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Inviato

Fin dai tempi dell'antico Egitto si venerava il Fiume come un dio, nato da un Oceano primordiale chiamato Nun da cui sarebbe nato Nilo. Nel tempo, ad esso vennero attribuiti anche altri nomi (Juma, Joter). Assieme al sole ed alla luna, il dio Nilo fu venerato quale assicuratore, con le sue inondazioni, di abbondanti raccolti annuali. Il dio Nilo fu venerato anche in tempi romani, rappresentato come un vecchio con la barba, disteso su un masso con i piedi appoggiati sulla testa di un coccodrillo ed in mano una cornucopia. Così almeno è anche presente in una scultura di una piazzetta di Napoli a Spaccanapoli, dove si trova da più di duemila anni, ivi portata da abitanti di Alessandria d'Egitto.

Presentiamo qui due monete che lo rappresentano al rovescio nei tempi di Adriano (117-138 d.C.).

roth37

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Inviato

Belle monete e bel "contesto", tanto che ho letto anch'io, che non seguo la monetazione antica


Inviato

:) Roth ha sempre cose interessantissime da raccontare, spero che a Verona ci porterai alcune monetine particolari da guardare.

Grazie per l'interessante post. Giò :P :D :D

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Inviato
Presentiamo qui due monete che lo rappresentano al rovescio nei tempi di Adriano (117-138 d.C.).

roth37

é sicuramente da sottolineare rapporto che aveva Adriano con il Nilo.

A Tivoli, nella Villa di Adriano, l'imperatore ricostruì un braccio del delta del Nilo, il famoso Canopo infatti ricordiamo che nell'autunno del 130 l'imperatore intraprese un viaggio sul Nilo con la moglie Sabina e il suo favorito Antinoo.

Si racconta che presso la riva sinistra il bellissimo Antinoo perse la vita in circostanze oscure , per alcuni annegato, per altri divorato da un coccodrillo, per altri ancora assassinato.

Secondo Dione il giovane venne addirittura sacrificato oppure si trattò di in un suicidio rituale comunque in suo onore Adriano fece costruire una città di nome Antinoopoli.

immagini da coinarchives.com


Inviato

Caro Sergio, citi una delle mie statue preferite!

Ne allego una immagine. La statua del Nilo è sita in Piazzetta Nilo o Largo Corpo di Napoli, data la sua posizione centrale in seno alla città (antica).

L'attuale capo della statua è seicentesco.

Essa fu voluta dalla comunità Alessandrina, fiorente in Neapolis.

La toponomastica napoletana conserva tuttora evidenti tracce dell'influenza di insediamenti e culti egizio-alessandrini in età greco-romana: per esempio via Egiziaca a Pizzofalcone ed a Forcella, via Serapide, piazzetta Nilo appunto, chiesa di S. Maria Egiziaca, via del Sole.

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Inviato (modificato)

DE GREGE EPICURI

Aggiungo a questa bellissima serie di monete e di statue questa dracma di Alessandria d'Egitto, a nome appunto di Adriano; mi pare sia la BMC, G 651. Al D: testa di Adriano a Dx. Al R: il Nilo sdraiato, con una canna palustre; dovrebbe esserci anche un coccodrillo, o almeno la testa del medesimo, ma mi pare non si veda. Pesa 19,5 g. e misura 35 mm.

Non ricordo se nelle Memorie di Adriano della Yourcenar il famoso viaggio sul Nilo, in cui muore (o si suicida) Antinoo, è compiuto anche in compagnia di Sabina. Forse no. Certo, alla nostra sensibilità moderna una tale "compresenza" riesce poco comprensibile: durante la crociera sul Nilo con un amante, poteva lasciare almeno la moglie a Roma! Ma gli antichi non la vedevano allo stesso modo...

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Modificato da gpittini

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Il Nilo, tra Coccodrilli e Cornigene Fanciulle ...

“Io graffiò con le sue unghie erranti le onde del mare Ionio e giunse all’Egitto, al mio fiume, che i miei compatrioti chiamano col soprannome di Nilo ..”

L’affresco allegato, dal tempio pompeiano di Iside (1 secolo a.C., Museo Archeologico Nazionale di Napoli), illustra il Dio Nilo, dalla pelle scura, nell’atto di trasportare sulle spalle la cornigera Io fin al cospetto della dea Iside che poggia i piedi sul dorso di un coccodrillo…

E’ assai nota la vicenda di Io, figlia del fiume Inakos, sacerdotessa di Hera ad Argo, nonché oggetto di particolari attenzioni da parte di Zeus il quale la metamorfizzerà in giovenca per sottrarla alla gelosia di Era……. Sotto questa forma, dopo varie vicissitudini, ella giungerà alla foce del Nilo dove metterà al mondo un figlio, Epaphos, e riceverà onori divini dagli abitanti del luogo col nome di Isis.

