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Gettone 25 Milano


Mnelao

Risposte migliori

Buona sera.

Posto la foto di un gettone a me sconosciuto.

La legenda recita: Galleria Vittorio Emanuele 3-5 : probabilmente un esercizio ivi collocato. Qualcuno puo' aiutarmi nella identificazione?

Un grazie sentito a tutti.

Renzo

post-1185-1203020426_thumb.jpg

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Supporter

Chissà perché, ma il verso del gettone sembra poco...compatibile con il recto, in senso stilistico.

Ingrandendo l'immagine, sul cartiglio che attraversa molto pesantemente il povero discobolo appaiono alcune lettere : TAL a sinistra, SENZA P a sinistra.

Riesci a decifrare l'intera scritta?

Anche il significato del mappamondo alle spalle dell'atleta mi sembra fumoso.

La tua interpretazione appare la più logica : sarebbe interessante sapere che tipo di esercizio c'era in quei numeri civici della galleria.

Il gettone potrebbe risalire alla prima metà del '900....

La Galleria è quella di Milano ? :)

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Supporter
Ho provato a decifrare la scritta, ma senza esito.

Si legge da sinistra © HI ®ATAE --  O... SENZA PI

314880[/snapback]

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Strana epigrafe, o motto che sia : parte in latino, parte in italiano.....

La galleria in questione pensi sia quella di Milano ?? :)

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Supporter
Non vedo altra spiegazione. Dovrebbe far riferimento a qualche negozio al tempo situato al n 3-5 della Galleria di Milano.

315058[/snapback]

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E' sicuramente l'ipotesi più probabile. Se abitassi a Milano, una piccola ricerca la farei.....se ne dovrebbe venire a capo. Saluti :)

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La galleria è sicuramente quella di Milano....è anche scritto sul gettone ;)

Ho provato a fare una mezza ricerca, ma senza troppi esiti.

Posso però confermarti che i civici 3-5 si trovano subito a sinistra entrando in Galleria da piazza Duomo e che al nr. 1 (ufficialmente però è in p.za Duomo 21), da oltre 125 anni, c'è il bar Zucca-Camparino....magari se riesci a trovare una foto d'epoca con la giusta inquadratura e leggere le insegne delle vetrine successive alla prima... :D

Tutti i negozi della Galleria dovrebbero essere di proprietà del Comune di Milano quindi potresti, con MOLTA MOLTA pazienza, chiedere informazioni al Comune.

Quello che mi sembra strano di questo gettone/medaglia è la totale mancanza di indicazione del nome del negozio, dell'evento sportivo, del valore etc. Nonostante l'usura credo sia difficile che la "descrizione" fosse sul nastro al retro...c'è nulla sul bordo?

Sono curioso...tienimi aggiornato!

Ciao.

W7

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Supporter

Buona giornata.

La mia lettura del rovescio di questo gettone è la seguente.

La figura umana è un'imitazione, direi, barbarica del discobolo di Mirone, quello che troviamo effigiato ad es. sul 2 euro commemorativo 2004 della Grecia.

Nel gettone il disco è in realtà il gettone stesso. Si tratta quindi di un lancio… pubblicitario, e il globo terrestre sullo sfondo, con i fusi e il profilo dell’Africa a sinistra e dell’Australia a destra, serve a conferire un tocco di internazionalità.

La fascia ripiegata che percorre l’equatore coprendo le parti intime dell’atleta porta una scritta la cui lettura è un vero e proprio rebus. Io vedo, partendo da sinistra, una specie di geroglifico (come una croce tra due parentesi graffe); quindi ATHE, poi una O, più avanti CENZA e P seguita da una U o una O.

ATHE potrebbe stare per atheniensis perché così era chiamato Mirone che nacque a Eleutere ma svolse la sua attività ad Atene. Oppure per Athena, che Mirone aveva raffigurato con Marsia in un’altra scultura storica.

Il significato delle altre lettere è oscuro: …CENZA non può essere latino (almeno mi sembra) e quindi potrebbe essere un nome femminile.

La persona che lo sa di sicuro è l’incisore: speriamo che possa leggere questo post e darci la risposta.

