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IGNORED

SARA' ORO ????


Risposte migliori

ED eccomi qua .. come promesso vi posto le foto della presunta moneta d'oro trovata nei lotti..... non ho cercato di pulirla dal sudiciume perche' ho paura di rovinarla dato ke e' messa da panico........ inoltre posto anche la foto del denario anche questo l'ho lasciato incrostato perche' non so come fare a pulirlo senza rovinarlo ulteriormente .......avevo gia' provato a chiedere come potevo fare ma non ho avuto risposta...... <_< <_<

A voi il parere !!!
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il secondo mi sembra un denario di faustina
al dritto sembra esserci DIVA FAVSTINA ma non ne sarei sicuro al 100%, cmq ti consiglio di tenerle un pò in ammollo e poi pulirle con uno spazzolino a setole morbide.
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ah dimenticavo, la prima escluderei che si tratti di oro, ma credo che sia un denario anch'esso, che sia settimio severo? O.o dalla fisionomia sembra lui ma dalla foto non si vede molto.
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si il secondo e' un denario di faustina.....
ma la prima non e' color argento e' color giallo dovrei staccarne un pezzetto dal bordo per vedere che colore c'e' sotto??? o mi consigliate di rivolgermi ad un orafo a questo punto ???? :huh:
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[quote]ma la prima non e' color argento e' color giallo dovrei staccarne un pezzetto dal bordo per vedere che colore c'e' sotto???[/quote]

FERMO O TI AMMAZZO!!! :m249:

dipende, a quanto pare la moneta è stata già pulita, potrebbe essere il colore di un residuo di qualche sostanza usata per la pulizia.
se proprio non sei tranquillo portala prima da un orafo.
io cmq cercherei di togliere il possibile con molta delicatezza.
se puoi posta una foto più grande e nitida :D
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Da quello che si vede dalla foto - stato di conservazione in primo luogo - si puo' escludere con ragionevole certezza che si tratti di monete d'oro.

Luigi
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La prima moneta è riconducibile a Marco Aurelio con al rovescio Marte nudo andante a dx che regge un trofeo d'armi sulla spalla. Sono necessarie le dimensioni e possibilemnete il peso.
Se la moneta è giallo ottone e la dimensione è vicina ai 27-30mm si tratta certamente di un sesterzio in oricalco (rame e zinco simile al nostro ottone) privo di patina. Se invece è della stessa dimensione del denario potrebbe essere anchesso un denario che ha preso quel colore giallognolo in seguito al trattamento con un prodotto chimico per la pulizia dell'argento... :)
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ciao a tutti. Anche se le monete antiche non sono il mio campo, credo che centurioneamico abbia dato un decisivo contributo. Approfitto della discussione per segnalare un libro che ho beccato in biblioteca: NUMISMATICA E TECNOLOGIA di Angelo Finetti. E' molto istruttivo sulle tecniche antiche delle zecche ufficiali e non ufficiali (falsari). Ad esempio una delle tecniche consisteva nel realizzare una moneta in metallo vile (piombo e vari materiali) e bagnarla in oro misto a mercurio. Il successivo riscaldamento poi faceva evaporare il mercurio e il gioco era fatto. Non credo sia il caso della moneta in questione. I falsari non avevano interesse a falsificare monete in oricalco. Magari fosse falsa, in tal caso saremmo di fronte ad un falso dell'epoca.
:unsure:
non resta che sapere i dati richiesti da centurioneamico, per una identificazione più precisa.
saluti
bavastro
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Awards

Ciao ho provato a ripassare le monete allo scanner seguendo i consigli che molto gentilmente Joker79 mi ha passato........spero di esserci riuscito....
per rispondere a centurione amico la moneta e' di diametro 17 mm circa come avevo gia' detto ha la stessa dimensione di un denario e anche come spessore siamo li. il peso preciso pero' non lo so perche' non ho il bilancino.... :unsure:

Metto anche le foto e spero di avercela quasi fatta adesso.......
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La dimensione esclude l'asse ed i suoi multipli, ma potrebbe andare bene per il quadrante che però era coniato in rame e la moneta in esame sembrerebbe effettivamente in bronzo. Le corrosioni vistose escludono definitivamente l'oro e resta la soluzione del denario in bronzo del limes ovvero coniato in tutta fretta nei territori ai confini dell'impero dove era più complesso far giungere le monete provenienti dalle zecche statali e dunque quando necessario si coniavano monete del modulo di un denario ma in bronzo o rame; in pratica dei suberati dichiarati, con valenza esclusiva nei terriori limitrofi.
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