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IGNORED

OBOLI CHE PASSIONE!


Risposte migliori

Penso che tu ti riferisca alla discussione in "Monetazione di Katana alla fine nel V sec. a.C.", post #38.

Riprendo da quella discussione le immagini a confronto tra il pezzo Pennisi e quello Lanz, che dovrebbe essere il tuo:

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e il nuovo pezzo ora apparso su NAC, 64 n. 676:

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Si tratta di un nuovo esemplare, che va ad aggiungersi a quello già noto del Pennis, che quindi non è più unico.

Il pezzo di Lanz non è detto che debba essere per forza falso, ma presenta alcune "stranezze" che fanno almeno dubitare della possibilità che sia un pezzo ricavato per fusione da un calco. La modesta conservazione non permette di effettuare, poi sulla fotografia, un valido esame. I rilievi appaiono sì smorzati, ma non si capisce bene se per effettiva usura. La barba al diritto non risalta rispetto al fondo. La forma specialmente della parte superiore del fulmine alato mi sembra alquanto irregolare e non conforme al pezzo Pennisi e ora quello NAC. Di più è difficile dire, salvo che comunque si tratta sempre di una litra di estrema rarità

Modificato da acraf
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Il pezzo di lanz...a mio sommesso ma convinto avviso desta delle perplessità. Acraf ha già esaurito l'argomento, inutile dire di più. Non è possibile sostenere che sia falso dalla visione in foto. Dico solo che io non lo comprerei...magari sbagliando.

L'esemplare NAC mi sembra molto simile al Pennisi, morbido, naturale...senza pecche evidenti non desta all'impatto degli interrogativi.

Peraltro mi sembra che la base d'asta sia umana.

Vale almeno il doppio.

Probabilmente deve essere sfuggito qualcosa al conferente.

Modificato da piakos
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  • 2 settimane dopo...

Ciao a tutti e buona Domenica,

continua il mio approccio agli oboli.

Mi hanno fatto vedere due oboli uno il classico di Siracusa (testa femminile e croce) l'altro sinceramente non sono riuscito a catalogarlo (nella foto che ho fatto ho scritto siracusa ma è lei?)

Chiedo come sempre aiuto a voi esperti

Ag diam cm 1 gr 1

D/ volto

R/ croce a quattrro raggi

un grazie sempre della vostra cortesia

Mauro

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Salve Numi,

credo che l'obolo che hai postato non sia stato emesso da Siracusa bensì da Gela tra il 480 e il 470 a.C. circa. Al D/ compare la protome di toro androprosopo barbato; al R/ il tipo non è una croce bensì una ruota a 4 assi.

Ti allego un link per il confronto dell'esemplare:

http://www.acsearch....ort=&c=&a=&l=#0

Saluti :lol:

Modificato da dracma
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  • 1 mese dopo...

Colgo l'occasione della recente asta Munzen und Medaillen, n. 36 del 5 maggio 2012, per segnalare il lotto n. 98 (una litra di Motya), già appartenuta alla famosa collezione Moretti:

http://www.sixbid.com/nav.php?p=viewlot&sid=599&lot=98

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E' oggettivamente una moneta abbastanza brutta e infatti è andata invenduta, nonostante il buon pedigree.

La posto per dimostrare che in questo caso siamo di fronte invece a una moneta sicuramente autentica, ma con semplici e particolari difetti di coniazione, che ho notato in alcune altre litre sempre di Motya, probabilmente per l'imperizia del personale addetto alla coniazione.

Infatti il tondello è stato probabilmente riscaldato in maniera eccessiva, causando innanzi tutto una deformazione del tondello d'argento di base. Poi la battitura a mano è stata fatta in maniera abbastanza decentrata, causando la stranezza della moneta.

Anche lo stile è abbastanza scadente e questo indicherebbe che la coniazione avvenne in un particolare momento di "trasandatezza", forse a causa di qualche situazione di emergenza.

In questo caso non siamo di fronte a una moderna falsificazione.....

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La moneta postata da Acraf è molto interessante, presenta caratteristiche del metallo, della coniazione e segni di circolazione che, sarebbero impossibili da riprodurre insieme in un falso.

Moneta molto intreressante, il fatto che sia andata invenduta la dice lunga sullo stato attuale di un collezionismo che si sta allontanando costantemente da criteri sistematici.

Modificato da piakos
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  • 4 mesi dopo...

Il Giovane di Mozia: svelata l’identità?

Un veloce aggiornamento su una affascinante ipotesi circa l'identità dell'ammaliante statua moziese della quale abbiamo a lungo (e assai appassionatamente direi ... :wub: :angel:) discusso tra queste pagine...

La notizia corre sul web a partire dall'Ansa del 19 settembre, 18:37: L'Alcimendonte di Mozia.

La statua in marmo del cosiddetto "Auriga/Giovane di Mozia", esposta nel museo Whitaker di Mozia, rappresenterebbe l’auriga Alcimedonte.