Saluti

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Supporter

Nel gettone il disco è in realtà il gettone stesso.

318798[/snapback]

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Non capisco bene il concetto : il gettone pubblicizza un gettone? perché ?

Probabilmente il cartiglio conteneva una qualche spiegazione, un pò in latino (forse relativo al Discobolo), un pò in italiano (forse attinente al gettone, o alla Ditta che lo ha prodotto) : peccato che sia praticamente illeggibile..... :)

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Supporter

Ciao sandokan,

cerco di chiarire.

Il 'disco' tenuto dall'atleta non ha certo l'aspetto di quelli che si usano nelle gare, e il bordo potrebbe ricalcare in qualche modo la scritta al dritto. Scritta che, come è stato accertato, si riferisce a un negozio della Galleria in piazza Duomo.

Da qui l'ipotesi di un messaggio pubblicitario associato al gettone e diffuso dall'atleta.

Ipotesi troppa fantasiosa? Può darsi. Rimane pur sempre una personalissima interpretazione.

apollonia

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Supporter

Ciao Apollonia. la tua mi pare una buona ipotesi : guardando attentamente l'immagine, in effetti il disco sembra un ingradimento del gettone stesso.

In questo caso, chissà mai qual'era il settore merceologica in cui operava la Ditta che aveva provveduto ad emetterlo.....

Se io abitassi a Milano, penso mi prenderei la briga di effettuare qualche ricerca : non dovrebbe risultare impossibile....

Saluti :)

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Supporter

Ciao sandokan,

in Monete Moderne (dal 1500 al 1800 d.C.): Zecche italiane ho appena aggiunto un post nella discussione 'Una volta tanto parliamo di Mantova' riguardante una tessera mantovana di carità di tuo possibile interesse.

apollonia

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Supporter

Ciao sandokan,

in Monete Moderne (dal 1500 al 1800 d.C.): Zecche italiane ho appena aggiunto un post nella discussione 'Una volta tanto parliamo di Mantova' riguardante una tessera mantovana di carità di tuo possibile interesse.

apollonia

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Ciao Apollonia. Ti sono grato per la segnalazione in merito alla quale ti chiedo un chiarimento, vista la mia ignoranza in materia : in sostanza, queste "tessere di carità", erano una sorta di buoni-merce da distribuire ai poveri?

Se così fosse, sarebbero apparentabili a quei gettoni riservati ai soci di una cooperativa, di un circolo, ecc. che danno diritto a prestazioni di qualche tipo, senza ricorrere all'esborso di moneta corrente : è così?

Grazie per le eventuali delucidazioni al riguardo. :)

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Supporter

Ciao sandokan,

premesso che sono un appassionato e non un esperto in materia, penso che il tuo accostamento di una tessera di carità a un buono-merce per il povero sia appropriato in linea generale.

Queste tessere, dette anche ‘segni’ di beneficenza, possono presentare infatti l’indicazione della qualità (es. pane, riso, ecc.) e della quantità (le più antiche in unità di misura precedenti l’adozione del sistema metrico decimale) della beneficenza.

Non tutte le tessere però esprimono con chiarezza a quale elemosina sono destinate, se a dono in viveri o in denaro od altro.

D’altra parte, il ‘valore in merce’ della tessera non era sempre così esplicito. Le tessere dispensate a fine Cinquecento dalla Misericordia di Milano (uno dei principali Luoghi pii della città), ad esempio, erano distinte in ordinarie (valore di due pani di formento di peso d’onze sette l’uno, e quattro pani di mistura fatti di segale, e miglio, di onze quattordici per pane, e mezza metà di riso bianco) e speciali, in occasione del Natale (valore di una metà di riso e quattro michette di pane) e della Pasqua (valore di una metà di riso e sei michette di pane).

Tutte le tessere riportavano su un lato il monogramma o il motto della Misericordia, mentre l’incisione dell’altro lato distingueva quelle normali (immagini della Madonna o di sant’Ambrogio, il protettore della città) da quelle speciali (immagine della festività in relazione alla quale erano distribuite).

apollonia

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Supporter

Non tutte le tessere però esprimono con chiarezza a quale elemosina sono destinate, se a dono in viveri o in denaro od altro.

