il campo in questione pullula di falsi <_< . Enrico :)

Modificato da minerva
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