L'autore dell'opera, secondo Lorenzo Nigro - docente associato di archeologia e storia dell'arte all'Università La Sapienza di Roma, che da undici anni dirige campagne di scavi sull'isola - avrebbe ritratto il capo mirmidone greco, figlio di Laerce, ricordato da Omero nei libri XVI e XVII dell'Iliade e descritto come l’audace auriga che guidò il carro di Achille, trainato dagli immortali destrieri Balio e Xanto, fuori dal terribile scontro accesosi sotto le mura di Troia per la contesa del corpo di Patroclo, ucciso da Ettore...

Il professor Nigro ha spiegato nelle varie conferenze (a Marsala e infine a Mozia, il 19 ottobre scorso: AH! Cosa avrei dato per essere anch'io presente.... :rolleyes: ) che è stato possibile risalire all'identità del personaggio raffigurato nella statua grazie all'iscrizione “Alkimedon” – l’auriga Alcimedonte - presente su uno dei frammenti di un cratere a figure rosse, commissionato in Attica dai moziesi.

Eccolo su due frame che ho catturato dal video in cui il Prof. Nigro anticipa la scoperta alla giornalista di

: nel primo indica l’incisione Alkimedon presente su un frammento del cratere, nel secondo mostra la scena di simposio raffigurata sui frammenti composti del cratere, con un simposiasta con cetra: il nostro auriga Alcimedonte?

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Ad attrarre l’attenzione del prof. Nigro la singolarità del ritrovamento avvenuto proprio nell'isola dove è stato rinvenuto anche un altro celebre auriga: lo splendido capolavoro marmoreo del cosiddetto "Auriga di Mozia". Di qui una serie di ricerche e approfondimenti che hanno portato l’archeologo ad avanzare l'ipotesi che quell'auriga altro non fosse che Alcimedonte, commissionato dai moziesi in quanto personaggio che (secondo il mito) aveva avuto problemi con Eracle e quindi offerto come dono votivo nel Santuario del Cappiddazzu, che a Mozia era dedicato appunto alla divinità salvifica Melqart, corrispondente al greco Eracle.

Tutto ciò (come afferma il prof. Nigro) ovviamente “è indimostrabile, ma intimamente affascinante e certo fa sognare” quanti fra noi subiscono il fascino dell’enigmatico, ammaliante Giovane di Mozia

Per saperne di più sulla scoperta e sulla provenienza della statua del Giovane di Mozia, Vi invito a rileggere i molti post sull’argomento presenti in questa discussione, rintracciandoli attraverso la raccolta di link dell’Indice della Sezione Sicilia greca, alla voce Mozia/Motya - Un àgalma speciale: il "Giovane di Mozia"...

(continua...)

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Il luogo di rinvenimento del cratere di Alcimedonte

I frammenti del cratere con scene di commiato e di simposio sono stati rinvenuti nel corso della campagna di scavi 2011, nell’area sacra al dio Baal posta nella parte meridionale dell’isola, in prossimità della Porta Sud: il Santuario del Kothon, e precisamente nei pressi della piattaforma cultuale del Santuario C7, nel settore C Ovest del Temenos circolare:

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(Immagine Copyright e Cortesia: Lorenzo Nigro, MOZIA 2011, Rapporto preliminare sulla XXXI Campagna di scavi, Prospezioni e Restauri dell’Università di Roma “La Sapienza”

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(Immagine Copyright e Cortesia: Lorenzo Nigro, MOZIA - Rapporto preliminare sulla XXX campagna (2010) di scavi)

Si noti la struttura perfettamente circolare del temenos o recinto sacro (il cui diametro misura 118,125 m., pari a 225 cubiti) che inscrive al suo centro la piscina sacra del Kothon: si noti inoltre come il centro di questa circonferenza coincida con l’incrocio delle due diagonali della vasca rettangolare di 70x99 cubiti da 0,525m…

Il Kothon è una vasca di acqua dolce utilizzata per abluzioni e per il lavaggio delle statue (secondo l’uso fenicio) nell'ambito di cerimonie religiose, nonché probabilmente per misurazioni astrali…

Ma su questa affascinante ipotesi torneremo certo in seguito... :rolleyes:

Un caro saluto a tutti!

Valeria

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Ben tornata Medusa!

Senza dubbio c'era uno stretto rapporto tra Alcimedonte ed Eracle.

Da Wikipedia (da poco aggiornata!) noto che:

Alcimedonte ebbe una figlia, chiamata Fialo che ebbe con Eracle una relazione amorosa; il padre fu talmente contrario a tale unione che fece esporre Fialo e la sua figlia, nata dall'eroe e famosa con il nome di Aicmagora, su una irta montagna. Eracle riuscì a rintracciarle ed a metterle in salvo.

Ipotesi molto intrigante!

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  • 1 mese dopo...
  • 1 anno dopo...

Purtroppo dei tre citati sono rimasto solo io…. Gli altri due hanno preferito rivolgere altrove il loro scarso tempo libero….

Ritornando al post # 1036, sinceramente non riesco a identificare la moneta e ho pò di dubbi sull'effettiva autenticità (servirebbe una immagine di migliore risoluzione).

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