D’altra parte, il ‘valore in merce’ della tessera non era sempre così esplicito. Le tessere dispensate a fine Cinquecento dalla Misericordia di Milano (uno dei principali Luoghi pii della città), ad esempio, erano distinte in ordinarie (valore di due pani di formento di peso d’onze sette l’uno, e quattro pani di mistura fatti di segale, e miglio, di onze quattordici per pane, e mezza metà di riso bianco) e speciali, in occasione del Natale (valore di una metà di riso e quattro michette di pane) e della Pasqua (valore di una metà di riso e sei michette di pane).

Tutte le tessere riportavano su un lato il monogramma o il motto della Misericordia, mentre l’incisione dell’altro lato distingueva quelle normali (immagini della Madonna o di sant’Ambrogio, il protettore della città) da quelle speciali (immagine della festività in relazione alla quale erano distribuite).

apollonia

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Ti ringrazio vivamente per le interessanti informazioni su queste tessere : antesignane dei moderni gettoni - assieme a quelli usati per l'abaco - e veramente significative in fatto di storia e di costume.

Grazie ancora, saluti :)

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  • 10 mesi dopo...
Supporter

Ciao Mnelao,

il motivo ispiratore del diritto del tuo gettone si trova qui

post-703-1231845654_thumb.jpg

Si tratta del marchio di fabbrica della ditta Pathé di Parigi famosa per i suoi fonografi a disco diffusi agli inizi del XX Secolo.

Il marchio è stato riprodotto al diritto di gettoni valevoli per una audizione (gettoni musicali) presso i Saloni del fonografo della Pathé dislocati nella città o nella via riportata al rovescio. Ad esempio, Rue des Italiens, Paris, oppure Genoble, oppure Rue de la Victoire, Paris.

Forse, in Galleria Vittorio Emanuele 3-5 a Milano, ai tempi vi era una sala per l'audizione di dischi.

apollonia

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Supporter

Complimenti per l'identificazione!!

Il discobolo che lancia un disco...fonografico! Nessuno lo aveva capito, stante l'usura del gettone.

E' probabile dunque che anche il negozio milanese lavorasse in questo settore. Bel colpo...! :)

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Complimenti Apollonia, :blink:

Eccezionale, veramente gran lavoro di identificazione e interessante discussione.

Un gettone in più riesumato dall'oblio del tempo... ;)

Saluti

Simone

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:) Bellissima identificazione, bravo Apollonia, congratulazioni. Mnelao ne sarà felicissimo :D :D

P.S.- non dimenticare il mio Jmpresa Viveri. Ciao Giò :P :D

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Awards

Mi accodo ai complimenti! ma...svelarci come hai fatto? :rolleyes:

Dato che sei tanto brava....riallacciandoci ad altre discussioni....i numeri al R/ hanno sempre lo stesso carattere di altri gettoni postati da me e da altri utenti...sempre per la città di Milano. Chissà che riesci ad individuare la ditta che li ha coniati? magari, se esiste ancora, potremmo farci mandare il catalogo di tutti i gettoni milanesi di quel tempo e risolvere molti questiti in un colpo solo! ;)

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Mi accodo ai complimenti! ma...svelarci come hai fatto? :rolleyes:

Dato che sei tanto brava....riallacciandoci ad altre discussioni....i numeri al R/ hanno sempre lo stesso carattere di altri gettoni postati da me e da altri utenti...sempre per la città di Milano. Chissà che riesci ad individuare la ditta che li ha coniati? magari, se esiste ancora, potremmo farci mandare il catalogo di tutti i gettoni milanesi di quel tempo e risolvere molti questiti in un colpo solo! ;)

Ciao Wuby, guarda che Apollonia è un uomo :P :lol: :lol: :lol: Ciaoooo Giò :rolleyes:

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Awards

Ottime ricerca! :)

Forse, in Galleria Vittorio Emanuele 3-5 a Milano, ai tempi vi era una sala per l'audizione di dischi.