A sostegno dell’identificazione di Io con l’egiziana Iside, Erodoto (II 41, 2) faceva notare come, nei simulacri, quest’ultima apparisse provvista di corna bovine esattamente come veniva raffigurata Io.

Ecco l’incontro di Io con il Nilo nei versi delle Dionisiache di Nonno di Panopoli:

"... Io graffiò con le sue unghie erranti le onde del mare Ionio e giunse all’Egitto, al mio fiume, che i miei compatrioti chiamano col soprannome di “Nilo”, perché ogni anno, trascinato ad unirsi col suo umore alla terra, la ricopre di “nuovo limo” con la sua corrente fangosa. Arrivò, dicevo, all’Egitto dove, abbandonata la forma bovina, prese l’aspetto di una divinità cornuta e divenne dea della fertilità; e quando si brucia il frutto di questa Demetra egiziana – la mia Io cornuta –, un vapore si diffonde e vaga col suo profumo nel vento. Là generò Epafo a Zeus, perché lo sposo divino aveva sfiorato con mani folli di desiderio il ventre inviolato della giovenca figlia di Inaco; da Epafo di origine divina nacque Libia (…)."

Anche nelle Supplici di Eschilo (568-570), Io viene evocata al suo arrivo in Egitto come infelice creatura ibrida …

Valeria

PS: ADORO Adriano e le sue monete ..... specie queste con scene nilotiche tra Coccodrilli Loti e Canne palustri...! Grazie, Sergio, per questa splendida discussione!

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Inviato
Il Nilo, tra Coccodrilli e Cornigene Fanciulle ...

Valeria

PS: ADORO Adriano e le sue monete ..... specie queste con scene nilotiche tra Coccodrilli Loti e Canne palustri...! Grazie, Sergio, per questa splendida discussione!

Ancora Corni ritorti in una splendida dracma di Adriano: ma il Coccodrillo dove sta??? :P

Un’ insolita Sfinge Egizia eretta e trimorfa sul bellissimo rovescio di un bronzo di Adriano, battuto ad Alessandria d’Egitto. Dracma 133/4 d.C. La Sfinge Egizia calpesta un serpente e oltre al tipico nemes e alla corona composita (pschent), indossa un pettorale di pelle di coccodrillo che termina con la testa del coccodrillo stesso… La coda della Sfinge sfuma nel sacro ureo reale, mentre sulla schiena, un grifone regge una ruota tra le zampe......

Una moneta dalla simbologia davvero ricchissima e variegata.... :rolleyes:

Valeria medusa

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Inviato

Ciao a tutti

Una splendida statua del Nilo, che gli antichi Egizi

ciamavano Hapy) è conservata èresso

o Musei Vaticani

Il Nilo, raffigurato disteso, è circondato da 16 fanciulli che

rappresentano la misura ottimale della piena (appunto di 16 cubiti).

Tale misura si rileva anche sulle tetradramme di alcuni anni di

Traiano; infatti oltre alla data espressa nella forma consieta, si

trova anche l'indicazione del numero 16 (Is)

Saluti P.


Inviato

Villa del Nilo - Leptis Magna (Tripolitania)

Il Nilo come allegoria della fecondità, a testimoniare la ricchezza territoriale da esso derivata:

Mosaico della Villa detta appunto del Nilo nei dintorni di Leptis Magna (Tripolitania), datata al II secolo, che mostra l’imponente divinità mentre cavalca un ippopotamo :) nella processione volta a propiziare le benefiche esondazioni del fiume, fonte di ricchezza e di produttività per l’Egitto.

Valeria

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Inviato

Sefforis, Casa della festa del Nilo: mosaico con scena nilotica del periodo bizantino.

Si rimane davvero sorpresi dal tema della crescita del Nilo adottato in un luogo così lontano dall'Egitto….

Nei mosaici della Casa della festa del Nilo a Sefforis (in Israele, V secolo), l’immagine del Nilo si accompagna alla personificazione dell’Egitto (in sembianze femminili) e a putti che portano doni alla divinità, mentre uno si prostra a baciare il suo piede. Si nota sulla sinistra un uomo che incide su un “nilometro” il più alto livello che il Nilo abbia raggiunto in quell’anno.

Questo mosaico rappresenterebbe dunque l'annuncio della crescita del Nilo e della sua altezza e la festa che ne risultava. Pare che l'acqua, come simbolo di fertilità, fosse oggetto di una festa, forse al tempo della mietitura.

Valeria medusa

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Inviato

Cara Valeria !

Mi hai proprio anticipato ! Si può solo ancora aggiumgere che questo mosaico (Nilometro) fu proprio fatto da artisti chiamati apposta da Alessandria d'Egitto dai raffinati abitanti di Sepphoris (Galilea) verso la prima metà del V° secolo.

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Vicino ad esso vi sono pure scene ambientate lungo le rive del Nilo.

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roth37


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