mauritius Posted August 4, 2008 Share #1 Posted August 4, 2008 Ciao a tutti, io segue prevalentemente il periodo imperiale, ma la Repubblica sta esercitando un fascino crescente e pertanto vi chiederei informazioni circa questo denario di Cassius Longinus (63 AC) proposto da Artemide Aste. Probabilmente è una domanda banale, ma avrei piacere di avere informazioni maggiori sulla moneta, in particolare il R. Grazie a tutti in anticipo Mauritius Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
legionario Posted August 4, 2008 Share #2 Posted August 4, 2008 Il denario è del magistrato monetario L. Cassius Longinus del 63 a.C. (RRC 413/1) Al D/ testa velata e diademata di Vesta a sx. A sx lettera “L”; a dx una coppa a due anse. Al R/ Cittadino togato stante a sx; depone nella cista la tavoletta di votazione con inciso “V”. A dx LONGIN III V. Il R/ allude alla legge del 113 a.C. che istituì la commissione speciale presieduta da L. Cassius Longinus Ravilla (già tribuno della plebe nel 137, console nel 127 e censore nel 125) per il famoso processo delle Vestali (Emilia, Marcia e Licinia) che avevano violato il voto di castità. Il collegio dei Pontefici aveva condannato a morte solamente la prima ed assolto le altre due. Cassio Longinus fece rivedere il processo che portò a condannare a morte anche le altre due. La lex tabellaria del 137 (proposta da L. Cassius Longinus Ravilla, tribuno della plebe in quell’anno) prescrisse la votazione scritta con tessere premarcate: V vti rogas (cioè “così come tu chiedi”) se il votante approvava la nuova legge; A antiqva se invece voleva mantenere la vecchia. Stessa cosa per “absolvo” o “condemno” per giudicare l’imputato che si era appellato al popolo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
caiuspliniussecundus Posted August 4, 2008 Share #3 Posted August 4, 2008 Legionario, risposta perfetta, complimenti. Vorrei solo osservare che questa moneta celebra a rovescio l'atto delle votazioni. Una grande lezione di democrazia che ci arriva dal passato. Pochi paesi del mondo attuale potrebbero fare altrettanto, pensateci un attimo... L'estremo interesse del denario di età repubblicana risiede appunto in chicche come questa, il romano che vota, la curia julia, la lex porcia, veri spaccati della vita quotidiana e civile della Roma all'apogeo del suo splendore. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
apuliensis Posted August 4, 2008 Share #4 Posted August 4, 2008 vabbè la descrizione della moneta la conosci...secondo me il rovescio rappresenta una scena in cui un libero cittadino da in suo voto in un assemblea legislativa...magari quella V sulla tavoletta rappresenta diciamo un "SI"... :unsure: Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
legionario Posted August 4, 2008 Share #5 Posted August 4, 2008 Maggiori informazioni sulle Vestali le puoi trovare: http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic...66entry367566 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
mauritius Posted August 5, 2008 Author Share #6 Posted August 5, 2008 Grazie a tutti voi per le risposte. Complimenti a Legionario per la descrizione perfetta della moneta e della sua storia. Concordo pienamente con le considerazioni di Caiuspliniussecundus sul fascino e la testimonianza che alcune monete trasmettono. Grazie ancora Mauritius Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
deadhead Posted August 5, 2008 Share #7 Posted August 5, 2008 Splendida la dissertazione di Caius. Mi permetto di aggiungere alcuni particolari storici riguardanti il magistrato monetario che fece coniare questa moneta, Lucio Cassio Longino, che fu tra i sostenitori di Catilina e uno dei congiurati. Si dice che avesse aderito al progetto di quest'utlimo a seguito della sua mancata elezione alla carica di console, quando questa era già data come per sicura. Longino era indebitato fino al collo e ricoprire quella importante magistratura significava anche riassestare il suo fallimentare patrimonio. Fu condannato a morte e giustiziato. "Dunque al principio di giugno, mentre Lucio Cesare e Caio Figulo erano consoli, Catilina si mise a prender contatto con singole persone; poi esortava e prometteva vantando i suoi messi rivoluzionari e i grandi vantaggi che si potevano ottenere da una congiura, realizzabile grazie alla debolezza dello Stato. Dopo aver fatto le sue verifiche, radunò insieme tutti quelli che si trovavano in condizioni disperate e i più audaci. Aderirono dei senatori: Publio Lentulo Sura, Publio Autronio, LUCIO CASSIO LONGINO, Caio Cetego, Publio e Servio, figli di Servio Silla, Lucio Vargonteio, Quinto Annio, Marco Porcio Leca, Lucio Bestia, Quinto Curio; e dei cavalieri: Marco Fulvio Nobiliore, Lucio Statilio, Publio Gabinio Capitone, Caio Cornelio. Ma vi erano anche molti nobili delle colonie e dei municipi, come anche parecchi altri nobili che meno palesemente appoggiavano il progetto, spinti non dal bisogno di ricchezze, ma dalla speranza di avere più prestigio. D'altronde i giovani, quasi tutti, ma in particolare i nobili, applaudivano all'impresa di Catilina; questi che avevano la possibilità di vivere negli agi e nel lusso preferivano l'incertezza derivante dalla querra che la certezza della pace. C'è anche chi crede che in quella bufera Marco Lucio Crasso non fosse del tutto all'oscuro di quella faccenda: poichè Cneo Pompeo, a lui inviso, conduceva un grande esercito, egli avrebbe voluto che crescessero le forze di chi si fosse messo contro lo strapotere di quello; nello stesso tempo confidava che, se la congiura fosse riuscita, facilmente si sarebbe messo alla testa dei congiurati". Sallustio, De coniuratione Catilinae, 17. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
minerva Posted August 7, 2008 Share #8 Posted August 7, 2008 Il R/ allude alla legge del 113 a.C. che istituì la commissione speciale presieduta da L. Cassius Longinus Ravilla (già tribuno della plebe nel 137, console nel 127 e censore nel 125) per il famoso processo delle Vestali (Emilia, Marcia e Licinia) che avevano violato il voto di castità. Il collegio dei Pontefici aveva condannato a morte solamente la prima ed assolto le altre due. Cassio Longinus fece rivedere il processo che portò a condannare a morte anche le altre due. 371652[/snapback] Aggiungo solo una curiosità storica legata alla vicenda a cui il rovescio di questo denario allude. Quando le Vestali infrangevano il voto di castità divenendo "incestae" esponevano l'Impero, per i Romani, all'ira divina che ne denunziava la colpa mediante "portenta". Il reato di Emilia, Marcia e Licinia venne denunciato da un fulmine che colpì la vergine Elvia. La condanna alla sepoltura da vive delle Vestali aveva carattere espiatorio. Enrico Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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