Sembra che un Pathe' Salon sia stato inaugurato nella Galleria Vittorio Emanuele nel maggio 1917, il costo di una audizione era 20 centesimi...

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Ciao Wuby, guarda che Apollonia è un uomo :P :lol: :lol: :lol: Ciaoooo Giò :rolleyes:

:huh: :blink: :blink: ...e io che già fantasticavo su cene a lume di candela ad analizzare i gettoni milanesi! :lol: :lol:

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Supporter
Mi accodo ai complimenti! ma...svelarci come hai fatto? :rolleyes:

Dato che sei tanto brava....riallacciandoci ad altre discussioni....i numeri al R/ hanno sempre lo stesso carattere di altri gettoni postati da me e da altri utenti...sempre per la città di Milano. Chissà che riesci ad individuare la ditta che li ha coniati? magari, se esiste ancora, potremmo farci mandare il catalogo di tutti i gettoni milanesi di quel tempo e risolvere molti questiti in un colpo solo! ;)

Ciao Wuby, guarda che Apollonia è un uomo :P :lol: :lol: :lol: Ciaoooo Giò :rolleyes:

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Ohibò.......non si finisce mai di imparare.... :)

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Supporter

Salve amici,

mi spiace deludere Wuby che forse aveva pensato a un invito per mostrarmi la sua collezione di gettoni…

Ad ogni buon conto ho notificato il mio sesso nelle info personali. Apollonia è il secondo nome di mia moglie che uso come pseudonimo per gli interventi su questo forum.

Approfitto per rispondere alla domanda sull’identificazione di una ditta che possa aver coniato i gettoni milanesi, ricollegandomi anche agli interventi successivi al mio post #136 nella discussione sul gettone JMPRESA VIVERI.

Lo Stabilimento Stefano Johnson di Milano è sicuramente il primo punto di riferimento per le commesse di gettoni da parte di enti, associazioni e strutture private a partire dal 1856, l’anno della prima medaglia sicuramente datata, la “Miracolosa”. La tessera benefica di un ente comunale milanese nella succitata discussione è sicuramente un conio Johnson del 1892. Avevo chiesto alla ditta informazioni proprio su questa tessera ed anche circa la disponibilità nell’archivio di gettoni o di documenti relativi alla loro commissione (numero, materiale, soggetto, preventivo di spesa, eccetera). La risposta è stata che non hanno nulla di quel periodo essendo il materiale andato distrutto dai bombardamenti della città nella seconda Guerra Mondiale.

Quest’altra tessera con stemma Visconteo (biscione con scudo sormontato da corona ducale Visconti di Modrone e con fregi) è pure descritta dal Vandoni come conio Johnson del 1890.

post-703-1232024789_thumb.jpg

D’altra parte, lo stesso Vandoni che si è occupato della ricerca e della catalogazione delle tessere milanesi di beneficenza scrive: “I tipi di conii rivelano che questi sono stati ideati, disegnati ed incisi non da artefici della Zecca che forse a tale lavoro non potevano prestarsi, bensì piuttosto da bravi incisori dal buon gusto artistico, di quelli che preparavano anche i pesi monetari ad esempio, per i quali a Milano era rinomata l’antica Ditta Catlinetti…”

E’ noto che i pesi monetari (e probabilmente anche i gettoni) erano spesso il prodotto artigianale e personale di bilanciai, orafi e incisori privati.

La carenza di documentazione sui gettoni distribuiti ai tempi dai luoghi pii milanesi mi è stata confermata dal dott. Marco Bascapè, dirigente responsabile del Servizio archivio e beni culturali dell’A.S.P. “Golgi-Redaelli” di Milano, coautore con Galimberti PM e Rebora S dell’opera Il tesoro dei poveri. Il patrimonio artistico delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (ex ECA) di Milano, Silvana Editoriale, Milano, 2001.

Ma probabilmente è anche questo uno dei motivi che contribuiscono al fascino di molti gettoni per lo spazio che aprono alla fantasia dell’appassionato nell’attribuzione e nella collocazione temporale di un pezzo, spesso capitato tra le mani per caso.

Giampiero alias apollonia

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